INCOMPATIBILI.
Non voglio, Black Star… non voglio
Il Meister si fermò di colpo sgranando gli occhi dalla
sorpresa. La guardò ma la Buki era ancora priva di coscienza,
eppure lui l’aveva sentita. Si guardò intorno per capire la reazione degli
altri ma tutti stavano guardando la scena nel completo silenzio e senza una reazione particolarmente nuova. Possibile
che solo lui avesse sentito quella voce?
Stava per caso impazzendo?
Ritornò a
guardare la sua Buki immobile e la riappoggiò sul
lettino lentamente.
-Potrei
stare da solo?- chiese poco dopo lui, senza voltarsi, e con sguardo basso.
Soul e Maka si guardarono e poi guardarono Kid
che sembrava perplesso poi annuirono e piano uscirono dalla stanza chiudendo la
porta dietro di loro.
Rimasto solo,
l’assassino si sedette al capezzale della ragazza e sospirò.
-Io ti ho
sentita…Tsubaki? Mi senti?-
Nessuna risposta.
Allora stava davvero impazzendo…
Abbassò il
capo e se lo tenne tra le mani stringendo convulsamente la presa.
-Cavolo…so
che ti ho sentita Tsubaki! Non puoi farmi uno scherzo
del genere, sto letteralmente perdendo la testa!-
Non sentì
nessuna risposta e continuò a guardarla: era pallida,il viso non aveva un’espressione
particolare e i capelli le ricadevano morti sul cuscino, spenti come lei.
Black star…
Sgranò gli
occhi e si alzò di scatto guardandola. Sapeva che non aveva parlato e ne aveva
aperto gli occhi…sentiva la sua voce dentro la sua testa.
-Tsubaki…?-
lentamente il ragazzo si avvicinò a lei, si sedette sul capezzale e si sporse
in avanti poggiando la fronte su quella di lei, spinto dal suo subconscio
sapendo di star facendo la cosa giusta, e chiuse gli occhi: quando li riaprì non
era più nella camera dell’ospedale m a in un luogo tetro e triste, n luogo che
ricordava bene la provenienza…era dentro l’anima di Tsubaki.
Guardò in alto e vide la luna nera che gli sorrideva con quello sguardo ironico
che lo faceva rabbrividire e quel sangue che aveva sotto i piedi con le anime
che ,intorno a lui, erano ferme e stilizzate. Dentro di Tsubaki
stava regnando il caos.
Camminò lentamente,
cercandola con lo sguardo; aveva sempre odiato quel posto perché lo opprimeva e
lo schiacciava.
-Black Star.-
Venne richiamato
alla realtà dalla sua buki che , come sempre, era comodamente seduta sull’acqua e lo
guardava.
Il ragazzo
si avvicinò di corsa e le si fermò davanti.
-Ehi…Tsubaki mi hai fatto prendere un accidenti!-
-Mi dispiace…-sussurrò
lei con poca espressività.
-Per quello
che hai fatto ti meriti proprio un pugno Tsubaki!-
stava cercando di fare l’ironico.
La ragazza
lo guardò e fece un sorriso tirato.-Lo so.-
-Quel…quel
mostro…io non sono riuscito a fermarlo…- si sedete di fronte a lei con sguardo
disperato, ormai serio.-Perdonami.-
-lui…non ha
completato nulla perché ho perso i sensi ma sentivo che mi voleva, era
ripugnante.- lo guardò.- dovevo salvarti, Black Star, non
importava cosa sarebbe accaduto a me.-
-A me si!-
si alterò.-A me si Tsubaki! Non fare mai più una
simile idiozia!-
-Devo
salvare il mio Meister anche a costo della vita Black Star.-
Lui la
guardò arrabbiato e strinse i pugni.-Siamo vivi. Ora torna con noi che ti
stiamo aspettando tutti quanti!-
-Mon
voglio..-
-Non vuoi? Che
cosa vuol dire!?-
-Che non
voglio …ho paura Black Star. Di tutto. Del mondo che
mi sta schiacciando.-
-Tu…non sei
la vera Tsubaki, lei non parlerebbe così.- sussurrò arrabbiato lui.
-Le cose cambiano
e anche le persone. Sono riuscita a mettermi in contatto con te perché noi due
abbiamo un forte legame che solo alla morte dell’uno o dell’altro può spezzarsi,
ma solo per dirti che non tornerò. –
-Tsubaki io
…io cosa dovrei fare lassù senza di te? Eh? Non sono capace di fare nulla!-
-Ma certo
che puoi. -
-Reagisci! Ti
prego…-
-No. Guardami,
sono patetica. –sorrise amaramente.-potevo provare a morire con una morte più
dignitosa invece morirò n questo modo, lugubre e miserabile come il fiore di
cui porto il nome.-
-La camelia
è il fiore più bello di tutti Tsubaki!- la guardò
disperata.-Non puoi andartene!-
-Non devi
insistere ti prego.- guardò in basso e
si alzò e il ragazzo la imitò.
-Non te lo
permetto.-
-Senti Black Star…-
-No
capito?!-
-Black Star…-
-No!-
-Cavolo sei
un idiota!- la ragazza lo colpì in faccia con un pugno; lui non provò dolore fisico, solo interno.
-Ho paura,
capisci? Non voglio svegliarmi e sentire che tutti mi schiacciano e opprimono! I
miei genitori, la Shibusen e anche tu! Non mi
permettete di fare quello che voglio e se ne fregano tutti! La mia decisione è questa ! Qui mi sento al sicuro,
protetta ! Nessuno può dirmi quello che devo fare, non nella mia anima! –
Lui la
guardò sgranando gli occhi , il pugno serrato per colpirla ma poi fece cadere
il braccio a peso morto e si voltò dandole le spalle.-Bene.
Se è così.-
Lei lo
guardò. Stava per piangere, era stata una stupida; non voleva dire quelle cose. O meglio si ma non
in quel modo.
-Black Star.-
-Sai forse
hai ragione. Merito qualcuna che almeno tenta di tornare a vivere; qualcuna di forte e potente e tu non sei
quello che cerco. Ho preso un granchio colossale. Muori pure qui dentro se vuoi . Ti ricorderò
per la camelia più insignificante di tutte.- detto questo il ragazzo scomparve
e nella realtà aprì gli occhi. Voleva solo picchiarla ma poi scosse il capo.
Non ne vale la pena.
La sua furia doveva andarla a placare altrove
ma alla svelta. Scappò via da quell’ospedale e da quella ragazza che non
riconosceva più.
Tsubaki rimase
li e la sua anima pianse per ore. In quel momento era davvero sola, si era
rovinata con le sue mani. Ma doveva fare come sempre e compiace ere tutti così
che lei fosse sempre infelice? No. Non aveva motivo per tornare, ora più che
mai non ce l’aveva.
-Angolo Autore-
Oh come mi piace fare la sadicaxD?! Mi complico la vita
Mi odioxD
Cmq ecco a voi il secondo capitolo di
questo intreccio immanexD quello che è accaduto verrà
rivelato in seguito.
Cmq grazie a tutti per i complimenti
e per avermi fatto capire i miei errori! Spero
Sia andata meglio questa volta:D
Un bacione a tutti e se volete
picchiate Black Star u__ù
Alla prossima cercherò di aggiornare primaxD
Trisha_elric.