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Autore: willow11    13/05/2011    5 recensioni
Santana è una donna affermata, vive a NY con la sua fidanzata, passa piacevoli serate con Dave e Kurt, e condivide momenti del passato e del presente con la sua migliore amica Quinn... Cosa potrebbe turbare la sua tranquillità? Questa storia parlerà principalmente di Santana e della sua accettazione. Ci sarà il brittana ma non sarà il filo conduttore del racconto.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Dave Karofsky, Nuovo personaggio, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '10 anni dopo'
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10 anni dopo 5

10 ANNI DOPO

-Santana?-

L’ispanica non riconoscendo la voce si girò lentamente.

Poi la vide, era sempre uguale, bella come non mai.

Le due ragazze si avvicinarono.

-Sei in anticipo!- disse la mora per rompere il ghiaccio.

-Bhe anche tu!- replicò la bionda.

Le due ragazze si guardarono per un attimo senza sapere cosa dire, poi Brittany alzò lo sguardo sorrise e la strinse forte.

L’ispanica si lasciò avvolgere da quell’abbraccio che tanto aveva bramato per anni, era completamente persa come se il mondo si fosse fermato.

-Mi sei mancata!- le sussurrò la bionda all’orecchio.

La mora non rispose, si staccò da lei e la guardò negli occhi –Perché sei sparita?-

 

 

Santana cominciò a rotolarsi sul letto senza aprire gli occhi, il cellulare stava squillando ininterrottamente da diversi secondi.

Prese il mano l’I-phone e vide la foto di Frances con una smorfia.

Santana mugolò per un attimo.

-Buongiorno principessa- disse la rossa all’altro capo del telefono.

-Buongiorno…- biascicò la latina con gli occhi chiusi.

-Tu e Quinn avete fatto le ore piccole…eh?-

-Ti preoccupi sempre per me…- rispose Santana alludendo al fatto che la rossa aveva chiamato l’ex cheerleader per farle compagnia.

-Dovere…- replicò dolcemente –che avete fatto di bello?-

-Siamo state da Kurt, c’era Rachel… e Dave!-

-Ah… interessante, che dice Rachel?-

-la solita diva, bla bla bla… però mi ha chiesto “dov’è la tua meravigliosa ragazza”-

-Wow, quando ci usciamo insieme?-

-Ho bisogno di un po’ di disintossicazione da Berry, tanto la vedrai alla rimpatriata si fa tra due settimane- rispose la mora che piano piano riacquistava lucidità ricordando la storia del numero di telefono.

-Ah, bene… Ma quindi di Brittany hai saputo niente?-

Santana si bloccò un attimo.

-Amore scusa mi vogliono di là, ti richiamo tra un attimo, tu intanto alzati se no fai tardi a lavoro!-

-Si…- rispose l’ispanica pensando che mai come in quel momento aveva adorato il fatto che la rossa fosse stata interrotta.

La ragazza spense il telefono e affondò nelle coperte pensando a Brittany e al sogno che aveva appena fatto. Odiava non essere sincera con Frances anche perché sapeva benissimo che la fidanzata avrebbe capito, ne avevano parlato svariate volte del fatto che era normale pensare a qualcuno che le avesse segnate in qualche modo.

Anche la rossa aveva i suoi scheletri nell’armadio.

Il telefono squillò di nuovo interrompendo nuovamente il filo di pensieri dell’ispanica.

Santana prese il cellulare e, senza guardare lo schermo, rispose.

-Hai fatto in fretta piccola-

-Il tuo numero me l’hanno dato ieri, non potevo mica chiamarti di notte!-

Santana perse un battito, aprì gli occhi e guardò il cellulare e vide un numero che non conosceva, poi si alzò la testa dal cuscino – Brittany?-.

-Presente!-

L’ispanica aveva gli occhi sbarrati, non poteva crederci, stava parlando al telefono con Brittany S. Perce, la stessa ragazza che dieci anni prima l’aveva scaricata per un paraplegico e che da quel momento non le aveva mai dato una spiegazione, in più tutte le volte che si erano incontrate alle rimpatriate le due  si evitavano per l’imbarazzo e per la rabbia, almeno Santana la evitava per quello, rabbia misto ad orgoglio.

-San, San ci sei?-

La mora si ricompose –Si, si…-

-Come stai San?-

-Benone e tu?- chiese fredda.

-Mai stata meglio!-

-Ho saputo di te e Artie, mi dispiace…-

-Si, l’hanno saputo tutte le nuove direzioni nel giro di…-

-Brittany- disse la mora interrompendola.

-Che c’è San?-

-Come cosa c’è, non parliamo da dieci anni, mi chiami così all’improvviso e cominci a raccontare…-

-Come avrei dovuto fare, volevo vederti ma non sapevo dove abitavi, quindi mi sono fatta dare il tuo numero-

L’ispanica rimase interdetta, era impossibile dimenticare l’ingenuità di quella ragazza, ma dopo dieci anni di astinenza ci si doveva riabituare.

-Perché volevi vedermi, tra un paio di settimane ci sarà la rimpatriata, non potevi aspettare?- Chiese mantenendo la calma.

-No!-

­­­­­­­­­­­­­­

Santana era in piedi nel suo ufficio che guardava il panorama newyorkese che le vetrate gli regalavano. Brittany le aveva chiesto di vedersi la sera stessa perché si trovava  a New York per lavoro e sarebbe ripartita il giorno dopo, ma Santana aveva trovato una scusa per rifiutare, non era pronta a quell’incontro, dopo dieci anni di silenzio aveva bisogno di prepararsi, in più Frances l’aveva richiamata dicendole che non sarebbe tornata prima di tre giorni, era troppo rischioso. 

Non le spaventava l’idea di tradire la compagna, sapeva bene che non sarebbe successo, era piuttosto terrorizzata al pensiero di affrontare Brittany e di dover tornare a casa e trovare la casa vuota, aveva sofferto per troppi anni per quei silenzi, e per quanto Quinn ci fosse sempre stata, Frances era l’unica che in grado di capirla senza che lei aprissi bocca, era la sua ragazza è vero, ma era anche la sua migliore amica, e sarebbe stata la sua compagna di vita, l’aveva capito quando i loro occhi si erano incrociati.

 

-Santana- disse l’uomo in giacca e cravatta.

-Si Mark?- chiese la donna che girandosi vide l’uomo con accanto una ragazza che non aveva mai visto.

Si fermò per un attimo a fissarla, aveva i capelli color rame e leggermente ondulati, sorrideva ma aveva gli occhi tristi e scuri, era molto bella.

 

-Santana lei è Frances, la scenografa per lo spot-

La ragazza rossa allungò la mano per stringere quella della ispanica.

-piacere Francy-

-Frances è più bello…- disse la mora con sguardo ammaliatore.

Le due ragazze si guardarono per un attimo e poi Frances abbassò per prima la testa per l’imbarazzo.

-Ma il tuo fidanzato non è geloso che passi tutto questo tempo con me?

-Perché dovrebbe, sono a lavoro, e tu sei una donna-

L’ispanica si guardò attorno, erano sedute su una panchina del Central Park –Fermarsi tutti i giorni a parlare non di lavoro, dopo l’orario di lavoro, non è lavoro!-

-Hai ripetuto lavoro tre volte lo sai?- la rimproverò la rossa.

-Era per essere più incisiva…-

La rossa la guardò facendole il verso, poi abbassò lo sguardo –e che… mi piace passare del tempo con te…- disse con un filo di voce.

La mora sgranò gli occhi, lo sapeva benissimo che la ragazza si era presa una cotta per lei, ma più passava il tempo più sentiva che non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce.

-Bhe e a chi non piacerebbe!- aggiunse la latina per smorzare la tensione.

La rossa le diede uno spintone –Ma quanto cazzo sei egocentrica…-

L’ispanica inarcò le sopracciglia soddisfatta, per l’ennesima volta era riuscita a far scivolare la conversazione in stupide risate.

La voleva, voleva le sue labbra, ma non poteva buttarsi a capofitto in una situazione dove lei partiva già svantaggiata, quell’errore l’aveva già fatto una volta e non poteva permetterselo di nuovo.

-Stasera finiamo le riprese per lo spot…-

-Infatti, cominciavo a non sopportarti più!- rispose sarcastica la mora mentre guardava il panorama newyorkese dal suo ufficio.

-Non vuoi più vedermi…?- chiese la rossa avvicinandosi lentamente alla pubblicitaria.

-E’meglio di no, resisterti non è facile…-

-E allora non lo fare!-

Santana sentendo quelle parole si girò lentamente e guardò Frances negli occhi.

-Scusa dico sempre un sacco di cazzate, perdonami San… Io-

Prima che la rossa potesse completare la frase l’ispanica aveva già ridotto la distanza che divideva le due, imponendole quel contatto che tanto aveva bramato.

Aveva sempre pensato che nessuna baciasse meglio di Britt, si sbagliava.

­­­­­­­­

Santana prese l’I-phone e cominciò a comporre l’sms.

-Mi ha chiamato Britt, mi ha chiesto di uscire perché è a NY… che faccio?-

Mess_Frances (invia)

 

Dopo qualche secondo il telefono le vibrò in mano.

Mess_Frances

-Ma tu come stai? Cmq devi fare quello che ti senti di fare… Ti chiamo dopo!-

A quel punto l’ispanica si avvicinò alla scrivania e alzando la cornetta digitò tre cifre della tastiera.

-Signorina Lopez mi dica- si sentì in viva voce.

-Mi può passare Karosfky-

-Subito…-

-Grazie…-

-Eccomi-

-Dave scusami ma ho bisogno di Kurt, sai se è libero nel pomeriggio?-

-Mi sa di si, perché?-

-Ho bisogno di una consulenza per un vestito da battaglia!-

-Aspetta non credo di aver capito bene!-

-Hai capito benissimo Dave, Santana Lopez scende in guerra…-

L’ispanica rimise al suo posto la cornetta e fece un respiro profondo, la maschera era pronta, adesso doveva solo trovare il coraggio.

  
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