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Autore: IoNonLoSo    13/05/2011    1 recensioni
..provai una sorta d'attrazione per lui, e mi tirai subito indietro.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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3. Scared of you

 

Mi svegliai che era già calato il sole, vedevo chiaramente buio all’esterno di quella casa. Una grossa abat-jour era accesa accanto al letto, sul comodino.  Mi alzai, provando a fare piano, avevo bisogno di raggiungere il bagno ma appena appoggiai il piede alla parquet antico, sentii uno scricchiolio molto forte, quindi mi rintanai di nuovo in mezzo alle coperte. Pregai e sperai di non aver risvegliato qualche creatura assetata del mio sangue.. Ma ormai era troppo tardi, qualcuno aveva sentito i miei movimenti.

Mi coprii fino al naso con le lenzuola di seta e aspettai, impaurita, di vedere chi sarebbe spuntato dalla porta per staccarmi la testa. “Damon o qualche altro vampiro sanguinario?” Pensai, in preda al panico, sentendo il cigolio delle scale farsi sempre più vicino. Vidi la maniglia abbassarsi e la porta aprirsi, mi mancò il respiro e chiusi gli occhi, non volevo vedere.

Sentii un forte spostamento d’aria vicino a me e mi sentii toccare.

Non erano le mani di Stefan, quelle non erano per niente le mani di Stefan.

Aprii gli occhi più impaurita che mai e lo vidi chiaramente.

Era moro, con degli occhi azzurro ghiaccio e delle labbra che considerai subito sexy. Sembrava abbastanza alto e scolpito ed era indiscutibilmente bellissimo, se mai avevo pensato che era Stefan il più bello mi ero decisamente sbagliata, non avevo ancora visto quest’altro ragazzo.

- Finalmente ci si rivede. – Mi disse e io capii che era Damon.

- D-Damon? – Non so nemmeno cosa mi passò per la testa, ma lo chiamai.

- Esatto, ti ricordi di me allora.. – Disse, e io mi sentii come una farfalla intrappolata nella tela di un ragno spietato. “..spietato ma bellissimo ragno” lo guardai meglio e mi parve di sognare, dov’era Stefan quando ne avevo bisogno?

- Non ti sei comportata molto bene sai? – Disse con voce roca e triste.

- Io.. io non mi ricordo nulla, non so cos’è successo. Scusa. – Abbassai lo sguardo e lui mi costrinse a guardarlo nuovamente, alzandomi il mento con le dita.

- Non dovresti ricordare nemmeno il mio nome, ma sono sicuro che Stefan centra qualcosa qui.. Appena arriva faremo i conti, idiota d’un vampiro. –

- Tu.. tu mi volevi morta? – Chiesi e lui rise di gusto.

- Sapevo che mio fratello l’avrebbe girata e rigirata a suo piacimento, io non ti volevo morta.. altrimenti ti avrei uccisa io stesso, io volevo solo che tu dimenticassi e andassi via da casa mia. Ma a quanto pare lui ti ha tenuta qui con sé, mi sbaglio? –

- No. – Sussurrai sentendomi una stronza per aver sputtanato Stefan così, su due piedi.  Ma Damon, per quanto sbruffone e cattivo potesse sembrare, mi stava ispirando fiducia e non pensavo mentisse. Ma Stefan, mi aveva nutrita, curata, si era preso cura di me.. a chi dovevo credere? Chi mentiva?

- Perché proprio io? – Chiesi a lui, sperando finalmente di ricevere quella maledetta risposta che mi tormentava da giorni.

- Oh, il mio caro fratellino non te l’ha ancora spiegato? – Rise ancora una volta e io rabbrividii, era la tipica risata da malvagio. Si alzò dal letto e andò verso il mobile di legno davanti al letto, lo aprì rivelando una serie di libri e diari, ne prese uno e ne estrasse una foto all’apparenza molto antica. La lanciò sul letto e si sedette di nuovo accanto a me.

Rimasi basita, nella foto c’ero io, insomma.. ero io ma non ero io.

Sembrava una mia gemella del passato, con riccioli e boccoli, uno sguardo pericoloso e uno strano vestito d’epoca. Sotto la sua immagine lessi chiaramente “Katherine 1864”.

Katherine? Chi era Katherine? E perché eravamo identiche?

- Che vuol dire? Chi diavolo è questa ragazza? – Chiesi e lui corrucciò la fronte, apparve leggermente in confusione.

- Bhé.. diciamo pure che è stata l’unica donna capace di catturare il mio cuore e quello di mio fratello, e poi distruggerli entrambi, totalmente. –

- Ma.. com’è possibile? – Chiesi stupidamente. – Nel 1864 poi.. –

- Noi siamo vampiri Elena, è ovvio che sia possibile. – Poi realizzai che loro erano sulla terra da molto più tempo di quello che potessi immaginare.

- Ma non mi hai ancora spiegato.. perché io? e perché siamo identiche? –

- Tu sei stata adottata Elena, questo lo sai già.. ma non sai che provieni dalla vecchia casata dei Petrova, la stessa da dove proviene Katherine, o Katerina come preferisci. – Mi spiegò, provando a farmi capire. E’ vero, sapevo di essere una figlia adottiva, ma pensavo di essere figlia di una certa Isobel, non di qualcun altro.

- Mia madre si chiama Isobel. – Provai a fargli capire, chiudendo gli occhi per un attimo. Era stata Jenna a confessarmelo, dopo l’incidente dei miei.

- Si, anche lei è una discendente di Katherine in qualche modo. – Spiegò ancora, leccandosi le labbra con fare sensuale.. Io rabbrividii.

- Ma non mi hai ancora detto perché hai scelto me.. – Gli richiesi, provando stavolta, ad ottenere una risposta adeguata.

- Sei identica a lei, Elena.. non è forse un buon motivo? Ho adorato ripercorrere le linee del tuo corpo ripensando alle sue. – Confessò poi, sorridendo con malizia. – E adorerei rifarlo. – Si avvicinò pericolosamente come un cacciatore di avvicina mellifluo alla sua preda indifesa.

 

Ed ecco un altro capitolo veloce veloce, per favore commentate :)

-Stefy.

  
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