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Autore: chaska    13/05/2011    1 recensioni
Adesso si sono tutti rammolliti, ma prima era diverso. Sparatemi pure se volete che lo dica ancora, ma prima avevano occhi che facevano paura. Lì c’era la morte, bella e pronta, che te la servivano su un vassoio d’argento.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rating capitolo: Giallognolo, bambini non si dicono le parolacce, vero? (??)
Personaggi: Romano Vargas – Sud Italia, piccola presenza di Antonio Carriedo - Spagna
Osservazioni personali:  Nel post-it giallo in fondo.

 

Maschere e Sorrisi

 

A ben pensarci non dovrebbe essere così strano.

Anche se preferirei un colpo di lupara in mezzo agli occhi piuttosto che ammetterlo, noi siamo ancora giovani, mio fratello ed io, dei mocciosi.

Quando ancora ci costringevano ad indossare quelle ridicole sottane bianche e il mondo ci sembrava tutto mare e pomodori, gli altri non erano così, ingenui come noi.

Loro già impugnavano spade e guardavano lontano. Già combattevano, avvolti nel puzzo delle prime pistole, sui loro cavalli, pronti a dare ordini a destra e a manca, sicuri che il mondo fosse tutto per loro, come se fosse scritto nel loro sangue.

E alla fin fine, il mondo l’hanno fatto loro. Con le grida buttate al vento, col sangue secco sulle loro mani, e anche con le lacrime che gli impedivano di vedere a un palmo dal naso.

I dolori e le sconfitte. Le guerre vinte e disperate, e la felicità di non aver sprecato sangue senza motivo.

Il mondo l’hanno fatto loro e i loro occhi.

Occhi che sembravano fuori dal mondo, decisi in chissà quante guerre affrontate, ammaliati da terre che solo loro ammiravano per la prima volta nella storia intera, impregnati d’odio per continuare avanti.

Perché si, è questo il punto, quello che dovrebbe essere normale, ma non lo è per niente.

Adesso si sono tutti rammolliti, ma prima era diverso. Sparatemi pure se volete che lo dica ancora, ma prima avevano occhi che facevano paura. Lì c’era la morte, bella e pronta, che te la servivano su un vassoio d’argento. Quella era la loro vita, spietati nel perseguire i loro obbiettivi, così tante volte così senza senso.

Prima erano veri e propri guerrieri.

E io e mio fratello ce ne stavamo a guardare, a subire quegli sguardi e tutto quello che gli veniva in mente, mocciosi trattati come schiavi e trofei, niente più. Mai abbiamo avuto quello stesso sguardo, grazie al cielo, devo aggiungere.

Eppure lo so, non è per niente un mistero. Passassero mille mila anni, ma non possono uccidere la loro vera natura. Si, l’ho già detto, adesso sono dei rammolliti belli e buoni, dove parlano e ciarlano senza limiti. Usano la politica come arma e stronzate varie, e ti stanno davanti con quei sorrisi stampati in faccia, come a volerti dire che va tutto bene, non cercheranno di piantarti un pugnale fra le spalle.

Ma il bello è che fino a meno di un secolo fa l’hanno fatto, sta scritto nel loro sangue, è impossibile che siano cambiati. Ed è possibile che lo facciano ancora.

Che si fottano pure con quei sorrisi, i loro occhi sono sempre quelli, che osservano pronti all’attacco, che bramano potere, che brillano ancora alla vista del sangue.

Ecco, io ho davanti l’esempio più plateale di questa pagliacciata. Proprio non lo capisco, come faccia a stare con quell’espressione beata anche quando dorme. Lo vedo che non è così, eppure non me lo riesco a spiegare.

Come cazzo fa?

 

-Bastardo.-

Romano glielo sputa quasi in faccia, seduto- pardon, stravaccato com’è sulla poltrona.

E Antonio lo guarda fra il rassegnato e l’esasperato. Non è riuscito mai a capire cosa gli passi per la testa al suo Lovinito. Però ci ha già fatto l’abitudine, ormai.

-Eh? E che cos’ho fatto stavolta?-

-Fatti i cazzi tuoi.-

E Romano gira la testa facendo finta che neppure esista. Mai che capisca che cos’abbia trovato di bello nella vita da essere così felice.

Quel bastardo.

 

 

 

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Buh, salve gente! Innanzitutto grazie per aver letto-aspettate. No, se siete saltati subito al magico e giallo post it, grazie lo stesso, ma in misura minore (?). Ok, so che questa cosa poteva uscire di gran luuuunga meglio di così, ma abbiate pietà di me (??). Praticamente scritta in un breve intervallo fra “Viva la vida”, Nietzsche e seconda guerra mondiale. Sono praticamente totalmente fusa, e potete immaginare quanto la canzone mi abbia potuta influenzare (?!). Ok, ho scritto abbastanza, anche troppo. Aaw, scusate le parolacce ma è Romano, non ho potuto resistere xD

Ok, hasta manana gente :D

   
 
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