Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |       
Autore: Marguerite Tyreen    13/05/2011    5 recensioni
Una raccolta di songfic.
Un progetto forse insolito. Un’ispirazione che girava da tempo. L’attesa di altre ispirazioni.
Ma, soprattutto, una canzone – e una storia – per ognuno dei personaggi, per rappresentarli, riscoprirli, omaggiarli e, naturalmente, emozionarsi con loro.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ri-salve, gentile popolo di EFP,
Marguerite è tornata a tormentarvi!
Ve l’avevo detto che prima o poi avrei messo in atto la mezza idea che avevo in testa da parecchio.
Ora vi spiego il “folle volo” che mi sono fatta: avendo già scritto una songfic su Andrè ( la famosa ^^ - si fa per dire - Je suis malade) ho pensato bene di ripetere l’operazione per ogni personaggio, principale o secondario che sia. Negli aggiornamenti seguirò non l’ordine di importanza dei protagonisti, ma il mio estro creativo, perché si sa che Milady Ispirazione fa i capricci :)
Bene, partiamo con questo strampalato progetto! Se volete, fatemi sapere se vale la pena continuarlo e, sempre se volete, commentate nel bene o nel male ^^
Cos’altro aggiungere se non sperare che l’intento vi piaccia ( e un pochino anche il risultato), ringraziarvi e augurarvi buona lettura.
Un bacione, vostra 

Marguerite
 
P.S. La prima storia è ovviamente Je suis malade, riproposta in una veste grafica diversa. Ma adesso posto subitissimo la storia 
nuova !

P.P.S. Superfluo da dire, ma consiglio di ascoltare le canzoni di volta in volta citate per entrare in atmosfera e come “esperienza sensoriale” ^^


 

***

Questa è stata la mia prima ff a tema Lady Oscar, forse quella più personale, quella a cui sono anche più legata affettivamente.
Come “periodo” nella storia, non ho pensato ad un momento preciso: diciamo che potrebbe andare dal ritorno di Fersen dall’America, quando ormai Andrè ha compreso i sentimenti di Oscar nei confronti dello svedese, a prima che il giovane attendente decida di rivelarle il suo amore.
Detto questo, non vi annoio più con le mie chiacchiere: mi ritiro e  vi auguro buona lettura.

 

 

A R.
Come sempre

 

Je suis malade (Andrè)
 

* Credits: Dalida, Je suis malade

oscar & andrè



 

 
Mia adorata Oscar,
 
è assurdo che il tuo Andrè, il tuo attendente che incontri tutti i giorni ti scriva una lettera che tanto non leggerai, ma talvolta in amore si compiono alcune azioni senza una ragione precisa, senza chiedersene nemmeno il motivo.
Si arriva al punto in cui solo il foglio e l’inchiostro che traccia rapidi graffi sulla pagina bianca possono confessare fino in fondo la tua anima, come un prete silenzioso.
 
Je ne rêve plus je ne fume plus
Je n'ai même plus d'histoire




Si arriva al punto che non si mangia più, non si fuma più, non si hanno nemmeno più storie da raccontare. E dire che ero io quello che ha dimostrato più fantasia tra i due, che dovevi mettere a tacere perché aveva sempre qualche vicenda da narrare durante i lunghi viaggi a cavallo.
Non sogno più, Oscar, da tanto, troppo tempo, io che sognavo le verdi praterie che hanno visto la nostra infanzia e cieli azzurri, limpidi e lontani come i tuoi occhi.
Lontano: ogni volta che penso a te, è il termine che mi sovviene più spesso alla memoria. Siamo cresciuti assieme, vicini, come forse mai a nessuno è stato concesso, eppure così lontani. Non ti ho mai compresa fino in fondo, non ti ho mai raggiunta davvero. Non ho mai capito dove abitasse la tua anima, cosa volesse, di quale nuova sfida avesse bisogno per trovare ossigeno e linfa nuova.
O probabilmente non l’ho mai compreso con la ragione, ma con il cuore sì. E, quando vi sono riuscito, sono rimasto abbagliato dalla bellezza che ti porti dentro, dalla nobiltà, dalla tua anima meravigliosa, come quando ti viene aperta una finestra luminosa dopo troppi giorni passati al buio.
Con il cuore ho veduto ciò che hai sempre tentato di nascondere, ti ho veduta per quella che sei, per quella che non potrai mai cessare di essere. Una donna, Oscar. Non più l’amico, il compagno di giochi o d’arme, non il soldato ma la donna. Una donna da amare, la donna che amo. Che amo con tutto me stesso, al di là di ogni ragionevolezza e di ogni umana comprensione.
E non lo so perché ti amo, non so da quando le cose sono cambiate, da quando ho cominciato a desiderarti, a desiderare il tuo corpo, oltre che la tua anima.
È successo e tanto mi basta.
L’analisi non potrebbe che guastare la perfezione che si trova solo nell’interezza.
So soltanto che non sono riamato da te e questo, lentamente, distrugge disillude corrode consuma ogni piccola parte della mia vita, ogni più nascosta fibra del mio essere. Non mi ami, Oscar, o non vuoi amarmi. Forse non riesci a vedere l’uomo che si nasconde dietro il tuo devoto attendente o, peggio ancora, dietro l’amico.
So che ami Fersen. L’ho capito – sai? – perché, quando parli di lui hai lo stesso sguardo che io devo nascondere quando penso a te. Perché quando lui è stato qui, a palazzo Jarjayes, avevi le mani che ti tremavano nel riceverlo e la voce ti è morta sulle labbra, mentre hai pronunciato il suo nome.
Avresti voluto addirittura permettergli di vincere il combattimento con la spada, proprio tu che non perdi mai, se solo non fosse sembrato sconveniente usargli un simile favore.
Lo ami e, più volte, come una qualsiasi donna innamorata, ti ho visto recarti nei luoghi che lui è solito frequentare nella vana speranza di incontrarlo. Lasciavi a mezzo i nostri discorsi, partivi ed io rimanevo solo, senza di te.
 
Je suis comme un orphelin dans un dortoir

Perché sono solo quando non ci sei, come un orfano in un dormitorio, come un bambino quando la madre esce la sera senza dir nulla.

Je n'ai plus envie de vivre dans ma vie
Ma vie cesse quand tu pars
Je n'ais plus de vie et même mon lit
Ce transforme en quai de gare
Quand tu t'en vas



E non ho voglia di vivere la mia vita, quando non ci sei. Il mio letto potrebbe affollarsi, notte dopo notte, come un marciapiede di Parigi, ma ciò non basterebbe a riempire il vuoto che mi lasci dentro.
Come non basta più l’affetto. Ho bisogno di un altro tipo d’amore, esso non può più essere quello caldo, appiccicoso, odoroso di tigli e resina di quando eravamo bambini. Non può più essere solo un ruzzolone nell’erba bagnata, quando vorrei stingerti in altro modo tra le mie braccia, anche se il mio sentimento è solo appena un poco più impuro di allora.
Sono cambiate troppe cose, Oscar, siamo noi ad essere cambiati.
 
Je suis malade parfaitement malade
T'arrive on ne sait jamais quand
Tu repars on ne sait jamais où



Sono io ad essere malato d’amore per te, ora.
Tu, come sempre, parti non so mai per quale destinazione e arrivi non so mai quando, cosicché il mio cuore non sa mai come fare fronte alla disperazione più devastante o alla più abbacinante delle felicità.
Era tutto più facile, allora: probabilmente è solo colpa mia se ho sciupato tutto. Ma io e solo io so cosa significa vivere per un solo sguardo, per un tuo sorriso, per una volta in cui dalle tue labbra è uscito in soffio: “il mio Andrè”. Solo io capisco cosa significhi vivere per questi brevi istanti di luce, di perfezione, cosa significhi conservarli per far brillare anche le notti più nere della solitudine. E sono sempre io a sapere quello che si soffre a non essere riamati, a passare le sere insonne a domandare a Dio cosa c’è di sbagliato in me o di troppo perfetto in te che ci impedisce di vivere i nostri sentimenti. A gridare nella propria testa perché un amore così bello e profondo non può essere compensato con altrettanto amore.
Un minuto, Oscar, un minuto solo nelle tue braccia, con il viso nascosto nell’incavo morbido del tuo collo e avrei vissuto abbastanza. Avrebbe tutto avuto un senso, perché ho come l’impressione che quello che ho fatto, ogni passo che ho mosso, dovesse condurmi verso di te.
 
Comme à un rocher
Comme à un péché
Je suis accroché à toi
Je suis fatigué je suis épuisé
De faire semblant d'être heureuse quand ils sont là



E adesso, come ad una roccia, come il nocciolo ostinato di una pesca, sono aggrappato a te. E sono stanco, esausto, di mentirti di sorriderti e di fingere che vada tutto bene, quando t’incontro, mentre io invece sto male, sto veramente male.
 
Je bois toutes les nuits
 
Nemmeno questo vino mi offre un po’ di conforto, perché nella sua piatta superficie di rubino rivedo il tenue vermiglio della tua bocca, che del vino deve avere lo stesso profumo, lo stesso gusto asprigno. Vorrei poterla assaporare, un giorno. Vorrei poter stringerti tra le mie braccia, inginocchiarmi ai tuoi piedi, supplicarti di leggere in fondo ai miei occhi quello che provo. Vorrei strapparti quella camicia, lasciandoti sola davanti alla prova evidente della tua femminilità.
E baciarti, mia Oscar, baciarti a lungo, baciare ogni centimetro di quella tua pelle bianca che sembra essere stata fatta apposta per venire carezzata.
Ti desidero e desidero che venga quel momento in cui non vorrai e potrai fermare le mie mani, amore mio. Desidero fare all’amore con te, noi che non sappiamo nemmeno cosa significhi. Ma, ogni volta che vedo i tuoi capelli sciogliersi al vento, i tuoi occhi brillare come i frammenti di uno specchio, sale in me un ardore che nemmeno io posso controllare. Dannazione, Oscar, averti tanto vicina e non poterti stringere… Volerti, più dell’aria, più della vita, volere unirmi a te, trascinarti su questo letto, sulla paglia della stalla, ovunque, per amarti e farti comprendere finalmente la passione che ho per te. Amarti, scivolare e perdermi nel buio dei tuoi vestiti, tracciare con piccoli baci la linea perfetta che porta dal tuo collo ai seni.
Maledico la sorte che mi porta a desiderarti tanto e mi impedisce di averti mia. Che mi porta a voler versare il mio sangue nel tuo corpo, a dare la vita per te, se solo me lo chiedessi.
Ogni cosa, ogni luogo mi parla di te, perché non c’è cosa che abbiamo fatto e non c’è luogo che non abbiamo visto insieme.
 
Et tous les bateaux portent ton drapeau
Je ne sais plus où aller tu es partout

 
Ogni battello che passa sul fiume porta le tue insegne: non so più dove andare per sfuggirti. Tu sei ovunque.
 
Je verse mon sang dans ton corps
Et je suis comme un oiseau mort quand toi tu dors



Talvolta mi passa per la mente l’idea folle di venire a spiarti di notte, passare la mano nella trama d’oro dei tuoi capelli, ma resterei lì, come una rondine morta, trafitta da troppa bellezza.
Ti amo più della vita, più della Francia, più della Rivoluzione che sento scoppierà. Sei il mio ideale, il mio sogno, Oscar, sei tutto. Il sentimento che provo per te è talmente totalizzante, assoluto, da non lasciare più spazio ad altro. Non ho più pace, non ho più nulla.
 
Tu m'as privé de tous mes chants
Tu m'as vidé de tous mes mots
Pourtant moi j'avais du talent avant ta peau

 
Mi hai dato tutto, eppure allo stesso tempo, mi hai privato di tutto: della spensieratezza di quando siamo stati ragazzi, di ogni mia parola, di ogni mio canto. Come quando nei combattimenti riuscivi sempre a privarmi della spada, lasciandomi senza difese. E dire che avevo del talento, prima di pensare alla seta della tua pelle.
Sei sempre stata tu la più forte, Oscar, perché io sono malato d’amore. O la più fragile, che non vuole cedere davanti all’evidenza, che nasconde i sentimenti dietro la divisa, che finge di essere felice per gli altri per non mostrare che soffre. E pensare che dovresti capire quello che provo, perché tu stessa ami, senza essere riamata, quel Fersen. Ed egli non ricambia nemmeno l’ombra della dedizione che gli riservi. Sei talmente accecata dalla sua bellezza e dalla sua irreale perfezione che non ti accorgi di questo affetto che metto ai tuoi piedi, con umiltà, da tanti anni. Mi dai per scontato, senza badare ai tuoi sbalzi di umore, sapendo che come sempre Andrè sarà là, pronto a combattere al tuo fianco. Ma non è questo che mi pesa.
Quello che mi pesa è questa irragionevole danza del cuore. Io inseguo te, tu insegui Fersen e Fersen Maria Antonietta. Ma tutti sembriamo avere in comune la paura di essere felici.
Ma forse tu nemmeno lo ami, è solo la tua ennesima sfida, come quando hai scelto di indossare la divisa. Se egli ti ricambiasse, non lo degneresti di uno sguardo. Sembra quasi che tu l’abbia scelto perché sarà l’unico che non potrai mai avere. Tu hai bisogno di sfide, di difficoltà, per sentire la passione, la potenza della vita scorrerti dentro.
Ma spero, spero con tutto me stesso che Fersen ti possa amare, che tu riesca a stringerlo tra le braccia anche solo per una volta e cancellare con questa illusione la sofferenza che ti adombra lo sguardo.
Spero che tu sia felice, perché la mia felicità trae linfa dalla tua.
 
Cet amour me tue
Si ça continue je crèverai seul avec moi

 
 Ma questo amore mi sta uccidendo lentamente, aiutato da quello che tu senti per lui e, se dovesse continuare, morirò davvero, solo, senza di te, senza che tu nemmeno sappia. Morirò sognando di noi, sentendo indistinta la tua voce da troppo lontano per essere vera.
E tu, mia adorata, non devi sapere nulla, perché questa mia confessione distruggerebbe l’amicizia che ancora resiste, solida, alla corrosione del tempo. Non sospetti nulla ed è meglio così: forse nemmeno credi possibile che si possa amare per tanti anni qualcuno in silenzio.
Mi deve bastare l’averti accanto, perché a non averti per nulla impazzirei.
Arriverò ad appartenerti completamente, a sacrificare tutto per te, in attesa che tu comprenda, che l’amore chiami a sé altro amore. Ma non è così: non si viene ricambiati solo come premio per aver troppo amato. L’amore, uno dei massimi sistemi che governano il mondo, ha le sue leggi casuali e incomprensibili e non si accorge né dei meriti né delle colpe.
Ti amo e taccio. Aspetto e la speranza è l’unica ad impedire a questo macigno di ostruirmi il petto.
 
Et j'ai le coeur complètement malade
Cerné de barricades



Aspetto, ma ho il cuore stretto da barricate, come quelle che presto sorgeranno a Parigi. Mi auguro solo che la causa del popolo e la Rivoluzione mi aiutino a dimenticare, che divengano un amore più grande di quello che provo per te, ma è inutile ed impossibile.
Perché io sono malato, ma non voglio guarire da te.
 
T'attends je suis malade
 
Ti attenderò, come sempre.
Ti attenderò fino alla fine, perché ti amo, mia Oscar.
Ti attendo.
 
Il tuo Andrè

 
 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Marguerite Tyreen