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Autore: Klowl    13/05/2011    4 recensioni
E poi non è detto che una donna voglia al suo fianco un uomo.
E neanche ho finito di formulare questo pensiero che l’amarezza mi è già piombata addosso.
Spengo la luce del comodino e sprimaccio il mio cuscino. Oggi mia madre ha uscito fuori di nuovo quel discorso . E nemmeno stavolta io ho avuto il coraggio di dirle la verità.
Quale madre mai vorrebbe sentirsi dire che sua figlia è diversa,malata,difettosa?
Non stiamo qui a raccontarcela,le cose per noi non sono mai cambiate.Siamo sempre la peste della popolazione,i pervertiti da evitare.
Se ami qualcuno del tuo stesso sesso,lo devi tenere per te. Se qualcuno ti ha aggredito perché baciavi la tua donna,non devi denunciare,perché così si verrebbe a sapere della tua perversione e macchieresti la tua dignità. Questi sono i discorsi che noi ci sentiamo dire,quando ci viene fatto un torto.
Chi vorrebbe essere noi?
Non molti,credo.
Genere: Commedia, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Quando esco fuori dalla porta sono rossa come un peperone.

Alzo gli occhi sul viso di Ivana, che mi sta guardando con un mezzo ghigno stampato in faccia.

“… Buongiorno” mi dice, continuando a fissarmi con quel suo ghigno TERRIBILMENTE SEXY.

“ Buongiorno” le rispondo io, con un filo di voce e abbassando subito lo sguardo.

Prima che piombi nel mutismo imbarazzante, trovo qualcosa da dirle.

“Sai, mi hai appena salvato da una morte certa”

Cominciamo a camminare nel corridoio , verso una meta sconosciuta.

“Cioè?” mi chiede lei, incuriosita. Indossa un Kaftano viola , dei jeans chiari e al collo ha un foulard nero. I capelli sono sciolti, e i suoi dread le ricadono sulle spalle.

“Cioè Fioretti oggi mi avrebbe sicuramente interrogato” le dico, guardandola con quella che vorrei che sembrasse gratitudine.

“Meno male che mi hai chiamato fuori”

“Ehh lo so di essere una Salvatrice” risponde lei, con il suo sorrisetto.

“E poi, se aspettassi te, sarei già vecchia!” continua, buttandomi un’occhiata.

Sbam!

Di nuovo con la storia che non ho iniziativa e bla bla bla.

Che poi è tutto vero.

Ma io adesso che le rispondo?

“Ehm…” comincio, guardandola negli occhi.

Oddio oddio oddio.

Vado in fiamme.

“E’ vero, probabilmente è così.” Dico, senza distogliere lo sguardo.

COSA?!

Ma che risposta le ho dato???

“Ah sì, eh?” mi dice lei, senza togliersi il sorrisetto.

Si ferma di botto,e con lei mi fermo io.

“Che… che c’è?” le chiedo, quasi con un sussurro.

Lei mi fissa, seria.

“E’ questo il tuo modo di volermi bene?”

COME?!

“Oh… io… Veramente, dai, lo sai che stavo scherzando” dico, con una risatina.

Mi gratto il gomido, leggermente a disagio.

“Ah beh” mi risponde, fingendosi offesa.

Ricominciamo a camminare.

“Perché per un attimo ho creduto che non ti importasse nulla”

“Ma no, ma che, mi importa”

“Allora esci con me, domani pomeriggio”

EH?

“S.. sì, certo” le dico, con la prontezza d’animo di chi ha ricevuto una bella tegola in testa.

Oh Merda.

Domani uscirò con Ivana.

Oh Cazzo, Ivana mi ha chiesto di uscire.

SI!!!

Vai così, Marta. Adesso devi solo concludere questo incontro senza fare la figura dell’idiota.

“Ma… dove stiamo andando?”

“In bagno.”

“Ah.”

“Sì, vorrei fumarmi una sigaretta. La cosa ti disturba?”

“Disturbarmi?” le dico.

“Ma no, ma che. Figuriamoci.”

“Tu non fumi, vero?”

“No, non mi piace. E poi fa male.”

Lei aggrotta la fronte.

Forse non avrei dovuto dirlo.

“ … Sì. Non così tanto. Insomma, se non dovessimo fare tutto quello che ci fa male…”

“Lo so” la precedo.

“Ma io lo faccio perché non sopporto il sapore.”

“Per lo stesso motivo, infatti, non bevo alcolici”

“TU NON BEVI?!”

Nulla di strano, è la solita reazione che segue questa mia affermazione.

Da quando bere è diventato sinonimo di respirare? Perché nessuno mi ha avvisato?

“Sì, non sopporto il sapore dell’alchool.”le dico, stringendomi nelle spalle.

Lei aggrotta la fronte.

“Certo che sei una tipa strana, tu”

“E’ vero” le dico, sorridendo e con le guance rosse “ me lo dicono tutti.”

Adoro quando mi dicono di essere strana.

Sul serio.

E questo non perché io voglia essere un’alternativa da strapazzo che invade il web con le sue riflessioni inutili quanto banali (ma che lei considera comunque originalissime).

No.

Per me è diverso.

Il fatto è che io non amo la prevedibilità.

Siamo arrivati in bagno.

Neanche metto piede sulle pastrelle in ceramica che già la puzza di fumo si impossessa della mia pelle, dei miei capelli e dei miei indumenti.

Maledizione!

In ogni angolo ci sono gruppetti di ragazza che fumano.

Ivana sembra contenta, e tira fuori il suo accendino e la sua sigaretta.

Per oggi dovrò trattenermi dal fare smorfie di disgusto.

Però sono una vera ipocrita.

Perché non mi piace fumare e non fumo, ma credo che i fumatori siano veramente sexy.

Guardate Ivana adesso.

La sigaretta appesa tra le labbra sottili , si è appoggiata con la schiena al muro. Tiene le mani in tasca, e fissa il vuoto. I capelli le incorniciano il viso e ogni tanto, con la delicata mano destra, allontana la sigaretta dalla bocca per gettare fuori il fumo.

E neanche finisco questa riflessione che dentro la mia testa parte “Fumo Blu”, una canzone di Mina che dice proprio così:

 

“Con me tu puoi
Fumare la tua pipa quando vuoi
Perché mi piaci molto di più
E sei così romantico

Fumo blu, fumo blu
Una nuvola e dentro tu
E poi, e poi se un uomo sa di fumo
Ma sì, ma sì è veramente un uomo
E ti amerò finché vorrai
proprio perché sei così”

 

Però ovviamente nel mio caso è per una donna.

In realtà non ho ancora detto tutta la verità sulla mia passione malsana per i fumatori.

E’ una cosa che ha a che fare con mio Padre.

Quando ero piccola vedevo mio Padre fumare. Affacciato alla finestra, pensieroso e con la sigaretta in bocca, mi sembrava bellissimo.

A me sembrava un eroe che rifletteva sulle sorti dell’intera umanità.

Quando hai 8 anni queste cavolate le pensi spesso.

Ancora adesso, Papà è per me l’eroe affacciato alla finestra.

Anche se quando torno a casa non c’è proprio nessuno che riflette con una sigaretta in mano.

Ma questa è un’altra storia.

“Perché mi guardi così?”

Oh.

Mi ero imbambolata a fissarla.

Ennesima figuraccia per Locanci.

“Nulla” mi affretto a dire.

“Conosci per caso la canzone ‘Fumo Blu’ di Mina?”

“Sì, perché?”

“Niente, la stavo pensando proprio adesso”

E lei si mette a ridere.

“Pensi che io sia bellissima quando fumo?” mi chiede.

La voce delle altre ragazze che parlottano è un sottile brusio. Io ho occhi e orecchie solo per la ragazza che mi sta davanti.

“Sì. Ma anche senza sigaretta”

Sto diventando di un colorito scarlatto, lo sento.

Lei sorride.

“Grazie, cara.” Risponde, con un sorriso divertito.

“Di nulla” le dico, tossicchiando.

Lei butta via quello che rimane della sua sigaretta.

“Ho finito, possiamo andare.”

Ma mentre stiamo uscendo da quella cappa di fumo, nel bagno entra una ragazza robusta e con i capelli corti e rossi.

“Ciao, Ivana!” saluta

“Ehi, ciao tesoro! Come va?”

“Bene bene.Tu?”

“Bene anche io. Allora è tutto confermato per domani?”

“Sìsì, certo. Domani a casa mia.”

“Ok. Porto anche Marta”

Marta sarei io?

“Oh, ehm. Piacere, Marta” le dico, porgendole la mano.

“Piacere, Sara” risponde lei, con un sorriso educato.

“Ma sì, più siamo, meglio è”

Che cosa vorrebbe dire?

Quante persone saranno , domani, con me ed Ivana?

Comincio a provare un leggero nervosismo.

“Ok, noi andiamo.”

Fuori dal bagno, non posso fare a meno di chiedere ad Ivana delucidazioni riguardo quell’incontro.

“ Che cosa faremo domani, esattamente?”

“Oh, nulla di che” mi risponde lei, riavviandosi i capelli.

“ Un pomeriggio tra amiche” dice.

Ma quando pronuncia la parola “amiche” noto uno strano guizzo nei suoi occhi e una particolare inclinazione nella voce.

Che diavolo mi aspetta, domani?

“Carissima adesso devo proprio andare. A prossima ora ho un compito importante e devo sistemare i biglietti sul banco.”

Mi da’ un veloce bacio sulla guancia, poi mi fa un occhiolino e dice:

“Ci sentiamo tramite sms, per domani”

Dieci minuti dopo lei non c’è, mentre io sono rimasta imbambolata a fissare il vuoto e toccarmi la guancia.

 

 

 

 

Note dell’autrice:

“Fumo Blu, fumo Blu, una nuvola e dentro tuuuu!”

E sì, questa canzone mi piace proprio. E poi anche a me, come Marta, piacciono i fumatori.

Cooomunque.

Alla fine sono riuscita ad aggiornare.

Gli esami universitari mi stanno scuoiando viva, e oggi, dal momento che mi sono svegliata con la voglia di non fare nulla, ho deciso di andare avanti con le mie storie.

Vi informo adesso: le cose diventeranno sempre più movimentate, per Marta.

Spero che mi facciate sapere cosa pensate di questo capitolo.

Alla prossima, carissimi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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