Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lily125    14/05/2011    1 recensioni
Tradita da tutti, Selene non sa perchè quelli che l'hanno cresciuta la vogliono uccidere e quindi scappa, ma di notte i boschi non sono di certo sicuri e riservano sorprese tutt'altro che gradevoli. Chi accorrerà in suo aiuto?
Dal Capitolo Primo:
Si alza e mi prende in braccio come una bambina. La mia testa si posa sul suo petto e non proferisco parola. L’adrenalina è sparita ed ora è rimasta solo la convinzione di essere ormai perduta.

La vita di David, solo da sempre se non per i propri compagni, verrà sconvolta da una ragazzina che nasconde misteri senza neanche esserne a conoscenza. Riuscirà a non perdere ciò che ha bramato in segreto da sempre?
Dal Capitolo Secondo:
Non avevo mai sentito la sua risata. Sembrano tanti campanellini mossi dal vento e mi scosto per guardarla. Il suo viso si illumina tutto e gli occhi luccicano come se avesse la febbre. La sua è una risata contagiosa perché dopo poco rido anch’io, ma smetto quasi subito quando i miei occhi si posano sui suoi capelli ancora bagnati.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

QUARTO CAPITOLO


POV DAVID

È così bella.
Quando l’ho presa tra le braccia non si è scostata, anzi, si è rilassata tanto da riuscire a dormire.
Mi piace guardarla.
Il respiro leggero e regolare mi dice che finalmente sta dormendo tranquilla senza incubi tra le mie braccia, le braccia di un mostro come quello che l’ha quasi uccisa.
Tiene le mani sotto la testa e ha la bocca socchiusa come una bambina.
Da come si comporta si vede la sua ingenuità che la rende ai miei occhi ancora più attraente. Quando ha cominciato a farmi domande non ho potuto fare altro che risponderle, le avrei rivelato ogni cosa a causa del suo sguardo dolce e luminoso.
Quando Stef le si è avvicinato mi sono sentito ribollire, avrei voluto staccargli quella mano troppo vicina per i miei gusti a Lei.
Può essere gelosia?
Oh, sì che lo è, di questo ne sono certo e ammetterlo dentro di me non è poi così difficile, ma quando dovrò spiegarlo ai miei compagni?
Non sono mai stato un sentimentale, quando i miei genitori sono morti non ho versato neanche una lacrima.
Ho sofferto, è vero, ma in maniera contenuta. Invece, quando ho visto il mio amico avvicinarsi a lei ho sentito il bisogno bruciante di portarla via e nascondergliela, nasconderla non solo a lui, ma al mondo intero.
Sono consapevole di avere tra le braccia il tesoro più prezioso di tutti.
È un misto di ingenuità e dolcezza con sensualità inconsapevole.
Vedere le sue guance rosse mi elettrizza e quando si imbarazza mi fa una tenerezza infinita.
Come può la stessa azione scatenare nel mio animo due emozioni così diverse?

La sento muoversi tra le mie braccia.
Non so quanto tempo sia passato.
Si gira e affonda il viso nel mio petto.
La stringo a me.
“Mmm…” Un mugolio indistinto forse causato dalle mie carezze sui suoi capelli.
Strofina il volto sulla mia maglietta e piano lo alza per guardarmi.
Si è svegliata.
“Buon… pomeriggio?” Chiede ancora assonnata strofinandosi gli occhi con le piccole mani che si ritrova, mentre io guardo veloce l’orologio.
“Direi buonasera, sono quasi le sei.” La informo sorridendo alla vista dei suoi occhi spalancati.
Si alza di botto e cerca di spostare le coperte. Capendo cosa vuole fare l’afferro veloce per la vita e la riporto giù sul mio petto ridendo.
“Eh no, hai dormito fino adesso avvinghiata a me. Non puoi andartene e lasciarmi tutto solo nel letto a prendere freddo.” La rimprovero divertito, mentre la vedo arrossire per quello che le ho detto.
“Ma… io… ecco… veramente… cosa intendi dire con avvinghiata?” Finisce tutto d’un fiato.
“Beh, non volevi lasciarmi andare, mi stringevi come se fossi un peluche!” Le mento disinvolto.
“Io… tu… ma… non… non è vero!” Sbotta rossa come un pomodoro maturo facendomi scoppiare a ridere.
Cerca di allontanarsi offesa dalla mia risata e impacciata ricade addosso a me. La stringo più forte, mentre lei tenta di divincolarsi oltraggiata.
“Pensi di poter fuggire?” Le sussurro all’orecchio.
“Si… Mi devo solo impegnare un po’.” Mi risponde affaticata.
Inutile dire che gli sforzi sono completamente inutili sia perché sembra avere la stessa forza di un uccellino, sia perché sono nettamente più forte di lei.
“Io non credo proprio che riuscirai a liberarti.” Continuo a bisbigliare, mentre il suo viso si fa sempre più caldo.
Improvvisamente si ferma e alza gli occhi verso di me come per arrendersi e porta le mani sul mio petto visto che è completamente sdraiata contro di me. Avvicina la faccia verso la mia sempre di più fino a quando i nasi non si sfiorano e m’incanto a guardarla.
“Posso alzarmi da qui? Ti prego.” Soffia piano sulla mia bocca, mentre io, completamente assuefatto dal suo profumo lascio cadere le braccia ai lati del mio corpo.
In fretta si alza e solo quando è in piedi giù dal letto, ride spensierata.
“Hai visto che era solo questione d’impegno? Sono riuscita a scappare!” Dice saltellando sul posto.
Mi riprendo dal mio stato catatonico e veloce mi alzo. La raggiungo e la prendo per i fianchi portandola fino al letto. La faccio sdraiare e le salgo sopra cavalcioni cominciando a farle il solletico.
All’inizio sembra frastornata dalla velocità con cui l’ho catturata di nuovo, ma dopo comincia a ridere come una matta contorcendosi sotto le mie mani.

Ogni punto dove il suo corpo tocca il mio sembra andare in fiamme. Sono fiamme piacevoli dalle quali mi farei divorare più che volentieri e scatenano in me desideri oscuri. Oltre alla voglia di proteggerla sento il desiderio bruciante di incatenarla a me.
Non so se questo sia un desiderio positivo. Non ne sono sicuro.
Ride.
Cerca di allontanare le mie mani dal suo corpo, ma è inutile.
Sono felice. Per la prima volta mi sento bene con qualcuno. Non cerco di allontanarla da me, anzi mi riavvicino sempre di più al calore che mi trasmette il suo corpo così vicino al mio.
Un corpo delicato, certo, ma così ricco d’emozioni, così pieno di vita.

“Smettila… David… non… riesco… a… respirare…” Mi ordina faticosamente.
“La prossima volta non scapperai, sapendo quello che ti aspetta.” Le dico convinto.
“Va… bene… ti… prometto… che… non… scapperò… più…” Mi prega.
“Giuralo.” Smetto immediatamente di farle il solletico e la esorto a rispondere.
“Te lo giuro.” Mi risponde altrettanto seria.
Sono soddisfatto di questa promessa. Non potrà scappare da me per nessun motivo d’ora in poi.
La stringo un po’ più forte a me per accertarmi della sua reale presenza al mio fianco quando qualcuno si schiarisce la voce dietro di noi.
Mi alzo dal suo corpo di scatto e veloce mi paro davanti a lei in posizione d’attacco.
“Ehy, Dave, rilassati amico, sono io.” Mi dice in tono rassicurante il mio compagno facendomi abbandonare la posizione d’attacco, ma non i sospetti contro di lui.
Tento di spostarmi di più di fronte a lei per coprirla anche se so che è inutile.
Lui l’ha già vista.
“Che cosa fai qui?” Gli chiedo diffidente.
“Sono venuto a controllare la situazione di persona. Sai com’è Stef. Non si sa mai se ciò che dice è vero o se ha avuto una qualche allucinazione.” Dice un po’ ridendo cercando di nascondere l’evidente curiosità.
Comincia ad allontanarsi con passo veloce dalla porta per dirigersi verso Selene che vedo tremare con la coda dell’occhio e blocco il mio compagno che mi guarda sorpreso.
“Non avvicinarti a lei.” Gli intimo a bassa voce.
“Smettila di fare l’idiota, Dave e fammi vedere in che razza di casino ti sei cacciato. Credo proprio che quello che Stef ci ha riferito sia vero. Voglio vedere quest’umana che si è guadagnata la tua totale devozione.” Mi dice ora scontroso cercando di scansarmi.
Gli afferro il braccio e lo costringo a indietreggiare mentre vedo gli occhi di Selene pieni di paura.
“Ti ho detto di non avvicinarti. La spaventi.” Gli dico minaccioso.
“E va bene, Dave. Rilassati, non voglio farle del male.” Tenta di convincermi alzando le mani in segno di resa.
“Sarà meglio per te.” Gli rispondo abbandonando la posizione di attacco e tornando al fianco di Selene.
“Spero che tu abbia una buona spiegazione per quello che hai fatto.” Mi dice in tono di rimprovero senza avvicinarsi.
“Non ti preoccupare, piccola, non ti farà nulla. È uno dei miei compagni, puoi stare tranquilla.” Dico a Selene ancora tremante dalla paura.
Si avvicina di più a me gattonando sul letto e mi prende la mano.
Rispetto alla mia ha una mano minuscola, come quella di una bambina.
“Non sono spaventata.” Cerca di mentirmi in modo assurdo soffiando al mio orecchio.
“Va bene.” Le rispondo quasi per accontentarla prima di sentire uno sbuffo proveniente da vicino alla porta.
“Allora Dave? Vuoi deciderti a parlare o no?” Mi incoraggia il mio compagno ormai spazientito.
“Cosa vuoi che ti dica, Andrea? Immagino che Stef con la linguaccia che si ritrova ti abbia raccontato tutto fin nei minimi dettagli. E menomale che gli avevo detto che volevo essere io a parlarne con la squadra.” Gli dico sbuffando e maledicendo Stef per la sua propensione a spifferare qualsiasi cosa.
“Stef è un gran pettegolo, ma preferisco sentire la versione del diretto interessato.” Mi dice deciso.
“E sia. Ieri notte sono stato svegliato da un urlo e sono corso nel bosco a vedere cosa fosse successo. Ho trovato Selene,” e la stringo un po’ di più a me, “con un altro vampiro che la stava per uccidere. Ho combattuto contro di lui e l’ho ucciso. Ho portato lei qui perché se tornasse a casa sua la ucciderebbero. Testualmente. Immagino che la versione di Stef sia molto più ricca di particolari.” Finisco ironico.
“Hai ragione. Stef ha aggiunto un tocco molto romantico. Come il fatto che dopo averla salvata vi siete baciati?” Domanda ora curioso.
“Credo proprio che si sia sbagliato su questo punto.” Lo interrompo.
“Oppure che eri talmente geloso e possessivo da non volergli far stringere la mano con la tua… con Selene.” Mi dice divertito.
“Io non sono geloso,” ribatto digrignando i denti, “e appena rivedo Stef lo uccido con le mie stesse mani.” Finisco a voce più bassa scatenando l’ilarità di Andrea.
“E immagino che anche il fatto del tenerla tra le braccia tutto il tempo come se fosse un cucciolo sia vero, mi sbaglio?” Continua ridendo apertamente.
“Smettila, idiota. Non farti contagiare dalla stupidità di Stef.” Gli rispondo arrabbiato.
Non è possibile che Stef mi faccia diventare lo zimbello di tutti.
“Non è l’influenza di Stef a farmi pensare ciò, ma il fatto che tu le stia attaccato come una cozza da quando ho messo piede qui dentro.” Mi dice sfottendomi senza ritegno.
“Smettila ti ho detto.” Gli rispondo ringhiando.
Sento la mano di Selene staccarsi dalla mia e immediatamente rivolgo tutta la mia attenzione alle sue azioni. Tenta di alzarsi dal letto e quando mi alzo io stesso per aiutarla solleva una mano per fermarmi.
“Non sono invalida David. Ce la faccio. E non vorrai dare motivo al tuo amico di prenderti ancora in giro, no?” Mi dice anche lei divertita mentre io mi chiedo cosa ho fatto di male per avere amici così poco intelligenti.
“Non me ne frega niente delle loro prese in giro. Dove devi andare?” Le rispondo io addolcendo il tono verso la fine.
“Vado a fare la conoscenza del nuovo arrivato.” Mi dice pronta.
“Il nuovo arrivato può benissimo fare lo sforzo di camminare fino a qui.” Affermo io altrettanto determinato.
Andrea si avvicina avendo percepito l’ordine nella mia voce e le porge la mano. Selene la prende e lui con uno strattone la avvicina a sé schioccandole un rumoroso bacio sulla guancia.
Come osa?
Lo allontano di almeno cinque metri da lei e mi rimetto in posizione di attacco di fronte a lui ringhiando.
“Cosa ti salta in mente?” Gli ringhio addosso sempre più infastidito dalla sua espressione divertita.
“Oh cavolo, dovresti vederti… sembri impazzito… o forse lo sei davvero… non ho mai visto un vampiro così possessivo… Stef aveva proprio ragione.” Mi dice ansimando tra le risate.
“Piantala. Non sei divertente. Non provare mai più ad avvicinarti.” Gli rispondo senza abbandonare la posizione.
Ringhio più forte quando tenta d’avvicinarsi di nuovo.
“Oh, smettila, Dave. Non te la porto mica via.” Mi dice spazientito al mio ennesimo brontolio.
Ma come può venire a dire a me di smetterla?
L’ha baciata, si è avvicinato troppo.
Da quando i miei compagni sono così espansivi?
“Tu prova a toccarla di nuovo e non vedrai il domani.” Lo minaccio serio.
“Come sei melodrammatico.” Dice alzando gli occhi al cielo.
“Melodrammatico o no manterrò la mia promessa.” Ribatto furioso.
“David?” Sento una voce dolce chiamarmi.
“Dimmi Selene.” Rispondo subito avvicinandomi a lei.
La rabbia è scomparsa.
Meglio.
Avrei potuto ucciderlo.
“Non ti arrabbiare. Era solo un bacino sulla guancia.” Mi dice gentile.
“Mi dà fastidio lo stesso.” Rispondo prontamente.
“E va bene.” Sussurra prima di avvicinarsi di più a me e sfiorarmi la guancia con le sue labbra.
Ne sento la morbidezza, la delicatezza. Mi dà un bacio veloce ma io sento la parte di pelle che mi ha toccato andare a fuoco.
La fisso negli occhi incapace di parlare e la vedo sorridermi incerta come se non sapesse cosa aspettarsi da me.
“Che…” Comincio senza sapere come continuare.
“Ora non ti puoi più agitare. Hai avuto anche tu il tuo momento.” Mi interrompe veloce.
“Invece posso. Lui non ti ha chiesto il permesso. E l’ha fatto di proposito per darmi fastidio.” Le dico ignorando Andrea che continua ad alzare gli occhi al cielo.
“Non importa. Io non ho ricambiato il suo bacetto, mentre a te l’ho dato di mia spontanea volontà.” Ribatte incrociando le braccia davanti al petto.
“Ehy? Dave? Puoi smetterla di polemizzare su un mio tentativo di farti ingelosire? Un tentativo andato a buon fine devo dire.” Finisce ironico.

Che cosa mi sta succedendo?
Non mi sono mai sentito in questo modo nei confronti di nessuno.
Cosa mi ha fatto Selene?
Sono quasi certo che in un modo o nell’altro mi ha stregato.
Mi sento strano quando la guardo.
Ho l’urgente bisogno, desiderio di proteggerla, ma allo stesso tempo provo un’emozione forte, simile alla rabbia anche solo immaginando di vedere qualcuno accanto a lei oltre a me ad aiutarla.
Sento questa stessa emozione quando la immagino sorridere a qualcun altro che non sono io.
Gelosia?
Me lo ha fatto notare Stef, ma non gli ho dato retta, dopotutto non lo ascolto quasi mai.
Addirittura Andrea sostiene questa ipotesi, però non posso ignorare lo sguardo gentile di quest’ultimo quando la guarda. Lui ha un'espressione diversa, più dolce, lui che è il più freddo e distaccato tra noi.
Che abbia stregato anche lui?
No.
Non potrei sopportarlo.
Lei è solo mia.
Di nuovo questa emozione così simile alla rabbia.
Che cosa mi sta succedendo?

Porto lo sguardo di nuovo su Andrea che mi guarda divertito.
“Mi sa proprio che la stupidità di Stef ti ha contaminato. Ora ne sono certo.” Gli rispondo ribadendo lo stesso concetto di poco fa.
“Oh, Dave… tu non sai in che dolce guaio ti stai cacciando.” Mi risponde sovrappensiero.
“Non m’importa. L’importante è che lei sia al sicuro.” Dico determinato.
“E con te.” Finisce la mia frase Andrea.
Anche. Penso tra me e me. Non lo dico, ormai è ovvio. Sembra che tutti lo abbiano capito, forse anche lei, ma non ne sembra spaventata, anzi mi tratta come se fossi uguale a lei, un suo pari, ed io quando le sono accanto è così che mi sento.
“Va bene, Andrea. Prima di andartene puoi dirmi in quanti sono venuti a conoscenza della situazione?” Gli chiedo calmo.
“Beh, ecco… Stef quando è arrivato sembrava impazzito e non ha resistito abbastanza da aspettare che fossero presenti tutti. C’eravamo solo io, Mattia, Roberto, Jack e Gabriele.” Mi dice sospirando.
“Bene. Immagino che gli altri fossero in missione. Meglio così. Spiegherò io tutto agli altri tre. Sempre che Stef non mi preceda.” Finisco riflettendo ad alta voce.
“Non credo che Stef sia alla Base.” Sussurra Andrea.
“Cosa intendi dire?” Gli chiedo tra il preoccupato e il sospettoso.
“Ha insistito per seguirmi fino a qui.” Mi risponde un po’ intimorito.
“E tu te lo sei portato dietro?” Chiedo irritato, “Che cosa cavolo ti è saltato in mente?” Urlo sempre furibondo.
“Io… lui… ha insistito e… beh… non pensavo… non credevo fosse così grave.” Mi risponde balbettando.
Pensavo che Andrea fosse intelligente.
Ne ero assolutamente certo.
Ma…
È un idiota come Stef.
“Stef.” Urlo per chiamarlo.
In risposta un fruscio tra le foglie dei cespugli vicini alla finestra.
“Calmati, Dave.” Mi sussurra Andrea intimidito.
“Stef. Ti ho sentito. Esci immediatamente se non vuoi finire male.” Continuo ignorando il mio compagno.
“E va bene. Eccomi qui.” Sento finalmente la risposta di quello che tra poco diventerà un mucchietto di cenere.
Lo vedo uscire dal suo nascondiglio con tutta la calma del mondo, aprire la finestra, entrare in camera fischiettando.
Tutto con molta calma.
Una calma che mi fa incavolare sempre di più.
“Selene, piccola, ciao! Ti sono mancato, vero? Stare con Dave per troppo tempo è una noia mortale, lo so, non c’è bisogno che tu me lo dica.” Le dice gioioso prima di chinarsi per baciarla.
Una calma che alla fine mi fa scattare.
Intercetto il suo movimento e lo allontano da lei prima di saltargli al collo sotto lo sguardo sbalordito di Selene.
Ci rotoliamo a terra per almeno un quarto d’ora prima di essere separati da Andrea che non sa cosa dire.
“Non hai proprio niente di meglio da fare che venire qui a sorvegliare noi?” Comincio ringhiando.
“David…” Che voce dolce, cristallina, perfetta.
“Non provare a difenderlo, questa volta proprio non puoi.” Dico con voce dolce che contrasta immancabilmente con le mie parole.
“Lo so, però tu non dovresti arrabbiarti così tanto. In due giorni ti sei alterato talmente tante volte che tra poco avrai un crollo nervoso. Per colpa mia.” Finisce sussurrando sconfitta.
“Non è colpa tua,” comincio avvicinandomi, “sono loro che non sono normali. E comunque questa è più o meno la nostra routine. Stef è sempre così.” Finisco abbracciandola.
“Si, ma…” Inizia di nuovo.
“Niente ma, ho ragione io e tu ti stai preoccupando per niente.” La interrompo prima di darle un bacio tra i capelli.
“No, non hai ragione, lei invece si, di questi giorni sembri veramente una donna isterica.” Ribatte Stef.
“Sono d’accordo con te, amico.” Aggiunge Andrea dandogli man forte.
Non è proprio possibile avere a che fare con due stupidi del genere.
Una donna isterica? Che razza di paragone è? Già che c’era poteva dirmi che assomigliavo a un fenicottero imbavagliato.
“Smettetela una buona volta. Una volta da questa casa non passava mai nessuno, com’è che in una giornata siete già passati in due?” Chiedo esasperato.
“Beh, di solito tu non ci entri neanche in questa catapecchia e poi dobbiamo discutere di alcuni… problemi con te capo.” Dice riprendendo la serietà, Andrea.
Vedo Selene guardarlo incuriosita, probabilmente per la parola con cui si è rivolto a me, ma il suo sguardo è anche preoccupato.

Problemi.
Quali problemi potrebbero mai esserci?
Abbiamo sempre lavorato bene in squadra e abbiamo sempre protetto Milano nel migliore dei modi.
Nessuno è mai riuscito a penetrare le nostre difese e Andrea non ha mai usato la parola “problemi” da quando lo conosco.
Guardo il volto di Stef che si è fatto improvvisamente serio.
È davvero grave.
Stef non è mai serio.
Non l’ho mai visto prendere qualcosa con così tanta coscienza.
Che diavolo può mai essere successo?
Se è così grave non posso certo discuterne di fronte a Selene: si preoccuperebbe per niente.

“Domani a quest’ora faremo una riunione per discuterne, se è davvero così importante, ma per ora non faremo niente.” Dico calmo facendo un cenno verso la porta.
Per fortuna i miei compagni mi capiscono al volo quando serve.
“Beh, vi lasciamo. Sapete, anche noi abbiamo delle cosuccie da sbrigare… voi comunque non impensieritevi per noi… pensate a divertirvi.” Dice Stef tentando di alleggerire l’atmosfera fattasi pesante.
Li accompagno alla porta e prima che escano colgo il sussurro di Andrea.
“Ci sono nuovi attacchi. Parecchi. Sta attento.” Mi avvisa con la fronte corrugata.

NOTE AUTRICE
Eccomi qui!!! Ho aggiornato finalmente! Mi dispiace del ritardo, ma ho avuto una sttimana impossibile perchè il 12 era il mio compleanno e c'è stato un casino. Oggi è sabato e ho cinque minuti secchi per aggiungere il nuovo capitolo. Non vi dico che roba, c'è un via vai da casa mia che sembra una specie di processione. Stavo per chiedere se è morto qualcuno! E menomale che il compleanno dovrebbe essere un bel giorno! Allora, voglio ringraziare chi ha commentato il mio scorso capitolo:

mary028
elly04
Newdark
Chi ha aggiunto questa FF tra le seguite:
1 -
Eli12
2 - KiAmAtEmI_BoS
3 - mau07
4 - MooN_LiE_
5 - shana_musi
E chi l'ha aggiunta tra le preferite:
1 -
mary028
2 - Newdark
3 - shana_musi

E anche chi ha solo letto.
Vi ringrazio di cuore espero che vi piaccia questo nuovo capitolo. Aspetto i vostri commenti!
Un bacio, Ila.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lily125