Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: cazzarola    14/05/2011    12 recensioni
MODIFICAZIONE CAPITOLI ESEGUITA QUESTA SETTIMANA!
Tutto ha avuto inizio con una canzone.
Si, adoravo quel suono così semplice e melodico nelle orecchie.
Riusciva a mandarmi in un altro mondo e a farmi fare cose incredibili, che senza questa spinta non sarei mai stata in grado di fare.
Anche se molte delle volte, quando racconto l’accaduto che tutti vogliono sentire nei particolari, parto con la scusa della canzone, che ha fatto in modo di aprire la mia mente a questa nuova esperienza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ANGIE  




 

 _ CAPITOLO DUE _
 


 

Usciamo a fumare.
Lui appoggia sulle labbra una Lucky Strike.
- Come sono andate le prime tre ore?-
- Potevano andare meglio- mi risponde.
- Prima mi è arrivato un messaggio dalla Francesca…- gli dico.
Il suo viso si illumina e mi fa cenno con gli occhi di proseguire.
- Fa una festa a casa sua, stasera – concludo ridendo.
Le feste a casa sua sono bellissime e vengono ricordate per i fiumi d’alcool, per la musica,  per i bei ragazzi, anzi non li definirei bei ragazzi, ma particolari, perché molti sono attori del suo corso di recitazione.
- Ci vuoi andare?- mi chiede prima di inspirare un’altra volta.
- Si… certo non mi dispiacerebbe per niente… tu invece che vuoi fare?? -
Ci pensa su qualche secondo e malizioso dice:   
– Se ci sono quelle fighe dell’altra volta vengo di sicuro! –
Che scemo.
I ragazzi attorno ci vedono parlare di una festa e senza farsi vedere origliano…
Tutti che si vogliono divertire e nessuno che invece ha voglia di rientrare dalla ricreazione.
- Stasera ti vengo a prendere e ci andiamo a divertire, va bene? - mi dice convinto delle parole che gli escono dalla bocca.
Io non avevo chiesto niente ai miei, anche perché come al solito lei organizza e fa le cose all’ultimo minuto.
Nemmeno i suoi sapevano niente, tanto cosa vuoi che ci dicano, siamo maggiorenni e le responsabilità sono nostre.
Non possono più decidere niente.
L’unico orgoglio di essere maggiorenni.
- Ok, alle nove e mezza da me?- gli chiedo, perché lui arriva sempre in ritardo.
In mezzo a tutta quella bellezza, forse un difetto l’ho trovato.
- Si, va bene…!! Non vedo l’ora! L’ultima volta ci siamo messi a ballare sopra i tavoli e a saltare sui letti… ed erano le quattro di notte…!! Che ricordi! - mi dice lui surriscaldandosi all’idea di fare casino come al solito, e poi non gli sembra vero che ci siano anche le ragazze.
Se ci sono le tipe dell’altra volta ci divertiamo sul serio, quelle si che erano festaiole!
- Dopo non aspettarmi fuori alla fine delle lezioni, perché devo andare in ospedale da mia zia- gli sussurro senza dare ulteriori spiegazioni.

Non gli ho mai detto niente riguardo mia zia Elly, non voglio che stia in pensiero o cose simili, non se lo merita e io non voglio che stia male, per nessuna ragione. Anche se è il mio migliore amico, a volte, certe cose non le posso dire nemmeno a lui.
 
Mia zia sta male.
quattro mesi fa le hanno diagnosticato il cancro, le hanno dato poco tempo di vita ancora e allora voglio passare il maggior tempo possibile con lei.
Deve stare in ospedale, perché vogliono tenerla sotto controllo per assicurasi che non stia male e per farle le terapie che avvengono due volte alla settimana.
Così dicono i medici.
Di lunedì non ha mai terapie e come sempre colgo l’occasione per farle visita.
Esco un paio di minuti prima da scuola, per arrivare in ospedale prima dell’orario di chiusura delle visite della mattina, sperando di trovare poche persone in quella maledettissima struttura.
Quel posto mi mette i brividi, c’è sempre un gran movimento e tante persone diverse che ti scrutano ad ogni corridoio.
La cosa peggiore per un malato, ma anche per le stesse persone che stanno in ospedale, è l’ambiente che mette angoscia: le pareti bianche, gli armadi bianchi, le sedie bianche.
Non c’è miglior modo per impazzire.
 
C’è silenzio, la quiete che si crea per il rispetto, la coscienza che, chi si trova in questo stabile sta male, male fisico, ma soprattutto psicologico che è in grado di distruggere.
Elly è al piano di sopra, i cellulari non prendono e i pazienti possono stare tranquilli. Una cosa positiva c’è.
Si trova nel letto, distesa, con le braccia lungo ai fianchi e la testa appoggiata sul cuscino.
Lo sguardo è in avanti, poi si sposta su di me.
- Ciao zia - le dico sottovoce
- Ciao Giulia… mi fa piacere vederti, ogni volta diventi sempre più carina - mi risponde.
Le solite parole delle zie che ti voglio bene.
- Come stai? Stai meglio? -
- Tesoro, non sento dolore… sto bene.-
Mi dice calma, ma continua… sembra perplessa adesso, piccolo sbalzo d’umore che ho notato sul suo viso.
- No, io non sto bene.
Fisicamente sto bene, ma intendo che non sto bene qui dentro, non riesco a stare chiusa in questa stanza tutto il giorno.
E’ tutto così uguale, a partire dai controlli alla mattina, al pranzo schifoso che mi porta la solita infermiera  dai capelli neri, i controlli pomeridiani e poi la cena, dove se è una buona giornata, ti danno una fetta di dolce.
Almeno tu ti ricordi di me e mi fa sempre piacere quando mi vieni a far visita.
Mi rendi le giornate meno monotone e poi mi fai felice. – mi spiega triste, come se dovesse dirmi queste cose da tempo e non ha mai trovato il coraggio, doveva sfogarsi e ha fatto bene.
Mi fa arrossire e mi fa sentire quasi in colpa, quando i suoi occhi ripiombano su di me.
Sensazione di vuoto.
Sensazione di imbarazzo.
 
Mi siedo sul letto affianco a lei.
Non mi piace vedere le persone tristi, rinchiuse in un posto così, anche se lei non ha scelta, questo è vero, sembrerà strano, ma riesco a percepire il suo stato d’animo, la sua silenziosa tristezza.
Apro la borsa e faccio uscire la ciambella che ho comprato prima al bar di sotto, e le porgo il sacchettino.
- A proposito di dolci – le dico invitandola ad aprire.
Incuriosita da questa busta, dal fatto che qualcuno le desse qualcosa, dall’emozione di aprire, di sperare di scoprire all’interno il diverso della sua solita routine.
 
Apre la busta e i suoi occhi si illuminano, sorride maliziosa e incredula.
Si mette a ridere, ride di gusto.
Mi abbraccia, mi bacia sulla guancia vicino all’orecchio e mi accarezza i miei lunghi capelli arancione chiaro.
- Lo sai che non mi lasciano mangiare queste schifezze….- mi dice e intanto gli da un morso.
- Mmh…buonissimo!- esclama ancora divertita.
Un infermiera si ferma, quella dai capelli neri e ricci che le consegna il pranzo, si sporge sulla porta per controllare se tutto va bene, mia zia la chiama per nome, Elena, che le prende la ciambella dalla mano.
- No! un ultimo morso… – insiste… il suo comportamento è peggio di quello di un bambino che non vede mai le caramelle.
-Signora, lo sa che non deve…-
Mia zia le fa gli occhi dolci, devo dire che gli vengono anche bene;
Dai suoi occhi, mi accorgo della sua giovane età, quei quaranta anni, che hanno la consapevolezza di morire e i suoi sorrisi che ottengo quando la vado a trovare non mi bastano.
Sta soffrendo.
Ogni giorno di più.
- …solo per questa volta- le raccomanda l’infermiera dai bei capelli.
 
Me ne sono andata due ore dopo con un finto sorriso sulle labbra.
Torno a casa a piedi.
Apro la porta e sento mia madre che urla con mio fratello; mi chiede dove sono stata e mi rimprovera che dovevo avvisarla se uscivo prima da scuola.
Non mi interessa.
Vado in camera senza mangiare, con quel vuoto dentro.
Ho solo bisogno del silenzio che c’era in ospedale, forse un po’ lo invidio.

 
 




CIAO! PRIMA DI TUTTO VI DEVO RINGRAZIARE PER LE VOSTRE RECENSIONI E PER IL TEMPO CHE DEDICATE A ME...! :D  ALLORA, QUESTO CAPITOLO, MOLTO DIVERSO DAL PRECENDENTE SPIEGA UN PO' LA SUA FAMIGLIA, PARLA DI SUA ZIA... UN PO' UNA PALLA DI CAPITOLO, MA SUL PROSSIMO SI VA A FARE FESTA!! E CI DIVERTIREMO DI PIU'.... NE VEDREMO DI BELLE, GARANTITO! RECENSITE ANCHE QUESTO CAPITOLO CHE FORSE AVRA' BISOGNO DI SOLLIEVO... BHO CAZZATE MIE! AH AH
OK... VI LASCIO! ALLA PROSSIMA!


   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: cazzarola