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Autore: ClaireTheSnitch    14/05/2011    7 recensioni
Prima classificata al concorso 'Lezioni di Anatomia' indetto da Lu_Pin sul forum di EFP; valutata da foxfeina e vincitrice del Premio Stile
Due fratelli così diversi si feriscono a vicenda, urtando se stessi e le proprie convinzioni.
Finché uno di loro non trova il coraggio di rimediare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nick Autore (sul forum e su EFP): ClaireTheSnitch
Titolo: Life’s like an hourglass glued to the table
Personaggi: Regulus Black
Frase: 22-Siamo tutti feriti, a quanto pare... alcuni di noi più di altri. Ci portiamo dentro le ferite dell'infanzia; poi, da adulti, restituiamo quello che abbiamo ricevuto. In fin dei conti, tutti noi feriamo qualcuno...e poi ci mettiamo all'opera per rimediare. Per quanto possiamo.(Meredith)
Genere: Slice of life, Malinconico, Introspettivo        
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
Introduzione: Due fratelli così diversi si feriscono a vicenda, urtando se stessi e le proprie convinzioni.
Finché uno di loro non trova il coraggio di rimediare.
NdA: Come noterai leggendo, ogni paragrafo corrisponde ad un salto temporale, abbinato a sua volta ad una parte della citazione che ho scelto. Nella prima parte, Regulus è bambino; nella seconda, ha più o meno sedici anni; nella terza  e nella quarta, invece, ne ha diciannove, al momento del suo atto Eroico. ^^
Le ultime parti, inoltre, sono state scritte al presente perché ho immaginato tutta la storia come un ‘racconto nel racconto’; ossia, il contesto di base è quello in cui Regulus si sacrifica.
Ho inserito un’altra cosa riguardante Grey’s Anatomy: il titolo della storia riprende una frase della canzone Breathe, di Anna Nalick. È una delle mie preferite, e quando l’ho riascoltata mi è venuta voglia di inserirla anche qui.
 
 
 
 

Life’s like an hourglass glued to the table

 
 
 
Siamo tutti feriti, a quanto pare... alcuni di noi più di altri.
 Ci portiamo dentro le ferite dell'infanzia…
 
C’era un bambino che singhiozzava, nella penombra della stanza, cercando di non farsi sentire.
Aveva la schiena appoggiata ad una vecchia porta tarlata, le ginocchia raccolte al petto, un fazzoletto di luce posato sulle mani strette alle caviglie.
E la polvere danzava.
-Non serve piangere, stupido.- esplose una voce sopra di lui.
Il bambino rannicchiato si asciugò rapidamente le lacrime con la manica del maglione.
-Non sto piangendo, Sirius.
-Sì, invece. Sei un marmocchio.- rispose il ragazzino chiamato Sirius.
L’altro bambino mise il broncio e lo fissò accigliato.
-Vuoi andare a Grifondoro.- sussurrò, la voce ancora tremante a causa del pianto.
-E questo ti disturba, Regulus?
-Mamma e papà… Loro…
Ma Sirius non lo lasciò finire: scoppiò a ridere e prese Regulus per un braccio, strattonandolo finché non lo costrinse ad alzarsi.
-Be’, sarò Smistato a Grifondoro. Non m’importa di mamma e papà. Tu dove vuoi andare?
Regulus esitò, mentre sentiva qualcosa di ghiacciato scendere lentamente dentro di lui. Non sapeva spiegarsi cosa gli stesse succedendo: aveva voglia di piangere di nuovo, di prendere a pugni suo fratello, di rimproverarlo per il male che stava facendo ai suoi genitori… per il male che stava facendo a lui
-Serpeverde.- disse infine, sillabando la propria risposta con un tono così orgoglioso che Sirius ne fu spiazzato.
-Sei uno stupido!
Regulus indietreggiò.
Da bravi fratelli, si erano insultati e picchiati a sufficienza, ma in quel momento ogni sillaba divenne diversa.
Tutto sembrava più grave, e quelle parole masticate con tanta violenza non erano da Sirius.
Aveva avuto solo undici anni, fino al giorno prima.
Era stato un buon fratello.
Era stato un bravo Black.
Ora a Regulus sembrava terribilmente cattivo: non poteva fare a meno di chiedersi perché ci  tenesse tanto a ferirlo in quel modo.
 
 
…poi, da adulti,
 restituiamo quello che abbiamo ricevuto.
 
Regulus respirò profondamente e si gettò sul letto, completamente vestito.
La camicia era zuppa, la sua fronte era imperlata di sudore, ma quel calore di fine luglio non lo sfiorava neppure.
La rabbia era ancor più bollente.
La rabbia si era impossessata di lui.
Era la seconda estate senza Sirius.
-Ci hai traditi la seconda volta.- mormorò, e poi - colpito dalle proprie parole - sussultò.
La sua voce era strana, diversa: così bassa che assomigliava ad un ringhio rabbioso.
Così pregna di furia repressa che era diventata simile a quella di Sirius.
-No!- gridò, e cominciò a prendere a calci qualunque cosa trovasse di fronte a sé.
Essere Sirius era davvero così?
Se lo era, Regulus doveva immediatamente smetterla e ritornare quello che suo fratello non era mai stato: un Black orgoglioso del proprio sangue.
 
Una settimana dopo, Regulus tornò in quella stessa camera e guardò il proprio volto cereo allo specchio.
Non era più quello di prima, ne era certo.
Aveva compiuto la sua scelta.
Il Marchio Nero ardeva e Regulus ne era soddisfatto.
-Ho riportato onore alla mia famiglia.- si ripeteva, piano, mentre il suo avambraccio continuava a pulsare.
Eppure, nella sua testa, una voce continuava a riecheggiare.
-Ora l’ho fatto io. Ora ho ferito Sirius.
 
In fin dei conti, tutti noi feriamo qualcuno...
e poi ci mettiamo all'opera per rimediare.
 
Errori.
Regulus ha cominciato a farne troppi, ma stranamente non ha più tempo per riscattarli uno per uno.
Sente di aver sbagliato molto tempo fa, ma non riesce ancora a capire quando.
Sa di essere cambiato.
Sa di voler perdonare suo fratello, anche se forse lui non farà mai lo stesso.
Non potrà tornare indietro, perché in fondo la vita è come una clessidra incollata ad un tavolo, e nulla potrà mai permettergli di rivedere il sorriso - un sorriso per lui - sul volto di Sirius.
 
...Per quanto possiamo.
 
La pozione brucia lungo la sua gola, e i ricordi sono come sabbia sulla lingua, eppure Regulus non vuole tornare indietro.
Non c’è più tempo per lui, ma per gli altri ce ne sarà un’infinità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Vi lascio il giudizio. Io sono senza parole.
 
PRIMA CLASSIFICATA
 
ClaireTheSnitch- Life’s like an hourglass glued to the table
 
Stile: 10/10 punti
Estremamente coinvolgente, carico, amaro. Veramente ben costruito, segue i caratteri in evoluzione del personaggio con efficacia spaventosa. Nel primo ricordo si adegua ai due bambini, nel secondo è carico di asprezza e disagio, nel terzo di rimorso e voglia di cambiare qualcosa. Non so se tu ci abbia lavorato sopra per renderlo così fluido, ma il risultato è ottimo.
Grammatica: 10/10 punti
Nessun errore che io abbia notato.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 punti
Oh, assolutamente sì, Regulus e Sirius. Di Sirius hai detto poco, è vero, ma hai lasciato trasparire il suo lato ribelle in maniera impeccabile. Regulus, poi, è un vero capolavoro: del tutto aderente al suo carattere, hai compiuto benissimo il balzo di pensiero da un momento all'altro della sua vita.
Originalità della trama: 8/10 punti
Questa è forse l'unica pecca che ti posso attribuire :) Per quanto la tua storia sia bella, dovrai ammetterlo, non eccelle nell'originalità. Sia il rapporto tra i due fratelli che il momento del sacrificio di Regulus sono due momenti topici un po' abusati. La maniera in cui ne hai scritto, comunque, non fa risultare affatto la fic noiosa, alla fine della lettura la bocca non resta certo asciutta. Come si è sempre detto, anche sui momenti più scontati si possono scrivere capolavori :)
Utilizzo della frase: 10/10
L'idea di dividerla secondo le tre fasi della vita di Regulus mi è sembrata assolutamente azzeccata, vincente. All'inzio credevo che fosse di difficile inserimento, poi, leggendo la tua divisione, ho pensato che fosse proprio cucita addosso al personaggio. Davvero brava.
Gradimento personale: 5/5
Mi è piaciuta parecchio, e l'avrai capito :P D'altra parte, il punteggio parla da solo! I miei complimenti più sinceri ^^
Totale: 53/55 punti
 
 

   
 
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