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Autore: CottonBatu    16/02/2006    20 recensioni
“Mione…cioè, scusa, Hermione…per favore…resta” io mi fermo e mi giro verso di lui con aria di sufficienza. Lui senza preavviso toglie la mano da dietro la schiena e mi mostra quello che stava nascondendo fino a qualche secondo prima: è un mazzolino di fiori. È semplicissimo formato da un gelsomino, una margherita, una violetta, un giglio e una rosa. Tutti meravigliosamente bianchi. Solo la rosa si distingue dal gruppo perché è di un bel rosso sangue. Il mazzolino è legato insieme da un fiocchetto rosso che dona al tutto un’aria ancora più adorabile. Io rimango imbambolata a guardare il mazzolino e lui lentamente allunga il braccio e me lo porge. Io lo guardo stralunata e spalanco gli occhi sorpresa, arrossendo tantissimo. “è…è per te” credo sia inutile dire che nel momento stesso in cui ha formulato l’ultima frase, sono entrata in coma vegetativo, vero?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COME UN FIORE

 

Domani è San Valentino.

Io odio San Valentino.

Lo odio veramente tanto.

E no, non perchè non ho nessuno con cui festeggiarlo o perché Ron sta con quell’oca di Lavanda…NO! Non è assolutamente per questo motivo…

...Forse solo un pochino…un pochino tanto…ok, tanto! Tantissimo…ho veramente il cuore a pezzi, a essere sinceri. E pensare che l’avevo anche invitato alla festa di Lumacorno, quello stupido, idiota, odioso, adorabile, bellissimo, dolce essere. Avrete notato anche voi che sono un tantino confusa, eh? Vi dirò che ormai mi ci sto abituando…mi sto quasi, quasi affezionando a questa mia totale mancanza di razionalità.

Adesso come minimo vi sembrerò solo una povera zitella disperata perché il suo perfetto principe dei sogni non la corrisponde e se n’è andato con una sgualdrina bionda, la cui risata è considerato inquinamento acustico, ma non è assolutamente vero! Ve lo posso assicurare, io sono assolutamente felice per il mio amico!...

…non ve la bevete eh? Lo immaginavo! Guardate, adesso sapete che faccio? Me ne vado in biblioteca! Così mi leggo cinque o sei libri e non penso a Ron per dieci o quindici secondi di fila. L’ho sempre detto che io che i libri sono utili…mi distraggono da pensieri omicidi per addirittura una ventina di secondi! L’altro giorno sono arrivata persino a trenta…ragazzi, ma vi rendete conto?! Addirittura  un intero mezzo minuto di completa pace. Non ci potevo credere, ve lo assicuro!

Dopo dieci minuti buoni di cammino, arrivo in biblioteca del tutto convinta di essere finalmente giunta nel mio habitat naturale, nel mio regno. A quanto pare, però anche il mio regno composto da tomi polverosi e pesanti la cui reggente è Madama Pince, mi è stato usurpato. Adesso mi autoavadakedavro sul posto, lo giuro…Perché? Perché in fondo a destra c’è quel disgraziato di Ronald Bilius Weasley che sta  studiando una materia non ben definita.

Un attimo…Ron…che studia??? Qui ci dev’essere qualcosina che non va…altroché, il mondo si è capovolto!

Lui non mi ha ancora vista, e continua a leggere il suo libro in modo talmente interessato, che non credo di averlo mai visto così concentrato, neanche quando gioca a scacchi. Improvvisamente si alza e raggiunge il tavolo di Neville che lo accoglie con un gran sorriso e a cui chiede chiarimenti su quello che sta studiando. Fino a qualche mese fa, al posto di Neville c’ero io. E al solo pensiero mi viene una fitta allo stomaco. Fino a qualche mese fa potevo sognare di essere al posto di Lavanda. Fino a qualche mese fa potevo godere del suo sorriso tutti i giorni. Fino a qualche mese fa lui era mio. O almeno così credevo. Merlino, ma come sono potuta essere così cieca per tutto questo tempo?! Come ho potuto essere così stupida da permettermi addirittura il lusso di sperare che lui mi ricambiasse in qualche modo?!...Che a lui piacesse la mia parlantina petulante, le mie fisse sullo studio, i miei capelli indomabili o il mio essere così maledettamente…casta…?

Stupida, stupida Hermione! Sono solo una stupida…

Ron alza lo sguardo e senza un apparente motivo si gira dalla mia parte e mi vede. Arrossisce in maniera adorabile e solleva una mano in segno di saluto. Un saluto dannatamente freddo e impacciato, ma pur sempre un saluto. Non posso più permettermi di lamentarmi. Le mie labbra si distendono in un piccolo sorriso timido, mentre i miei occhi già diventano lucidi. Lo vedo rispondermi al sorriso e poi la mia vista è accecata dalle lacrime che cerco in tutti i modi di trattenere. Avrò pure toccato il fondo, ma ho pur sempre una mia dignità. Ricaccio con tutta la mia forza le lacrime indietro, e solo quando sono del tutto certa di riuscire a non scoppiargli a piangere davanti, mi avvicino. Anche se ho distolto lo sguardo da lui, riesco a percepire che mi sta fissando, ma io, imperterrita, continuo a non voler alzare gli occhi, ora saldamente fissi a terra. Gli passo davanti superandolo e pregando tutti i Santi, la Divinità e gli Dei che conosco affinché non parli. Ovviamente tutti i gentili signori a cui mi sono rivolta avevano cose più importanti da fare che stare ad ascoltare me.

 

Mione…” un brivido mi precorre la schiena e mi blocco istantaneamente, di spalle a lui. Sento il suo passo lento e cadenzato avvicinarsi e lo sento fermarsi talmente vicino da riuscire a sentire il calore del suo corpo.

 

Hermione, girati per favore” io ubbidisco, faccio una piccola giravolta e me lo ritrovo molto più vicino di quanto avessi potuto immaginare.

 

“Senti…come…come stai?” domanda idiota. Come vuole che stia?!

 

“Benissimo…” pessima bugiarda Hermione

 

“Non è vero” appunto.

 

“Se già lo sapevi, allora perché me lo hai chiesto?!” abbaio io mentre comincio ad andarmene, e Neville è in cerca di una via di fuga per ripararsi al disastro che accadrà se Ron fa quel che non deve fare.

 

Mione aspetta” dice lui bloccandomi per il braccio. Ecco. L’ha fatto. Stupido idiota…

Mi rigiro verso di lui guardandolo rabbiosa, ma lui non sembra farci caso e continua a guardarmi negli occhi con una sicurezza che mi fa quasi paura

 

Hermione…”

 

“…Herm…”

 

“Sì, Ron, so come mi chiamo, grazie per avermelo ricordato…Adesso se non c’è nient’altro, ti dispiacerebbe lasciarmi il braccio? Mi stai facendo male…” dico io non riuscendo a trattenere il tremore della mia voce, mentre abbasso lo sguardo impaurita dal suo sguardo. Lui fa un’espressione colpevole e mi lascia lentamente.

 

“Scusami…” mormora lui mentre io non riesco a trattenere una lacrima

 

“Le scuse non bastano più” faccio per andarmene, ma lui mi ferma di nuovo

 

“Senti Mione…io…io volevo solo…ti piacciono i fiori?” io lo guardo basita

 

“Stai scherzando, vero?”

 

“Sì…cioè no…cioè, alle ragazze piacciono i fiori, vero?” chiede lui con l’innocenza di un bambino e diventando tutto rosso. Questo è davvero troppo…

 

“Sì…Ron…a Lavanda piacciono i fiori…” dico io a denti stretti e chiedendomi perché debba essere così tanto sadico. Cosa gli ha fatto quella baldracca?!

Ormai sto piangendo. Tutti i buoni propositi che avevo prima di entrare in biblioteca sono andati cortesemente cagare, e la mia dignità e l’orgoglio li hanno gentilmente  accompagnati.

 

Hermione per favore non fare così…”

 

“Non fare come?! COME RON, EH?!

 

Mione, io…”

 

“Non ti azzardare mai più a chiamarmi così. Non azzardarti mai più a trattarmi come se fossimo amici, perché noi non lo siamo più. E così dicendo scappo via lasciandolo lì, come un sacco di patate, con Neville che comincia a riemergere da sotto il tavolo

 

 

 

 

*

 

 

 

Oggi è San Valentino.

Io odio San Valentino.

Ve l’ho già detto, vero? Mmm, scusate se sono ripetitiva, ma voglio essere certa al cento per cento che voi abbiate capito quanto io abbia una naturale avversione per questa inutile festività. In più oggi è anche sabato e non posso neanche distrarmi con le lezioni…e ad aggiungersi a questa già di base favolosa giornata c’è il fatto che la biblioteca è stata chiusa dopo che ieri notte è stata invasa dai Doxy.

Scendo le scale e giungo in una sala comune fortunatamente deserta. Oddio, quasi deserta. A sinistra, appoggiato alla finestra vedo una persona. E indovinate un chi è? Ron. Io credo veramente di essere finita in un mondo parallelo! Ron che si alza alle sette di mattina di sabato, è una cosa più che improbabile. Mi schiarisco la voce per annunciare la mia presenza e lo vedo sobbalzare. Si gira e nasconde qualcosa dietro la schiena. Un regalo per la sua Lav-Lav immagino. Ma perché non me ne sono rimasta a letto, porca miseria?! Guardate, se adesso mi chiede di andare a chiamare Lavanda su in dormitorio, giuro che gli sputo in un occhio…

 

Hermione!”

 

“Ciao Ron…” dico io annoiata mentre mi appresto a raggiungere il buco del ritratto e fuggire il prima possibile da quell’incubo

 

“Dove vai?”

 

Ron, dove vuoi che vada alle sette di mattina?!

 

“è quello che ti sto chiedendo!”

 

“Vado a fare colazione…” dico io richiamando tutti i santi di cui conosco il nome perché gli impediscano di continuare a torturarmi. È superfluo dire, che ancora una volta i cari amici a cui sempre mi affido se ne sono sbattuti più che altamente delle mie preghiere.

 

Mione…cioè, scusa, Hermione…per favore….resta” io mi fermo e mi giro verso di lui con aria di sufficienza. Lui senza preavviso toglie la mano da dietro la schiena e mi mostra quello che stava nascondendo fino a qualche secondo prima: è un mazzolino di fiori. È semplicissimo formato da un gelsomino, una margherita, una violetta, un giglio e una rosa. Tutti meravigliosamente bianchi. Solo la rosa si distingue dal gruppo perché  è di un bel rosso sangue. Il mazzolino è legato insieme da un fiocchetto rosso che dona al tutto un’aria ancora più adorabile. Io rimango imbambolata a guardare il mazzolino e lui lentamente allunga il braccio e me lo porge. Io lo guardo stralunata e spalanco gli occhi sorpresa, arrossendo tantissimo.

 

“è…è per te” credo sia inutile dire che nel momento stesso in cui ha formulato l’ultima frase, sono entrata in coma vegetativo, vero?

 

“So…so che non è un granché, ma sai che non ho tutti questi soldi e così…” cerca di spiegarsi lui sorridendo imbarazzato. Io, vagamente ripresa dalla fase dove-sono-le-telecamere-lo-scherzo-non-è-divertente, mi avvicino lentamente a lui e prendo delicatamente il mazzolino dalla sua manona. Sorrido imbarazzatissima e senza pensarci mi alzo sulla punta dei piedi e gli do un bacino sulla guancia.

 

“Grazie”

 

“Ti…ti sono piaciuti?”

 

“è il più bel regalo che abbia mai ricevuto, Ron” lui sorride compiaciuto

 

“Sono stato tre ore in biblioteca ieri a cercare i fiori giusti da regalarti…” io spalanco la bocca in stato di shock. I fiori erano per me…per me non per Lavanda…

 

“E…Lavanda? Insomma, voglio dire…”

 

“Ci siamo lasciati”

 

“Ah”

 

“Già. Mi ha piantato dicendo che ‘non ero abbastanza coinvolto ‘” dice lui imitando la voce di Lavanda e facendomi scoppiare a ridere. Improvvisamente la giornata non mi sembra così male come credevo…

 

“Mi dispiace per le cose che ti ho detto ieri…” dico io ad un certo punto, molto imbarazzata e ben intenzionata a non guardarlo negli occhi.

 

Nah…non ti preoccupare…è tutto ok, davvero” lui cerca di fare il disinvolto, ma così facendo non fa altro che creare un silenzio teso tra di noi

 

“Allora…vedo che nonostante tutte le tue ricerche non sei riuscito a trovare un fiore adatto! Sono così complicata?” me ne esco io per rompere il gelo artico

 

In effetti ad un certo punto mi sono un pochino incartato…l’erbologia non è mai stata una delle mie passioni…lo sai…” confessa lui

 

“E come mai alla fine hai optato per questi fiori?”

 

“Oh bhè…ognuno ha un suo significato…”

 

“Ah?”

 

“Sì…li…li vuoi sapere?” io annuisco e lo seguo sul divano

 

“Allora…” inizia lui schiarendosi la voce. Indica la piccola violetta bianca e ricomincia a parlare

 

“…la violetta è simbolo di intelligenza e modestia…mi sembra inutile dire il motivo per cui ho deciso di regalartela, no?” mi sorride lui, mentre sento già le mie guance diventare calde

 

“…la margherita, rappresenta la semplicità…”

 

“…il giglio è il simbolo della purezza e della dolcezza…” comincia ad arrossire e io lo guardo sorridendo come una cretina

 

“…mentre invece il gelsomino…bhè il gelsomino rappresenta…rappresenta l’amabilità e…la…la sensualità…”  io strabuzzo gli occhi sorpresa, mentre lui abbassa lo sguardo imbarazzato

 

“Grazie…”  …grazie? GRAZIE??? Cosa più idiota non potevo dirla…

 

“E…e la rosa?” mi correggo. Potevo…

 

“La rosa?” lui alza lo sguardo, rossissimo

 

Bhè…la rosa…la rosa è rossa”

 

“Sì, lo vedo, ma che vuol dire?”

 

“Andiamo, lo sai che vuol dire! Non essere sadica!”

 

“Non sono sadica…è che proprio non ricordo…” io faccio finta di pensare, mentre lo vedo lanciarmi un’occhiataccia. Un po’ sadica ci sarò pure, ma almeno una dichiarazione decente me la deve!

 

“No, proprio non mi ricordo…”

 

“Oh, va bene!...La rosa rossa…è simbolo…il simbolo di…il simbolo dell’amore…” sussurra lui guardandomi negli occhi.

 

“Dell’amore che provo per te…”  aggiunge lui ancora sussurrando. Posso sentire distintamente il mio cuore martellare furiosamente nel petto e ogni parola che vorrei dirgli in questo momento, mi muoiono in gola

 

“Anche così?” lui mi guarda talmente intensamente da farmi quasi tremare e corruccia la fronte

 

“Come, così?”

 

“…Ti piaccio…anche così? Così studiosa, saccente e…e casta?” lui non mi risponde. Si limita ad avvicinarsi a me e lentamente mi sfiora le labbra con le sue, calde e morbide. Sono certa che in questo momento le gambe non sarebbero capaci di sorreggermi se fossi in piedi.

 

“Mi piaci soprattutto così …”

 

“…così studiosa, saccente e casta” io gli sorrido con gli occhi già lucidi

 

“Sì?”

 

“Certo”

 

“Anche tu mi piaci, Ron

 

“Anche così?...immaturo, stupido e tenerone?”

 

“Soprattutto così…”

 

 

 

 

 

 

FINE.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma ciaoooooooooooooo! Come vi è sembrata?! Ch etenerotti potti che sonoooo! *_*!  Ditemi voi cosa ne pensate, ora! Essendo sempre in ritardo, la ficcy di San Valentino l’ho postata ora, ma spero comunque che abbiate apprezzato!! Negli ultimi giorni sono andata molto in giro su Internet alla ricerca di siti sul giardinaggio (per il linguaggio dei fiori, sapete…), un commentino me lo dovete! Un ringraziamento speciale quindi va a daisy05 che mi ha aiutato con i fiori, e di conseguenza salvata almeno in parte dall’esaurimento!!

Recensioncina?

Baciottosi bacini baciotti potti^^

   
 
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