5.
La
notte passò lenta e inesorabile, di Damon nemmeno l’ombra.
Non
so cosa mi spingesse a desiderare che lui venisse a rubarmi l’anima, ma era
così. Lo desideravo ardentemente, volevo vederlo entrare silenzioso e
minaccioso.. prendermi in braccio, strappandomi tra le braccia di Stefan e
portarmi con sé in fondo ai peccati più oscuri. Ma così non fu, passai
tutta la notte abbracciata a Stefan, cullata dal suo dolce e calmo respiro,
aspettando un arrivo che ad arrivare non ci pensava proprio. Poi, quando
finalmente i miei occhi si decisero a chiudersi, Damon venne a tormentarmi anche
nei sogni, facendomi bramare ancora una volta di essere insieme a
lui.
-
Sei così bello. – Lo tocco e sembra di porcellana. E’ pallido come la luna,
pericoloso come la notte, misterioso come il buio, affascinante come l’oscurità
più totale.
-
Tu sei la mia regina, Elena. Sei la mia regina. – Mi dice lui con la voce più
dolce e melodiosa dell’intero universo. Mi accarezza il volto con un'ardore che
solo lui riesce a trasmettermi.
-
Io.. voglio solo te, Damon. – Gli dico in un soffio, e lui sorride
mellifluo.
-
Allora lascia stare quell’idiota di mio fratello, sii la mia regina. – Mi dice
ancora, e io cado come una pera tra le sue braccia.
-
Lo sono già. – Gli dico, baciandolo con lentezza e ardore, lui ricambia,
ipnotizzandomi con le sue labbra.
“Cazzo!”
Mi sveglio di colpo ricacciando indietro tutta la voglia che quel sogno mi aveva
lasciato, dio.. Damon sapeva essere così coinvolgente. Sapeva farmi capitolare
con poche mosse, ma non glielo avrei permesso. Non mi sarei lasciata soggiogare
da qualche ricordo manipolato o da qualche sogno indotto da lui in persona.
Avrei resistito, dimostrandogli quanto sapevo essere decisa e
forte.
-
Buongiorno. – Mi sussurrò Stefan, aprendo gli occhi in quel
momento.
-
Buongiorno, Stefan. – Risposi abbracciandolo ancora più
stretta.
Che
potevo farci? Quel ragazzo mi ispirava molta dolcezza.. e molta poca fiducia.
Erano entrambi a mentire, ne ero certa.
-
Dobbiamo parlare. – Mi disse lui, avvicinandosi al mio orecchio e cingendomi per
i fianchi. “..e te ne sei accorto adesso?” Pensai infuriata, odiavo essere il
giocattolino di quei due.
-
Non ti ho detto tutta la verità. – Disse poi, facendomi raggelare il
sangue.
-
Io, non ti ho salvata solo perché sei speciale.. ma anche per un altro motivo,
Elena. –
-
Quale motivo!? – Chiesi, sempre più infastidita e avida di
risposte.
-
Tu sei l’esatta copia di una mia vecchia amica, anzi.. diciamo pure l’amore
della mia vita: Katherine Pierce. –
“Pierce?
Ma non era Petrova?” Chiesi a me stessa, cercando di
ricordare.
-
Continua. –
-
Bhè, Katerina non è mai stata una ragazza facile. Ha trasformato me e mio
fratello, ci ha annientato il cuore intrattenendosi con entrambi e facendoci
innamorare come folli.. e adesso, è morta. Ma vedere te, nuda.. nel letto di mio
fratello.. mi ha portato alla mente così tanti ricordi che ho dovuto per forza
salvarti. Poi mi sono documentato, ho saputo chi eri davvero e ho scoperto la
tua tragedia.. da lì ho deciso di volerti accudire e amare come non avevo avuto
l’occasione di fare con Katherine. – Disse senza fermarsi un attimo, io ascoltai
ogni singola parola e rimasi sorpresa dall’ultima frase.
-
Ti prego di perdonarmi, so di essere stato egoista e stupido a credere che tu ti
saresti lasciata amare da un mostro come me. – Aggiunse poi, facendomi stupire
ancora di più. Se il mostro era lui, allora Damon cos’era? Gli sorrisi e lo
strinsi ancora più forte a me, senza aver bisogno di altre
spiegazioni.
-
Avremo tempo per parlare comunque.. – Dissi io. – Adesso togliti dalla mente le
tue stupide convinzioni da vampiro pentito e abbracciami.
–
Lui
non si fece pregare, stringendomi forte e facendomi chiaramente sentire
l’alzabandiera mattutino.
Un grazie speciale ad Ainwen per aver commentato, vi prego di farmi sapere ciò che pensate.. due parole non costano nulla.