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Autore: Sanae78    15/05/2011    2 recensioni
Sei mesi, è il tempo che manca alla partenza di Tsubasa e che Tsubasa e Sanae possono passare ancora insieme ...
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Sorpresa, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ai suru - amare'
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Rokka getsu 39

Ringrazio tutte le persone che leggono le mie storie … buona lettura!

Sanae78

 

 

Rokka getsu

di Sanae78

 

 

Capitolo 39

 

L’ ultima partita in Giappone

 

 

L’ arbitro aveva decretato la fine del match e per tutto lo stadio risuonava solo un nome, il nome di Tsubasa che aveva cambiato le sorti della partita, dando prova di essere colui che avrebbe presto portato la nazionale giapponese di calcio a realizzare tanti sogni.

Quel giorno si era scontrato con dei giocatori brasiliani professionisti dimostrando di essere alla loro altezza a livello calcistico.

Il pubblico stesso aveva reclamato il suo ingresso in campo e l’ aveva sostenuto per tutta la durata dell’ incontro.

Erano venuti in tanti a sostenerlo: Sanae, la sua famiglia, gli amici della Nankatsu e i suoi compagni della nazionale giovanissimi.

Tsubasa ancora una volta aveva dimostrato loro che realizzare i propri sogni era possibile e lui ne era una dimostrazione vivente.

 

Adesso c’ era confusione intorno a lui, tutti lo cercavano e tutti lo volevano e Tsubasa si era ritrovato travolto da quell’ euforia.

Eppure lui in quel momento, avrebbe tanto voluto riuscire a vedere tra il pubblico una persona, la sua amata Sanae.

Durante la partita aveva rivolto lo sguardo più volte verso di lei per dei brevi attimi e il suono della voce della sua ragazza gli aveva dato coraggio.

Ma adesso non ci riusciva, non riusciva a vederla.

Non gli importava niente di tutto il resto, desiderava solo vedere Sanae e poter passare un po’ di tempo con lei.

Gliel’ aveva detto anche al telefono, voleva rivederla lì.

 

Sanae era orgogliosa di Tsubasa.

L’ aveva guardato giocare cercando di imprimere nella sua mente tutto quanto, perché quella era la sua ultima partita a cui avrebbe potuto assistere e non sapeva quando ciò sarebbe potuto accadere di nuovo.

Si era emozionata e non aveva potuto fare a meno di preoccuparsi per lui, come aveva già fatto tante altre volte in passato.

Si era sporta, ma Tsubasa era stato trascinato via per festeggiare e lei non era nemmeno riuscita a dirle quanto fosse fiera di lui.

La triste realtà era che Tsubasa poco alla volta si stava allontanando da lei, anche in quel momento, lui stava già percorrendo la strada che l’ avrebbe portato a realizzare i suoi sogni, e Sanae non sapeva, se ne avrebbe fatto parte.

Non sapeva cosa fosse giusto fare e si sentiva prigioniera della propria timidezza.

 

“Che c’è Sanae?”

“Nulla Yukari …”

 

Yukari sapeva che l’ amica mentiva e anche Ishizaki, se ne era accorto.

 

“Forza Yukari dammi una mano!”

“Che c’è Ishizaki?”

“Andiamo! Scorteremo Sanae da Tsubasa!”

 

L’ avevano obbligata ad alzarsi e prendendola, Yukari per un braccio e Ishizaki per l’ altro, l’ avevano costretta a seguirli.

 

“Dove mi portate?”

“Fidati di noi Sanae … troveremo il modo di farti incontrare Tsubasa, nonostante tutto questo casino … non è vero Yukari?”

“Si, Ishizaki!”

 

Erano arrivati nella zona d’ ingresso agli spogliatoi, dove c’ era una barriera a cui era vietato l’ ingresso a chi non era autorizzato.

 

“Oh no! E’ ora che facciamo Ishizaki?”

“Non lo so Yukari …”

 

Sanae era grata ai suoi amici, ma allo stesso era triste perché sapeva che lei e Tsubasa non si sarebbero potuti vedere.

 

“Vieni con me Sanae, ti accompagno io da Tsubasa!”

 

Dietro le loro spalle era apparso il signor Katagiri e Sanae l’ aveva seguito riconoscente.

 

“Puoi aspettarlo qui … vado a prenderlo e lo porto da te!”

 

Sanae si trovava in un piccolo spogliatoio che veniva usato di rado.

Si era seduta su una panchina ad aspettare. Il suo cuore batteva così forte che nemmeno lei riusciva a capirne il motivo, si sentiva come se lei e Tsubasa non si vedessero da tempo.

Poi la porta si era aperta ed era entrato Tsubasa.

 

“Sanae!”

 

Lei si era alzata gettandosi tra le sue braccia in lacrime per la commozione.

Tsubasa l’ aveva stretta a sua volta e i due erano rimasti così per un po’, senza bisogno di dirsi una parola, contenti di essere vicini.

 

“Non devi piangere …” le aveva detto Tsubasa, mentre delicatamente le sollevava la testa per guardare quegli occhi così belli e con una mano le asciugava le lacrime.

 

Era stato un attimo, i loro sguardi si erano incrociati, e lentamente le loro labbra si erano unite per darsi il loro primo bacio.

 

 

Continua …

 

 

Disclaimer

 

I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.

 

Note

 

‘Rokka getsu’ è in Giapponese e significa ‘Sei mesi’.

 

  
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