Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: JunJun    16/02/2006    18 recensioni
(ex "Il potere del cuore")(ipotetico sequel dell’anime)[FANFIC IN REVISIONE, revisionati i capitoli dall'1 al 46]
Non ci sono scuse: Pai, Kisshu e Taruto hanno fallito la loro missione, ed è inaccettabile che gli esseri che hanno tradito Profondo Blu e il loro popolo restino in vita. Riusciranno i tre fratelli a salvarsi dalla pena capitale? E frattanto, a Tokyo, chi sono i tre nuovi avversari contro cui dovranno combattere le nostre eroine? Tra scontri, misteri e nuovi e vecchi amori, storie parallele di umani e alieni si inseguono ed infine si intrecciano perché tese verso uno stesso obiettivo: impedire la distruzione della Terra, il Pianeta Azzurro.
-- Strambo elenco di alcune delle cose che è possibile trovare nella fanfic (non necessariamente in ordine di elencazione): Kisshu, Pai e il suo passato, Ichigo, Ryo, storie d'amore probabili e improbabili; nuovi personaggi, assurdità e amenità varie, cristalli, Minto e l'Amleto a caso; Nibiru, Zakuro e i suoi fan, Retasu, dark!Retasu, Platone, sofferenza; teorie sugli alieni, ooparts, complotti vari ed eventuali, enigmi, labirinti, chiavi mistiche (ora anche in 3D), Purin e Taruto; umani e/o alieni psicopatici, atlantidei, sorpresa!, sofferenza. --
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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43 13/03/2017: C'è la seria possibilità che questo profondissimo titolo sia in realtà dovuto al fatto che ho revisionato 10 pagine come un treno, sistemando tutto per farne un unico capitolo... per poi rendermi conto, al momento della pubblicazione, che dovevo dividerlo in due parti.


- Capitolo 43: "Ops" -


Kassandra fece scorrere le mani sinuose sulle braccia e sul petto di Ryo senza staccare gli occhi da Mew Ichigo. Il ragazzo, soggiogato dall’ipnosi, non reagì in alcun modo né si mosse di un millimetro. Lei sorrise, appoggiando maliziosamente il mento nell'incavo della sua spalla. «Per essere un umano è davvero bello, non credi? Il suo carattere era noioso… ma il suo corpo rasenta la perfezione, oserei dire. Non ho neanche bisogno di migliorarlo...» disse provocatoria alla sua avversaria.
Nonostante la stanchezza e le numerose ferite, lei avvertì il sangue ribollirgli nelle vene e l'impellente bisogno di saltarle addosso e graffiarla. «Non – toccarlo,» scandì pericolosamente, serrando la presa sulla Strawberry Bell. La sua coda da gatto cominciò a muoversi a scatti, sbattendo sul pavimento.
«Ma lui è mio,» sogghignò la principessa aliena, divertita dalla gelosia della sua nemica. «Vive per me e da questo momento in poi eseguirà ogni mio ordine. E comunque,» soggiunse, «anche senza di me, non avresti mai avuto nessuna speranza con lui. Un principe come lui  merita solo il meglio, che di certo non sei tu.»
Aveva appena finito di parlare che una freccia azzurra apparsa dal nulla le sfiorò un lato della testa, bruciandole qualche ciocca di capelli. Spaventata, Kassandra si teletrasportò al sicuro a molti metri da terra, staccandosi da Ryo.
«La mia amica ti ha detto di non toccarlo,» osservò Mew Mint, emergendo dal fondo della chiesa.
Kassandra fece schioccare la lingua con irritazione e non si degnò neanche di risponderle.
Mew Mint raggiunse di corsa le sue compagne. «Va tutto bene, Mew Ichigo,» disse rassicurante alla sua amica. «Non so cosa sia successo, ma non abbandoneremo Ryo: troveremo un modo per salvarlo e sistemeremo quella megera una volta per tutte. Vero ragazze?»
«Puoi contarci,» annuì decisa Mew Zakuro.
Anche Mew Purin e Mew Lettuce, che la sorreggeva, fecero un cenno d’assenso.
Per tutta risposta, Kassandra si rivolse al suo nuovo giocattolino. «E’ il momento, Shirogane. Obbedisci ai miei comandi. Uccidile tutte,» gli ordinò.
Il corpo di Ryo scattò meccanicamente verso le mew mew, che indietreggiarono in ordine sparso.
«H-Hai anche qualche idea su come salvare Ryo, Mew Mint?» domandò spaventata Mew Lettuce.
«Ci…ci sto pensando! Non posso fare tutto io!» protestò lei.
«Per il momento dobbiamo fermarlo, non c’è altra scelta,» dichiarò Mew Zakuro.
Mew Ichigo inorridì. «Non possiamo combattere contro Ryo!»
«Non credo che lui si farà gli stessi scrupoli con noi!»
«Ma…!» protestò Mew Ichigo, sentendo il panico impossessarsi di lei.
Una parte di lei non riusciva a credere che tutto questo stesse accadendo davvero. Ryo era sempre stato il loro pilastro, il loro punto di riferimento; era stato colui che le aveva rese ciò che erano, e che aveva più volte rischiato la sua vita per aiutarle. Non poteva davvero pensare di far loro del male!
«Mew Ichigo, davanti a te!»
L’esitazione di Mew Ichigo la distrasse dalla realtà, e quando tornò in sé si ritrovò Ryo a due passi da lei, con i muscoli tesi e lo sguardo assente. Vederlo ridotto in quello stato la colpì profondamente. Ebbe un flashback di quando Aoyama era stato posseduto Profondo Blu ed aveva cercato di ucciderla, e si chiese perché tutte le persone a cui teneva finivano per rivoltarsi contro di lei.
Ryo sollevò una mano, puntando al collo della mew mew.
«Ti prego fermati, Ryo!» lo supplicò lei, fuori di sé. «Tu non vuoi farci del male! Tu ci hai sempre protette!»
Per sua immensa sorpresa, la mano di Ryo si bloccò a pochi centimetri dalla sua spilla per la trasformazione. Anche Mew Ichigo rimase immobile, paralizzata dallo shock; un attimo dopo, Ryo perse i sensi e le si rovesciò addosso, trascinandola a terra con lui.
La mew mew notò con la coda dell’occhio un esserino luminoso, lo stesso parassita che poco prima aveva abbandonato il corpo di Hiroyuki, uscire dalla schiena del ragazzo e dissolversi. Lui sospirò e si mosse sopra di lei, sfregando la guancia sul suo seno come se stesse dormendo e quello fosse un comodo cuscino.
“E’ tornato normale?” si chiese Mew Ichigo. La sua confusione, in quel momento, superava di gran lunga l’imbarazzo. “Ma… sono stata io…?”
Cercò con gli occhi le sue compagne, scoprendo che stavano tutte fissando un punto sul soffitto della chiesa: quando Mew Ichigo alzò la testa in quella direzione, trovò la risposta alla sua domanda.
No, non era stata lei a fermare Ryo: lui aveva smesso di attaccare semplicemente perché, molti metri più in alto, qualcuno aveva appena trapassato alle spalle con una lancia il cuore di Kassandra.
La principessa aliena, colta di sorpresa, ora stava cercando con una mano tremante di stringere la punta dell’arma insanguinata che spuntava dal suo petto, forse per cercare di strapparla via.
Un filo di sangue cominciò a scorrerle giù da un angolo della bocca. «Come…hai fatto a…?» balbettò sofferente.
Chris, dietro di lei, sollevò le spalle. «Mi stavo annoiando,» rispose, tenendo salda la presa sulla sua arma. «E’ che mi aspettavo qualcosa di più dall’incarnazione del Male Assoluto,» proseguì poi, scandendo le ultime parole con un’enfasi che sapeva di presa in giro. «E non avevo capito come hai fatto a sopravvivere fino ad adesso, ma comincio a pensare che sia stato solo merito di quel poverino che hai abbandonato lì a terra. Tu, alla fine, non sei niente di speciale.»
«C-Come ti….permetti?!» esclamò offesa Kassandra. «Io…I-Io sono…la S-Sovran-»
Chris estrasse di colpo la lancia dal petto dell’aliena e con una naturalezza ed una grazia sconvolgente usò la lunga lama affilata della sua punta per tagliarle la testa di netto.
Sotto lo sguardo allibito dell’intera squadra Mew Mew, i resti di Kassandra si trasformarono in una nuvola di polvere brillante e si dispersero nell’aria ben prima di toccare terra: di lei non rimase più alcuna traccia.
La ragazza aliena si rigirò nella mano il ciondolo a forma di croce che le aveva strappato dal collo prima di ucciderla: la pietra preziosa incastonata al suo interno emanava una luce bluastra misteriosa ed angosciante. «Quindi questo sarebbe il famoso ‘zaffiro’…?» commentò incerta. Poi mise via sia il ciondolo che la sua arma e ridiscese a terra con nonchalance, a pochi passi dalle mew mew.
Nessuna di loro sembrava avere parole per commentare la scena a cui avevano appena assistito.
«Kassandra…è scomparsa,» osservò alla fine Mew Pudding, rompendo il silenzio.
Chris si girò verso di lei. «Già!» esclamò con un largo sorriso del tutto fuori luogo. «Diceva di essere una sovrana, ma non era neanche reale!»
Le mew mew la fissarono, poi si guardarono fra di loro.
«Oh andiamo, questa era carina!»
«Che cosa intendi dire?»
Chris si accigliò. «Kassandra non era davvero un essere vivente. Perché vi tengo in vita se non riuscite neanche a capire le mie battute?» borbottò.
Ma Ryo riprese i sensi mentre lei stava ancora parlando, e l’attenzione delle ragazze si spostò subito su di lui.
«LUNA!» aveva infatti gridato il ragazzo, scattando a sedere. Con il panico nella voce, aveva poi incrociato lo sguardo della mew gatto bloccata sotto di lui e gli aveva nuovamente ripetuto: «Luna! Dov’è Luna?!»
«L-Luna…?» Lei, superato lo stupore iniziale, avvertì la delusione crescere nel suo cuore. «Non…non è qui.»
«Ascoltami bene, Mew Ichigo. Sono ancora molto confuso e non ricordo quasi nulla, ma devi sapere che in realtà Luna era Kassandra. Non so bene come abbia fatto ad ingannarmi per tutto questo tempo, ma credo che abbia usato su di me una sorta di ipnosi e...» si interruppe quando notò che la ragazza di fronte a lui adesso aveva gli occhi lucidi. «Cosa ti prende? Ichigo, stai bene?»
«Grazie al cielo,» mormorò la mew mew. «Grazie al cielo era lei.»
Una tale reazione lasciò Ryo esterrefatto, e quella sensazione si raddoppiò quando Mew Ichigo lo attirò in un abbraccio che non si sarebbe mai aspettato.
«Non... Non capisco cosa sta succedendo e ho come l’impressione che siamo nel bel mezzo di un campo di battaglia,» ammise il ragazzo, lasciandola fare. «Ma se queste sono le tue scuse per avermi offeso in quel modo l’ultima volta che ci siamo visti, ti avverto che non basteranno: non avrai le ferie extra che mi avevi chiesto due settimane fa e... Ouch!»
Mew Ichigo, continuando ad abbracciarlo e a piangere, gli aveva tirato un pugno sulla nuca.
Nel mentre, le altre guerriere li avevano raggiunti. «Bentornato fra noi, Ryo,» lo salutò Mew Mint, tendendogli la mano per aiutarlo a rimettersi in piedi.
«Bentornato!» gli fece eco Mew Pudding.
«Sono felice che tu stia bene. Ci hai fatto preoccupare moltissimo,» aggiunse Mew Lettuce, asciugandosi una lacrima.
Chris, rimasta sola, osservò le ragazze da lontano. «In effetti,» disse pensierosa, continuando da sola il discorso che aveva iniziato poco prima, «perché le tengo ancora in vita?»
Allungò la mano per estrarre di nuovo la sua arma, ma venne fermata da una forza misteriosa prima di poterci riuscire. Qualcosa la spinse in avanti,  le si avvolse intorno alla vita e le immobilizzò entrambe le braccia, facendole perdere l’equilibrio: cadde riversa sul pavimento e fu solo allora che si accorse di essere stata legata con delle bolas.
Non tardò a capire chi era il piccolo autore di quell’inutile gesto e si insultò mentalmente per non avergli somministrato, quando ne aveva avuto occasione, la giusta dose di veleno.
«Ha! Ora lo capisci come ci si sente, vero?! Non è bello quello che mi hai fatto, sai!» la schernì Taruto, teletrasportandosi di fronte a lei. Il piccolo alieno era una molla di nervosismo e con i suoi schiamazzi non tardò a richiamare a sé l’attenzione delle mew mew.
«Taruto! Dov’eri finito?» gli gridò Mew Pudding dall’altro lato della navata. «Pensavo fossi corso a nasconderti da qualche parte!»
«Non è stata colpa mia!» le rispose lui mentre la ragazzina, seguita dalle sue compagne, colmava rapidamente i pochi metri di distanza che li dividevano. «Chris mi aveva paralizzato. Non potevo più muovermi!»
«Che COSA?!»
«Ma certo che l’ho fatto. Era l’unico modo per assicurarmi che non facessi nulla di spericolato,» gli spiegò con calma l’aliena, ancora legata, mettendosi seduta. «I tuoi fratelli maggiori avrebbero voluto così.»
«La tua premura nei confronti di Taruto è commovente, sorellona,» commentò sarcastica una voce conosciuta alle sue spalle.
Chris non ebbe bisogno di voltarsi per capire a chi appartenesse. «Kisshu,» si limitò a constatare, piatta.
«Proprio io,» annuì lui, andandole davanti. «Che bella riunione, non credi?» le disse, inginocchiandosi di fronte a lei.
Era molto diverso dall’ultima volta in cui lei lo aveva visto: adesso i suoi vestiti erano fradici e sporchi di sangue e fango in più punti. Aveva i capelli arruffati e, per quanto stesse tentando di comportarsi normalmente, bastava una singola occhiata per capire che era in realtà furioso: ogni suo singolo muscolo era in tensione e i suoi occhi ambrati sembravano sprigionare scintille roventi. «Poco fa ho avuto da fare con un simpatico animaletto, ma ho finito per farlo volare giù dal tetto. Mi hanno detto che era tuo, per cui ti porgo le mie scuse.»
Chris rimase perfettamente immobile.
«Andiamo, Chrissuccia,» insistette Kisshu. «Lo so che ci tenevi a lui. E poi, non sei curiosa di sapere chi me l’ha detto?»
«Neidr era solo un cucciolo,» osservò a quel punto lei con la voce incrinata. «Come hai potuto?!»
«Smettila, Chris! Pai ci ha detto tutto!» sbottò Taruto, perdendo la pazienza.
Mew Lettuce sussultò. «Pai?»
«Non era rimasto sul vostro Pianeta?» domandò Mew Zakuro.
«Sì,» rispose a quel punto il diretto interessato, comparendo accanto a lei, «ma mi sono precipitato qui mezz’ora fa, per avvertirvi del pericolo imminente.»
Mew Zakuro, così come le altre ragazze, sobbalzò per la sorpresa e questo parve in qualche modo colpire Pai.
«Vi stavo osservando da lontano da qualche minuto,» spiegò l’alieno. «Vi prego comunque di perdonarmi per i problemi che questo essere vi ha causato,» aggiunse poi, avanzando verso Chris. «E’ estremamente potente e pericoloso, ma presto non potrà farvi più nulla, in quanto ho intenzione di ucciderla qui e adesso, con le mie mani».
Pai si fermò proprio davanti a Chris ed estrasse il suo vecchio ventaglio. Le mew mew lo lasciarono fare: anche se non sapevano ancora perché Pai si stava comportando in quel modo, il loro istinto animale concordava pienamente con lui.
Inoltre, nonostante a prima vista Pai non fosse cambiato di una virgola rispetto all’ultima volta che lo avevano visto, era evidente a tutte che qualcosa dentro di lui era molto diverso dal passato: la stessa voce con cui aveva pronunciato le sue ultime parole non era fredda e calcolatrice come al solito, ma colma di una ferma determinazione; i suoi occhi, tranquilli all’apparenza, brillavano di consapevolezza e decisione e questo ispirava in loro una sensazione di fiducia e sicurezza.
«Un momento!» Ryo si fece largo fra il gruppo di mew mew e si frappose fra Pai e Chris. «Nessuno ucciderà nessuno qui. Non finché voi alieni non ci avrete spiegato perché siete ritornati e che cosa sta succedendo.»
«Davvero non sai nulla?» Pai aggrottò la fronte e per la prima volta da quando era entrato nella chiesa distolse lo sguardo da Chris. «Questo essere,» disse, indicandola, «ha mentito a tutti noi, sin da quando ho memoria. Ha convinto sia la mia famiglia che la tua squadra che ci fosse un Ordine pronto a far rivivere un mostro in grado di distruggere l’intero pianeta. Ci ha persuasi a lavorare per lei e ci ha mossi come pedine fino a questo momento. Ma in realtà, non è l’Ordine a voler evocare il Messia,» spiegò, «…è lei. E per farlo, è disposta ad ucciderci tutti.»
«Eh…?»
A seguito delle parole di Pai, gli occhi di tutti i presenti si portarono su Chris. Lei, ancora seduta sul pavimento e imprigionata dalle bolas di Taruto, prese un grosso respiro. Sapeva che tutti stavano pendendo dalle sue labbra e per questo motivo le schiuse e disse, sorridendo, l’unica parola in grado di descrivere brillantemente la sua attuale situazione:
«Ops.»


  
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