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Autore: CharlieU    15/05/2011    3 recensioni
La mia continuazione personale di Glee dopo la puntata 2x16 The Original Song. Riuscirà Rachel a riconquistare Finn? E arriverà la tanto attesa ora del Brittana? Assisteremo al ritorno di Kurt nelle Nuove Direzioni?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Brittany rimase a dormire a casa di Santana. I genitori di quest’ultima non c’erano come al solito e le due ragazze volevano approfittarne.
Entrarono in casa ridendo, soprattutto a causa dell’effetto dello champagne, che comunque stava via via diminuendo.
Santana fece un salto in cucina per controllare che la domestica se ne fosse già andata e infatti così era.
Raggiunse Brittany strascinando i piedi per le scale dalla stanchezza.
Appena entrò nella stanza, il viso della bionda si aprì in un sorriso. L’ispanica la raggiunse e si sedettero sul letto, la schiena appoggiata alla testiera, una accanto all’altra, ancora con i vestiti della festa addosso.
Brittany appoggiò la testa alla spalla di Santana e chiuse gli occhi. “Dove sei stata tutta la sera?” le domandò con tono sognante.
“Dove eri tu” rispose piano la mora appoggiando a sua volta la testa su quella di Brittany.
“Io non ti ho quasi mai vista però” si lamentò la bionda.
“Ci credo, non ti staccavi da Mike neanche un secondo” commentò Santana.
“Oh, si, abbiamo ballato tutta la sera! E’ stato fantastico!” esclamò Brittany eccitata, cambiando subito discorso.
Santana sorrise. “Eri bellissima” sussurrò.
Brittany si illuminò. “Ho visto che mi guardavi” disse maliziosamente, tirando su la testa e avvicinando il viso a quello di Santana.
Nel silenzio l’ispanica sentì entrambi i loro cuori battere forte. Santana sorridendo si avvicinò ancora di più e appoggiò il suo naso su quello della bionda, che rise dolcemente.
Santana divertita e intenerita dalla risata dell’amica, la prese per i fianchi e la attirò verso di sé, per poi premere le sue labbra su quelle di Brittany, che rispose al bacio con foga, divertendo ancora di più Santana.
“Mi sei mancata, prima” mormorò la bionda staccandosi per un’istante dalla bocca dell’altra, per poi rifiondarsi su di essa. Santana le accarezzò i capelli e con l’altra mano le percorse tutta la schiena più volte.
“Meglio, se ti fa questo effetto quando siamo sole…” rispose l’ispanica mordendole piano il labbro inferiore, facendola ridere ancora.
La sua risata era proprio una delle cose che Santana adorava di più in Brittany. Era così innocente e sincera, limpida e dolce che ogni volta la faceva impazzire.
“Sai che non è solo la mancanza a farmi questo effetto? Comunque la festa è finita” le sussurrò improvvisamente all’orecchio Brittany.
“Quale festa?” domandò sarcastica Santana.
“Quella per cui indossiamo questi vestiti” rispose la bionda baciandole il collo più volte.
“Mmm…peccato che sia finita” la provocò l’ispanica.
“Possiamo festeggiare qualcos’altro, io e te” rispose Brittany.
“Spero che servano ancora questi vestiti” affermò Santana fingendosi speranzosa.
Brittany la guardò contrariata. “Come no” rispose togliendole il vestito rosso e invitando la mora a fare lo stesso, avvicinandosi di più.
Santana eseguì ben volentieri, tirandosi su e avvicinandosi al torace nudo della bionda baciandolo dolcemente. Brittany rabbrividì di piacere e quasi involontariamente allungò le mani sulla schiena di Santana per attirarla di più a sé.
“San…” mormorò Brittany sorridendo, quasi a volersi assicurare che l’amica fosse davvero lì con lei, che non fosse tutto un bellissimo sogno.
“Mmmm…” rispose Santana assaporando ogni momento e ogni centimetro della pelle della bionda.
“Ti am…” cerco di dirle Brittany, ma Santana le tappò la bocca con la sua.


“Ragazzi! Pronti per la prova generale?” domandò il professor Schuester accogliendoli in Auditorium. “Dopo la prova di questa mattina, ne faremo una lì nel teatro, che sarà l’ultima, quindi dateci dentro!” continuò eccitato.
I ragazzi si disposero dietro il sipario. Le note di ‘No more tears’ invaserò il teatro.
L’ingresso in scena di Mercedes dalla sinistra e quello di Quinn dalla destra accompagnarono Rachel che entrò dal centro.
La tre ragazze si esibirono alla perfezione, quasi commuovendo Mr. Schuester, che le guardava orgoglioso.
Quando la canzone finì le tre ragazze rientrarono dietro le quinte.
Nell’Auditorium risuonarono le prime note di ‘You never can tell’. Kurt entrò in scena, seguito da Brittany e Mike.
Kurt cominciò a cantare, mentre Mike e Brittany si esibirono nel ballo di Pulp Fiction.
Successivamente entrarono in scena il resto delle Nuove Direzioni e Blaine, che cantò una strofa della canzone, la quale si sviluppò in duetto tra i due ragazzi.
Il professore trattenne con difficoltà un applauso. I ragazzi si prepararono per eseguire l’ultima canzone. L’attacco di ‘Hold my hand’ partì e i ragazzi cominciarono a ballare, mentre Rachel e Finn si esibirono in numero denso di sguardi profondi e sentimento.
“Ragazzi, non so che dire! Faremo un figurone! Se vi esibirete così domani, li stenderemo!” esclamò felice Schuester.
Tutti i ragazzi lanciarono gridolini di gioia e soddisfazione.


Le Nuove Direzioni si fermarono per sistemare i vestiti di scena, scherzando e ridendo.
Quando finirono, Santana cercò Brittany con lo sguardo. La vide dirigersi verso l’uscita e cercò di raggiungerla.
“Ehi Britt!” la chiamò cercando di attirare la sua attenzione.
La bionda si voltò verso di lei, scura in volto. La lanciò un’occhiataccia e poi uscì dall’Auditorium lasciando Santana impietrita.
Ma che le era successo? Solo quella mattina si erano svegliate felici e innamorate, e adesso? Perché non l’aveva ignorata? Anzi, peggio, l’aveva persino fulminata con lo sguardo.
Ora avrebbe dovuto capire cosa era successo. Si diresse anche lei verso l’uscita, cominciando a cercare Brittany in giro per la scuola.
Dopo un’interminabile ricerca, riuscì ad intercettare Brittany in bagno.
“Ehi Britt!” la chiamò avvicinandosi, approfittando dell’assenza di possibili curiosi.
“Ehi” rispose Brittany senza voltarsi, intenta a lavarsi le mani.
“C’è qualcosa che non va?” le domandò Santana andando dritta al punto. Quando la bionda aveva qualcosa era evidentissimo, figurarsi per Santana che la conosceva come le sue tasche.
Brittany scosse la testa, scura in volto.
“Avanti, non tenerti le cose dentro, dimmi che cos’è successo…così magari posso rimediare” aggiunse alzando le spalle.
“Chi te lo dice che hai fatto qualcosa tu?” ribattè Brittany girandosi finalmente verso di lei e guardandola negli occhi con sguardo accusatorio.
“Beh, prima mi hai completamente ignorata! Comunque, posso mettere le cose a posto anche se non centro sai…” spiegò allungando una mano verso i capelli della bionda, la quale si scostò visibilmente.
Santana la guardò stranita. “Mi vuoi dire cos’è successo?” domandò ancora l’ispanica, questa volta infastidita dal gesto dell’amica.
“Niente, basta che mi avverti quando avrai finito di prendermi in giro, grazie” disse Brittany risentita, evitando la mora e dirigendosi verso la porta.
“Ehi, dove credi di andare?” esclamò la mora voltandosi e afferrandola per un braccio. Brittany cercò di divincolarsi, ma Santana irrobustì la presa e a fatica la attirò verso di sé. “Non puoi trattarmi così senza darmi una spiegazione!”.
“Ah, mentre tu puoi invece! Ti rendi conto che non sono un cagnolino o una bambola, non puoi tenermi con te fin che ti fa comodo e poi andare a spassartela col primo che capita quando sei stufa!” ribattè Brittany alzando il tono di voce. Santana non si ricordava di averla mai vista così alterata, ma sapeva di non aver problemi a tenere testa alle persone.
Cercando di mantenere la calma, fissò Brittany. “Per l’ultima volta, dimmi-cosa-ho-fatto!” esclamò scandendo per bene ogni parola.
“Sei stata con Puck!” quasi gridò la bionda scoppiando a piangere.
Santana rimase impietrita e la testa le si svuotò improvvisamente.
“E tu come faresti a saperlo?” domandò cercando di nascondere lo sgomento.
“E’ questo che ti interessa?!” replicò Brittany cercando inutilmente di trattenere le lacrime.
Santana non sapeva più che dire. Da una parte era spiazzata dal fatto che Brittany fosse venuta a sapere di lei e Puck, dall’altra era sconvolta nel vederla in quello stato.
“Britt non…è…non è successo…niente di che, davvero” cercò di spiegare la mora, incapace di trovare parole convincenti.
Brittany fece un sorriso, a metà tra il triste e il sarcastico.
“Come no” mormorò. Si asciugò gli occhi per l’ultima volta con la mano, poi si voltò e uscì dal bagno, senza che Santana realizzasse del tutto quello che era successo.


“PUCK!” gridò Santana nel bel mezzo del corridoio appena si ritrovò davanti il ragazzo. Svariati ragazzi si voltarono a guardarli curiosi.
“Ehi bellezza! Come va?” rispose scherzoso lui, per nulla preoccupato dal tono assunto dalla ragazza e dal suo sguardo minaccioso.
“C’è poco da ridere, idiota! Come ti è saltato in mente di dire a Brittany di noi due!” replicò lei abbassando il tono della voce, ma senza cambiare espressione.
Puck la guardò interrogativo. Santana sbuffò, lo afferrò per il polso e lo trascinò nella prima aula vuota.
“Quando? Quando glielo hai detto?” gli chiese la ragazza afferrandolo per il colletto.
“Santana, calmati!” esclamò lui cercando di tranquillizzarla, afferrandole le mani. “Gliel’ho detto prima, mentre sistemavamo i costumi di scena. Perché ti preoccupi tanto? Anzi, pensavo che lo sapesse già!”
“No, non lo sapeva! E non doveva saperlo!” gridò la mora sedendosi su un banco e portando le mani alla testa, chiudendo gli occhi.
Puck la raggiunse e si sedette al suo fianco. “Spiegami” disse solamente.
Santana sollevò la testa. “Teoricamente, quello che è successo nella tua auto è stato un…tradimento”.
Puck sorrise. “Oh, d’accordo, ma non è poi così grave. L’importante è che Lauren non lo sappia, no?”.
Santana scosse la testa. “Non tuo, mio!”
“Perché? Non sei single?” domandò Puck curioso.
“Non del tutto” rispose Santana dopo qualche secondo.
“Beh, continuo a non capire che problema c’è se Brittany lo sa. E’ la tua migliore amica no?”
Santana sospirò. “Di più”
“Non essere così misteriosa, sai che non sono molto deduttivo”
“E’ di più Puck! Più di un’amica!”
Puck rimase a bocca aperta. “Oh mio Dio. Non ci posso credere! Sei lesbica?!” esclamò subito il ragazzo.
“Tu e il tuo tatto!” ribattè irritata Santana.
“Ma…ma…come fai a essere lesbica!? Ti sei portata a letto mezza scuola!”
“Vuoi startene zitto? Così non faciliti le cose!”
“Scusa…è che è…assurdo! Ma allora è per questo che mi hai respinto!”
“Beh, non proprio per questo. Non lo so se…se sono…lesbica, d’accordo? So che…amo Brittany. Punto.”
“Ah” riuscì soltanto a dire Puck.
“Ti prego non lo dire a nessuno.” lo supplicò Santana.
“Certo. Ora capisco, ho combinato un casino. Perdonami, non…non lo immaginavo” si scusò Puck.
Santana lo abbracciò e lui la strinse forte a sé.


Angolo dell'autrice Ciao a tutti!
Questo capitolo è completamente incentrato su Santana (e Brittany) come avrete notato. Spero vi piaccia, ormai siamo agli sgoccioli...spero di leggere tante recensioni e grazie a chiunque legga la storia!
Baci!
  
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