Salve!
Ritorno con
un’altra (breve)
SasuSaku XD
Spero vi
piaccia, buona lettura!
EYES
Avvertì
una
fitta atroce alla tempia, come di un dardo che gli avesse trapassato la
testa,
fulmineo.
La vista si
offuscò (ulteriormente) e la mano, a causa del dolore
repentino, perse per un
istante la presa sul bicchiere di vetro.
Che si
schiantò a terra provocando un rumore secco ma perfettamente
udibile.
“Sas’ke…?”
Sakura entrò
in fretta in cucina dall’altra stanza, arrestandosi davanti
ai frantumi sparsi
sul pavimento.
“Perché ti è
caduto il bicchiere?”
“Stavo
lavorando ad un rapporto, prima, e ho affaticato gli occhi.
Così è partita la
solita trafila, mal di testa e via dicendo. E mi è sfuggito
di mano.”
“Aspetta
solo un momento che raccolgo i cocci. Non ti muovere, potresti non
vederne uno
e tagliarti.
Faccio in
fretta poi ti porto il tuo medicinale, almeno dovrebbe calmarti un
po’ il mal
di testa.”
Che in
effetti cominciava a diventare consistente.
Ormai un
antidolorifico era la sola cosa che potesse essere utile, dal momento
che
nessun farmaco aveva la facoltà di fermare il
deterioramento delle
retine.
Sarebbe
probabilmente diventato quasi cieco, se non del tutto, esattamente come
aveva
previsto Tsunade, tempo prima.
I vari rumori delle macchine ospedaliere che
monitoravano lo stato del suo corpo lo infastidivano, ma Sasuke non poteva farci nulla.
La guerra contro Madara e la battaglia
contro Kyuubi l’avevano stremato: era costretto a letto, con
un numero
indefinito di medicazioni, cerotti e punti, la testa in fiamme e gli
occhi
bendati, accecati artificialmente dal chakra di Tsunade
affinché non
degenerassero ulteriormente in attesa di un rimedio.
Ossa frantumate, polmone perforato e niente
vista.
Fantastico, pensò amaramente.
Poteva avvertire accanto al suo letto la
presenza di Sakura e di Naruto, decisamente ammaccato e ingessato in
diversi
punti ma sicuramente più in salute di lui, grazie
all’energia donata dalla
Volpe.
Sapevano che era sveglio, ma consci del fatto che
poteva a stento parlare e che sicuramente non aveva voglia di ascoltare
rimanevano
intelligentemente in silenzio, limitandosi a vegliarlo in attesa del
responso
della visita di quella mattina.
Udirono, in quel momento, dei passi in corridoio,
e subito si affacciò alla porta Tsunade, seguita da Shizune,
che reggeva la
cartelletta contenente il referto medico.
Sasuke,riconoscendo il passo ma non potendo muoversi per tirarsi a
sedere né
parlare a lungo, rimase quasi immobile, in silenzio, limitandosi a
voltare il
viso verso dove gli avevano riferito si trovasse la porta.
Shizune consegnò il referto a Tsunade, che
lo aprì e lo rilesse velocemente tra sé,
concentrata; infine parlò.
“Le notizie sono globalmente positive,
Sasuke Uchiha.”
“Ovvero?” esalò a malapena lui, in un
sussurro appena udibile ma non scevro dell’alterigia dei
tempi d’oro.
“Ovvero la tua situazione attuale è grave,
ma con un periodo in ospedale in terapia intensiva le ossa potranno
essere
saldate e il polmone potrà ristabilirsi. Per quanto riguarda
la cefalea, se ti
riposi adeguatamente entro una settimana dovrebbe svanire.”
“Va bene” sussurrò l’Uchiha,
neutro.
“Ma devo anche avvertirti che non potrai mai
più fare uso dello Sharingan, né tornare a vedere
con la nitidezza di un tempo.
Probabilmente con i dovuti accorgimenti potrai leggere e scrivere
ancora per
qualche anno, ma temo finirà per diventare impossibile a
lungo termine, a causa
del deterioramento della vista, che potrebbe nella peggiore delle
ipotesi
portarti alla cecità.”
“Capisco.”
Incassò il colpo, perché non c’era
altro da
fare.
D’altronde, dopo aver abbattuto
definitivamente Madara si era frapposto tra Konoha e Naruto (che aveva
perso
ogni controllo su Kyuubi) con la piena consapevolezza che
plausibilmente
sarebbe finita così.
E in ogni
caso, dopo la guerra, dopo aver scoperto la
verità sugli Uchiha e su suo
fratello e dopo la morte di Itachi per mano sua, non aveva davvero la
forza di
fare altro se non… Accettare.
E
aveva
accettato.
Era passato
del tempo, da allora; Sasuke era tornato a casa sua, e Sakura viveva
con lui.
Nonostante
tutto, grazie al suo amore e all’amicizia di Naruto stava
faticosamente
riuscendo a ritrovare un po’ di serenità.
Molti si
erano stupiti del modo in cui si era adattato alla sua condizione, ed
alcuni,
una volta alleggeritasi la cappa di diffidenza nei confronti suoi e del
suo
clan, avevano addirittura mostrato dispiacere alla prospettiva della
perdita di
un’abilità importante come lo
Sharingan.
Ma lui,
mentre osservava Sakura versargli del the in un altro bicchiere dopo
aver
ripulito i cocci dal pavimento, pensò,
anche se non l’avrebbe ammesso mai, che non si sarebbe
lamentato delle mancanze
dei suoi occhi finché avesse potuto distinguere il verde
foglia di quelli di
lei; e soffermando poi lo sguardo offuscato sulla leggera ma ben
visibile rotondità
del ventre della compagna, pensò, con un sorriso appena
accennato, che no, Konoha non
avrebbe dovuto
preoccuparsi, in futuro, della perdita dello Sharingan.
Come sempre ringrazio eventuali e graditi recensori ^^
Panda