10 ANNI DOPO
-Non c’era
bisogno che pagassi tu!- disse la mora uscendo dalla pizzeria.
-Figurati…
Era il minimo…-
-Almeno posso
offrirti da bere?- chiese l’ispanica in maniera galante.
-Sei riuscita
a rimorchiare qualcuno in questo modo?- rispose a tono la bionda.
La mora ci
pensò un attimo e nella sua testa sfilarono volti e corpi di ragazze che era
riuscita a farle sue grazie al suo modo di fare. -Mha… direi di si…- rispose
vaga.
Proprio in
quel momento squillò il cellulare.
-Scusami…-
disse la mora allontanandosi un attimo.
Brittany la
guardò rispondere al telefono cercando di capire con chi stesse parlando,
leggeva in Santana un’espressione che non aveva mai visto.
Dopo qualche
secondo l’ispanica tornò.
-Allora devo
offrirti da bere… Qualche preferenza?-
-Chi era?-
chiese curiosa la bionda.
-La mia
ragazza- disse tranquilla la mora.
-Ah… non
pensavo ne avessi una.-
-Perché?-
-Così…-
La mora la
guardò curiosa.
-No
tranquilla… lascia stare è una cosa stupida- disse la bionda dirigendosi
continuando a camminare senza una meta.
-No, dimmi…?-
chiese la latina inseguendola.
-E che
pensavo che è la prima volta che ti sento parlare di ragazze… nel senso, è
ovvio… Però non so cosa tu abbia fatto in questi dieci anni, ma nella mia testa
c’è impressa l’ispanica mangiatrice di uomini che scopre di essere libanese e
si prende una cotta per me…-
Santana la
guardò confusa e poi cominciò a ridere.
-Sei
parecchio indietro, non so se mi fa ridere più “l’ispanica mangiatrice di
uomini” o il “che scopre di essere libanese”- replicò tralasciando il finale.
-No è che,
non ti ho mai visto con una donna e… Sinceramente non ti ci immagino… Cioè non
t’immagino nella quotidianità…-
-Sono
cambiate un po’ di cose da quando avevamo 17 anni…-
-Me le sono
perse tutte… eh?-
Santana alzò
le spalle, non le sarebbe dispiaciuto averla accanto in tutti quegli anni.
-Comunque hai
fatto la scelta giusta!-
-Che scelta?-
Chiese l’ispanica che adesso stava guidando la bionda alla sua macchina.
-Quella di
essere gay, fa tendenza ultimamente…-
Santana si
bloccò all’istante. –Brittany non è stata una mia scelta- disse guardandola
negli occhi –E’ successo… Credi che se avessi potuto avrei scelto questo?-
-Perché che
c’è di male?-
-L’hai detto
tu… Non t’immagino nella quotidianità… Ehy ultima notizia… Neanche la gente che
incontro tutti i giorni per strada e che mi guarda male perché cammino mano per
la mano con Frances mi vuole immaginare nella quotidianità- disse alterata.
-Frances, è
così che si chiama?-
Santana
sentendo nominare quel nome dalla bionda si accasciò a terra e cominciò a
piangere.
-San, che
succede?- le chiese abbassandosi su di lei.
-Ma tu che
cazzo ne sai eh? Che cazzo ne sai di quello che ho dovuto passare in tutti
questi anni, non sai un cazzo, di tutti i problemi con la mia famiglia, con il
lavoro, e con…- urlò la mora non riuscendo a completare la frase perchè le
mancava il fiato.
Era crollata.
Brittany la guardava senza capire –Calmati piccola- le disse
accarezzandole la spalla.
Santana stava seduta sulla panchina
dello spogliatoio che piangeva, aveva appena detto all’amica dei suoi dubbi sul
suo orientamento sessuale.
La bionda l’abbracciò accarezzandole
la schiena –Calmati piccola…-
Santana si strinse
attorno a lei, la voleva, ma il desiderio di protezione e di conforto in quel
momento era più forte.
La bionda
passò un fazzoletto all’amica che si asciugò le lacrime rimettendosi in piedi.
-Scusami-
disse semplicemente.
-Wow… E’
passato tanto tempo… Non credevo ci soffrissi ancora-
Santana si
asciugò il naso e sorrise con gli occhi –è solo che, parlarne con te è
diverso…-
-Perché è
diverso?- Chiese con un pizzico di malizia la ballerina.
Santana
cogliendo la provocazione girò la testa da un’altra parte.
-Sei stata la
prima, poi sei sparita…-
-Ti ho già
detto che mi dispiace…-
-Non importa,
sei sparita, mi hai lasciata sola e… Non dico che saremmo dovute stare insieme,
ma io ho lottato per uscire allo scoperto, e ogni qual volta che facevo un
passo in avanti mi veniva in mente quel letto vuoto per chi sa quale motivo, ho
sempre pensato di averti spaventata…Ho sempre creduto di essere un mostro, non
puoi venire dopo dieci anni e dirmi semplicemente “mi dispiace”…-
Brittany era
pietrificata –che altro dovrei fare?-
-Non lo so…
Ma stare con te non mi fa bene…- aggiunse la mora con un filo di voce.
Santana la
guardò un attimo e poi cominciò ad allontanarsi.
-Mi hanno
proposto un lavoro in Italia!- urlò la bionda per farsi sentire dalla ragazza
che già era lontana.
Santana si
fermò e Brittany la raggiunse.
-Volevo
vederti subito perché tra due settimane parto-
-Che lavoro
è?- Chiese con un tono piatto.
-Il mio
agente dice che è una occasione unica per la mia carriera da ballerina-
-Hai anche un
agente?-
-Si, questo è
stato uno dei motivi per cui ho lasciato Artie, gli ho chiesto di venire con
me, ma lui aveva paura… Non voleva lasciare il suo lavoro da informatico… In
più le cose non andavano bene da un po’…- disse la bionda evasiva.
Santana sentì
il cuore scoppiare, le aveva appena detto che stare con lei non le faceva bene,
ma l’idea di perderla di nuovo la spaventava
a morte.
-Quindi non
ci sarai alla rimpatriata…-
-Certo che ci
sarò, abbiamo organizzato la data due giorni prima della mia partenza apposta-
La mora
annuì.
-Così posso
salutare tutti.-
-Potevamo
salutarci li anche noi, no?-
La bionda si
avvicinò di più.
-Santana, so
di averti fatto soffrire, ma ti giuro che mi dispiace, appena ci siamo lasciati
con Artie non ho fatto altro che pensare a te e a quanto mi dispiacesse… Volevo
dirtelo in privato, prima di partire…-
-Ok, me l’hai
detto…-
La bionda la
stava guardando con un aria da cane bastonato, come la odiava quando faceva
così, uguale a dieci anni prima, irresistibile.
-Che altro?-
chiese l’ispanica non capendo dove volesse arrivare.
-Mi
piacerebbe esserti amica… Recuperare il tempo perduto…-
L’ispanica
tirò un sospiro di sollievo, anche se la mente aveva fatto altre supposizioni.
-Non
possiamo, è passato troppo tempo Brit-
-Ancora non
mi avevi chiamato Brit…- disse la bionda felice.
La mora pensò
che aveva appena fatto una cazzata a chiamarla in quel modo, ma era stato più
forte di lei.
-Non si può,
e anche se volessi tu partirai domani per Lima e tra due settimane per
l’italia…-
-Era una
bugia per vederti subito… Se ti avessi detto che tornavo a Lima tra una
settimana tu avresti preso tempo.-
L’ispanica
era senza parole, da quanto l’ex cheerleader era così astuta.
Dopo averla
fissata per un po’ aprì la sua borsa e tirò fuori un blocchetto e una penna,
scrisse velocemente su uno dei fogli e poi lo strappò dandolo alla bionda, poi
si girò e si allontanò.
La bionda
guardò il foglio, c’era scritto un indirizzo e sotto “ps. Vado matta per la
cheesecake dello starbucks”.
Santana si girò e vide in lontananza Brittany sorridere, non
sapeva perché le aveva dato il suo indirizzo, ma sentiva che aveva bisogno di
passare altro tempo con lei.
Arrivata nel
pianerottolo di casa sua, la mora infilò la chiave nella serratura e sentendo
che la porta era aperta temporeggiò ad entrare.
In quel
momento le mancavano solo i ladri…
Aprì piano la
porta e vide una sagoma familiare seduta sul divano.
Era Dave.
Tirò un
respiro di sollievo e poi entrò in casa.
-Vuoi farmi
prendere un colpo- disse la ragazza sedendosi distrutta sul divano accanto a
lui.
-Scusami non
ti ho neanche avvisato… Come è andata la serata?- chiese il ragazzo mentre
faceva zapping.
L’ispanica
riconobbe l’espressione di sufficienza, non era la prima volta che tornava a
casa e lo trovava seduto sul suo divano a guardare la tv, in più il fatto che
il collega avesse le chiavi del suo appartamento le metteva sicurezza.
-Continuo a
non capire perché quando litighi con Kurt vieni da me invece che andare a casa
tua- disse la mora fissando la tv come il ragazzo.
Dave si
accucciò sulle sue gambe continuando a non staccare lo sguardo dalle
televendite.
-Che è
successo stavolta?-
-Blaine…-
disse il ragazzo con tono anonimo.
-Ah… la
vecchia fiamma…- disse l’ispanica ironicamente.
-Finiscila
Lopez- lo rimproverò il collega.
Santana
cominciò ad accarezzargli la testa –A cuccia… Su, racconta tutto alla zietta…-
-Non c’è
molto da dire, non è la prima volta che loro due si sentono, in più Blaine
passa da New York e gli ha chiesto di vedersi…-
-Ma non mi
dire…- aggiunse sarcastica.
-E pensa che
lui mi ha detto“esco con Blaine la prossima settimana”-
-Perché che
avrebbe dovuto dirti scusa?-
-Non lo so,
magari se mi andava bene…- mugugnò l’uomo.
-Dai, ma lo
sai che Kurt è fatto così…-
-Vabbè…-
-Dave, Kurt
ti vuole bene, Blaine fa parte del passato, tu sei il suo presente, è con te
che ha scelto di stare, devi fidarti di lui…-
-Come Francy
si fida di te?- chiese il ragazzo buttando un occhio alla collega.
-IO e Frances
ci fidiamo l’una dell’altra, che c’entra scusa?- chiese imbarazzata la ragazza.
-Fa male… Se
solo vedesse che faccia hai…- replicò il ragazzo con malizia.
-Perché che
faccia ho?-Chiese seccata.
Il ragazzo
alzò le sopracciglia e Santana si alzò di scatto lasciandolo solo nel divano.
-Fanculo
Karofsky-
…
Dopo un po’
la ragazza lo sentì entrare nel letto dove si era appena messa a dormire.
Ovviamente
lei stava a destra, nessuno poteva prendere il posto della rossa quando lei non
c’era.
-Stronzo-
-Anche io ti
voglio bene…- rispose il ragazzo.
-Hai dato la
buona notte a Kurt?-
-Si gli ho
mandato un messaggio…-
-Bravo…-
-E tu hai
scritto alla tua donna?-
-Certo…-
-San ti
lampeggia il telefono- disse il ragazzo indicandole il cellulare su comodino.
L’ispanica
prese l’I-phone.
Mess_Brittany
-Grazie per la serata, e per la
seconda occasione… Notte-
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Ok, spero che il capitolo vi sia
piaciuto… per la felicità di qualcuno vedremo Brittany ancora per un po’…
Aspetto suggerimenti e commenti
A presto