L’ostacolo della cena con i genitori di Nick passò senza gravi conseguenze. Le solite domande su cosa volesse fare da grande non erano mancate, e lo stupore quando Audrey disse che prima di incontrare Nick non conosceva alcuna canzone dei Jonas Brothers ovviamente ci fù.
Audrey si infilò una maglietta bianca di Nick e i suoi pantaloncini da basket davanti a lui, che arrossì non appena scorse il seno nudo della ragazza. Le braccia sembravano ancora più piccole e bianche adesso che penzolavano da quell’enorme maglietta per la sua taglia. Nick era seduto ai piedi del letto, a guardare la ragazza che si divertiva a ballare sulle note della canzone che passavano alla radio. Si lasciò cadere sul letto ridendo come fosse sottoposta al solletico, facendo forza sugli addominali con le mani. sospirò con forza chiudendo gli occhi. Quando li riaprì Nick era a un centimetro dal suo naso che la guardava sorridente. «Che c’è?» chiese lei. «Ti amo» le disse come se fosse la cosa più stupida del mondo. Audrey sorrise impercettibilmente «Ti amo anch’io»
Nick la trascinò sopra di sé, stringendola con le braccia al suo corpo. Le esili braccia di Audrey erano poggiate sul petto del ragazzo, mentre le mani gli carezzavano il collo. Strisciando si avvicinò ancora di più al viso del ragazzo, sorridendo «So della storia del “vergine fino al matrimonio”» gli sussurrò a qualche millimetro dalle labbra. Nick le catturò un bacio al volo, stringendo ancora di più la presa sui fianchi della ragazza. La porta si aprì in quel momento facendo si che Joe fraintendesse quello che stava succedendo. Audrey si lasciò scivolare al posto di Nick quando questi andò a parlare con suo fratello maggiore.
«Joe» disse il minore entrando nella camera del fratello. «Vi date da fare, eh?» chiese Joe seduto sul letto. «No, Joe» Disse secco il riccio. «Eravamo solo sul letto, insieme. Niente di speciale» continuò con una punta di amarezza. «Perché quella faccia?» domandò il maggiore. Nick si chiuse la porta alle spalle raggiungendo il fratello sul letto. «È che.. questa storia dell’arrivare vergini al matrimonio.. lei lo sa, lo rispetta. Ma mi provoca» a questo punto si lasciò cadere sul letto incrociando le braccia sotto la testa. «Tu sai che io non sono la persona migliore con cui parlarne, vero?» disse serio Joe, guardando Nick negli occhi. «Kevin c’è riuscito, io no. Siamo diversi, e anche tu lo sei da noi. Ma se lei è la donna giusta, vedrai che nemmeno te ne pentirai, se sceglierai di farlo» i due fratelli si abbracciarono, rimanendo qualche tempo a scherzare insieme come non facevano da troppo tempo. Come i fratelli che erano al tempo dei Jonas Brothers.
Nick aprì lentamente la porta della sua camera vedendo che Audrey si era addormentata con un’espressione rilassata sulle labbra. Il ragazzo sorrise leggermente, per poi metterla sotto le lenzuola, infilandosi anche lui nel letto. Si avvicinò a lei, intrecciando le mani con quelle della ragazza, addormentandosi poi con il profumo dei suoi capelli che gli invadeva le narici.
La luce di un nuovo giorno entrava dalla finestra, illuminando i due ragazzi che dormivano insieme, ancora abbracciati. Nick rimase qualche minuto con la vista ancora appannata a guardare Audrey che dormiva. È bellissima. Pensò mentre le accarezzava dolcemente la guancia. «Ehi» gli disse lei sbattendo più volte le palpebre. «Ehi» rispose lui guardandola ancora negli occhi. «Ti amo» si dissero all’unisono, sorridendo poi come ebeti. «Dimmi che mi sposerai» disse lui tirandola verso di sé. Audrey si strinse ancora di più, schioccandogli un bacio sul collo. «Mi pare ovvio, Nick Jonas!»
Fine!