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Autore: Fog_    16/05/2011    6 recensioni
SOSPESA.
Ho sempre pensato che il mio più grande sogno fosse stare con lui, Lorenzo, il bello e impossibile della mia scuola.
Per quanto i miei sentimenti nei suoi confronti potevano essere sinceri non doveva essere poi una gran cosa fare la sua schiavetta personale, diventare una delle sue ragazze "usa e getta".
Questo, però, l'ho capito solo dopo una settimana a Londra.
Naturalmente non è stata la città in se per se a farmi cambiare idea, ma la gente che ho incontrato.
Quattro ragazzi meravigliosi che si fanno chiamare "16 Underground".
Harry, Ryan, Lenny e Chris, le mie speciali "rock star".
Harry, chitarrista e "bad boy" della situazione; Ryan, batterista dalla battutina sempre pronta; Lenny, il bassista gay e lui, Chris, il cantante dal passato difficile che mi ha rubato il cuore.
Non so dove sarei, ora, senza di loro.
Probabilmente starei ancora leccando il culo al bello e impossibile, che poi, tanto impossibile non era.
Questa è la storia di come la musica ha cambiato la mia vita e la dedico a voi, ragazzi, e sopratutto a te, Chris. Grazie di essere tutto ciò di cui ho bisogno.
WE ROCK!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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So how can you tell me you’re lonely, and say, for you that the sun don’t shine ?
Let me take you by the hand and lead you though the streets of London,
I’ll show you something to make you change your mind.
 

come puoi dirmi che sei solo e dire che per te il sole non splende ?
lascia che ti prenda per mano e ti conduca per le strade di Londra
ti mostrerò qualcosa che ti farà cambiare idea.

 

 

 [The Beatles - The Streets of London]
 

 

 

Cap 12 – London street

3° giorno

Londra, Victoria Embankment
16.30

 

«Sai, ho pensato molto alla tua storia e ho capito una cosa» disse Serena mentre cercava di non perdere l’equilibrio camminando su un basso muretto.
«cosa?» chiese Chris con in suo solito tono spensierato
«Oh Chris, andiamo, tu sei depresso! Te lo si legge negli occhi»
«Ma cosa vai a pensare S? Non sono depresso»
«Allora sei ancora innamorato di quella Georgia»
Serena cadde e Chris cercò di afferrarla, ma lei scivolò e finì dritta di sedere a terra, Chris scoppiò in una fragorosa risata
«che hai da ridere?» disse scontrosa cercando di rialzarsi
«sei buffa» disse Chris con una smorfia adorabile
«basta, è stato già fin troppo umiliante» protestò tornando a camminare al suo fianco, sta volta non sul muretto
«dicevamo, se mi piace ancora G?»
«si»
«e bene no, non mi piace. Dopo quello che successe quella sera non sono più riuscito a vederla come prima, anche se ti confesso che un paio di baci ci sono stati»
«secondo me tu le piaci ancora»
le parole di Serena si dispersero in una fresca brezza, il tempo non era bello, ma per essere a Londra non potevano  lamentarsi. Certo, qualche folata di vento in meno avrebbe aiutato, ma non si poteva avere tutto dalla vita, no?
«che c’è? Gelosa?» ridacchiò Chris, ecco, ora erano ufficialmente sulle sponde del Tamigi.
«Io? neanche morta» rispose Serena indifferente
Be’, magari solo un po’…. Te l’ho mai detto che sei bellissimo Chris?
«comunque tu come fai a sapere che le piaccio?»
«il tuo profilo su facebook parla chiaro»
«Quindi sei gelosa e ti spacchi sul mio profilo, questo è un grande passo»
Chris sembrava davvero contento, dopo l’altra sera pareva sempre più sorridente, come se si fosse tolto un peso dalle spalle.
Serena trovava bello poter condividere qualcosa in più con lui, qualcosa che riusciva ad avvicinarli almeno un po', qualcosa che, anche se lontanamente, li accumunava.
«non ho mai detto che sono gelosa e non mi spacco sul tuo profilo»
«Stai zitta un momento» disse bruscamente svoltando un angolo, la ragazza lo seguì sorpresa
«che succede?» sussurrò
«guarda tu stessa» la sua aria soddisfatta anticipò lo spettacolo che si poneva davanti ai loro occhi.
Il London eye in tutta la sua grandezza svolgeva lentamente il suo moto, più in là si intravedeva il massiccio Big Ben e la punta dell’abbazzia di Westminster.
Londra riusciva sempre a sorprenderla, anche con la cosa più stupida, come una ruota panoramica ad esempio.
«Questa città mi sorprende sempre»
«dopo un po’ ci fai l’abitudine, ma è comunque bellissima»
«Allora, oggi dove mi porti?»
«A proposito, ti andrebbe di vedere le prove della futura band più famosa del millennio?»
«La tua band?» disse Serena alzando il sopracciglio e naturalmente smorzando tutto l’entusiasmo di lui
«Mostrare un po’ più di entusiasmo non mi farebbe dispiacere!» si lamentò
«Waaaaa la tua band! Io vi amo!» gridò imitando una fan impazzita «così va meglio?»
«meglio»
«quindi che si fa?»
«vieni alle prove con me»
«dove? In un garage come nei film americani?»
«mmm no, in un locale e poi avrei in mente una cosina per stasera»
«tipo?»
«devo prima chiedere a Ryan»
Come si suol dire, parli del diavolo e spuntano le corna.
In quel momento il cellulare di Chris prese a squillare, era il suo migliore amico.
Serena non si curò molto di ciò che si dissero, era più presa da ciò che la circondava.
Avrebbe voluto restare a Londra per sempre, si sentiva a suo agio, si sentiva come se appartenesse a quel posto da sempre.
Chris, naturalmente, era compreso nel suo sogno.
Sorrise guardando per terra, si sentiva stupida. Aveva giudicato male quel povero ragazzo per tutto il tempo e ora, a soli quattro giorni dalla partenza, si era resa conto che era speciale.
Che era diverso dagli altri.
Che, magari, poteva anche piacerle.
«ci sta per raggiungere Ryan» disse Chris facendola sobbalzare
«cosa?»
«che c’è? Non ti va?»
«no è che… aspetta faccio venire anche Michela! Non mi va di lasciarla da sola nelle grinfie di Dario e Iacopo»
Chris fece la sua solita risata cristallina, poi smise di camminare all’improvviso.
Allungò una mano verso la ragazza, le prese il polso
«attraversiamo» disse tirando a se Serena, lei acconsentì con un cenno della testa mentre aspettava la risposta dell’amica con il cellulare poggiato contro l’orecchio.
La strada era larga e affollata, dovevano correre per non essere presi sotto.
Mentre si affrettavano la mano di Chris scivolò dal polso e le sue dita si ritrovarono presto a intrecciare quelle della ragazza
«Ehi Mic» salutò lei nell’apparecchio non appena si trovarono dall’altra parte della strada.
Serena lanciò un’occhiata alle dita di Chris ancora intrecciate nelle sue.
Lui camminava con indifferenza, non sembrava avere intenzione di lasciarle.
«Sere, che succede?»
«Ti…ti… ti andrebbe di raggiungermi?» cercò di dire mentre il suo cuore accelerava i battiti.
Cosa ti prende S? ti sta solo tenendo per mano.. o mio dio mi sta tenendo per mano!
«dove siete?»
«dalle parti del London eye»
«perfetto, anche noi! A che altezza più o meno?»
Serena incrociò lo sguardo di Chris.
Sentì una piccola stretta sulle sue dita.
Chris sorrise.
«Sere ci sei?»
 

 Mi sento svenire 

 

«Sere?!»
«Eccomi Mic» disse quasi in un sussurro tornando a guardare i suoi piedi
«Dove sei?»
«Proprio di fronte alla ruota»
«Alza le braccia» propose, ma Serena non aveva la minima intenzione di lasciare la grande e confortevole mano di Chris.
Alzò solo il braccio destro e lo agitò in aria
«Ma che fai?» chiese Chris con uno sguardo divertito
«Aspetta»
«Ehi, ti vedo!» grido Michela nel cellulare.
Chris lasciò la mano di Serena.

No, ti prego, non farlo…

Michela emerse da un gruppo di turisti cinesi, dietro di lei arrancavano Dario e Iacopo seguiti dal resto della compagnia. I bambini facevano così casino che si sentivano da metri e metri di distanza.
«Serena» gridò la brunetta per farsi notare, Serena cercò di distogliere l’attenzione dall’improvvisa lontananza di Chris e si concentrò sull’amica
«Ehi Mic» salutò stampandole un bacione sulla guancia, la madre di Serena le si avvicinò
«Allora Sere, Michela resta con te?»
«Si, tranquilla»
«chiamateci per qualsiasi cosa»
«Ok, ok, ciao mamma»
«Ah, tu devi essere Chris!» disse Patrizia, Serena si meravigliò del fatto che parlasse in italiano con il Londinese, poi si ricordò di averle detto che Chris era un suo vecchio amico e che prima viveva in Italia..
«Mamma, Chris non parla più italiano»
«Ma se prima viveva in Italia…»
Serena si sentì le gambe mollicce, tutta la sua copertura stava per crollare. Se sua madre avesse scoperto che Chris era praticamente uno sconosciuto non l’avrebbe più lasciata andare in giro con lui.
E questa non era una cosa positiva.
«Salve, si, sono io Chris» Chris lasciò le due ragazze a bocca aperta, questo non se lo sarebbero mai aspettato.
«Oh, lo dicevo io che era impossibile che non parlavi più la nostra lingua!» esclamò la donna
«già, anche se è difficile per me, l’inglese ha una … pronuncia diversa»cercò di spiegare sorprendendo ancora le due, certo la sua pronuncia non era perfetta, ma chi se ne frega!
Chris stava salvando la copertura di Serena.
«Oh si, ti capisco» Patrizia prese a parlare in inglese
Per fortuna
«non si preoccupi, ci sono io a badare a queste due»
Si, preferisco decisamente il Chris che parla in inglese.
«Allora buon proseguimento» salutò raggiungendo il resto del gruppo
«ciao mamma»
«ciao Patrizia»
«Arrivederci»
«Chris, lei è Michela, Michela lui è Chris» presentò Serena, ma tra i tre c’era un po’ di imbarazzo e lei avrebbe tanto voluto stringere ancora la mano di Chris.
Tanto…
«Ehi Chris!» gridò una voce, un ragazzo su uno skateboard stava raggiungendo il gruppetto ad alta velocità
«Ryan» esultò Chris alzando un braccio per fermarlo
«Ciao Serena» salutò il quindicenne
«Chi si rivede! Il ragazzo delle sparatorie nella metro» disse lei sarcastica, Ryan scoppiò in una risata fragorosa
«Ma dai, volevo solo spaventarti un po’»
«Ah Ryan, lei è un’amica di Serena, Michela»
«piacere di conoscerti» Ryan le allungò una mano e lei la strinse saldamente, era rossa in viso, visibilmente imbarazzata, ma sicuramente i due ragazzi non l’avevano notato.
Poi mi devi spiegare perché se così rossa cercò di dirle Serena con lo sguardo, ma purtroppo non erano ancora state esposte a radioattività, morse da strani ragni o cose del genere, quindi la telepatia non era una loro dote
«piacere mio» rispose Michela tentennando, con l’inglese se la cavava abbastanza bene, se ci fosse stato Dario l'unica cosa che sarebbe riuscito a dire sarebbe stata tipo : the ticket is on the table, ed era anche un grande passo.
«Chris, prima… hai parlato in italiano?» chiese Serena sbalordita
«Mia madre è italiana, ricordi? Te l’ho detto qualche giorno fa» rispose lui controllando il cellulare
«Giusto, ma non pensavo lo parlassi così bene …»
Chris rispose con un ampio gesto del polso, come a dire dettagli
«Ah, Sere… prima siamo andati in albergo, ho acceso la televisione e indovina cosa ho trovato?» disse euforica Michela, gli occhi di Ryan erano fissi su di lei.
«cosa, altre sfide estreme con cinesi pazzi?»
«no, no! Molto meglio»
«cosa c’è meglio di cinesi pazzi che si scannano per resistere a quelle stupide prove?» chiese Chris con il consenso dell’amico
«un canale che mandava in onda death note» esclamò la brunetta
«non posso crederci! Death note»
«Fans di death note?» chiese Ryan con apparente non curanza
«Certo» rispose Michela sorridendo
«Secondo me… è fantastico!» esultò il ragazzo.
I due iniziarono una fitta discussione su chi fosse meglio tra i due protagonisti del manga/anime giapponese. Serena doveva ammettere che quello era davvero un bel programma, ma nessuno sapeva di questa sua passione a parte Michela.
«Secondo me sono un bella coppia» incominciò Chris non appena Mic e Ryan si allontanarono di poco da loro
«Si sono appena conosciuti!» lo contrastò Serena «piuttosto direi che Ryan è proprio un bel ragazzo»
La ragazzo osservò meglio l’allegro amico di Chris.
Aveva dei ricci disordinati portati, naturalmente, con il ciuffo al lato. Un paio di vispi occhioni celesti concordavano con i lineamenti un po’ infantili del viso, ma discordavano con il fisico alto e slanciato.
In poche parole era davvero molto bello e il suo stile un po’ stravagante gli calzava a pennello.
«è un ragazzo abbastanza richiesto, ma lui ha dei gusti un po’ difficili, non gli va mai bene nessuno, anche in campo di amicizie»
«tu sei stata un’eccezione quindi»
«già»
Camminarono in silenzio per qualche minuto, trasportati dalle allegre conversazioni dei due davanti, poi il cuore di Serena fece un balzo.
Eccole, le dita di Chris erano tornate a intrecciare le sue.
Sorrise con lo sguardo perso nelle acque del fiume, era da ieri sera che non trovava risvolti negativi nella situazione che stava vivendo, un folle ottimismo si era impossessato di lei e non voleva più lasciarla andare.
Sai Chris, mi fai sentire bene...
«mi sembra strano che tu non abbia niente da ridire su questo» disse lui stringendole la mano per farle capire cosa intendeva
«mmm forse perché non ho niente da ridire»
«quindi non ti da fastidio che una persona che si distacca totalmente dal tuo modo di pensare ti tenga per mano»
«non facciamo niente di male, ci teniamo per mano, come… vecchi amici»
Grandissima stronzata.
«Avanti S, gli amici non si tengono per mano»
E ora dove vuole arrivare?
«Be’…» Serena non sapeva cosa rispondere
«Eh Chris» lo chiamo Ryan
Oh mio dio, grazie Ryan
«Che succede?»
«Senti, che ne dici se sta sera portiamo queste due belle ragazze alla festa»
«Che festa?» chiese Michela curiosa
«Ah, ecco cos’era il programma che avevi in mente per sta sera!» intuì Serena
«Stavo per chiedertelo Ryan, io sono d’accordo, dobbiamo solo avere il loro consenso»
«allora che fate, vi va di venire?» chiese il ragazzino con un sorriso enorme
«per me va bene, che ne dici Mic?»
«può andare, dobbiamo solo convincere i nostri…»
«Ce la faremo»
«Che si fa, andiamo al locale?» domandò Ryan
«ma si dai, andiamo» accettò Chris.
I due “piccoli” tornarono davanti, che si stavano simpatici era evidente, ma Serena non riusciva a pensare ad altro che a quella mano che stringeva dolcemente la sua.
Chris le trasmetteva calore, fiducia e un senso di libertà che non aveva mai provato.
Con Chris doveva essere se stessa, nessun altro, solo Serena.
«Ti vuoi muovere» si lamentò il ragazzo scuotendola, si era imbambolata guardando il vuoto
«Si, arrivo, arrivo!» rispose lei cantilenando, ma Chris alzò il braccio con cui le teneva la mano e lo passò attorno alla sua spalla.
Così la abbracciava e la teneva per mano contemporaneamente.
Ah e, sorrideva, sorrideva mostrando quelle fossette che Serena aveva notato solo l’altra sera.
Sorrideva e Serena si sentiva al settimo cielo. 

 


1. London eye


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Hola amigos!
Como estass?
Ok, basta. Ci tengo a scusarmi per l'enorme ritardo che ho fatto, purtroppo in questo lasso di tempo che è passato dall'ultimo aggiornamento sono successe un po' di cose. Ho duvuto cercare di rimediare a un possibile debito in latino, ho affrontato l'inizio e la fine di una storia su cui contavo e ho realizzato che i ragazzi di oggi si sono fumati il cervello .-.
Per fortuna c'è Chris <3
Vediamo, ecco una svolta tra Serena e Chris, è un passo importante per loro, sopratutto per Serena che ha capito che Chris le piace...
Scusate se non aggiungo altro, ma ora devo scappare.
Grazie, come sempre, a tutti quanti! Vi adoro *_*
Prometto di aggiornare il prima possibile!
un bacio grandissimo a tutti quanti :*

P.s.: Mi serviva qualcuno che potesse impersonare alla perfezione Ryan e dopo un intero pomeriggio di ricerche, l'ho trovato! <3
Personalmente lo adoro, si chiama Harry styles ed è un cantante che ha partecipato a x factor dell'anno scorso (l'x factor londinese si intende)
Cantava in una banda, gli One Direction,http://www.youtube.com/watch?v=BKEis9RwqS0, cliccate qui per ascoltarli, ne vale la pena (sono tutti bravissimi e bellissimi)
Ora scappo davvero, fatemi sapere che ne pensate di Ryan e continuate a recensire
ciao <3

If_you_belive
 

   
 
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