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Autore: Nackros    16/05/2011    3 recensioni
Rigiravo la busta tra le mie mani guardando con fare distratto il paesaggio scorrere veloce al di fuori del finestrino. Dal cielo grigio i primi fiocchi di neve iniziavano a scendere leggeri, lasciando sul terreno un sottile strato bianco che lasciava intravedere l'erba gelata sottostante.
Involontariamente mi lasciai scivolare sul sedile, sospirando nel momento in cui i miei occhi osservarono la carta bianca.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rigiravo la busta tra le mie mani guardando con fare distratto il paesaggio scorrere veloce al di fuori del finestrino. Dal cielo grigio i primi fiocchi di neve iniziavano a scendere leggeri, lasciando sul terreno un sottile strato bianco che lasciava intravedere l'erba gelata sottostante.
 Involontariamente mi lasciai scivolare sul sedile, sospirando, nel momento in cui i miei occhi osservarono la carta bianca.
-Sei sicura di volerlo fare?- Mi chiese Duncan interrompendo i miei pensieri.
-E' colpa mia, tocca a me scusarmi...-
-Ti sbagli- Rispose tenendo lo sguardo fisso sulla strada -Sono io quello che ti ha baciata, tu non centri niente. Sono io il responsabile-
-Ma io avrei potuto respingerti, non avrei dovuto farlo-
-Gwen, sarebbe successo prima o poi, lo sai bene anche te. Ormai tra me e Cortney era tutto finito, era lei che si ostinava a considerarmi ancora il suo "fidanzato". Io avevo in testa solo te, lo capisci questo?-
Non potei non evitare di abbassare lo sguardo, arrossendo, e torturando tra l'indice ed il pollice la busta.
-Si, lo so- bisbigliai mentre un sorriso fece inarcare gli angoli della mia bocca – E che i sensi di colpa mi divorano...-
 -Pensi troppo- Ammise scherzosamente.
-Si, forse- Risposi sorridendo a mia volta.
Ed in quel momento i nostri sguardi si incrociarono facendomi pensare che forse non era tutto così sbagliato. Ma riappacificarmi con Courtney sarebbe stato difficile. La conoscevo abbastanza per sapere quanto fosse terribilmente orgogliosa.
Con Trent era stato più semplice; Dopo la fine del reality avevo deciso che anche a lui dovevo delle scuse.
Ora toccava a Courtney. Non avevo avuto occasione di scusarmi con lei. Sapevo bene che parlargli sarebbe stato difficile, per questo avevo deciso di scrivergli una lettera.
La presi e la rilessi mentalmente sotto lo sguardo attento di Duncan.

 
 "Cara Courtney,

Forse non è il modo migliore per iniziare questa lettera, sopprattutto dopo tutto quello che è successo. Ti scrivo perchè so già che non mi lascieresti parlare. Ti conosco fin troppo bene per sapere che probabilmente mi urleresti contro dicendomi che non vuoi più avere a che fare con me, che sono una traditrice; una stronza. E io ti direi che hai ragione.
Ho sbagliato, è vero, e non posso dire nulla a mia difesa perchè io ho rovinato tutto. Ho rovinato la tua storia con Duncan, ho rovinato la nostra amicizia e ho perso la tua fiducia.
Non ti chiedo di scusarmi perchè so che sarebbe chiedere troppo. Voglio soltanto che tu sappia che mi dispiace e che... Beh, nonostante tutto ti voglio ancora bene.
Scusami."
-Gwen

 
 Appena finii di leggere la macchina si fermò.
 Il paesaggio era ormai completamente imbiancato. La casa di Courtney, una bella villetta, spiccava con le sue finestre illuminate tra il bianco della neve.
 Immaginai l'atmosfera all'interno; una bella famiglia, un padre e una madre fieri della propria figlia e con un ottimo lavoro.
 Inutile negare l'invidia nei suoi confronti. Lei aveva tutto quello che io desideravo e, nonostante questo, pareva non badare molto a tutta la sua fortuna.
 La mano di Duncan si posò leggera sulla mia spalla, le labbra inarcate in segno di incoraggiamento.
"Io ho Duncan", Pensai.
 Ricambiai con un qualcosa di più simile ad una smorfia di dolore che ad un sorriso e, strintomi il cappotto al petto, aprii la portiera.
 Il freddo improvvisamente mi colpì con una raffica di vento gelata, facendomi dimenticare momentaneamente l'opprimente senso d'ansia che mi premeva sullo stomaco.
 Riguardai velocemente la lettera. Soffermandomi sulle ultime parole non potè non scendermi una lacrima che, rigandomi il viso, finì per cadere sulla carta lasciando un piccolo alone al lato del foglio.
Dopo di che lo richiusi con delicatezza all'interno della busta e, con le mani tremanti, la posi al di sotto della fenditura della porta fancendola scivolare delicatamente.
Arrivata poi alla macchina aprii la portiera e, una volta entrata, i vetri si appannarono immediatamente.
Duncan mi guardò con i suoi occhi cerulei, in perfetta armonia con i colori chiari del paesaggio circostante.
-Sei stata bravissima- disse con voce suadente, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio.
E suggellò il tutto con un bacio. Un bacio dolce, leggero, delicato.
Mentre la macchina partiva mi parve di scorgere un figura sull'uscio della piccola residenza.

 
Non mi rispose mai.
   
 
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