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Autore: WhoKilledBambi    17/05/2011    5 recensioni
Il rosso si accese una sigaretta visibilmente alterato «Hey, che vuoi tu? Soldi? Successo? Sei una cosa? Cantante, ballerina? Un'attrice? Mi dispiace ma non sono un talent scout e non posso aiutarti. Mi dispiace hon!» fece per andarsene, ma la ragazza sclerata lo costrinse a voltarsi ripetendo il suo nome centinaia di volle in meno di un paio di secondi
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Se ho culo, tu non mi avrai ancora abbandonato. E poi, sai una cosa? Qua quello con il culo sei tu! E wow, che bel culo che hai!» disse il rosso ritornando a palpare il sedere del suo compagno «Io non riesco a stare due settimane senza scoparti e cazzo Jeff, non puoi farmi soffrire così!» la eccitazione sotto il moro stava visibilmente crescendo. Jeffrey lo guardò incredulo abbassandosi su di lui per leccargli il lobo dell’orecchio e accarezzargli il petto eccitato «Beh..il dottore ha detto che devi stare fermo e che non puoi scopare e quindi dimmi tu che vuoi fare: possiamo stare qua a guardare la tv se il telecomando prende ancora e non fare un cazzo, oppure scopare. La scelta è tua carino, tua e del caro Dottore che penso preferisca non vedere noi che scopiamo» sorrise accorgendosi del Dottore dal camice verde che era entrato nella stanza silenziosamente si stava schiarendo la voce per farsi notare dai due compagni.
«Signor Stradlin, credo sia controproducente per entrambi quello che lei sta proponendo al suo amico. Per lui, prima di tutto, visto che potrebbe essere la vostra ultima...» diventò rosso fino alla punta dei capelli e, in evidente imbarazzo, iniziò a tormentarsi le dita davanti alla pancia «...congiunzione, ecco. E poi per voi, come personaggi di un certo rilievo, spero che capiate» scosse la testa e controllò un paio di dati su un computer attaccato al lettino del cantante mentre Jeff si sdraiava di fianco a lui con un sorriso dolce sulle labbra. Gli accarezzò la testa e gli scompigliò quel poco di capelli rosso fuoco che restava attorno al visino magro di Axl. Lui lo guardò, di rimando, con quegli occhi inumanamente verdi e brillanti «Dobbiamo andare da lei» e ora non era più una domanda. Era un'affermazione «Nostro figlio ci aspetta»
Il Dottore arrivò davanti a lui con le braccia sui fianchi «Signor Rose, lei non va assolutamente da nessuna parte, almeno non nell'immediato futuro. Deve stare qua, calmarsi e... aspettare. Ci sono alcuni casi che, dalle mie parti, si chiamano "miracoli" e, beh, possiamo dire che lei è sicuramente uno di questi. Adesso che è sveglio e quasi in buona salute posso ammettere che pensavamo che non ce l'avrebbe fatta» Izzy gli strinse la mano sotto il lenzuolo, e sentì le unghie dell'altro infilarsi nella sua pelle. Sospirò, e quando il Dottore se ne andò rimasero così, immobili uno di fianco all'altro, a fissare la televisione che era ferma su un canale musicale, ma nessuno dei due sentiva veramente la musica.
«Tu lo sapevi che sarei sopravvissuto, vero?» chiese improvvisamente il rosso, girandosi su un fianco e fissandolo negli occhi. Era una domanda retorica, Isbell lo sapeva: voleva sentirsi dire di sì, che lui l'aveva sempre saputo, che non si sarebbe mai arreso.
Ma invece no.
«No, Bill. Io... io... pensavo di averti perso per sempre. Pensavo che non ti avrei avuto mai più. E mi sono sentito una merda, davvero, una merda immensa e...» venne interrotto dalle labbra del rosso, che si era tirato su sui gomiti e si era appoggiato al suo petto, infilandogli con una dolcezza priva di prepotenza la lingua fra i denti. Iniziò a stuzzicargli il palato, e Jeff sentì l'eccitazione nascere dentro di sè. Ma no, cazzo, non poteva abbandonarsi. Non l'avrebbe data vinta a quella fottuta primadonna! Axl non avrebbe vinto. Sarebbe stato Bill, per la prima volta dopo anni, a salire al posto che gli spettava di diritto, il piccolo William Bailey che Jeffrey aveva conosciuto molti anni prima. Bill, non Axl.
Bill, non Axl.
Bill, non Axl.
«Bill, non Axl» mormorò alla fine, scostandoselo da dosso dopo aver contraccambiato il suo bacio «Bill deve riposare. E Axl avrà il sesso che sta tanto aspettando quando si sarà rimesso»
Si risistemarono sul letto e Jeff, rimboccando le coperte al suo compagno, ne approfittò per baciarlo dolcemente sulla testa scompigliandoli i corti e rossi capelli. «Hai una ciocca più chiara qua, sai?» sorrise notando una piccola voglia sulla testa del vocalist che dava origine ad un ciuffetto corto colorato con una tonalità di rosso tendente al biondo.
«Credo che..che..che sia il caso di comprare un regalo a nostro figlio sai? Una cosa per far calmare sua madre e per fare in modo che stia un po’ meglio!» propose il chitarrista baciando le mani di Axl e scivolando via dalla porta della camera.

Si ritrovò in una parte di LA che non conosceva e della quale ignorava l’esistenza.
Prati, alberi e giardini circondavano tutto il paesaggio ed un negozio di musica regnava sulla piccola piazza composta per la maggior parte da fastfood e da lavanderie automatiche. “Che cazzo può voler suonare un bambino?” si chiese il moro entrando istintivamente in un negozio dall’insegna rossa e gialla lampeggiante che diceva “Radio Rock”.
Forse sapeva che lì dentro sarebbe riuscito a trovare ciò che cercava; forse aveva capito che anche la strada del piccolo Bailey era quella di suonare e di mettere su una band.
L’istinto lo aveva portato in un negozio ornato da chitarre, pianoforti, spartiti e vinili.
I bassi scendevano sulle teste di clienti attaccati al soffitto da fili che sembravano invisibili e con loro, come angeli, fogli di spartiti erano adagiati su un soffitto di vetro sopra le loro teste.
I ragazzi che erano nel negozio non fecero caso all’uomo che,fumando la sua dannata sigaretta, era appena entrato e stava ora sfiorando delicatamente i tasti bianchi di un pianoforte che non sarebbe mai stato in grado di suonare.
Si mise a sedere in un angolo dello sgabello attaccato al piano, come per lasciare il posto al rosso suo compagno e, cercando di immaginare il comportamento di William in quella situazione pigiò un paio di tasti a caso stupito dal muro che anche lui riusciva a produrre.
Forse Bill non è l’unico in grado di suonare un piano. Forse può riuscirci anche un’altra persona..non io certo..ma..!” i pensieri di Jeffrey vennero lasciati a metà dalla comparsa miracolosa di un impiegato del negozio.
«Posso aiutarla Signore?» chiese il ragazzo muscoloso e sicuro di se che aspettava impaziente masticando la sua gomma accanto al chitarrista.
«Ehm sì..vorrei..io beh..un piano, per un bambino. Mi serve un piccolo piano per il figlio del..beh ecco..il figlio della mia compagna» mentì Stradlin abbassando lo sguardo imbarazzato.
Il commesso indicò al ragazzo un piccolo piano in miniatura completamente bianco e, senza nemmeno stare troppo a pensarci su il moro fece cenno al tizio che lavorava lì dentro di farsi incartare il piano nella sua scatola.
Sapeva che quello era il regalo giusto. Sapeva che sarebbe stato bello vedere un giorno Bill e Bill Jr. suonare insieme allo stesso piano. Sapeva che un giorno avrebbero suonato tutti e tre la “November Rain” che si erano dedicati i due ragazzi.

«Questa è per te. Ci sto lavorando da anni piccolo, ma l’ho finita solo adesso che ci siamo trovati» affermò il vocalist con gli occhi ancora brillanti girandosi appena per guardarlo in viso, quella sera di Novembre in cui la pioggia sembrava non voler smettere di scendere.
La sera nella quale si decisero a confessare i loro sentimenti.


E come sempre è arrivato anche il mio momento di sclero!
Qua è Emma Tyler e vi parla da Radio Rock! No ok, io e Bianca ci stiamo fogando troppo con questa idea della radio e se non ci ascoltate e se non partecipate vi tagliamo tutte le dita!
No, ora torno normale e sapete una cosa? Sono alla disperata ricerca di un dilatatore per l'orecchio che però non mi sputtani completamente tutto il lobo *www*
Cosa? "ma a noi non ci fosse un cazzo del tuo lobo" beh..è meglio che vi fregi, altrimenti vengo da voi e vi faccio scavare la forza fossa a ritmo di Bieber u.u
Ora lascio lo spazio-sclero alla mia bellissima, buonissima, amatissima e favolosissima Bianca *ooooo*
P.S. Il titolo è sempre una mia idea *www*

Buongiorno *salta fuori da un uovo di Pasqua scaduto* *w* Eccoci di nuovo qua xD L'unica cosa interessante di questo capitolo è il titolo che l'Emmolita geniale s'è fatta venire in mente xD Quindi rendete grazie alla signora nostra Emma! Ve lo ordina l'Additatore Supremo!
Meglio se mi suicido, che mi faccio meno male, neh? Ok, vado xD
P.S. Vi vogliamo tutti come diggei sulle nostre pseudofrequenzeeeee xDxD

Adios!
   
 
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