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Autore: kateausten    17/05/2011    2 recensioni
Abbiate pietà per una povera incompetente in fatto di computer, ma questo è l'ultimo capitolo della storia "Vorrei dirti" che non sono riuscita a postare insieme all'intera storia. Quindi, se alle anime buone che seguivano il racconto facesse piacere sapere come va finire veramente, non resta che leggere. Sarà rapido e indolore, prometto!Grazie in anticipo!!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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15 marzo 1996

"Remus?"

Mi giro, metto un dito sulla pagina del libro che stavo leggendo, vedo Dora che attraversa la stanza con la sua solita grazia da elefante e non riesco a trattenere un sorriso. Come ha fatto a superare il corso di segretezza degli Auror è ancora un mistero per me. E anche per lei, a dirla tutta. Gli sorrido con affetto, però. E' la mia futura moglie e la mia vita con lei è felice, serena e questo non è poco, pensando agli ultimi tempi. E' la seconda donna che mi ama per quello che sono; non le importa se sono un licantropo squattrinato che non sa come arrivare a domani. Mi ama per quello che sono e per questo le sono immensamente grato. Mentirei se dicessi che non sono innamorato di Dora, perchè è vero, la amo. Ma non è come l'amore che ho saputo provare per una persona, una persona sola, in tutta la mia vita.

"Remus, ti disturbo?" chiede con una faccia un pò strana.

"Certo che no" dico chiudendo il libro.

Noto che tra le mani tiene una lettera lunga e rettangolare, che evidentemente deve essere indirizzata a me. Ma sono un pò perplesso, chi mai mi scriverebbe? Non mi è rimasto più nessuno da quando.. mi riscuoto e cerco di non pensare alla ancora troppo recente morte di Sirius.

"E' arrivata questa per te" dice Dora, porgendomela. La prendo, ma sento che fa resistenza e non me la lascia.

"Perchè non me la dai?" chiedo perplesso.

"Perchè è da parte di una donna"

"Di una donna?"

Ora sono veramente sbalordito. Una donna?

"Sarà Molly, Dora" dico.

"Non credo proprio"

"Ma scusa, perchè non me la dai, così leggo chi è e possiamo svelare l'arcano?"chiedo ragionevole.

A volte Dora è peggio di una bambina e stavolta i capelli le sono diventati rossi dalla gelosia. Trattengo una risata.

"Ninfadora..." dico in tono condiscendente sapendo di farla arrabbiare ancora di più.

Come previsto i capelli le prendono quasi fuoco e molla la busta.

"Non chiamarmi Ninfadora, Remus!!" strilla girandosi e andando verso la cucina.

Comincio a ridacchiare, ma la risata mi si strozza in gola, quando leggo finalmente il mittente della lettera. Credo di essere sbiancato, il cuore mi comincia a galoppare alla velocità della luce. Non ci posso credere. Non ci posso credere. Tengo la busta ancora più vicina al viso, come per marcarmi negli occhi il nome che leggo e che non vedevo da tanti, tanti anni. Da diciannove anni.

Emmeline Vance.

Sono veramente sicuro di voler sapere cosa c'è scritto? Sento prendere qualche padella da Dora, per cominciare a preparare la cena, e quei rumori mi riportano alla realtà.

"Dora, credo che andrò un pò in giardino" dico, cercando di sembrare normale.

Apre la bocca, ma qualcosa nella mia espressione la blocca e si limita ad annuire.

"Ti chiamo quando è tutto pronto" si limita a dire.

"Grazie tesoro"

Scendo i gradini del porticato e mi metto a sedere sulla sedia a dondolo che Ted ha messo in giardino. Prendo un bel respiro e comincio a aprire la busta con mani tremanti. Una volta aperta, tiro fuori un foglio piegato e vedendo la sua scrittura mi sento più male che prima. E' come se il mio passato non si fosse limitato a bussare alla porta, ma l'avesse buttata giù con un calcio potentissimo senza darmi nessun preavviso. Lily, James, Sirius, Peter, Hogwarts... tutto mi passa nella mente come un film. Emmeline scomparsa, il letto in infermeria vuoto, Silente che non ci diceva niente, non sapere se era viva o morta. E poi... Lily e James morti. Peter un traditore. Sirius rinchiuso per anni in una cella ad Azkaban e poi ucciso davanti ai miei occhi dalla sua stessa cugina. Un filn dell'orrore, a pensarci bene. Ero veramente sicuro di voler leggere le parole della persona che aveva vissuto e condiviso con me gli stessi amici e gli stessi affetti? Che era stata una delle persone più importanti della mia vita? Che riusciva a mandarmi in tilt anche a distanza di diciannove anni? Non sarebbe stato come mettere del sale su una ferita ancora aperta? Ma se ti ha scritto ci deve essere un motivo Remus, mi ricorda una vocina dentro di me. Altrimenti ti avrebbe cercato prima. O non ti avrebbe cercato affatto. Stufo di rigirarmi la lettera fra le mani, la apro e comincio a leggerla, sapendo già che forse me ne pentirò.

9 marzo 1996

Caro Remus,

immagino già la tua faccia quando vedrai questa lettera. Ci credi che sto tremando in questo momento? In realtà sto tremando da quando ho preso carta e penna. Anzi, a voler essere proprio sinceri, sto tremando da quando ho deciso di scriverti. Perdonami se ho fatto passare tutto questo tempo, sono mortificata. Se dopo queste parole vorrai strappare la lettera e maledirmi, non me la prenderò.

Devo darti un sacco di spiegazioni, e solo ora ho trovato il momento adatto per farlo, credimi. Mi dispiace essermene andata da Hogwarts, il giorno dopo in cui credevamo che quello sarebbe stato l'ultimo giorno di vita per me. Dopo che te ne sei andato dall'infermeria, è arrivata l'ultima persona al mondo che mi aspettavo di vedere, mio padre. In lui si era risvegliata non so quale coscienza. Non gli importava più che fossi una Grifondoro amica dei Mezzosangue e amante di un licantropo, voleva solo che non morissi come mia madre. Negli anni in cui non c'eravamo sentiti, mio padre si era allontanato moltissimo dalle idee di Voldemort, e aveva deciso che avrebbe fatto di tutto per salvarmi la vita. Con queste motivazioni riuscì a convincere Silente a portarmi via. Ero semi cosciente mentre succedeva tutto ciò e solo in seguito seppi che mio padre aveva fatto giurare a Silente di non dire a nessuno dove saremmo andati. Mio padre si era scostato troppo in fretta dalle idee di Voldemort e molti Mangiamorte gli davano la caccia per vendetta. Mi portò subito in Irlanda dove venni curata con nuove tecniche e poi, in America, dove risiedo attualmente. Mi trovo in una località del Massachusetts, ma non posso dirti altro, nel caso che questa lettera venga intercettata. Qui ho trovato dei bravissimi medimaghi, che hanno trovato il modo di guarirmi. E' stato un processo lungo e doloroso, potrei avere una ricaduta fatale da un momento all'altro, ma ho superati i trent' anni di vita, e questo, non me lo sarei mai mai aspettato.

Anche se non sono mai tornata in Inghilterra, non vi ho mai dimenticato ne ho mai smesso di cercare informazioni su cosa facevate. Sono rimasta letteralmente distrutta per la morte di James e Lily, la mia Lily. Non sai quanto avrei desiderato essere li con te e quanto desidero ancora vedere Harry. Remus, è come se fosse morta una parte di me, e so che per te è la stessa cosa. Solo da poco, ho saputo della vera storia che c'era dietro, di Peter traditore e di Sirius, accusato ingiustamente. Mi si è spezzato il cuore una volta saputo della sua morte. Spero tanto che tu stia bene Remus e che li con te ci sia qualcuno di speciale che ti abbia aiutato a superare questi terribili momenti. Lo spero con tutto il mio cuore.

Qui in America le cose procedono tranquille, normali. Le idee di Voldemort non sono mai arrivate e ci sono un sacco di maghi inglesi che hanno cercato rifugio, raccontandomi gli avvenimenti che stanno sconvolgendo ancora adesso la vita di tutti voi. Odio non essere li a combattere, ma non posso, non posso tornare. Non perchè ho paura, lo sai bene ma perchè se i Mangiamorte capiscono di chi sono figlia, per mio padre sarebbe la fine. E anche per mio figlio.

Sono madre Remus, ha dieci anni e si chiama John. Non potevo chiamarlo Remus perchè sarebbe stata una continua ferita, così ho preferito mettergli il tuo secondo nome. Per avere una piccola parte di te sempre con me. Vivo da sola con lui, ed è una bella vita. E' un bambino molto intelligente con una vera passione per i libri. Penso proprio che ti piacerebbe.

Sono stata molto fortunata Remus, me ne rendo conto e spero con tutto il cuore che tu abbia mantenuto la promessa che mi hai fatto diciannove anni fa. Che questa schifo di guerra non ti abbia cambiato. Che tu sia rimasto la persona buona e gentile che eri, nonostante tutte queste dolorosissime perdite. Io ne sono convinta.

Spero veramente che accanto a te ci sia qualcuno Remus, qualcuno che riempa il vuoto che la perdita Malandrini ti ha lasciato. Solo con John sono riuscita a colmare la mia, solo con lui ho smesso di pensare ossessivamente a te, e alla vita che avrei potuto avere con te a fianco. Non sai quante volte ho sognato di andarmene, di riuscire a tornare da te.

Sono passati diciannove anni e non c'è stato giorno in cui non ti abbia pensato Remus.

Bene, credo di aver finito. Ho scritto tutto ciò che volevo dirti. Forse, perchè.. vorrei dirti miliardi e miliardi di cose, ma credo che non farebbbe bene ne a te ne a me.

Ti auguro tutta le felicità di questo mondo. Buona fortuna per tutto Remus.

Per sempre tua,

Emmeline

Piegai la lettera, con uno strano senso di pace dentro di me. Pace e amarezza, le due cose si mescolano in un vortice intenso. Mi dondolai tranquillamente, pensando che almeno un tassello della mia vita era andato a posto. Emmeline era viva ed era felice e in salute ed era questo quello che contava. Non sapevo se ero riuscito a mantenere la promessa di cui parlava nella lettera. Forse si, forse no. Erano successe troppe cose per essere rimasto quell'ingenuo ragazzino di diciassette anni. Ma un'altra promessa che le avevo fatto, quella si, che non l'avevo scordata. Non mi ero mai dimenticato di lei.

"Amore?"

Alzai gli occhi e vidi Dora avanzare lentamente verso di me. Nel suo sguardo lessi paura. Paura che quella lettera potesse cambiare qualcosa fra di noi, che potessi lasciarla. Non l'avrei mai fatto. E non perchè Emmeline era in America, impossibilitata a tornare, ma perchè quello era il mio posto. Accanto a Dora, a combattere per quello per cui si erano sacrificati James e Lily. Per quello per cui aveva combattuto Sirius e tutte le altre persone innocenti.

Sorrisi a Dora facendole segno di sedersi accanto a me. Quando l'abbracciai forte sentì un lieve sospiro di sollievo.

"Ti amo Ninfadora Tonks" dissi.

"Anch'io ti amo Remus John Lupin" rispose.

Restammo un attimo in silenzio, poi decisi.

"Ti va di ascoltare una storia?" chiesi "Non è una storia felice però, ti avverto. La vuoi ascoltare lo stesso?"

Fine

  
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