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Autore: HermioneCH    17/05/2011    9 recensioni
Remus si offre volontario per andare a prelevare Hermione da casa sua e portarla alla Tana. Imbarazzanti vicissitudini accadono quando incontra i genitori della ragazza.
Questa fanfiction si è classificata sesta al contest "Oh Hermione..." indetto da SunnySideOfTheStreet
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Hermione Granger, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Meet the Parents


Nick Autore:  HermioneCH
Titolo: Meet the Parents
Personaggio scelto: Remus Lupin
Citazione scelta: cit. 19
Genere: Commedia
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
Introduzione: Remus si offre volontario per andare a prelevare Hermione da casa sua e portarla alla Tana. Imbarazzanti vicissitudini accadono quando incontra i genitori della ragazza.

Hermione alzò le braccia verso il cielo e si stiracchiò. Era passata quasi un'ora da quando aveva iniziato a riordinare il proprio baule, in vista della partenza per la Tana.
Andò alla finestra e sospirò. La nebbia si stava posando lentamente sui tetti delle case Babbane. Quell'anno l'estate sembrava volersi rifiutare di scaldare il cuore degli Inglesi.
Maledetti Dissennatori pensò Hermione, dando le spalle alla finestra.
Si sedette sul letto e riprese a smistare la pila di libri di fronte a sé. Afferrò il dizionario di Antiche Rune, lo sfogliò velocemente e lo ripose ordinatamente nel baule.
Agguantò un secondo libro e lo guardò distrattamente. Quando lesse il titolo sentì il suo cuore fermarsi e le lacrime iniziarono a spingere insistentemente contro i suoi occhi.
Si sentì soffocare, compressa dalle pareti della sua camera. Uscì dalla stanza e scese di corsa le scale.
"Il tè è quasi pronto, tesoro" annunciò la voce di sua madre, dalla cucina.
Hermione uscì nel giardino sul retro e respirò a pieni polmoni l'aria satura di umidità.
Si sedette su una delle amate sedie da giardino della madre, mentre una lacrima le percorreva la guancia.
Passò il dito sul titolo stampato in rilievo: Storia degli Elfi Domestici. Sirius gliel'aveva regalato il Natale precedente. Il ricordo di Sirius e l'orrore della sua morte l'avevano colpita come un treno in corsa, facendole mancare il respiro.
Si asciugò gli occhi, sapendo che Sirius non avrebbe voluto vederla piangere.
“È sincero il dolore di chi piange in segreto”.
"Remus" esclamò Hermione, vedendo il mannaro a poca d'istanza da lei.
"Scusa. Non era mia intenzione spaventarti. A volte sono più silenzioso di quanto dovrei" mormorò Remus, avvicinandosi.
"Non è colpa tua, ero assorta nei miei pensieri" rispose Hermione, alzandosi.
"Pensieri tristi?" chiese dolcemente Remus.
"Ho trovato questo libro" spiegò Hermione mostrando il volume a Remus "Sirius me l'aveva regalato lo scorso Natale" la voce della ragazza venne spezzata dall'emozione. Remus l'abbracciò.
Hermione si aggrappò alla veste dell'ex-professore lasciandosi cullare.
"Scusami" disse Hermione, tirando su col naso "Io sto qui a piangere come una ragazzina, quando lui era il tuo migliore amico".
"Tutti gli volevamo bene" rispose Remus, sfiorandole la guancia con la mano destra "Ma ricorda che Sirius non avrebbe voluto vederti triste".
"Lo so" rispose Hermione.
"Hermione! Il tè è pronto"
La ragazza si voltò e vide suo padre sulla porta. Si allontanò da Remus e sorrise al padre. "Arrivo, papà!"
Suo padre fissò Remus per qualche istante, poi rientrò in casa.
"Ehi, ma aspetta un attimo?!" disse Hermione, guardando prima Remus e poi l'orologio "La signora Weasley mi ha detto che sarebbe venuto a prendermi il signor Weasley tra un'ora. Allora tu che ci fai qui?".
Remus sorrise dolcemente "Arthur ha avuto un imprevisto. Ero alla Tana e mi sono offerto di venirti a prendere. Purtroppo alle diciotto devo essere ad Hogwarts, quindi sono dovuto venire prima, sei pronta?"
Hermione strabuzzò gli occhi "Stavo finendo di preparare il baule, scusa. Faccio subitissimo" disse la ragazza.
Remus sorrise.
"Vieni dentro a bere un po' di tè, intanto che io mi preparo. Ti presento i miei genitori" disse Hermione.
La giovane Grifondoro accompagnò Remus nel salotto, dove i suoi genitori stavano prendendo il tè con i biscotti.
"Mamma! Papà! Lui è Remus. Ricordate? Vi ho parlato di lui" disse Hermione e i suoi genitori annuirono "Il signor Weasley ha avuto un imprevisto, quindi è venuto lui a prendermi per portarmi a casa di Ron"
Sua madre salutò gentilmente Remus, con ampi sorrisi e abbracci. Era sempre stata una donna molto espansiva.
Suo padre invece strinse brevemente la mano al mannaro e si sedette sulla sua poltrona preferita scrutandolo attentamente.
Hermione salì di sopra e Remus si sedette accanto alla signora Granger, accettando la tazza di tè che la donna gli porgeva.
"Hermione mi ha detto che siete dentisti. Ho sempre ritenuto i denti una delle parti più importanti del nostro corpo" disse Remus, tentando di smorzare la tensione.
"Vedo. Lei ha una dentatura perfetta" disse la signora Granger, offrendogli dei biscottini, rigorosamente senza zucchero.
Remus sorrise "Grazie".
"Lei invece continua ad insegnare?" chiese gentilmente la madre di Hermione.
"Al momento ho altre priorità" rispose Remus, tentando di evitare domande sull'Ordine. Non era sicuro di quanto Hermione avesse detto ai suoi genitori.
"Capisco" disse la signora Granger.
Dopo alcuni istanti di silenzio imbarazzato, Remus si alzò. "Il tè è bollente. Se non le dispiace, signora Granger, andrei a vedere se Hermione ha bisogno di un aiuto magico. Sa, i tempi sono un po' stretti".
"Certo, certo" disse affabilmente la signora Granger "Salga le scale, la camera di Hermione è l'ultima porta a destra".
"Grazie" rispose Remus, inclinando leggermente il capo.
Ignorando l'occhiataccia del signor Granger, Remus uscì dal salotto e salì le scale.
Arrivò della stanza della ragazza, dove quest'ultima stava freneticamente gettando le ultime cose nel baule.
"Serve un aiuto?" chiese Remus, estraendo la bacchetta.
"Mi salveresti la vita" disse Hermione, indicando la pila di libri e vestiti che ancora aspettavano di essere risposti nel baule.
Remus sorrise e mormorò "Bagalius". Vestiti e libri si librarono per aria ed entrarono ordinatamente nel baule.
"Ti ringrazio" disse Hermione "Tra un paio di mesi potrò farlo da sola, senza infrangere la legge".
"L'agognata maggiore età!" disse Remus, sorridendo.
"Come è andata di sotto?" chiese Hermione, chiudendo il baule "Mi dispiace di averti dovuto lasciare da solo ad affrontare i miei genitori. Ti hanno fatto penare molto? Mamma tende ad essere eccessivamente espansiva, ma tranquillo, è innocua. Non posso dire lo stesso di mio padre. Ha l'odioso e terribile vizio di non farsi mai gli affari suoi".
"Eppure non ha aperto bocca, è rimasto seduto sulla poltrona a guardarmi male... Hermione, non è che per caso gli hai detto la natura della mia condizione?" chiese Remus.
"No! Non mi sarei mai permessa di dire a qualcuno che sei un Lupo Mannaro. Non senza il tuo permesso. E non credo che i miei capirebbero, troppi film horror" rispose Hermione.
"D'accordo" disse Remus, pensieroso. Alzò la bacchetta e fece levitare il baule della ragazza. "Strano però. Sembrava proprio l'occhiata che mi lancia la gente quando scopre che sono un Lupo Mannaro".
"Sono tutti degli idioti. Tu sei una persona eccezionale, ed è questo che conta, non quello in cui ti trasformi una volta al mese" affermò Hermione, prendendo lo zaino.
Remus sorrise "Grazie, Hermione".
Scesero al piano di sotto e depositarono i bagagli di Hermione davanti alla porta d'ingresso.
"Mamma! Hai visto Grattastinchi?!" gridò Hermione.
"Dovrebbe essere in cucina, gli ho appena dato da mangiare" rispose la madre, uscendo dal salotto. Le due donne scomparvero in cucina alla ricerca del gatto. Remus tornò in salotto, si sedette su una poltrona e finì di sorseggiare il suo tè.
"Pronti i bagagli?"
"Sì, signor Granger" rispose cordialmente Remus "Sarà fiero di sua figlia. È una fantastica giovane donna. Non ho mai visto una strega della sua età così dotata!"
"È ancora una bambina, però" disse il signor Granger, stringendo le mani attorno ai braccioli della poltrona.
"È una prerogativa dei genitori vedere i loro figli ancora bambini quando in realtà non lo so più" disse gentilmente Remus. Sorrise e bevve un altro sorso di tè.
"Lei va a letto con mia figlia, signor Lupin?"
Remus sbuffò nella tazza, spargendo ovunque il tè.
"Come, prego?" domandò Remus, scioccato. Non era sicuro di aver capito correttamente.
"Le ho chiesto se ha una relazione con mia figlia" ripeté minaccioso il padre di Hermione.
"No" si affrettò a rispondere il Mannaro.
Il dentista si alzò in piedi, sembrava voler saltare al collo di Remus per strozzarlo.
"Sicuro?".
Il Malandrino si alzò a sua volta, ma prima che Remus potesse rispondere, Hermione e la madre entrarono in salotto.
"So che ormai appartieni al mondo della Magia" disse la signora Granger alla figlia "E che ti senti terribilmente isolata e sola a stare qui, ma è sempre un dolore vederti partire".
"Lo so, mamma. Mi dispiace" rispose Hermione. Guardò il padre e notò il forte carico di tensione che c'era tra lui e Remus. "Che succede qui?"
"Tuo padre si chiedeva se..."
"Hai una relazione con quest'uomo?!" chiese infuriato il signor Granger.
Per pochi istanti apparve un'espressione di sorpresa sul volto della ragazza. "Anche se fosse?" disse Hermione, con aria di sfida.
Il padre boccheggiò e la signora Granger si portò una mano al petto.
"Hermione, non sei d'aiuto" mormorò tra i denti il mannaro.
"Papà! Devi smetterla di mettere il naso nei fatti degli altri, come una vecchietta che non ha niente di meglio da fare! Io e Remus non abbiamo una relazione! Siamo soltanto amici" disse Hermione, incrociando le braccia.
"Ma.. ma ti ho visto! Di fuori… che lo abbracciavi!" borbottò il signor Granger, indicando Remus.
"Ero triste. Mi era tornato alla mente un nostro amico, che è morto poche settimane fa. Ero addolorata, piangevo e Remus mi ha consolata" spiegò Hermione.
"Signor Granger. Hermione è una ragazza straordinaria, ma le posso garantire sul mio onore che tra noi non c'è, non c'è mai stato e non ci sarà mai, niente di quello che lei possa aver immaginato" assicurò Remus.
Il signor Granger annuì debolmente e si lasciò cadere di peso sulla poltrona.
"Remus sono pronta ad andare" disse Hermione, si voltò e baciò sulla guancia la madre "Ciao mamma".
Hermione uscì dal salotto e Remus si affrettò a seguirla.
"Mi dispiace" disse Hermione, abbassando lo sguardo, imbarazzata.
"Non è niente. Non devi scusarti" rispose Remus, estraendo la bacchetta. Spedì i bagagli della ragazza alla Tana e aprì la porta. Hermione lo ringraziò e uscì.
"Sei un uomo impossibile!" tuonò la voce della signora Granger nel salotto. Remus si voltò "Ogni anno rimane sempre meno con noi. Come pensi che si senta Hermione? Costantemente sotto la tua lente giudicatrice. Ovvio che poi preferisca passare le vacanza con i suoi amici. Per quel che mi riguarda stanotte puoi dormire sul divano!".
Remus sorrise appena, si voltò e uscì da Casa Granger.
  
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