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Autore: FairyCleo    17/05/2011    6 recensioni
"Era tutto il giorno che l' intero enturage di servitori di re Uther e figlio faceva su e giù per il castello, lustrando persino i cardini delle porte delle segrete.
Camelot doveva prepararsi al meglio per accogliere in maniera egregia un ospite molto particolare".
Dal capitolo 5:
"Veloce come non mai, con il cuore che galoppava così forte da fargli quasi male, Artù era giunto davanti la porta della fredda cella dove era stato rinchiuso Merlino.
Il poveretto giaceva a terra, svenuto, rannicchiato su di un fianco, con le braccia incrociate sul petto, nascoste in parte dalle ginocchia ossute, e il viso affondato in esse.
Nonostante avesse rivolto la schiena verso il freddo muro di pietra, non era difficile immaginare in che condizioni fosse.
Sotto di lui, una pozza di liquido denso e scuro si stava allargando a vista d' occhio.
Se non fosse intervenuto all' istante, sarebbe morto dissanguato in quel posto infernale".
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questions

Come previsto, l' alba aveva portato alle genti di Camelot ancora più lavoro del giorno precedente.

Era solo la quarta veglia, e Merlino aveva già pulito le stanze di un intero piano del castello, mentre gli altri servitori si erano occupati dei corridoi, delle armature, dei candelabri e delle grandi scalinate.
Le stalle erano state pulite da cima a fondo, le carrozze rimesse a nuovo, i cavalli non avevano mai avuto un aspetto migliore.
Tutta Camelot non era mai stata tanto linda.
I tetti delle case erano stati riparati, nelle aiuole erano stati piantati fiori di ogni genere, e il rudimentale impianto fognario era stato ricostruito di sana pianta.
Le strade erano immacolate.
Era stata pulita persino la gogna.
Nel vedere Nigel affaccendarsi a lustrarla, Merlino aveva sorriso ironicamente.
Almeno, la prossima volta che Artù ce lo avrebbe spedito, sarebbe stato nella più totale igiene!

                                                                                                               *

"Padre, vi prego, lasciatemi un po' di respiro!".
"Figliolo, sai perfettamente che tutto questo è necessario. Il minimo errore potrebbe...".
"Scatenare un conflitto. Lo so".
"Molto bene. Allora procedi".

Artù era stato costretto Uther a rimanere per un tempo lunghissimo in biblioteca a ripassare tutto ciò che riguardava l' etichetta e ad imparare a memoria l' intero albero genealogico di re Miraz.
Si era incupito nell' apprendere che il giovane nipote scomparso, il principe Caspian X, avrebbe dovuto avere la sua stessa età.
Era un principe di un regno lontano, ma il pensiero che, se le cose fossero andare diversamente, sarebbero potuti essere amici, si stava facendo largo in lui.

"A cosa pensi, Artù?".
Uther si era seduto accanto a lui, fissandolo con i suoi occhi color del ghiaccio.
Aveva percepito il turbamento del figlio.
"La triste sorte del principe Caspian mi ha davvero colpito... Era poco più che un ragazzo quando è stato sottratto alla vita".
Uther lo aveva ascoltato in silenzio.
"La morte di un erede al trono è sempre una tragedia, figlio mio. E, quando si tratta di un giovane come Caspian, è ancora più dolorosa".
"Padre! Voi... conoscevate Caspian?".
Re Uther aveva chiuso gli occhi e chinato il capo.
"Era un giovane meraviglioso, figlio mio.
Era leale, educato, un vero gentilumo, per essere solo un ragazzo.
Aveva ancora tanto da imparare, ma, un giorno, quando i tempi sarebbero stati maturi, sarebbe diventato un grande sovrano. Amato, e rispettato da tutti".
Artù lo ascoltava a bocca aperta.
Non aveva mai sentito suo padre parlare in quel modo di un altro giovane all' infuori di lui.
Per un attimo, pensava di essere geloso di quelle attenzioni.

"Perché io non l' ho mai incontrato?".
"Perché, Artù, suo padre aveva a cuore le creature magiche, ed io non ti avrei mai portato con me nel suo regno esponendoti ad un simile pericolo.
La sua bontà e la sua fiducia non sono state ripagate. E purtroppo, hanno portato se stesso e suo figlio alla rovina.
E' per questo che Miraz lotta in maniera così ardua per estirpare la Religione Antica.
La magia è malvagia, Artù.
Se dovessi dimenticarlo, pensa alla sorte del giovane Caspian, e vedrai che la ragione tornerà a guidarti".
Suo padre aveva ragione.
La magia era malvagia e pericolosa.
Proprio per questo, l' avrebbe combattuta finchè le forze glielo avrebbero permesso.
"Padre...".
"Si?".
"Secondo voi, quali sono le reali ragioni che spingono Miraz a farci visita?".
Uther Pendragon si era alzato, guardando oltre lo spesso cristallo delle finestre della polverosa biblioteca, lasciando che il proprio sguado si perdesse su Camelot.
"Non lo so, figlio mio".
Artù aveva percepito timore nella sua voce.
"Farò tutto ciò che sarà necessario, per proteggere il nostro popolo".
Il re aveva voltato il capo per osservarlo.
Artù non era più un ragazzino.
Era un giovane uomo, e un giorno, sarebbe stato un re ricordato nei secoli.
Sarebbe stato un re di gran lunga migliore di lui.
"Ne sono certo, Artù. Ora,  continua ad assolvere i tuoi compiti. Confido in te".
"Si, padre!".
Artù avrebbe fatto qualunque cosa pur di non deluderlo, e Uther, questo lo sapeva bene.

                                                                                                            *

"Merlino, so esattamente che non dovrei dirti queste cose, ma data la tua idiozia crescente..."
"Grazie tante Artù!".
"NON INTERROMPERMI!!".
Il mago aveva alzato le mani in segno di resa.
"Dicevo, data la tua IDIOZIA CRESCENTE, ti ordino di non commettere errori. O solo gli dei sapranno cosa potrebbe capitarti".

Merlino guardava Artù stranito.
Che Gaius si preoccupasse per lui, aveva senso.
Ma Artù?

"Vostra altezza?".
"Uh?".
"Siete forse PREOCCUPATO PER ME?".
Il mago aveva calcato volutamente le ultime parole.
Il principe si era girato con fare teatrale, allargando le braccia e corrucciando la fronte.

"Ma come ti salta in mente una cosa del genere??".
Artù lo avrebbe negato fino alla morte, ma quello che a Merlino era parso di vedere sul suo viso, era proprio un lieve rossore.
A quella vista, non aveva potuto fare a meno di sorridere.

"Che hai da ridere??".
"Non sto ridendo, vostra altezza!".
"Si, invece!".
Il principe aveva portato entrambe le mani sui fianchi.
Merlino trovava quasi adorabile quel comportamento da parte sua.

"Miraz è pericoloso".
Il giovane dalla capigliatura mora aveva distolto lo sguardo, tornando ad occuparsi del vassoio.
"Lo so, Artù. Tutti quanti non fate altro che ripeterlo".
Il principe lo osservava, cupo.
"E perché vogliamo evitare ' spiacevoli inconvenienti ' che continuiamo a ripeterlo, Merlino.
Vedi, solitamente, non mi spaventa un avversario potente.
Ma, questa volta, è diverso".

Artù si era seduto, cominciando a giocare con la coscia di pollo servitagli da Merlino.
Il mago non lo aveva interrotto.

"I racconti che tutti fanno su di lui sono... spaventosi...
Quello che ha fatto a maghi e streghe... le indicibili torture... mio padre, a confronto, è stato un gattino".

L' immagine di Uther Pendragon con delle orecchie a punta bianche e pelose, un lungo paio di baffi e un campanellino legato al collo con un nastrino rosso si era materializzata nella mente del mago, che a stenti aveva trattenuto una risata.

"Merlino... E' una cosa seria".
Aveva puntato gli occhi in quelli preoccupati del suo principe.
Era proprio per far si che quello sguardo spaventato andasse via che era rimasto accanto a lui.

"Artù, se questo può farvi stare più tranquillo, vi prometto che presterò la massima attenzione.
Non vi deluderò".
Il principe aveva abbozzato un sorriso.
"Ora, mangiate. O tutto si raffredderà, e sarò costretto a tornare nelle cucine per portarvi qualcosa di più caldo".
"MERLINO TI PREGO! Se Miraz dovesse mai farti una richiesta simile, obbedisci all' istante!".
Artù quasi era scattato in piedi dal terrore.
"State tranquillo sire. Farò tutto ciò che il nostro ospite desidera".
Era proprio quello il punto.
Cosa desiderava Miraz?

Continua...
   
 
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