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Autore: Starsshine    17/05/2011    1 recensioni
Una bugia può cambiare una storia d'amore?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi!

Eh... non mi sembra vero,ma, siamo arrivati al decimo capitolo! Wow!

Qui si deve festeggiare! Vai con lo champagne!

Okey, okey.... ritorno in me.... la vostra simpaticona è tornata a tormentare le vostre menti con questa meravigliosa storia d'amore... ah! Come sono romantica!

Ringrazio ancora una volta ( e non smetterò mai di ringraziarvi) Caroline e Marty. Grazie infinite ragazze, le vostre recensioni sono uno spasso da leggere :)

Ringrazio inoltre quei 33 utenti che hanno letto il nono capitolo e spero che leggano anche questo.

Finito con i ringraziamenti d'apertura.... bene.... spazio alla lettura!. (mamma ho fatto rima)

Alla prossima!

Fede xD

 

PS: Ringrazio anche i nove utenti che hanno cliccato su “inserisci la storia tra i seguiti” e i sei utenti di “ inserisci la storia tra i preferiti”. Grazie!

 

Il Dottor Green spalancò la porta lasciandoci entrare.

Era lì.

Era immobile.

Era lì, un corpo esile apparentemente senza vita.

“Parlatele, serve sia a voi, che al paziente” disse il dottore infrangendo quel muro di silenzio venutosi a creare in quella bianca stanza d'ospedale.

Jared e Tomo ringraziarono il dottore, mentre io mi avvicinai cautamente al corpo di Sara.

Sfiorai con il naso le sue labbra risalendo poi verso il suo di naso.

Portai una ciocca di capelli dietro al suo orecchio destro, accennai un flebile sorriso a quel mio gesto diventato così prezioso verso di lei.

Il bip- bip che scandiva il battito del suo cuore era l'unico rumore che infrangeva il silenzio all'interno della stanza.

Gli accarezzai il viso, fino ad arrivare alla sua mano destra e stringerla delicatamente, come se si potesse rompere da un momento all'altro.

“Ciao piccola mia.” dissi a bassa voce, come se solo lei doveva sentire.

Le lasciai un piccolo bacio sulle labbra, che ha contatto con le mie sembravano fredde.

“Sono qui e aspetto di rivedere nei tuoi occhi la luce”.

Sorrisi, stranamente.

Mi sedetti vicino a lei e le strinsi la mano.

“Dovremmo chiamare i suoi genitori” disse Jared sfogliando una rivista.

“Cosa gli dovremmo dire? Sapete vostra figlia è svenuta e ora è in coma. Se volete venire,la trovate qui sdraiata su un letto” dissi alzando il mio tono di voce.

“Dobbiamo farlo Shannon”

“No, Jared”

“Shannon, cazzo. Dobbiamo chiamare i suoi genitori”

“No!”

“Shannon, smettila. Pensi che facendo così lei si risvegli?” domandò Jared alzandosi dalla sedia e indicando Sara.

“Suo padre non si avvicinerà a lei. Sua madre è in Canada”

“Questo è già un' inizio. Hai i loro numeri”

“No”

Vedi mio fratello avvicinarsi a me e guardarmi con i suoi occhi di ghiaccio.

“Shannon con me non sei capace di mentire”

“Va bene.... chiama con il mio cellulare”.

Presi il cellulare dalla tasca e glielo passai a mio fratello.

Lo vidi uscire dalla stanza, con un sorriso che non vedo da tempo, soddisfatto della sua buona azione.

Quel sorriso gli veniva quando doveva ricattarmi per nascondere qualcosa a mamma.

Riemersi dai ricordi.

“Tomo...”

Si sedette vicino a Sara.

“Grazie” gli dissi prima di appoggiare un piede davanti all'altro ed uscire dalla stanza.

 

Dal punto di vista di Jared.

Presi il cellulare di mio fratello, la sua mano era fredda, gelida.

Uscì dalla stanza con quel strano sorriso da ricattatore che mi compariva quando ero piccolo.

“Signora Mc Howen, salve mi presento sono Jared Leto, il fratello di Shannon”

“Salve Jared. Mi scusi,ma, come mai mi sta chiamando a quest'ora della sera”

“Sua figlia” dissi con voce fredda, cercando di trattenere le lacrime.

“Cosa è successo?” domandò spaventata.

“Sua figlia è in ospedale, è svenuta ed ora è in coma farmacologico”

“Prendo il primo aereo e arrivo.”

“Va bene”

“In che ospedale siete?”

“Al Los Angeles Center”

“Va bene. Arrivo”

Il bip ripetuto troppe volte mi riportò alla realtà.

Mi accorsi che Shannon mi stava guardando.

 

Dal punto di vista di Shannon

“Ora il padre” gli dissi sedendosi di fianco a Jared.

“Chiamo io o tu?”

“Io”

Prese il cellulare dalla sua mano e digitai il numero.

“Salve signor Mc Howen sono Shannon Leto, il ragazzo di sua figlia”

“Ah... sì. Dimmi ragazzo”

“Sua figlia è in ospedale”

“Arrivo subito.” disse facendosi serio.

Portai il dito sul tasto rosso e spensi la chiamata.

 

Ore 8 e 30 del giorno dopo.

Mi svegliai di colpo appena sentì la porta aprirsi.

“Shannon?”
“Salve signora Mc Howen. Mi dispiace conoscerla in questa circostanza” gli risposi sistemandomi la maglia.

“Non ti preoccupare. Ah! Chiamami Mary, signora Mc Howen mi fa sentire troppo vecchia”

“Va bene.” gli strinsi la mano ricambiando il suo gesto.

Si precipitò poi sul corpo della figlia, lasciandoli un bacio sulla fronte.

“Mary” disse una voce maschile dietro le nostre spalle.

“Paul.” rispose la moglie con tono freddo e distaccato.

“Cosa ci fai qui?” domandò la donna.

“Dovrei fare anch'io la stessa domanda a te” rispose l'uomo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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