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Autore: Acardia17    17/05/2011    17 recensioni
Kurt si è dimenticato la giacca. Di nuovo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Beside you
Autrice: Acardia17
Pairing e personaggi: Kurt/Blaine
Avvertimenti: Preslash, angst
Generi: Romantico, Introspettivo, Malinconico
Sommario: Kurt si è dimenticato la giacca. Di nuovo.
Contoparole: 1100 circa

Note:

Alla fine l'ho scritta. Maledizione, alla fine ho davvero scritto una Klaine. L' "aw" mi sta dando alla testa.
É uno scricciolo triste.





BESIDE YOU



Il cuore gli si è inerpicato così in alto su per la gola che se emettesse una singola nota è sicuro che se lo ritroverebbe contro il palato. Esita ancora qualche istante sul disimpegno tra una rampa di scale e l’altra, celato allo sguardo dalla colonna di marmo contrassegnata dalle indicazioni delle aule situate al primo piano. Wes, la cartella sottobraccio, gli rivolge un sorriso appena accennato nel tentativo di rassicurarlo.

- Avanti, - mima con le labbra, incoraggiante.

Qualche istante più tardi, Blaine gli passa di fronte. Impeccabile come sempre, la tracolla appesa ordinatamente alla spalla e una mano a stringerne la cinghia, gli occhi fissi di fronte a sé. Cammina spedito, con l’andatura disinvolta che gli è propria; è diretto verso una delle sale comuni al piano terra: c’è un’esibizione dei Warblers in programma. Si ferma solo per salutare Wes e fargli l’occhiolino, in una silenziosa promessa che farà faville di lì a pochi minuti, prima di proseguire la propria discesa.

E Kurt lo segue. Percorre i gradini che li separano con alcuni passi saltellati, poi prende un respiro profondo.

- Scusa, - esclama, la voce arida tra le labbra. – Ciao. Posso chiederti una cosa? – farfuglia, stringendo convulsamente le dita sulla propria borsa. – Sono nuovo qui.

Quella mattina, quando si è ritrovato a scegliere tra indossare una cravatta rossa a righe blu e una a tinta unita, la propria divisa della Dalton appesa al pomello della finestra poco lontano, ha creduto di aver scelto la seconda ed essersela stretta troppo ancor prima di averla indossata. Si è sentito soffocare.



- Non vedo perché non posso accompagnarti a casa in macchina.

- Blaine, sono pazzo di te, ma accetterò un altro passaggio da parte tua solo quando mi convincerò che il mio talento senza pari debba essere marchiato a fuoco nella storia da una morte tragica e melodrammatica, al fianco dell’uomo che amo.

Uno scintillio di denti al di là del finestrino. - Who’s gonna drive you home, tonight?*

- Oh, non ci provare. Non cercare di corrompermi con i classici.

- Who’s gonna pick you up, when you fall?*



Blaine gli sorride, con lo stesso sorriso che gli ha mostrato mesi addietro. C’è un solo minuscolo cerotto sul suo sopracciglio sinistro: i medici hanno detto ai suoi genitori che è stata una fortuna che il suo viso non abbia riportato nessuna ferita grave, nonostante il forte impatto.

- Mi chiamo Blaine, piacere, - si presenta, tendendo una mano di fronte a sé. La tracolla rischia di scivolargli dalla spalla e lui la raddrizza con un movimento asimmetrico del busto, ridacchiando.

Kurt interpreta bene la propria parte; la ricorda alla perfezione, fino all’ultima parola. Finge sorpresa, disorientamento, ignora gli altri membri dei Warblers che passando gli rivolgono sguardi consapevoli.

Può farcela.

Stavolta Blaine non lo trascina correndo per i corridoi. Il suo passo è affrettato, ma nulla di più. Ormai priva dell’urgenza che l’aveva caratterizzata mesi prima, la presa tra le loro mani si scioglie prima che possano finire di oltrepassare il locale antistante la sala prove. Kurt lascia scivolare le dita lontano dalle sue con un groppo in gola, desiderando riafferrarle l’attimo dopo averle lasciate, incurante del disagio che potrebbe provare un ragazzo come Blaine nel rimanere mano nella mano con uno sconosciuto per più del tempo necessario.

Dio, gli era mancato così tanto toccarlo.

- Sono una specie di pesce fuor d’acqua, - mormora sulla soglia della stanza, mentre i coristi intonano le prime note di una canzone che lui non riesce a riconoscere.

- È perché hai dimenticato la giacca, - risponde Blaine, cominciando a indietreggiare verso i propri compagni. – Ti ambienterai in un batter d’occhio.

Non proprio le stesse parole, ma Kurt potrebbe quasi mettersi a piangere dopo averle udite.

Poi Blaine inizia a cantare.

When your tears are spent on your last pretense,
And your tired eyes refuse to close and sleep in your defense,

Kurt si allenta la cravatta attorno al collo, il Pomo d’Adamo che sporge oltre il colletto della camicia quasi volesse gettarsi da un trampolino.

When it's in your spine, like you've walked for miles,
And the only thing you want is just to be still for a while,

Cerotto o meno, il viso di Blaine si apre come le pagine di un libro interattivo, mentre canta. Stringe le palpebre, digrigna i denti, socchiude le labbra in un filo tenue di voce.



- Prima o poi io e la mia piccola ti dimostreremo che la nostra guida è perfettamente sicura. – Una carezza affettuosa sul cruscotto.

- Oh, io da te mi faccio guidare volentieri. Sono le “lei” che non mi vanno giù.

- In effetti il ragionamento fila.

- Quindi… che ne dici di una lezione di “guida” a casa mia, domani?

- Considerami neopatentato.



Kurt si porta una mano al viso, ad asciugare una lacrima traditrice. Non c’è una sola persona in quella stanza che non sia consapevole del suo stato d’animo: sanno tutti cos'è accaduto. Tutti a parte Blaine, che prosegue a cantare con quanta forza i suoi polmoni gli permettano, imperterrito. Se pensi che la ragione della sua commozione sia il suo talento o chissà quale altra strampalata motivazione ci si può aspettare da uno studente della McKinley infiltrato alla Dalton, questo Kurt non lo sa, ma si sente grato per il modo in cui il suo sguardo rimane incatenato al proprio per l’intera durata dell’esibizione. Anche se non riesce a ricambiarlo con la stessa intensità, al di là di un velo di lacrime.

- Allora? – prorompe Blaine infine, appoggiandogli una mano sulla spalla. – Come ti è sembrato?

Kurt tira su col naso, alla ricerca di un fazzoletto nel taschino della propria giacca blu firmata. – Fantastico, - risponde, sincero.

- L’ho capito, sai, - mormora lui spingendolo all’esterno della stanza.

Kurt trattiene il fiato.

- Tu non studi qui. Mi sembrava di averti già visto, ma eri all’ospedale vero? Un paio di settimane fa. – Gli raddrizza la cravatta con un sorriso sghembo. – Mi ricordo di te.

Tre settimane prima, un uomo ubriaco ha tagliato la strada all’automobile di Blaine. L’impatto ha fatto schizzare entrambi i veicoli in direzioni opposte, e la macchina di Blaine è andata a sbattere contro il muretto della scuola elementare del suo paese.

L’uomo è morto sul colpo.

Blaine ha trascorso dodici giorni in coma, per poi svegliarsi del tutto ignaro di quanto accadutogli nell’arco degli ultimi sei mesi.

Kurt deglutisce vistosamente, passandosi i palmi sugli occhi e aprendo le labbra in un sorriso tremulo.

- Sì, sono io, - sussurra.

And if your heart wears thin,
I will hold you up
And I will hide you when it gets too much
I'll be right beside you
I'll be right beside you.**




END.



* "Who's gonna drive you home", The cars.

** "Beside you", Marianas Trench.

Third Moon mi ha regalato uno SPLENDIDO fanvideo su questa storia. Andate a darci un'occhiata QUI, perchè è davvero una meraviglia ♥.

   
 
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