Titolo:
Beside you
Autrice: Acardia17
Pairing e personaggi: Kurt/Blaine
Avvertimenti: Preslash, angst
Generi: Romantico, Introspettivo, Malinconico
Sommario: Kurt si è dimenticato la
giacca. Di nuovo.
Contoparole: 1100 circa
Note:
Alla fine l'ho scritta. Maledizione,
alla fine ho davvero scritto una Klaine. L' "aw" mi sta dando alla
testa.
É uno scricciolo triste.
BESIDE
YOU
Il cuore gli si è
inerpicato così in alto su per la gola che se emettesse una
singola nota è sicuro che se lo ritroverebbe contro il
palato. Esita ancora qualche istante sul disimpegno tra una rampa di
scale e l’altra, celato allo sguardo dalla colonna di marmo
contrassegnata dalle indicazioni delle aule situate al primo piano.
Wes, la cartella sottobraccio, gli rivolge un sorriso appena accennato
nel tentativo di rassicurarlo.
- Avanti, - mima con le labbra,
incoraggiante.
Qualche istante più
tardi, Blaine gli passa di fronte. Impeccabile come sempre, la tracolla
appesa ordinatamente alla spalla e una mano a stringerne la cinghia,
gli occhi fissi di fronte a sé. Cammina spedito, con
l’andatura disinvolta che gli è propria;
è diretto verso una delle sale comuni al piano terra:
c’è un’esibizione dei Warblers in
programma. Si ferma solo per salutare Wes e fargli
l’occhiolino, in una silenziosa promessa che farà
faville di lì a pochi minuti, prima di proseguire la propria
discesa.
E Kurt lo segue. Percorre i gradini
che li separano con alcuni passi saltellati, poi prende un
respiro profondo.
- Scusa, - esclama, la voce arida
tra le labbra. – Ciao. Posso chiederti una cosa? –
farfuglia, stringendo convulsamente le dita sulla propria borsa.
– Sono nuovo qui.
Quella mattina, quando si
è ritrovato a scegliere tra indossare una cravatta rossa a
righe blu e una a tinta unita, la propria divisa della Dalton appesa al
pomello della finestra poco lontano, ha creduto di aver scelto la
seconda ed essersela stretta troppo ancor prima di averla indossata. Si
è sentito soffocare.
- Non vedo perché non
posso accompagnarti a casa in macchina.
- Blaine, sono pazzo di te, ma
accetterò un altro passaggio da parte tua solo quando mi
convincerò che il mio talento senza pari debba essere
marchiato a fuoco nella storia da una morte tragica e melodrammatica,
al fianco dell’uomo che amo.
Uno scintillio di denti al di
là del finestrino. - Who’s gonna drive you home,
tonight?*
- Oh, non ci provare. Non cercare di
corrompermi con i classici.
-
Who’s gonna pick you up, when you fall?*
Blaine gli sorride, con lo stesso
sorriso che gli ha mostrato mesi addietro. C’è un
solo minuscolo cerotto sul suo sopracciglio sinistro: i medici hanno
detto ai suoi genitori che è stata una fortuna che il suo
viso non abbia riportato nessuna ferita grave, nonostante il forte
impatto.
- Mi chiamo Blaine, piacere, - si
presenta, tendendo una mano di fronte a sé. La tracolla
rischia di scivolargli dalla spalla e lui la raddrizza con un movimento
asimmetrico del busto, ridacchiando.
Kurt interpreta bene la propria
parte; la ricorda alla perfezione, fino all’ultima parola.
Finge sorpresa, disorientamento, ignora gli altri membri dei Warblers
che passando gli rivolgono sguardi consapevoli.
Può farcela.
Stavolta Blaine non lo trascina
correndo per i corridoi. Il suo passo è affrettato, ma nulla
di più. Ormai priva dell’urgenza che
l’aveva caratterizzata mesi prima, la presa tra le loro mani
si scioglie prima che possano finire di oltrepassare il locale
antistante la sala prove. Kurt lascia scivolare le dita lontano dalle
sue con un groppo in gola, desiderando riafferrarle l’attimo
dopo averle lasciate, incurante del disagio che potrebbe provare un
ragazzo come Blaine nel rimanere mano nella mano con uno sconosciuto
per più del tempo necessario.
Dio, gli era mancato così
tanto toccarlo.
- Sono una specie di pesce fuor
d’acqua, - mormora sulla soglia della stanza, mentre i
coristi intonano le prime note di una canzone che lui non riesce a
riconoscere.
- È perché hai
dimenticato la giacca, - risponde Blaine, cominciando a indietreggiare
verso i propri compagni. – Ti ambienterai in un batter
d’occhio.
Non proprio le stesse parole, ma
Kurt potrebbe quasi mettersi a piangere dopo averle udite.
Poi Blaine inizia a cantare.
When your tears
are spent on your last pretense,
And your tired eyes refuse to close and sleep in your defense,
Kurt si allenta la cravatta attorno
al collo, il Pomo d’Adamo che sporge oltre il colletto della
camicia quasi volesse gettarsi da un trampolino.
When it's in
your spine, like you've walked for miles,
And the only thing you want is just to be still for a while,
Cerotto o meno, il viso di Blaine si
apre come le pagine di un libro interattivo, mentre canta. Stringe le
palpebre, digrigna i denti, socchiude le labbra in un filo tenue di
voce.
- Prima o poi io e la mia piccola ti
dimostreremo che la nostra guida è perfettamente sicura.
– Una carezza affettuosa sul cruscotto.
- Oh, io da te mi faccio guidare
volentieri. Sono le “lei” che non mi vanno
giù.
- In effetti il ragionamento fila.
- Quindi… che ne dici di
una lezione di “guida” a casa mia, domani?
- Considerami neopatentato.
Kurt si porta una mano al viso, ad
asciugare una lacrima traditrice. Non c’è una sola
persona in quella stanza che non sia consapevole del suo stato
d’animo: sanno tutti cos'è accaduto. Tutti a parte
Blaine, che prosegue a cantare con quanta forza i suoi polmoni gli
permettano, imperterrito. Se pensi che la ragione della sua commozione
sia il suo talento o chissà quale altra strampalata
motivazione ci si può aspettare da uno studente della
McKinley infiltrato alla Dalton, questo Kurt non lo sa, ma si sente
grato per il modo in cui il suo sguardo rimane incatenato al proprio
per l’intera durata dell’esibizione. Anche se non
riesce a ricambiarlo con la stessa intensità, al di
là di un velo di lacrime.
- Allora? – prorompe
Blaine infine, appoggiandogli una mano sulla spalla. – Come
ti è sembrato?
Kurt tira su col naso, alla ricerca
di un fazzoletto nel taschino della propria giacca blu firmata.
– Fantastico, - risponde, sincero.
- L’ho capito, sai, -
mormora lui spingendolo all’esterno della stanza.
Kurt trattiene il fiato.
- Tu non studi qui. Mi sembrava di
averti già visto, ma eri all’ospedale vero? Un
paio di settimane fa. – Gli raddrizza la cravatta con un
sorriso sghembo. – Mi ricordo di te.
Tre settimane prima, un uomo ubriaco
ha tagliato la strada all’automobile di Blaine.
L’impatto ha fatto schizzare entrambi i veicoli in direzioni
opposte, e la macchina di Blaine è andata a sbattere contro
il muretto della scuola elementare del suo paese.
L’uomo è morto
sul colpo.
Blaine ha trascorso dodici giorni in
coma, per poi svegliarsi del tutto ignaro di quanto accadutogli
nell’arco degli ultimi sei mesi.
Kurt deglutisce vistosamente,
passandosi i palmi sugli occhi e aprendo le labbra in un sorriso
tremulo.
- Sì,
sono io, - sussurra.
And if your
heart wears thin,
I will hold you up
And I will hide you when it gets too much
I'll be right beside you
I'll be right beside you.**
END.
* "Who's
gonna drive you home", The cars.
** "Beside you", Marianas Trench.
Third Moon mi ha regalato uno SPLENDIDO fanvideo su questa storia. Andate a darci un'occhiata QUI, perchè è davvero una meraviglia ♥.