L'InterContinental
Miami Hotel non era certo un albergo a buon mercato.
Offriva
ai propri clienti un'incantevole vista sulla baia e sul Bayfront
Park, oltre che un servizio impeccabile e una certa riservatezza per
chiunque la richiedesse.
“Questo
posto è assurdo.- commentò Natalia Boa Vista,
mentre si aggirava
per la lussuosa suite- Solo il salotto è più
grande del mio intero
appartamento. Compreso il terrazzo.”
La
stanza in cui si trovavano, in effetti, sembrava più un
lussuoso
monolocale piuttosto che una camera d'albergo. Le finestre
panoramiche aprivano gli occhi sulla baia dove i motoscafi lasciavano
sull'acqua cristallina scie bianche, totalmente ignari del fatto che
quella vista era stata l'ultima per la sfortunata vittima di
quell'omicidio.
“Magari
è quello che ha pensato anche la nostra vittima.”
ribatté Ryan
Wolfe con una scrollata di spalle.
Avevano
appena finito di scattare le foto alla camera da letto e,
benché
avessero già trovato numerose macchie di sangue i due CSI
sapevano
che, stando al commetto che era sfuggito fra i denti al dottor Loman,
era nel bagno che avrebbero trovato il loro cadavere.
“Dottor
Loman?- chiamò Natalia, affacciandosi nella stanza attigua-
Hai
qualche informazione da darci?”
Il
medico legale si alzò dalla posizione piegata in cui si
trovava
facendo un grugnito “Certo, certo. Ho appena finito la mia
analisi.”
Ryan
si avvicinò e il corpo che vide abbandonato nella vasca da
bagno di
marmo, parzialmente sommerso dal suo stesso sangue, lo
riportò per
un istante alla prima vera autopsia cui aveva assistito appena era
entrato nella scientifica.
“Uomo
bianco, difficile definire un'età al momento, ma posso
assicurarvi
che non era un ragazzino. La morte risale a circa dodici, quindici
ore fa. - cominciò a spiegare Loman, additando la vittima-
Mancano
la testa e le mani, in seguito ad un'analisi più
approfondita saprò
dirvi con che cosa sono state staccate.”
“Quelli
sono ematomi?” domandò Wolfe, indicando con un
dito avvolto nel
guanto di lattice una striatura bluastra che circondava
l'avambraccio, proprio poco più su della mano ormai mancante.
“Ci
sono segni di legatura a polsi e caviglie e diversi lividi e
bruciature ante-mortem.” confermò quindi il medico
legale,
annuendo.
Natalia
aggrottò le sopracciglia ben delineate “E' stato
torturato.”
“Così
sembra. C'è una ferita d'arma da fuoco al torace,
probabilmente la
causa della morte.- continuò a dire Loman, indicando il foro
sulla
discutibile camicia arancione della vittima- La decapitazione
è
avvenuta post-mortem.”
“Gli
ha anche staccato le mani.” disse casualmente la donna,
facendo di
nuovo passare il proprio sguardo attento su quel corpo martoriato.
“Forse
aveva paura che ci fossero le sue impronte nel AFIS.-
ipotizzò Ryan-
È per questo che ha pensato di amputarle.”
“Disarticolarle.”
precisò Loman, mentre riponeva la propria attrezzatura.
“Come?”
domandò il giovane CSI, voltandosi verso il medico legale.
“Non
le ha semplicemente amputate, ma le ha disarticolate.”
chiarificò
l'altro, con ovvietà.
“C'è differenza?” domandò
Natalia
alzando le sopracciglia, confusa.
“Molta
più di quanto possa pensare, signorina Boa Vista.- la
informò il
dottor Loman agitando l'indice come un vecchio professore durante una
lezione noiosa- Vuol dire che la vostra assassina ha un'ottima
conoscenza dell'anatomia umana ed è andata a recidere le
mani
esattamente nella congiunzione delle ossa del polso, incidendo solo
carne e tendini.”
“Una
psicopatica con ottime conoscenze anatomiche.- riassunse Wolfe con
una smorfia- Proprio quello di cui Miami aveva bisogno.”
Il
medico legale si strinse nelle spalle, mentre camminava verso la
porta della stanza “Questo non sta a me dirlo. Vi lascio alla
vostra scena, qua ho finito.”
Con
l'uscita di scena del patologo i due CSI si lanciarono un'occhiata.
“Tu
prendi il bagno, io la camera?” propose Natalia, stando bene
attenta a mettere nella propria domanda una sfumatura democratica
quando, in realtà, stava già tornando nella
stanza principale.
Il
giovane scosse la testa, con un lieve sorriso divertito dipinto sulle
labbra sottili, e iniziò a scandagliare il lussuoso bagno
con
sguardo analitico.
C'era
una lunga scia di sangue, e diverse tracce da sgocciolamento, che
partivano dalla porta fino ad arrivare alla vasca in marmo dove
giaceva il corpo. Wolfe inclinò leggermente la testa di lato
mentre
riconosceva una nota stonata in quel quadro già di per
sé
assurdamente macabro.
Con
movimenti ormai automatici, cercò all'interno del proprio
kit un
cotton-fioc con cui prelevò un po' della sostanza scura e
granulare
che deturpava una delle gocce di sangue. La osservò per
qualche
secondo, pur senza riuscire a riconoscerla, e infilò il
tutto in un
sacchetto che sigillò immediatamente, pronto a revisionarla
più
tardi una volta tornato ai laboratori.
“Guarda
cos'ho trovato!” lo chiamò la collega dall'altra
stanza.
Ryan
si affrettò a raggiungerla, trovando poi Natalia additare
una sedia
dallo schienale imbottito.
“Nastro
adesivo isolante.- spiegò, indicando i residui che
imbrattavano le
due gambe di legno anteriori- Scommetto che coincide con quello su
polsi e caviglie della nostra vittima.”
“E
se siamo fortunati potremmo anche trovare delle impronte o del DNA
che confermino l'identità della nostra assassina.”
continuò per
lei Wolfe.
Boa
Vista annuì “Quindi l'uomo è stato
legato a questa sedia e
torturato. Sembra una di quelle punizioni da crimine
organizzato.”
“Già,
il trattamento coincide.” borbottò Ryan mentre il
ricordo di
quando era lui ad essere legato ad una sedia e in balia di un uomo
della mafia russa lo trafisse per qualche istante.
“Qui
deve esserci stata la prima colluttazione.”
continuò a spiegare la
donna, additando la zona antistante al piccolo soggiorno. Il tavolino
da caffé era rovesciato e il divano a due posti spostato in
modo
irregolare e spruzzato qua e la da macchie di sangue.
Wolfe
strinse gli occhi mentre si avvicinava al tavolo, puntando lo sguardo
sull'angolo insanguinato : a fare capolino fra l'incrostazione
ematica rappresa vi erano dei fili dorati “Che cosa sono
quelli?”
“Sembrano
capelli.- rispose Natalia, sollevandone un po' con una pinzetta-
Manderò il campione a Valera in laboratorio per vedere se
trova
qualcosa con il DNA.”
Frank
Tripp entrò nella stanza proprio in quel momento, sollevando
con un
gesto abituale la striscia gialla che intimava a tutti i non addetti
ai lavori di non entrare. Era già stato sulla scena, prima,
quando i
due CSI avevano fatto il primo sopralluogo, ma poi li aveva lasciati
al loro lavoro. Era sceso di nuovo nella hall e aveva cercato di
estrapolare più informazioni possibili sugli occupanti di
quella
stanza da una receptionist dal viso deformato dal botox e una voce
squillante estremamente fastidiosa.
“Bella
stanza.- commentò il detective mentre osservava la suite in
cui era
appena entrato- Scommetto che fra i servizi speciali offerti non
c'era l'omicidio.”
Natalia
non rispose a quella battuta, ma si alzò e raggiunse l'uomo
sfilandosi i guanti di lattice dalle mani affusolate “Hai
scoperto
chi è la vittima?”
“No,
nessuno pare averlo mai visto prima né notato il suo arrivo,
ieri
sera.- spiegò l'uomo, sfogliando il proprio taccuino che
stringeva
ancora fra le mani- Il nome dato alla reception per la prenotazione
della stanza è femminile, ma non corrisponde a quello
dichiarato
dalla nostra rea confessa.”
L'altro
CSI scrollò le spalle “Probabilmente ha usato un
documento falso.”
“Già.-
annuì distrattamente Frank, prima di continuare- La
receptionist ha
anche detto che la ragazza veniva qui spesso, quasi ogni settimana.
Dice che usava la suite come base per i suoi incontri di
lavoro.”
“Che
tipo di incontri?” indagò quindi Boa Vista.
Tripp
scosse la testa, infastidito “Non l'ha saputo dire. Ha detto
che è
sempre stata estremamente riservata e che, dato che ha sempre pagato
in anticipo e in contanti, nessuno si è mai posto il
problema di
indagare oltre. Avete scoperto qualcosa?”
Wolfe
indicò con un gesto vago della mano la scena alle proprie
spalle “A
quanto pare, la vittima è stata torturata prima di essere
uccisa. Il
cadavere è poi stato smembrato in bagno probabilmente per
ritardare
l'identificazione.”
“Abbiamo
qualche elemento che possa aiutarci con quella?” si
informò di
nuovo il detective, ansioso di trovare almeno l'identità
della
vittima al più presto.
Natalia
fece dondolare la testa e le morbide onde dei suoi capelli imitarono
immediatamente quel movimento “Abbiamo diverse serie di
impronte
che potremmo passare nell' AFIS, ma se si è curata di
eliminare mani
e testa per il riconoscimento dubito che potremmo trovare
qualcosa.”
“D'accordo.-
disse Frank, strizzando un poco gli occhi chiari a causa del
riverbero che entrava dalle finestre panoramiche- Io torno di sotto,
una squinzia con la puzza sotto al naso è andata a chiamarmi
il
ragazzo del parcheggio. Dice che se c'è qualcuno che
può aver visto
qualcosa, quello è lui.”
“Ok.- annuì Wolfe mettendo mano al
proprio cellulare- Chiamo Horatio e gli dico cosa abbiamo
scoperto.”