10 ANNI DOPO
-Sergente
istruttore...-
Niente.
-Sergente
istruttore… yuuu-
L’ispanica
aprì gli occhi e si trovò ai piedi del letto una sagoma maschile che
difficilmente riuscì a mettere a fuoco.
-Buongiorno-
disse il ragazzo avvicinandosi a lei.
Santana si
nascose sotto le coperte, non voleva svegliarsi –Dave è sabato!-
-Devo andare
in palestra ci vediamo li con Kurt- spiegò il ragazzo.
La mora tirò
su la testa dalle coperte –Lo riconquisti con i tuoi muscoli?-
-Una roba del
genere- rispose il collega sedendosi sul letto accanto alla ragazza.
-Che stupidi…
Uomini- replicò sarcastica l’ispanica che si era leggermente alzata.
-Non capisco
come riesci a resistermi!-
-Potrei dire
lo stesso- lo guardò maliziosa la donna.
Il ragazzo la
guardò un attimo per poi far scendere lo sguardo sul petto dell’ispanica
avvolto da una canottiera che lasciava intravedere tutto.
-Naa troppe
tette- disse ridendo il ragazzo che prima di alzarsi dal letto le stampò un
bacio sulle labbra.
L’ispanica
ricambiò al gesto affettuoso.
-Vado, la
colazione è pronta di la…-
-Stasera ci
vediamo?- chiese la ragazza mettendosi seduta sul letto.
Dave prese lo
zaino e se lo mise in spalla – Certo, sempre che non hai da fare con Brittany…-
rispose scherzando prima di andare via.
La ragazza lo
guardò malissimo, Dave le sorrise e se ne andò al piano di sotto.
-STROOONZO-
le urlò poco prima che sbattesse la porta d’igresso.
Santana
ricadde tra le coperte.
La sua testa
aveva rimosso la sera prima e Brittany, voleva rimuovere, quella situazione non
le piaceva per niente.
Brittany era
tornata e le aveva chiarito tutto, e adesso voleva esserle amica come se nulla
fosse successo.
Come poteva
pretendere di lasciarsi tutto alle spalle?
Ma la verità
era un’altra.
L’idea che
Brittany rientrasse nella sua vita la spaventava a morte, aveva provato
qualcosa di troppo grande in passato, lei era prima, l’aveva segnata, e come se
non bastasse le aveva spezzato il cuore, certe ferite non si rimarginano.
Ancora non
sapeva bene cosa pensare, ma di una cosa era certa: Frances.
Frances aveva
rinunciato a tanto per stare con lei.
Era la prima
persona di cui era riuscita a fidarsi dopo tanto tempo, la prima che le aveva
fatto ribattere il cuore.
Progettavano
un futuro insieme, erano andate a convivere da subito perché non potevano fare
a meno l’una dell’altra e si erano sempre trovate e sostenute.
E lei non
poteva rovinare tutto.
Squillò il
telefono.
Santana
attaccò l’auricolare e rispose.
-Isn't she lovely… Isn't she wonderfull…
Isn't she precious… Less than one minute old I never thought through love we'd
be… Making one as lovely as she… But isn't she lovely made from love…
paraparaparara- canticchiò l’ispanica alzandosi dal letto.
-Dopo una dichiarazione del
genere potrei saltarti addosso lo sai?-
-Non puoooi… Tu sei a
Losss Angeeeles…- rispose l’ispanica continuando a cantare.
-Tornooo domaniiii- canticchiò la rossa.
-Veramente?- chiese la
latina smettendo di cantare.
-Domani sarò tutta tua…-
-Bene…- rispose un po’
asettica la mora.
-Ti dispiace?- chiese la rossa non cogliendo felicità nella voce
della compagna.
-No… è che ho perso il
conto dei giorni… Come sta andando il lavoro?-
-Alla fine bene, il regista sembra soddisfatto, e le riprese partiranno
prestissimo-
-Fantastico!-
-Ho già parlato con la produzione per quella cosa… in teoria non
dovrebbero esserci problemi… basta che mi faccio vedere una volta ogni tanto…-
-Ah… Ok… Aspetta di che
stiamo parlando?-
-Amore…- rispose delusa la scenografa.
-Si cazzo è vero, scusa
non so dove ho la testa…- si giustificò la mora che si era appena dimenticata
che da li a poco a breve avrebbe “messo incinta” la compagna.
-Lo so io… Almeno avete parlato?- disse un po’ seccata la rossa.
L’ispanica intanto era
scesa in cucina e stava bevendo il caffè americano preparato dall’ex titans.
-Si Frances abbiamo
parlato, mi ha chiarito un po’ di domande… E’ stato strano-
-Bhe direi non la vedevi da dieci anni.-
-Appunto non dovresti
essere gelosa…- la rimproverò scherzando la latina alludendo alla piccola
scenata di gelosia che le aveva fatto al telefono la sera prima.
-Non ero gelosa, è solo che ogni volta che mi allontanò spuntano le tue
ex…-
Santana ripensò a tutte quelle
volte che casualmente aveva approfittato che la rossa non ci fosse per rivedere
persone del suo passato, sapeva che Frances non aveva problemi, ma voleva
evitare di discuterne.
-Brittany non è una mia
ex!- l’ammonì.
-No scusa è l’ex, è la prima-
-Come sei acida
stamattina…- le disse con un tono scherzoso.
-Scusa San, hai ragione, non dovrei essere gelosa soprattutto di
Brittany, so quanto significa per te, è solo che ho un brutto presentimento.-
Proprio in quel momento
suonò il citofono.
-Aspetta un attimo,
bussano-
La mora pigiò il pulsante
dell’apparecchio –chi è?-
-Colazione a domicilio-
L’ispanica perse un
battito, era davvero venuta.
-Ultimo piano…- disse la
latina velocemente.
-Chi era?-
-Un pacco per il lavoro.-
Perché le aveva mentito?
-Di sabato mattina?-chiese curiosa la rossa.
-Bu… vabbe amore ci
sentiamo dopo-
-Ok piccola, mi manchi tanto…-
-Anche tu…-
…
Santana chiuse la chiamata
e corse in camera a mettersi qualcosa di decente e a rifare il letto, non era
proprio il caso che la bionda la vedesse in quello stato.
Si mise un paio di jeans e
corse in bagno a sciacquarsi la faccia, poi si mise una canottiera bianca e si
sistemò i capelli.
A quel punto sentì
suonare, fece un respiro profondo , e andò lentamente verso l’ingresso.
Che cazzo stava facendo?
Aprì la porta e la vide,
sorrideva come quando erano al liceo, era anche vestita con la maglia con il
cuore che portava al liceo.
La bionda alzò la mano per
farle vedere il sacchetto dello sturbooks.
-Non pensavo mi prendessi
alla lettera- disse l’ispanica spostandosi per farla entrare.
-Non mi hai dato una
lettera, mi hai detto un bigliettino…-
Santana trattenne le
risate, era da troppo tempo che non aveva una conversazione normale con l’ex
cheerios, e le sue risposte cariche d’ingenuità le erano mancate da morire.
La bionda fece un passo e
la latina chiuse la porta.
-Allora che ne dici?-
chiese la mora.
Brittany cominciò a
camminare sul parquet della stanza, notò subito delle scale dalla parte opposta
a lei e sotto una porta semi aperta che lasciava intravedere un bagno. Alla sua
sinistra c’era un divano con la tv, mentre alla sua destra un tavolo.
-Allora questo è il soggiorno-
Spiegò la latina, poi fece cenno a Brittany di seguirla e superò il tavolo alla
sua destra, aprì le porte scorrevoli e scoprì la cucina.
La bionda osservava tutto
con l’espressione di chi deve comprare l’appartamento.
La latina continuò il giro
mostrandole prima il bagno e poi lo studio.
-Qua ci lavoro… Anzi ci
lavoriamo….-Aggiunse la ragazza indicando il tecnigrafo di Frances.
La bionda si avvicinò
curiosa al tavolo inclinato.
-E a che serve?- chiese
guardando il tavolo.
L’ispanica si avvicinò al
tavolo e guardò Brittany –serve a disegnare, Frances fa la scenografa…-
La ballerina alzò le
sopracciglia e poi si diresse verso la scrivania.
-E qua ci lavori tu?-
chiese indicando il mac.
La mora annuì e si diresse
verso la cucina.
-E questo cos’è?- chiese
Brittany prendendo in mano un tubetto blu che stava sulla scrivania.
La mora si girò e vide la
ragazza con in mano la colla per la dentiera che non era riuscita a rendere
sexy –Il mio incubo peggiore…-
-Cioè?- chiese curiosa.
-E’ lavoro Britt, devo
trovare un modo per rendere sexy la colla per la dentiera…-
-Perché scusa, non è sexy…-
-Appunto, è questo che
faccio rendo sexy e attraente quello che non lo è in natura, sai mi pagano per
farlo…!-
-Avrai dovuto imparare da
zero visto che tu non ne hai bisogno…- disse tranquillamente la bionda.
Santana arrossì un attimo,
poteva evitare quel complimento, era fuori luogo.
La bionda capì l’imbarazzo
dell’amica e sorrise leggermente -E comunque penso… A chi importa che una colla
per la dentiera sia sexy… basta che funzioni no…?-
Santana alzò lo sguardo
all’improvviso come se avesse avuto un illuminazione…
-Brittany sei un genio…-
…
…
Le due avevano appena
finito di fare colazione, l’ispanica era così esaltata per aver trovato la
pubblicità perfetta che non faceva altro che parlare.
-Santana?-
-Si Britt-rispose la
ragazza mentre stava buttando i bicchieri di carta.
-Pensi che faccio bene a
partire per l’Italia?-
Quella domanda riportò l’ispanica
alla realtà, per un po’ aveva dimenticato tutto, le sembrava di stare sospesa
su una nuvola con Brittany a parlare di tutto e niente.
-Credo di si… Perché lo
chiedi a me?-
-No niente, e che… ho già
fatto tanti errori nella mia vita, non ne voglio fare un altro-
-Perché pensi possa essere
un errore?- chiese curiosa la mora.
La bionda la guardò negli
occhi come se le volesse dire qualcosa con lo sguardo, proprio in quel momento
squillò il cellulare.
-Perdonami sono un
centralino- disse la ragazza rispondendo a telefono.
-Quinn tesoro dimmi
tutto?-
La bionda fece cenno di
salutarla ma la mora era troppo concentrata nella conversazione.
-Ma io non sono una
psicologa… Dai sono dei ragazzini li spaventerei…-
La bionda continuava a
guardare curiosa la latina che si stava alterando.
-Ok arrivo!- disse buttando
giù.
-Che è successo?-
L’ispanica sbruffò per un
attimo –Era Quinn, le è saltato l’incontro sui figli di genitori gay con lo psicologo per i bambini… Lo sai che
insegna alle elementari vero?-
La bionda annuì.
-E niente, siccome i
bambini ci sono rimasti male, mi ha chiamato per andare a fare due chiacchiere
con loro semplicemente sull’omosessualità-
-Bello, dai vengo pure io…-
disse esaltata la bionda.
L’ispanica la guardò confusa.