La fiera della fagianeria! Una piccola one-shot su QUEI DUE che molte di voi conoscono bene alle prese con la nanna...spero che vi piaccia!!!!!
Ora ritorno alla mia letteratura tedesca, buttiamoci su SchillerXD.

I personaggi sono maggiorenni ed appartengono ad Eiichiro Oda.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno!^^

Guerriglia notturna

La sera scese dolcemente coprendo con il suo scialle scuro l’orizzonte.

Eos si infilò una canotta arancione con un paio di pantaloncini coordinati, pronta per infilarsi tra le coperte.

Kidd si presentò in mutande, e si lasciò cadere sul letto con un sospiro liberatorio.

“Eustass, mettiti qualcosa, prendi freddo” mormorò la ragazza mentre si spazzolava i lunghi capelli bruni.

“Sento caldo, Costina” rispose secco il rosso, senza muoversi dal materasso.

Eos sbadigliò, aveva molto sonno, la giornata era stata pesante.

Dopo aver scansato dolcemente il suo uomo si intrufolò tra le coperte, dalle sue labbra sottili uscì un versetto di approvazione.

Kidd la seguì poco dopo, cercando poi sotto le lenzuola una gamba di lei con la sua.

“Buonanotte Costina” sussurrò baciandola sulla punta del naso.

“Buonanotte Kidd”

La luce si spense, si addormentarono supini, le loro fronti si toccavano.

Ognuno godeva del caldo respiro dell’altro.

Passò un oretta, le posizioni si scomposero.

Eos avvicinò i piedi alla gamba di Kidd.

Il rosso si svegliò di colpo, rabbrividendo.

I piedi di Eos erano freddissimi.

Due pezzi di ghiaccio del mare settentrionale.

Cercò di scansarli delicatamente, ma la ragazza, nel sonno, non sentiva ragioni; dopo pochi secondi i suoi gelidi piedini si attaccavano alle sue gambe.

Kidd sospirò, si inclinò da una parte e  prese con la grande mano entrambi i piedi di lei, per scaldarli almeno un poco, ma la loro temperatura non accennava ad aumentare, nonostante il potere di lei.

“Costa di Sedano, hai una circolazione sanguigna tutta tua” bofonchiò con voce impastata.

Dopo mezz’ora, gli occhi del rosso si chiusero da soli, si riaddormentò con i piedi di lei tra le dita.

Dopo circa un’ora e mezza, Eos aprì i grandi occhi neri.

Sentiva freddo, molto freddo.

Voltò la testa e vide Kidd completamente avvolto nelle coperte.

Il suo uomo era così, si rotolava nel sonno e prendeva tutte le coperte per sé.

Aveva dormito da solo per troppo tempo.

La giovane si rizzò a sedere, ancora stordita, e cercò di riprendere la sua parte di coperta.

Ma Eustass era un ostico avversario in tutte le situazioni, compresa questa, non era disposto a cedere le coperte tanto facilmente.

La ragazza tirò violentemente un lembo di trapunta, il rosso rispose ancora dormiente con una sottospecie di ringhio.

“Andiamo…Eustass….sto gelando…” si lamentò puntando un piede contro la schiena di lui, e continuando a tirare.

La stoffa le scivolò dalle dita, la ragazza si sbilanciò e cadde rovinosamente dalla sua parte di letto, con un tonfo secco.

Con alcuni borbottii, il rosso a quel punto si rigirò, la giovane risalì sul letto con espressione contrariata, prese la coperta tanto agognata e si riaddormentò massaggiandosi un gomito che aveva sbattuto nella caduta.

Il sonno dei fidanzati proseguì tranquillamente per un’altra ora.

Poi, Eos cominciò a dimenarsi, a mugolare sommessamente.

Stava sognando.

Ma il sogno era tutt’altro che bello, perché dopo poco la ragazza cominciò a tirare calci a destra e manca, per chissà quale motivo.

Calciò sotto le lenzuola per un po’, e una delle pedate colpì Kidd ad uno stinco.

Il rosso si svegliò di colpo, lamentandosi per via dell’acuto dolore che si diramava per tutta la gamba.

Con la vista ancora offuscata, riuscì a vedere nella camera semibuia la sua Costina mentre si dimenava.

“Oh, Roger, dimmi che non è vero…” mugugnò cercando di evitare i calci “Un altro brutto sogno”

Esisteva solo un modo per calmarla senza svegliarla.

Sbuffando, Eustass si avvicinò a lei con attenzione e cominciò a massaggiarle la pancia con dolcezza.

Dopo un paio di minuti, Eos si acquietò.

Il rosso si riaddormentò in un lampo, con la testa poggiata sulla spalla di lei.

Il sonoro russare di Kidd fece vibrare le orecchie di Eos.

La ragazza si risvegliò nuovamente.

Il rosso russava, e molto, quando non era girato dalla parte giusta.

La giovane con una poderosa spallata sperava di poterlo rigirare.

Ci riuscì, peccato che Eustass si voltò dalla parte sbagliata, ed Eos rischiò di soffocare sotto il suo peso non proprio piuma.

Con un pugno sulla pancia riuscì a farlo voltare di nuovo.

A mattino inoltrato, i due si svegliarono a pochi minuti l’uno dall’altro.

Eos aveva le occhiaie, un gomito dolorante e un principio di raffreddore.

Kidd aveva due lividi, uno sulla tibia e uno sulla pancia, inoltre aveva la schiena a pezzi per aver trascorso più di un’ora a carezzare i piedi gelidi della sua donna.

“Nottata fiacca, vero Costina?” chiese Kidd con voce impastata.

“Decisamente…la notte scorsa abbiamo dormito solo un’ora” rispose Eos portandosi una mano alla testa.

“Stiamo migliorando, allora…” mormorò lui, guardandola ancora insonnolita, con la canotta del pigiama scomposta e i capelli spettinati “Senti…il mare è calmo…Killer sarà già di vedetta…” carezzò con le labbra la spalla della ragazza.

“So già che vuoi fare…” rispose lei sorridendo appena “…ok”

Kidd le sorrise di rimando.

“Ti amo, Costina”

“Ti amo anche io, Kidd”

Detto questo, si lasciarono cadere sul materasso, abbracciati.

E dormirono fino all’ora di pranzo.