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Autore: Nischino    19/05/2011    8 recensioni
Draco odia il rosso, chiama il frigorifero friggittrifero, è dannatamente testardo, ma Harry lo ama lo stesso. Forse, in realtà, lo ama proprio per questo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Red Cold

Quella notte, per la prima volta dopo troppi giorni, non aveva nevicato. Ma faceva un dannato freddo lo stesso.

Draco e Harry passeggiavano uno accanto all’altro per le strade innevate della Londra babbana, senza una meta esatta e, soprattutto, senza alcuna voglia di pensarci.

Perché era piacevole così; non avere alcun pensiero, alcuna preoccupazione, alcun dovere o alcun domani a cui pensare perché domani, e ancora per qualche giorno, sarà vacanza.

Nessun incarico dal Ministero, niente burocrazia, niente grane da risolvere.

Questo pensiero fece sorridere Harry e lo indusse a voltarsi verso Draco. E quello che vide lo sorprese.

-Draco?- chiamò, rivolgendosi alla massa tremolante al suo fiancò. Perché Draco, per quanto tremava e per il colore pericolosamente violetto che avevano assunto le sue labbra, sembrava trovarsi al Polo Nord –Stai bene?-

-Si, Potter- Draco sollevò un sopracciglio, oltraggiato –Perché non dovrei?-

-Oh, solo perché sembri appena uscito da un frigorifero?- ironizzò Harry, sopprimendo l’occhiataccia di Draco. Sapeva bene che la domanda successiva sarebbe stata…

-E che diamine sarebbe questo friggitrifero?-

-Frigorifero. E’ quella cosa che serve per tenere al fresco il cibo- spiegò Harry, ghignando. Odiava ammetterlo, ma adorava quando Draco inventava quelle parole stupide. Anche perché sapeva che ora, e per sempre, avrebbe chiamato il frigorifero friggitrifero. Perché Draco era fatto così.

-Friggitrifero-  ripeté, impettito, Draco –E, comunque, non sembro uscito da un friggitrifero. E’ questo posto. Fa freddo!-

Harry ridacchiò. Appunto.

-Vuoi il mio maglione?- chiese, gentilmente. Ma Draco ricambiò il suo sguardo gentile con un’occhiataccia orripilata –Che ha che non va il mio maglione?-

Draco sollevò gli occhi al cielo

-Potter. E’ rosso e oro. E’ grifondoro- spiegò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo

-E allora?-

-E allora?- Draco storse il naso, stizzito –E allora non lo metterò mai nemmeno per tutti i galeoni del mondo! Nemmeno se dovessi prendermi un’influenza di quelle stratosferiche! Nemmeno se il naso mi dovesse colare per giorni, nemmeno per i miei slip preferiti di Armani, nemmeno…- Harry lo zittì

-Okey, ho afferrato. Niente maglione. Ma poi non venire a lamentarti con me, se stai male- Draco scosse il capo, come a dire “pensi che sia così infantile?”.

-Permettimi, almeno, di fare questo- dolcemente, Harry prese una mano di Draco ed intrecciò le dita con le sue, prima di infilarsela nella tasca del mantello.

La mano di Draco, a contatto con la sua pelle calda, era congelata.

Draco socchiuse gli occhi quando Harry tracciò sul palmo della sua mano leggeri cerchi concentrici, tenendola sempre al caldo nella sua tasca.

Draco non disse “grazie” e nemmeno “va meglio”. Ma i suoi occhi si riscaldarono e, insieme a loro, anche il cuore di Harry si sciolse, nonostante il gelido inverno.

-Andiamo a casa, così non ti ammali- mormorò Harry, preparato all’idea che la sua affermazione avrebbe attirato su di sé l’ira funesta di Draco.

-Io non mi ammalo mai, Potter- rispose quello; ma la sua voce non era ironica. O tagliente. O sarcastica. Era immobile e, come una carezza, indusse Harry a comprenderne il vero significato.

Che non aveva niente a che fare con le malattie e con il freddo.

Ma solo con le loro mani intrecciate.

****

-Maledizione, Draco, hai trentanove e otto- mugugnò Harry, prendendo in mano il termometro –Qual è la pozione che devo darti?-

-Sei un incapace, Potter- bofonchiò Draco, raggomitolato tra le coperte –E’ quella nella boccetta verde. E poi è tutta colpa tua, maledizione!-.

Harry sollevò le sopracciglia

-Ce ne sono tre verdi. E perché sarebbe colpa mia, di grazia? Chi è che non ha voluto il mio maglione?-.

Draco tossì, tirandosi le ginocchia al petto. Odiava stare male. Odiava le medicine. Odiava l’influenza. E, più di ogni altra cosa, odiava il freddo.

-Avresti dovuto portare un maglione di un altro colore- sentenziò Draco

-Ma sentilo- Harry lasciò stare le pozioni, raggiungendolo sul letto. Gli carezzò i capelli sopra l’orecchio –Questa tua fissazione contro i colori dei grifoni mi è nuova, Malfoy- sussurrò, roco, nel suo orecchio. Draco rabbrividì.

-Ma se odio tutte le cose di quel colore. Non sopporto nemmeno quel tuo orrendo pigiama bordeaux, figuriamoci addirittura indossare qualcosa di rosso! Qualcosa di rosso a contatto con la mia pelle… insomma, bleah!-.

Harry ghignò. Poi lo baciò sulla fronte

-Draco…- gli bisbigliò all’orecchio, con tono suadente ma accondiscendente -le lenzuola del mio letto, nel quale tu stai tutto accoccolato, nel quale tu hai dormito sta notte e, più o meno, le precedenti trecentoventisei notti sono sempre rosse. Perché tutte le mie lenzuola sono rosse-.

Draco sollevò un sopracciglio. Non sembrava affatto sconvolto, o arrabbiato, o irritato.

-Potter, la tua ignoranza, ancora una volta, è esilarante. Questo…- disse, indicando le lenzuola con un gesto di nonchalance –E’ magenta-.

Fine

eHm…

Comincia a fare caldo e a me manca l’inverno -.-“ Da notare che, quando ho scritto il titolo, non sapevo nemmeno che Red Cold significasse influenza XD 

Dedicata a coloro che amano la primavera, il sole e le ciliegie *___*

Baci a tutti, spero di avervi fatti sorridere!

   
 
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