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Autore: luna nueva 96    19/05/2011    6 recensioni
Ehi popolo! One short SasuSaku!!!!!!!
- Sasuke ho altri due pazienti da visitare, porta questi fascicoli al consiglio; devono discutere sul bilancio di Konoha! -
- non puoi portali tu dopo? -
- no. È per questo che vieni pagato Sasuke quindi.. HOP HOP - disse la rosa imitando un coniglio. E chissà perché, ma a Sasuke sembrava tanto una presa per il culo.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
- Questa storia fa parte della serie 'Storie SASUSAKU'
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YOU CAN'T IGNORE ME

 

Perché era lì? Non lo sapeva neanche lui.. uff! Che scocciatura. Ma si sa: gli ordini dell’Hokage Kakashi sono sacri, e tra quelli c’era anche quello di aiutare Sakura con il lavoro. La ragazza, oltre a svolgere i suoi effettivi incarichi ninja, infatti, doveva fare anche la maggior parte dei turni all’ospedale da quando la vecchia era andata in coma, e, oggettivamente, era alquanto impossibile fare più cose contemporaneamente. E ora che gli toccava fare? Diventare lo schiavetto di Sakura per tutto il giorno. La rosa non era più appiccicosa come da bambina, anzi, il solo problema era che ora aveva preso il vizio di comandare anche lui. Quasi rimangiava i giorni da Orochimaru a volte.. giorni felici, giorni liberi, non come quell’Inferno di Konoha. Beh, forse stava esagerando, del resto “oggettivamente” il villaggio era dalla parte del bene e il suo ex maestro da quella del male, ma si sa.. sono punti di vista..
 

- Sasuke ho altri due pazienti da visitare, porta questi fascicoli al consiglio; devono discutere sul bilancio di Konoha! -

- non puoi portali tu dopo? -

- no. È per questo che vieni pagato Sasuke quindi.. HOP HOP - disse la rosa imitando un coniglio. E chissà perché, ma a Sasuke sembrava tanto una presa per il culo.
Era tornato da quattro anni, e Sakura per quattro anni gli aveva reso la vita impossibile. No, non gliene aveva fatte passare di tutti i colori, semplicemente lo aveva ignorato. E Sasuke Uchiha non sopportava l’idea di essere ignorato, soprattutto perché questo non faceva che crescere la sua attenzione verso di lei. Del resto si sa: quando qualcuno ti ignora, è difficile che ti sia totalmente indifferente. Un po’ come succedeva come quando avevano dodici anni; lei gli correva dietro, lui la ignorava e lei faceva gli occhi ancora più dolci. Peccato che adesso c’erano alcune piccolissime differenze, ovvero che non avevano più dodici anni ma quasi ventuno, e che a comandare, detestava ammetterlo, ma era lei. Ed era proprio perché comandava lei che si era fatto tutta Konoha di corsa per portare quei maledetti fascicoli al consiglio, per poi ritornare subito dentro l’ufficio della rosa (ovviamente sfinito per la corsa), che intanto stava finendo di visitare una paziente. Entrò nella stanza, e, mentre la vecchia gli riserbò un brillante sorriso a cui rispose giusto perché costretto da Sakura (che aveva specificato che con i pazienti doveva essere gentile), la sua amica d’infanzia non lo guardò nemmeno, continuando a fare il suo lavoro. Assottigliò lo sguardo profondamente irritato da questo suo comportamento. Sentiva che quel giorno la sua pazienza durata quattro lunghi anni sarebbe finita.

- Signora, le medicine deve prenderle ogni giorno..

- Ma dottoressa Haruno, io le prendo ogni giorno

- ne è sicura?

- sa, dovrebbe imparare a fidarsi un po’ più degli altri . È così tesa, dovrebbe rilassarsi un po’.


Ehi, perché non prendere la palla al balzo e approfittare un po’ della situazione?


-Sakur.. cioè, dottoressa Haruno, la signora ha ragione.-

-Scusami?- Disse lei guardandolo con una punta di superiorità.


Sasuke si ritrovò a chiedersi da quando c’era quella punta di superiorità.


-Vede dottoressa, se la signora dice che le cose stanno così, credo sia inutile continuare a ignorare volutamente la sua versione dei fatti. Dovrebbe evitare di soffermarsi soltanto sulle proprie idee -


Impossibile che non avesse capito, la frecciatina era fin tropp chiara.


-Beh, signor Uchiha Sasuke, il medico qui sono io, e sono io a decidere cosa è meglio fare per la mia paziente-

-O per lei..-

-Si, anche per me. Le pregherei di non fiatare e di non mettere il naso in affari che non le riguardano -


Colpito e affondato..


-Ma.. -

-Niente “ma”. Non mi importa del suo cognome famoso; lei in questa stanza non è nessuno al di fuori di un semplice aiutante. Mi sono spiegata? -

- Sissignora-

 
Sakura non lo sapeva ancora, ma aveva fatto praticamente il suo gioco. Certo, sentirsi dire quelle cose non era stato proprio come bere un bicchier d’acqua, soprattutto considerando che le accuse fatte si rivolgevano a qualcosa in particolare e che contenevano una rabbia non sfogata e dei discorsi mai fatti. Conoscendola, appena la signora se ne fosse andata, sarebbe corsa a sgridarlo, e allora avrebbe ricevuto finalmente un minimo della sua attenzione dopo quattro anni. Doveva sfruttare ogni sua mossa al meglio.  


-Benissimo signora adesso può andare, il prossimo controllo lo facciamo il mese prossimo- disse l’Haruno

-Cero grazie mille dottoressa e..-
Si alzò per sussurrarle qualcosa all’orecchio che Sasuke non riuscì a sentire, ma vide Sakura far una strana espressione facciale, e la donna che le faceva l’occhiolino prima di scomparire oltre la soglia. Ma donne! Chi le capiva? La cosa più importante in quel momento era concentrarsi sulla prossima sgridata di Sakura. Sarebbe arrivata da un momento all’altro.


La ragazza nel frattempo aveva preso la borsa con tutto il necessario e aveva chiuso l’armadietto con dentro le sue cose. Un momento ancora e sarebbe partita in quarta. Sakura aprì la porta, poi si voltò verso di lui. Ecco arrivato il momento!

-Buonanotte Uchiha -

La vide scomparire oltre la soglia, mentre lui rimaneva così, immobile, come un idiota. Cos’ altro poteva fare del resto? Non lo calcolava più neanche per sgridarlo.. Sasuke guardò fuori dalla finestra, aveva lentamente iniziato a piovere.

-Non puoi ignorarmi..-

Erano poche e semplici parole, ma non sarebbero state dette al vento, non questa volta. Non le avrebbe dato modo di ignorarlo un’altra volta. Chissà che bella sorpresa sarebbe stata per Sakura trovarlo a casa sua prima del suo stesso arrivo..  

 

  
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