La Regina dei Digimon
Capitolo 14
Non un
alito di vento, non un qualunque suono, verso, rumore di lotta riecheggiava
nell’ aria in quell’istante rassomigliante ad ore. Il tempo pareva essersi
fermato, galleggiante nell’ atmosfera, perfino il crepitio delle fiamme che
ancora divampavano pareva essere cessato, come se qualcuno avesse
improvvisamente tolto l’audio. O forse era più probabile che fossero i presenti
ad essere diventati sordi all’improvviso, troppo scossi da ciò a cui avevano
appena assistito.
-
KOICHI!!!!!
L’ urlo
di Koji ruppe l’incanto.
I
digiprescelti si resero conto solo in quel momento che il corpo inerte del
ragazzo ferito era ricaduto a terra, anche da una bella altezza, e si
precipitarono a soccorrerlo, raggiungendo il detentore del digispirit della
luce, che vi si era già accostato da un pezzo.
La Regina
dei Digimon se ne stava immobile, fissando la scena dall’alto, con la lama
sporca di sangue ancora stretta fra le mani.
-
Tu..
come hai potuto…?! COME?!- l’urlo di Agunimon non sembrò scuoterla più di
tanto, tranne che per il fatto che contrasse lievemente le sopracciglia,
facendo comparire una ruga fra esse.
Il
digimon del fuoco e i suoi compagni si strinsero tra loro, barricandosi di
fronte ai due fratelli, fissando pieni di rabbia i digimon oscuri
dell’esercito.
Gli occhi
di Rika si dilatarono leggermente, e sbatté le palpebre; per qualche secondo,
le era parso di vedere un lieve alone luminoso sprigionarsi dai corpi degli
human-digimon che la fronteggiavano. Quando tornò a focalizzarli, quella
flebile quanto strana aureola d’ energia era svanita, come se non ci fosse mai
stata.
Ma sì, rifletté
subito, doveva essere senz’altro così. Un’ illusione ottica. Un gioco di luci,
senza dubbio.
-
V..vostra
altezza…- la voce balbettante di uno dei digimon del suo esercito (SUO! Mai
quanto allora assaporò il dolce gusto di quella parola! Finalmente tutto
sarebbe dipeso SOLO da lei!) la distrasse dai suoi pensieri- ..F..forse è
meglio levarsi di torno…
La sua
bocca si contrasse in un moto di rabbia; e così bastavano un paio di
occhiatacce per intimorire quegli idioti di digimon?! Bel lavoro
d’addestramento che aveva fatto Koichi, non c’è che dire…
-
Nessuno
ti ha chiesto consigli!- sibilò, dandogli un colpo di frusta. Il digimon
ruzzolò in avanti squittendo. Subito dopo, la Regina sollevò l’arma, dando il
segnale di rientro.
Dopotutto,
non c’era alcuna fretta di sferrare l’attacco finale. Adesso che finalmente era
libera non avrebbe avuto alcun problema a portare avanti la conquista del mondo
digitale velocemente, come quello stupido del suo ex compagno le aveva sempre
impedito.
Poteva ritenersi
soddisfatta.. per il momento.
Anche se…
Gettò un’
ultima, astiosa occhiata indietro, mentre il suo esercito si allontanava dalla
radura ormai semidistrutta, senza che alcun digiprescelto facesse nulla per
fermarli. Non finiva lì.
Aveva
ancora molti conti in sospeso da risolvere.
-
Koji..-
mormorò Zoe, non appena i digimon della Regina scomparvero all’orizzonte.
Il
ragazzo non si mosse.
Teneva
fissi gli occhi sul volto esangue del fratello, sui suoi respiri insieme
leggeri e rochi che andavano sempre più spegnendosi, una mano a sorreggerne il
capo, senza il minimo fiato o tremore.
Sembrava quasi che non respirasse.
Se non
fosse stato per il sottile spruzzo di sangue che il detentore del digispirit
delle tenebre aveva sulle labbra fin giù alla gola, così in contrasto con il
pallore del viso, sarebbe stato difficile definire quale dei due fosse lo..
svenuto..? Ferito..? O entrambe le cose..? Oppure.. forse…
Spaventata
dal flusso dei propri pensieri, Zoe mosse qualche passo verso il compagno.
Barcollò lievemente e si portò una mano al braccio, avvertendo una fitta di
dolore; la battaglia non era stata pietosa nemmeno con lei.. ci sarebbe voluto
tempo per riprendersi.. Per tutti.. e in tutti i sensi…
Si
abbassò, posando la mano libera sulla spalla di Koji. In questo modo ebbe per
la prima volta una piena visione di Koichi, e rabbrividì così tanto da
rischiare di perdere il suo già precario equilibrio su un paio di gambe che
avevano visto tempi migliori. Certo, la ferita inferta dal coltello (si sforzò
di non ripensare alla scena pocanzi avvenuta) era dietro la schiena,
all’altezza dei reni, per cui così rovesciato a pancia in sopra com’era non si
vedeva nulla, ma era comunque uno spettacolo impressionante.
Già, a
proposito.. Non era molto igienico lasciare che la ferita entrasse a contatto
con l’erba e la terra come stava avvenendo…
In
effetti, dubitava che potesse fare la differenza ma…
Scosse la
testa.
-
Forse..-
esitò- E’ il caso di spostarlo, no? Portarlo un po’ più.. al riparo…
-
No!
La voce
di Koji, così improvvisa e perfettamente “piena”, come se avesse continuato a
parlare fino a quel momento, la fece trasalire.
Tornò a
fissarlo, turbata e quasi spaventata, ma il ragazzo non aveva affatto spostato
lo sguardo rispetto a pochi secondi prima. In effetti, non sembrava nemmeno
aver parlato. Che se lo fosse immaginato..?
Ritirò la
mano dalla sua spalla nello stesso istante in cui sentì un’altra posarsi sulla
sua. Si voltò, sebbene sapesse già chi avrebbe visto. Takuya, che fino a quel
momento era rimasto immobile insieme agli altri (che erano regrediti
immediatamente a livello umano insieme a lui non appena la Regina se ne era
andata) senza sapere che fare, le sorrise di un sorriso vagamente tremante e
spostò la mano dalla sua spalla fino alla sua guancia, carezzandogliela
lentamente:
-
Ha
ragione lui..- mormorò- E’ meglio non muoverlo…
Lei
appoggiò la mano su quella di lui, carezzandola a sua volta:
-
Sì..
ma.. Almeno metterlo su una coperta… Per…
-
Sì,
d’accordo…- Koji sembrava finalmente essersi risvegliato dal suo stato di
trance. Fece per alzarsi e andare a prenderla, ma un' improvvisa e debole
stretta ad un angolo della sua giacca glielo impedì. Abbassò nuovamente lo
sguardo, con un sussulto: Koichi si era attaccato a lui per impedirgli di
andare via e aveva iniziato ad emettere una serie di suoni gutturali, come per
parlare. Si riabbassò alla sua altezza, mentre Zoe e Takuya si piegavano a loro
volta sbigottiti e gli altri ragazzi li raggiungevano di corsa, richiamati da
quei fiochi versi; appoggiò una mano su quella che ancora stringeva la sua
giacca, facendole sganciare la presa e accogliendola fra le sue:
-
Sì,
Koichi..?
Finalmente
il giovane riuscì ad emettere una parola sensata:
-
K..Ko..ji…-
ansò, riuscendo a schiudere appena gli occhi.
Il
detentore dello spirit della luce scosse lievemente la testa, stringendo le
labbra:
-
N..no..
senti.. non parlare… Rimandiamo tutto a dopo… Adesso pensa a…
-
Ascoltami!...-
implacabile, ma non per questo meno debole, la voce del fratello lo interruppe,
facendolo tacere.
Il
silenzio aveva nuovamente invaso la radura; nessuno parlava né si muoveva, come
nei presepi o nei quadri dell’ottocento, e i respiri annaspanti ora appena accelerati
di Koichi erano l’unico segnale di vita.
Il
ragazzo spalancò del tutto gli occhi, lasciando che i volti dei digiprescelti
si specchiassero nelle sue iridi scure, ora di nuovo leggermente luminose,
forse a causa della patina lucida che andava via via velandole. Li richiuse
subito, come per nascondersi dalla realtà, e i suoi respiri rochi e leggeri
furono rotti di colpo da un suono umido rassomigliante ad un singhiozzo:
-
Ma
che cosa ho fatto..? Perdonatemi, vi prego…- la sua voce intrisa di lacrime
seguì subito dopo, lasciando i digiprescelti ancor più senza parole e incapaci
di reagire.
-
Koji…-
il padrone delle tenebre serrò con più forza la mano nella molle stretta del
fratello- Ti prego.. Io ho bisogno del tuo perdono…- nessuno riuscì a battere
ciglio, e lo stesso padrone della luce rimase a fissare il gemello con sguardo
attonito. Quest’ultimo inghiottì le lacrime, sbattendo le palpebre e riprese:- Ti
prego.. Non voglio morire sapendo che mi odi.. Rivolgimi almeno una parola
gentile, in ricordo del tempo in cui eravamo fratelli…
Quelle
parole fecero finalmente risvegliare Koji. Strinse più forte la mano pallida
fra le sue, esclamando, di getto:
-
Tu
SEI mio fratello! Non ti odio! Non ti ho mai odiato! Non ho mai smesso di
volerti bene.. nonostante…- le lacrime soffocarono anche le sue parole.
La lieve
scintilla di un sorriso si accese negli occhi lucidi del Comandante dell’esercito
oscuro, sebbene le sue labbra rimanessero immote e semiaperte, costrette dai pochi
respiri spezzati che riusciva ad inalare.
-
Io..
non ho scusanti…- socchiuse nuovamente gli occhi- Non posso far altro che
supplicare il tuo.. il vostro…- si corresse, alzando lievemente lo sguardo
sugli altri digiprescelti, nonostante i suoi occhi tendessero continuamente a
rivolgersi verso il volto in lacrime del fratello- ..Perdono per il male che ho
fatto.. per quanto non lo meriti.. Io.. Voi..- la vergogna che si leggeva negli
occhi scuri s’intensificò talmente da offuscare perfino il dolore- ..Potrete
mai perdonarmi..?
-
Sì..
Ma certo…- la risposta fu immediata, neanche un attimo di silenzio esitante. Di
fronte a quello sguardo addolorato e morente assentì perfino Henry, che aveva
più motivi di tutti gli altri di portargli rancore.
E il
grato, esangue sorriso di Koichi, che per qualche istante sembrò ridare luce a
quel volto spento, spazzò via qualunque barlume di pietoso disprezzo che ancora
aleggiava nelle menti di coloro che più, in quei terribili mesi, avevano
imparato ad odiarlo.
******
Ciò che
provava in quel momento non era in grado di spiegarlo nemmeno a se stessa.
Avrebbe
dovuto essere entusiasta.
Aveva
finalmente raggiunto il suo obbiettivo, quello per cui aveva lottato fino a
quel momento.
Era
riuscita a rimanere da sola, a liberarsi di quell’idiota di Koichi e ad
ottenere la guida totale dell’esercito.
Per lei
quello era già il giorno della vittoria; ormai la conquista di Digiworld era
solo una parentesi che ci avrebbe messo poco ad adempiere. Era fermamente
convinta, infatti, in quel momento come prima, che l’unico vero motivo per cui
quel mondo non era ancora sotto il controllo delle tenebre fosse Koichi Kimura.
Figuriamoci
se quei quattro marmocchi smocciolosi e sentimentali che venivano chiamati
indebitamente digiprescelti potevano essere di qualche fastidio!...
Ci
avrebbe messo poco a spazzarli via ora che finalmente era libera… Però.. a
pensarci bene…
C’era
qualcosa, anzi QUALCUNO, in quella banda di idioti che le ritornava in mente
più spesso di quanto non fosse normale…
Ken
Ichijoji.
Le
tornarono in mente i suoi occhi… Quello sguardo così strano che per qualche
attimo l’aveva lasciata sospesa, come svuotata…
Svuotata?!...
Che idiozie, mancava solo che iniziasse a parlare come i personaggi delle
smielate fiction che tanto piacevano a quella sciocca di sua madre!...
No…
Un
attimo…
Spalancò
gli occhi violetti, irrigidendosi di scatto, con la bocca semiaperta per il
respiro improvvisamente spezzato dalla sorpresa e la rabbia.
Kiubimon
le lanciò uno sguardo interrogativo, ma non se ne curò.
No… Lei…
Non poteva davvero aver ripensato a sua madre…
Com’era
possibile.. che dopo tutto quel tempo… all’improvviso.. le tornasse in mente
quella stupida…
E cos’era
quella fitta d’affanno che improvvisamente sentiva di avvertire all’altezza dei
polmoni?...
No-no-no!!!
Lei ora
era la Regina dei Digimon! Non Rika! Non era Rika e quella donna bionda
impressa nella sua mente non era sua madre, quel corpo non era il suo, ormai
esistevano solo la sua mente e la sua vera essenza, legata alle tenebre!
Lontana dal dolore e da tutto ciò che la faceva sentire… Debole…
Debole.
E lei non
era debole.
Non lo
era.
E quegli
occhi… Quegli stupidi occhi nero-azzurri, blu magnetico, non potevano nemmeno
PROVARE a dimostrarle il contrario!...
In quel
momento più che mai, odiò quegli occhi e il loro proprietario per averla
portata a pensare in quel modo.
Era colpa
di quella loro strana aura, decise. Erano ancora più impenetrabili di quelli di
Koichi. La lasciavano perplessa.
Era
quella la questione.
Se
lasciavano perplessa LEI, voleva dire che erano un problema. E se erano un
problema, erano di conseguenza UNA MINACCIA.
Poco
importava se per la conquista del digimondo o solo per lei medesima. Non c’era
alcuna differenza, in fondo.
Era
arrivato il momento di eseguire ciò che si era ripromessa tempo prima.
Avrebbe
distrutto il digiprescelto della bontà – quello sciocco, iniquo sentimento,
battuto per la sua idiozia solo dall’amore; la bontà non esisteva, e nemmeno
l’amicizia e l’amore… Nessuno faceva niente per niente, e quei sentimenti non
avevano quindi senso…! - e poi sarebbe toccata a Ryo Akiyama.
Koichi.
Ryo. Ken. Le avevano causato tutti dei fastidi, e dovevano pagare.
Al primo
aveva già provveduto. Ora toccava agli altri due.
Non
sarebbero sfuggiti alla stretta delle tenebre.
*****
L’arrivo di Jumpei e Takuya fece alzare lo
sguardo a Davis e gli altri, che aspettavano seduti sull’erba bruciacchiata in
sacro silenzio. Il sole stava per tramontare, e il cielo ormai violetto era
attraversato da lingue sanguigne che sarebbero apparse affascinanti, se non
fosse stato per la situazione.
Jumpei
rispose agli sguardi ansiosi e indagatori dei compagni abbassando la testa e
crollando stancamente a sedere a terra. Takuya non si mosse, rimanendo
semplicemente in piedi a fissare il vuoto.
Zoe si
sollevò, spazzolandosi meccanicamente l’erba dalla gonna con le mani:
-
Koji
è ancora di là..?- sussurrò, avvicinandosi al ragazzo.
Avevano
trasportato con cautela Koichi nella parte ancora intatta della radura,
sistemandolo vicino ad una delle rive del lago, dove l’avevano medicato alla
bell’ è e meglio. Solitamente, a occuparsi delle ferite era Zoe, ma Takuya era
stato irremovibile affinché non assistesse nemmeno a quell’operazione, e
francamente, lei stessa non aveva fatto molta resistenza per contrastare la sua
decisione; il solo ricordo del sangue che scorreva giù dalle mani della Regina
dei Digimon, infatti, bastava a farla venir meno…
Così
erano stati Takuya, Jumpei e Koji a occuparsi del giovane padrone delle
tenebre, gli unici che avessero una qualche lieve competenza nel campo. Non che
fossero riusciti a far molto, comunque; avevano ripulito la ferita e tentato di
tamponare il sangue, ma se anche fossero riusciti a bloccarne il flusso, la
carnagione ormai sempre più innaturalmente pallida dell’ ex-Comandante delle
tenebre non dava speranze su una possibile ripresa.
Takuya
fissò la ragazza bionda dinanzi a sé, mentre dalla sua mente svaniva l’immagine
di Koichi e Koji immobili accanto alle acque inquinate di cenere del lago.
Nell’aria
aleggiava ancora il lieve puzzo del fumo, e il crepitio di qualche ciocco di
legno che aveva ancora la forza di bruciare disturbava quel mortale silenzio.
Guardò in
quegli occhi acquamarina senza avere il coraggio di esprimere quella verità
così spaventosa e difficile da accettare, ma nel farlo si rese conto che lei,
come tutti, ne era già consapevole, e perciò tacque.
-
Non
siamo riusciti a fare molto.. Abbiamo cercato almeno di intorpidire la ferita
con dell’acqua fredda perché senta meno dolore…- sentì mormorare Jumpei,
probabilmente rispondendo ad una domanda fattagli:- Mi auguro solo non debba
soffrire più del necessario…
-
Jp!-
esclamò Zoe, con disappunto.
Lui le
rispose con un’occhiata infelice e amareggiata:
-
Andiamo,
Zoe…- mormorò- Ha perso troppo sangue… Quanto può resistere? Una, due ore..?
Sarebbe meglio che Koji lo lasciasse addormentare… Se continua a tenerlo
sveglio fa solo del male a lui e a se stesso…
La bionda
aprì la bocca per ribattere, ma poi la richiuse. Sapeva che purtroppo Jp aveva
ragione.
Calò il
silenzio, fino a che Kari non decise di interromperlo con la domanda in quel
momento più semplice e più essenziale di questo mondo:
-
E
adesso..?
Per
qualche secondo, nessuno rispose.
-
Non
mi sembra ci sia più molto da fare, non ti pare?- borbottò poi Henry.
-
Sì,
invece!- quella replica fu mormorata come tutte le frasi dette dai
digiprescelti fino a quel momento, ma così brusca e inaspettata da risultare
come un urlo.
Si
voltarono tutti verso il suo autore, cioè Ryo:
-
Non
dobbiamo perderci d’animo, neanche dopo quanto è successo! C’è ancora molto che
possiamo e DOBBIAMO fare! Dobbiamo continuare a combattere! Solo così possiamo
riuscire a contrastare le tenebre! Sono già state mietute troppe vittime
innocenti!... Io e Cyberdramon…- chiuse
gli occhi per un istante- ..Siamo con voi!
Tutti i
digiprescelti lo fissarono con espressioni sorprese.
Negli
occhi blu scuro del tamer si poteva leggere un dolore forse persino pari a
quello di Koji, ma il suo sguardo era deciso. A quanto sembrava, l’aver visto
la Regina dei Digimon uccidere un altro essere umano con le sue stesse mani,
aveva finalmente svegliato Ryo dal suo sogno romantico…
In
qualche modo, questo sembrò risvegliare lievemente anche gli altri.
No… Non
potevano lasciarsi andare…
C’era
ancora troppo da fare…
Ryo aveva
ragione. Non era finita.
Non
ancora, almeno.
*****
-
Ti
ricordi del Natale di due anni fa, non è vero Koichi?- la bassa voce di Koji
risuonò nell’aria umida e buia, lievemente arrochita per i singhiozzi
trattenuti, nascosti in un tono forzatamente allegro- Non riuscivamo a capire
come Babbo Natale riuscisse ad entrare in casa anche se non c’era un camino… Io
e te avevamo fatto una scommessa; secondo me, passava attraverso i fili della
corrente, come l’elettricità…- ebbe una lieve risatina- ..secondo te, invece,
dal condotto dell’aerazione…
(probabilmente ‘due anni fa’ vi sembrano pochetti, ma personalmente io a nove
anni e meno a Babbo Natale ci credevo ancora… O.o;; nda)
Il
giovane ragazzo disteso a terra emise a sua volta uno sbuffo divertito, più
simile però ad un sospiro roco che ad una risata:
-
Avevamo
scommesso che chi avrebbe vinto si sarebbe preso uno dei regali dell’altro, a
sua scelta…- mormorò, con un sorriso appena accennato.
-
Già…-
Koji annuì con una foga e una smorfia allegra molto insolita per lui- Rimanemmo
in piedi tutta la notte… O almeno ci provammo…
Koichi lo
fissò per qualche altro secondo, con le labbra appena serenamente increspate;
anche se non riusciva a vederlo, nell’oscurità della sera, poteva benissimo
avvertire che gli occhi del fratello erano pieni di lacrime, sebbene il volto apparentemente
vivace. Una delle sue mani stringeva la sua come se temesse di vedersela
sfuggire via da un momento all’altro.
Chiuse
gli occhi e mosse mollemente la testa in modo da ritrovarsi a poggiare
nuovamente la nuca sull’erba fresca, ancora percettibile nonostante la coperta
su cui era stato adagiato. Il brusio che riempiva le sue orecchie gli rendeva
difficile persino ascoltare il rimescolio del torrente accanto cui era stato
riverso.
Strinse
maggiormente gli occhi.
Era stato
bello illudersi che sarebbe andato tutto bene. Ma ora non poteva più aspettare…
-
Koji…-
mormorò, a fatica- Sono stanco…
Avvertì
chiaramente lo scatto nervoso del gemello, dal modo in cui la sua mano guizzò
nella propria:
-
E’
ancora presto… Il sole non è ancora tramontato…- osservò il padrone della luce,
con voce tremante.
Koichi
socchiuse gli occhi. Oh, Koji…
-
..mi
dispiace tanto…- sussurrò con lentezza.
Koji
scosse la testa violentemente:
-
Ne
abbiamo già parlato!- disse, con foga.
Il
ragazzo aprì del tutto gli occhi, fissandoli in quelli spalancati del fratello,
visibili anche nella semioscurità:
“Non mi riferisco a
quello.. E tu.. lo sai…!” – …E’ stato meglio così…- asserì il padrone delle
tenebre- Non sarei mai stato in grado di far parte del
vostro gruppo… Né dell’altro… Lo sapevamo dall’inizio che non avrebbe
funzionato…
-
Ma
non è vero!!!- esclamò Koji. La mano del fratello scivolò fuori dalla sua
stretta con una facilità impressionante, andandosi a posare sulle sue labbra e
interrompendolo dal dire altro:
-
Devo
dirti una cosa, Koji…- mormorò. Il suo tono di voce era rapidamente sceso, fino
a diventare un sibilo. All’ improvviso, sentiva l’aria arrivargli in meno
quantità. Tentò di respirare più velocemente, per raccogliere il fiato
necessario a continuare a parlare, ma era diventata un’impresa quasi ardua:- L’
obelisco che avete distrutto giorni fa vicino alla base… Quello che avete
distrutto quando… quando…- la voce gli si spezzò per un secondo, e i suoi occhi
si fecero lucidi.
Koji fece
pietosamente per interromperlo, ma lui lo fermò, alzando la mano:
-
Quell’obelisco…-
ansò, riprendendosi lievemente- ..Quando l’avete distrutto… Avete sbloccato
tutti i varchi che permettono il passaggio negli altri mondi… Era a quello che
serviva… A sigi..- si sentì mancare per un attimo e si accasciò sul tappeto
erboso
-
Aspetta…-
mormorò Koji, passandogli un braccio intorno alle spalle per sostenerlo- Ci
stai dicendo che possiamo nuovamente passare nel Mondo Reale e negli altri
mondi digitali…?
Koichi
annuì. Il brusio nelle sue orecchie era aumentato di colpo, e lo sforzo di
mantenersi lucido stava completamente esaurendo le sue ultime energie:
-
S..ì…-
balbettò, tentando di raccoglierle per completare il suo discorso- E’ a questo
che serviva quell’obelisco meccanico… Sigillava varchi e impediva che voi ve ne
andaste o chiedeste aiuto… Adesso è distrutto e.. E Rika non è ancora riuscita
a ricostruirlo, e probabilmente non ci riuscirà mai… Il Cristallo Nero è un
materiale molto raro…
Avvertì
le mani che lo sorreggevano tremare di rabbia, al nome della ragazza, ma la
voce che risuonò poco dopo era solo triste e disperata:
-
Ma
perché non ce l’hai detto subito?! Avremmo potuto.. Avremmo potuto portarti in
un ospedale… Fare qualcosa per…- le lacrime, fino ad allora trattenute,
traboccarono, andando a bagnare anche il suo viso.
A quei
tocchi umidi e tiepidi, le sue palpebre riuscirono di nuovo a schiudersi
appena:
-
Non
sarebbe servito a niente… Ho perso troppo sangue… Non sarei nemmeno arrivato
all’ospedale.. E nel caso, una volta lì anche una trasfusione immediata non
avrebbe potuto più niente…- la mano, divenuta pesante come piombo, riuscì a
sollevarsi lievemente per andare a carezzare quel volto umido davanti a lui- Va
tutto bene, Koji… Era così che doveva andare…
Singhiozzi.
Singhiozzi, e un capo mosso lentamente a destra e sinistra in segno di diniego.
-
Promettimi…-
sussurrò Koichi, mentre quelle braccia che l’avevano sostenuto fino a quel
momento lo adagiavano nuovamente con delicatezza sull’erba morbida e fresca-
Promettimi che.. Vincerai questa battaglia… Tornerai a casa… E dirai…- un
ultimo sospiro leggero, increspato lievemente da un singhiozzo- ..dirai ai
nostri genitori che gli voglio bene…
Una mano
fresca passò fra i suoi capelli, accarezzandoli lentamente:
-
Te
lo prometto…
-
E..
promettimi anche un’altra cosa…- con un ultimo, improvviso sforzo, la sua mano salì
ad afferrare quella che lo accarezzava- ..Non odiarla…- avvertì la mano che
stringeva irrigidirsi- ..Lei non capiva… E non capisce tutt’ora…
Silenzio.
La
stretta che teneva sulla mano del fratello si allentò piano piano, e il braccio
scivolò nuovamente accanto al suo corpo:
-
Koji..
Fratellino..- sospirò, chiamandolo con quell’appellativo con affetto sincero
per la prima volta dopo tanto tempo- Ho tanto sonno…
Il
padrone della luce si chinò su di lui, posandogli le dita leggere sulle
palpebre socchiuse affinché le chiudesse:
-
Allora
dormi…
Il
ragazzo obbedì. I suoi occhi si chiusero lentamente, mentre le labbra si
aprivano come a voler lasciar passare con più facilità gli ultimi fili d’aria.
Koji si
abbassò a posare un bacio sulla sua fronte fredda, per poi sollevarsi in piedi
e voltarsi, non senza aver lanciato un ultimo sguardo a quel volto esangue e
immoto, ma ora stranamente sereno.
******
La
situazione nella radura si era un po’ ravvivata. Il discorso di Ryo era riuscito
a riscuotere almeno un po’ gli altri ragazzi. Non troppo, ovviamente, ma non si
potevano pretendere miracoli.
Ryo, Ken,
Tk, Davis, Jumpei e Takuya stavano ripulendo lo spiazzo ancora più o meno
intatto (o meglio non troppo bruciacchiato) della radura dai tronchi d’albero
caduti e semi-carbonizzati. Zoe e Kari, aiutate da Cody e Tommy, raccoglievano
i rami abbastanza piccoli da essere utilizzati come legna da ardere per il falò,
accatastandoli in un angolo, mentre Henry stava tentando di mandare un’e-mail
nel mondo reale per informare i digiprescelti giapponesi delle ultime..
“novità” (ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma i fratelli di Tk e Kari
pretendevano delle informazioni come minimo ogni due giorni, altrimenti
rischiava di ritrovarsi il computer infestato di e-mail isteriche).
Vista
l’ora, la cosa migliore sarebbe stata prepararsi per dormire, ma nessuno aveva
ancora avuto il coraggio di pronunciare quella parola.
Koji non
si era ancora visto, ed era inutile dire che se al suo ritorno li avesse
trovati a “letto” non avrebbero dato prova di grande solidarietà. Ma anche
senza questo problema, tutti erano certi che non sarebbero riusciti comunque a
dormire prima del suo arrivo.
Ken
spinse con il piede l’ultimo tronco nel lago, fissandolo affondarvi e poi
tornare a galla con aria pensierosa.
Il suo
tronco fu raggiunto da un altro, e pochi secondi dopo una mano gli si posò
sulla spalla.
-
A
che pensi?- gli chiese Ryo, affiancandoglisi.
Ken voltò
appena il viso quel tanto che serviva a ricambiare il suo sguardo. Sul fatto
che l’amico aveva deciso improvvisamente di unirsi all’offensiva contro la
Regina dei Digimon non aveva fatto commenti, e sebbene in effetti fosse quello
che anche lui desiderava, in cuor suo era piuttosto rimasto perplesso. E un po’
preoccupato.
Quella
ragazza.. quella Rika… Forse si sbagliava… Ma gli era sembrato di avvertire un
urlo di dolore in quegli occhi violetti, quando i loro sguardi si erano
incrociati…
Forse
avrebbe dovuto parlarne con Ryo. O forse no… Ci mancava solo quella, ora che
finalmente si era liberato dei suoi dubbi.
Sorrise e
scrollò le spalle, decidendosi a rispondere alla domanda dell’amico, che lo
fissava con occhi indagatori:
-
A
tutto e niente!- mormorò, passandosi una mano su una guancia, ancora annerita
dal precedente fumo. Gli venne in mente in quel momento che non si era ancora
dato una rinfrescata… Ma il torrente era già occupato dai due gemelli, e non se
la sentiva di interrompere la loro intimità per un motivo così futile (bravo! è.é ndKoji&Koichi). Sospirò
e si spostò la frangetta da davanti gli occhi- Tu sei certo di quello che stai
facendo, non è vero Ryo?
Non aveva intenzione di dirlo. Quelle parole
gli erano uscite dalla bocca per non sapeva neanche lui quale motivo. Ma ormai
era fatta.
La mano
ancora sulla sua spalla si irrigidì e si staccò, chiudendosi a pugno:
-
Certo
che lo sono!- sbottò Ryo, con una tale veemenza da rischiare di farlo scivolare
nel lago per lo spavento. Se ne accorse e bofonchiò uno “Scusa”, senza però
guardarlo in faccia.
Ken
decise saggiamente di lasciar cadere quell’argomento, così rimasero a fissare
le acque sporche di fronte a loro, in cui galleggiavano i tronchi d’albero
anneriti. (a questo proposito.. Volete
venire ad aiutarci, fannulloni? è-é### ndDavis&co.)
Fu Ryo a
riprendere la parola:
-
Ho
saputo da Takuya che al momento dell’attacco tu e Cody stavate litigando…-
iniziò Ryo, dopo qualche secondo di silenzioso disagio- Avete fatto pace, ora?
-
Mmm…-
Ken arricciò il naso; gli dava ancora fastidio ripensarci. Il che lo portava a
chiedersi se non fosse ancora più cretino del piccoletto, considerato tutto
quello che era successo dopo.- Sì.. abbiamo parlato…- in realtà tutta la loro
“conversazione” era consistita in un
gioco di sguardi e poche frasi di circostanza borbottate a mezza voce, ma era
pur sempre meglio di niente- Non troppo, ovviamente… Ho preferito non insistere
troppo, parlare con Cody è come intraprendere una battaglia contro i mulini a
vento, è così testardo…
Fu
interrotto dalla risata mal soffocata di Ryo, che alla sua occhiata
interrogativa e anche piuttosto seccata, commentò:
-
Già..
già… Dimmi un po’, Ken, chi ti ricorda..?- chiese, ghignando leggermente.
-
Come..?-
fece lui, incredulo.
-
Anche
tu alla sua età eri testardo come lui.. E non sei cambiato… No!- lo prevenne,
vedendo che aveva spalancato la bocca per ribattere- ..Non lo sei, Ken-chan!
Non sei cambiato per niente! Devo riconoscere che la mia prima analisi era
sbagliata!
Ridacchiò
un altro po’, e Ken lo lasciò fare, cercando di ignorarlo; non aveva alcuna
voglia di mettersi a litigare anche con lui, era un tipo pacifico, anche se
magari negli ultimi giorni non l’aveva dimostrato granché.
-
Comunque..-
borbottò, non riuscendo a frenare la lingua nonostante i suoi buoni propositi-
Cody è diverso da me.. Io non ero così prepotente e non cercavo d’imporre il
mio modo di pensare agli altri, magari persino con successo… Devo ammettere che
più di una volta mi ha fatto sentire in imbarazzo l’idea di essere giudicato da
lui, e a volte penso sarebbe meglio evitare di parlargli, almeno per evitare
litigi com’è avvenuto… Anche perché non sono certo di sapere chi la
spunterebbe…- l’ultima frase fu mormorata in tutta sincerità, con un lieve
sorriso che si prendeva gioco della sua stessa apprensione.
Ryo
ridacchiò di nuovo, ma stavolta la sua risata era venata da una leggera nota di
stupore:
-
Ma
dai!- esclamò- Non mi dirai che ti arrendi così facilmente? Non ti riconosco
più, Ken!
Lui
sorrise, il dispetto e l’ irritazione totalmente svaniti, ma non replicò nulla.
-
E
comunque…- mugugnò Ryo, quando ebbe smesso di ridere- Per che cos’è che avevate
litigato, tu e Cody?
-
Oh..
Per l’ortografia di una parola…
Ryo lo
fissò, e Ken si rese conto per la prima volta di quanto il prato di Digiworld
potesse essere interessante.
Nel
frattempo, ignaro della conversazione, Cody si inoltrò un po’ più in là nella
radura insieme a Tommy, alla ricerca di qualche altro ramo da ardere. Erano
chinati a terra per distinguere qualcosa nel buio, quando sentirono degli
scricchiolii di passi. Tommy alzò il viso e cacciò un urletto, che richiamò
l’attenzione di Zoe e degli altri.
Davanti
ai loro occhi sorpresi si delineò la figura lenta di Koji, seguita da Tommy e
Cody che gli zampettavano dietro, il primo con un’aria ancora spaurita. Niente
di strano che il più piccolo si fosse spaventato, vedendolo nel buio; Koji
aveva l’aria di un fantasma. Alzò lo sguardo vuoto su di loro, senza parlare;
nonostante fosse adombrato, il viso pallido era abbastanza tranquillo, e gli
occhi erano asciutti, anche se il suo volto portava i segni inconfondibili di un
pianto appena cessato.
Restarono
a fissarsi ammutoliti per qualche minuto, poi Zoe si fece avanti posandogli una
mano sulla spalla:
-
E’
morto?- sussurrò, dolcemente. Avrebbe voluto non essere così diretta, ma non
c’era altro modo di chiederlo, purtroppo.
Stupendoli,
il capo di Koji si mosse in segno di diniego:
-
E’
libero…- mormorò, appoggiando una mano su quella di Zoe e stringendola.
Gli animi
di tutti sospirarono, abbassando tristemente lo sguardo a terra.
-
Andiamo
a dormire…- asserì poi Takuya, con sguardo deciso- Domani.. Il sole sorgerà di
nuovo…
Fine quattordicesimo
capitolo. Continua…
Nota dell’autrice
Ehm…
Ebbene sì! ^O^ Eccomi qui! Dopo quasi tre mesi, sono tornata!!!
Chiedo
scusa per il ritardo… ç.ç Xò, se può essere un’attenuante, ieri ho rinunciato
al cinema per continuare questo cap!
Inoltre
ho vari problemi, fra teatro, scuola e recuperi (fra poco riprende pure
pattinaggio, aiuto!!! O.O;;;) non ho avuto un secondo
di tempo.
E la mia
carriera scolastica sta andando a scatafascio… ç-ç (certo, se perdi tutto questo tempo con le storielle… -.- ndprof) (ç.ç nda)
Mi rendo
conto che questo cap non è un granchè, specie l’ultima parte, dato che è stata
scarabocchiata di fretta e furia negli ultimi tre giorni (perché altrimenti, in
tutta probabilità, avreste dovuto aspettare altri tre mesi prima di leggere
questo cap)… Siccome avevo fretta non ho potuto aggiungere “approfondimenti sul
momento” come sono solita fare, e ho scordato buona parte di come sarebbe
dovuto essere il dialogo fra Koichi e digiprescelti, per cui
è venuta una cosa più breve e più zuccherosa del previsto…
Mi auguro
non vi dispiaccia troppo…
A questo
proposito, siccome ho cinque fic in corso (e molti qui
oltre a questa seguono anche le altre), volevo chiedervi… Quale preferite che
aggiorni prima..? A quale pensate debba dedicare di
più il mio tempo?
Ecco le
fanfic in questione:
-
La Regina dei Digimon (ovviamente)
-
Royal Digiworld
-
Romeo&Giulietta Digiparodia
-
Mezzosangue (questa però è nata come una fic
di margine, quindi temo che se anche la votaste in dieci, non potrei
aggiornarla troppo presto)
-
L’ultimo erede (prima fic a cap su Harry Potter)
Naturalmente
questo sondaggio non va preso troppo seriamente… Le vostre opinioni mi saranno
utili, certo, ma si sa che all’ispirazione non si comanda, per
cui alla fine finirei comunque per fare di testa mia! ^^;; I vostri consigli comunque sono ben accetti! Sono influenzabile, sapete…
Fatemi
sapere!!! ^O^
Volevo
ringraziare tutti i miei commentatori! *.* Accidenti, siete aumentati in
maniera spaventosa all’ultimo cap! A saperlo amazzo più gente… XDDDD
..Scherzo…!
XP
Volevo
rivolgere un appello a Miele, che
non ha più commentato. Volevo sapere se si era offesa per la mia ultima
risposta (stavo solo scherzando, dai! ^.^;;), oppure se è per via della morte
di Koichi (Ufficiale! V.V Requiem aeternum, sarai sempre nei nostri cuori), o
ancora a problemi suoi e tutte le mie pippe mentali qui sono inutili! ^o^ Vabè,
se è in ascolto spero mi farà sapere!
Purtroppo
siete aumentati in maniera così vertiginosa che non posso rispondere a tutti
come al solito, per cui mi limito a salutarvi; grazie
a:
JunJun (merci per il totem.. non ha migliorato molto la mia memoria, ma era divertente
XD), Rika88 (grazie per aver
commentato “L’ultimo erede”), Flagello89
(quanti complimenti ^//^!!! Beh, questo cap è un po’ stazionario ma spero
ti sia piaciuto ugualmente), Vocalista91
(^.^;; Beh..! V.V Comunque per te e le altre
adoratrici di Koichi, per farmi perdonare, ho preparato un AMV dedicato a lui!
Il link del sito dove trovarlo ve lo metto in fondo!), Nihal (Nooo, la prof che parla dei gatti nooo!!!
ç0ç XD No dai, me la puo pure mandare… l’unica punizione che temo è che non
commentiate più… ç.ç), Dark_Master88
(ciao! ^^), Rika88 (complimenti per
lo spirito di osservazione! ^.^ Grazie grazie, sei una delle mie recensiste più affezionate!
L’amv c’è anche per te! ^.^), Mel91 (mi
spiace… Ho promesso la TakuyaxZoe a una mia amica, e poi se li facessi lasciare
creerei delle inutili tensioni nel gruppo e non è proprio il momento… Quanto a
Ken, beh ci saranno sviluppi da “quel lato” verso la fine, anche se questa non
è proprio una fic fondamentalmente romantica… Ma assicuro che la sete di
romanticismo verrà comunque soddisfatta negli ultimi cap!^.^ Ti ricordo però
che le coppie non sono sempre quelle standard…), Eden89 (scusa Eden… Ma era necessario per far muovere Ryo… Il che
sarà necessario ad un altro avvenimento molto importante, che credo tutti
stiano aspettando da una vita…! ^^ Per il resto.. C’è
ancora tempo… XDD), S89 (ciao! Come
mai non scrivi più?), MaryCristal (che
bel nick! ^.^ Da dove lo hai preso? Grazie per il commy! Ciao ciao), Regina Dannata (nick molto appropriato
per questa fic… XDD Ti ringrazio per la recensione e
scusa il ritardo), Machi (scusa
Machi, alla fine le vacanze di Natale non sono comunque state sufficienti! é-è;;), Dafne (Cris) (visto che per qualche oscura ragione su
amvdreams non c’è, colgo l’occasione per farti i miei complimenti sul tuo video
su TMM! *.* E’ stupendo, lo adoro!!!), Justice Gundam (ciao Justice! ^^; Scusa
il ritardo!), Driger (ehr.. scusa anche tu! ^o^;;), Topomouse (oh, mamma, ma quanti siete?!
°°;;; Ci metto più tempo a rispondere che a finire il
cap! Grazie per la tua recensione! ^o^;;), Catgirl (ok, ce la posso fare.. è.é;;
Ho quasi finito… Ehm! Ciao! ^o^ Spero ke il cap ti sia piaciuto!) e Kari1 (finitooo!!!
*o* Beh, mia cara, la sorte di Ryo e Rika è ancora tutta da scoprire… Ma
potrebbe non essere troppo piacevole.. ^^;;
Cioè, dipende dai punti di vista…)
Ah,
ringrazio anche Giulietta di
manganet e Viky-chan e le altre (non
mi ricordo… ç.ç Perdonatemi! Su manga.it non è tanto facile andare a rivedersi
le recensioni) di manga.it!
Spero di
non aver scordato nessuno! ^^;;;
Ciao
ciao! Ricordatevi di fare una scappata sullo splendido sito: http://amvdreams.altervista.org/homepage_amvd.htm
e di dare un’occhiata e commentare i miei amv! ^o^ E
anche quelli degli altri, ovviamente! ^^ Ce ne sono più di cento e sono uno più
bello dell’altro!
Ciao a
tutti!!! ^O^