La mora si fermò davanti l’aula
dove insegnava Quinn e bussò.
-Ragazzi aspettatemi un
attimo, e mi raccomando, comportatevi bene- disse la giovane insegnante alla
classe di non più di una ventina di bambini.
Quinn aprì la porta.
-Grazie, grazie, grazie…
Ascolta non devi fare niente di particolare dovrai solo rispondere alle loro
domande- disse fuori dalla classe Quinn all’ispanica che la guardava confusa.
-Non so se sarò in grado
di…-
-Ma si San, mi dispiace
che non ci sia Francy sarebbe stato perfetto…-
-In effetti… Non sono sola…-
disse la mora facendo un passo a destra e scoprendo Brittany.
-Quinn!!!!- disse l’ex
compagna di squadra saltandole addosso.
L’insegnante guardò
Santana sconvolta mentre la bionda la stava abbracciando con forza –Brittany…
che ci fai qui?- chiese quando quest’ultima si staccò.
-Dovevo sbrigare delle
cose a New York…-
Quinn continuava a
guardare Santana sconvolta che era evidentemente imbarazzata.
Ovviamente la ballerina
non sapeva che lei sapesse tutto.
Quinn riaprì la porta e
fece cenno a Brittany di entrare per prima, poi si avvicinò all’orecchio dell’ispanica
–Che cazzo ci fa lei qui?Con te?-
-Storia lunga…-
Le tre ex cheerios
entrarono nella classe e i bambini fecero subito silenzio.
Più della metà della
classe era incantata a guardare Brittany, come se ci fosse stato una sorta di
riconoscimento reciproco.
-Ok ragazzi, come vi ho
già spiegato l’incontro di oggi con lo psicologo è saltato… Però visto che oggi
è la giornata mondiale contro l’omofobia…-
-Che vuol dire omofobia?-
disse sottovoce Brittany alla mora che la guardò sorpresa.
-Maestra che vuol dire
omofobia- chiese un bambino in seconda fila.
-Qualcuno di voi sa che
vuol dire omofobia?- Domandò la maestra guardando gli altri bambini.
Una bambina bionda in
prima fila nel banco accanto alla finestra alzò la mano.
-Si Beth!- Disse la bionda
con un certo orgoglio.
-La mia mamma mi ha spiegato
che omofobia è quando si ha paura delle persone gay…-
La maestra guardò la
bambina e le fece un sorriso, poi prese due gessetti e cominciò a scrivere alla
lavagna.
Santana si avvicinò alla
maestra –Ma fa sempre così...-
-Si, tutta sua madre…- Le
sussurrò l’insegnante.
-la parola omofobia- disse
dopo aver scritto la parola in grande a stampatello con due gessetti colorati
uno blu e uno rosso –deriva dal greco
homos che vuol dire stesso, e fobos che vuol dire paura…
Letteralmente significa paura dello stesso… E si usa per indicare tutte quelle
persone che sono spaventate da chi è omosessuale, ossia da chi ama una persona
del proprio sesso- concluse la maestra guardando i ragazzini.
Brittany
intanto guardava la lavagna soddisfatta.
-Lei è
Santana una mia amica… ed è gay! Se volete chiedere qualcosa sull’omofobia o
sull’omosessualità chiedete pure a lei-
L’ispanica prima
guardò Quinn terrorizzata, poi alzò leggermente la mano e salutò i bambini con un sorriso finto.
Dopo qualche
secondo di silenzio Brittany alzò la
mano.
Santana la
guardò malissimo.
-Lei è
Brittany un’altra amica mia e di Santana, Brittany chiedi pure- disse la bionda
pensando che fosse una buona idea per rompere il ghiaccio.
-Santana sei
mai stata vittima di omofobia…- chiese curiosa la ballerina contenta di aver
imparato una nuova parola.
-Si Brittany-
Un bambino in
terza fila alzò la mano.
La maestra
fece un cenno con la testa.
-E quando?-
Santana si bloccò un attimo.
L’ispanica era appena uscita dalla
struttura dove frequentava le lezioni di marketing.
Aveva appena mandato un sms alla sua
ragazza del momento, tale Molly, con cui spesso frequentava dei corsi al
college.
Il sole era appena tramontato e lei
stava raggiungendo il suo dormitorio.
-Ei bellezza…- disse un ragazzo dietro
di lei.
Santana lo ignorò e continuò a
camminare accelerando il passo.
-Ehy dico a te Lesbica di merda-
A quel punto la Lopez si girò, ok che
era meglio evitare spiacevoli situazioni, ma lei era pur sempre Santana Lopez.
-Come mi hai chiamato?-
-E’un peccato che tu te la faccia con
la tua amichetta, è proprio uno spreco-
-Bhe se ti guardi allo specchio
capisci perché ho cambiato sponda- disse la ragazza che riprese a camminare.
Il ragazzo più alto di lei fece uno
scatto e si piazzò davanti a lei.
-Forse potrei farti cambiare idea,
sono sicuro che infondo ti piace…-
-Vista la tua statura e le dimensioni
delle tue mani, non sarai neanche dotato, e per questo che rompi il cazzo alle
lesbiche, perché almeno hai una scusa sul perché non te la danno.-
Il ragazzo si alterò e le mollò un
ceffone –Non parlarmi così lesbica!-
L’ispanica si toccò la guancia come
paralizzata.
-Senti mi hai seccato, te ne vai?-
chiese la ragazza che non riusciva più a passare.
-Non penso proprio…- disse il ragazzo
afferrandola per i fianchi.
-Lasciala stare- urlò un ragazzo che
era il doppio di lui.
Il molestatore si girò e si prese un
pugno in faccia da Dave, che era appena uscito da lezione.
Il ragazzo si allontanò correndo.
Santana era immobile.
Dave le si avvicinò e l’abbracciò
forte –è tutto ok-
-Avrei potuto tranquillamente dargli
un calcio nelle palle- disse velocemente la ragazza.
-Perché non l’hai fatto?- chiese l’ex
titans.
-Sono abituata alle battutine, ma così…
Mi sono sentita così vulnerabile…-
-E’ tutto ok, ci sono
qui io!- disse il ragazzo continuando ad abbracciarla.
Quinn capendo
a cosa stesse pensando l’amica le toccò la spalla.
Santana la
guardò e la tranquillizzò con lo sguardo per poi guardare il bambino in fondo.
-Come ti
chiami?-
-Brian-
-Sai Brian,
per quanto l’omosessualità sia una cosa normale, molte persone la pensano
diversamente, e spesso succede che se cammino per strada con la mia fidanzata
la gente guarda male e dice cose poco carine- cercò di spiegare con semplicità
la mora.
Quinn la
guardò con dolcezza.
-Ma lei è la
tua fidanzata?-
-Chiese il
bambino accanto a Brian-
-Chris- lo
ammonì la maestra.
-No Chris lei
non è la mia fidanzata è solo un’amica- disse un po’ imbarazzata mentre
Brittany rideva.
-E perché non
è la tua fidanzata e tanto bella?- continuò il bambino.
Quinn capendo
l’imbarazzo dell’amica prese la parola –Ecco hai fatto una bella domanda,
Brittany non è la fidanzata di Santana perché non è gay, perché è
eterosessuale, vuol dire che è attratta da persone del sesso opposto-
-Non è vero…-
disse velocemente Brittany.
Le due
ragazze e i bambini si voltarono di scatto verso la bionda.
-Scusa?-
Chiese l’insegnante confusa.
-Sono
bisessuale io…-
-Maestra che
vuol dire bisessuale?- Chiese una bambina al primo banco nell’imbarazzo
generale.
-Come ti
chiami?- Chiese Brittany alla bambina.
-Rachel…-
-Rachel, sai
anche noi abbiamo un’amica che si chiama Rachel, Bisessuale vuol dire che mi
piacciono sia i maschietti che le femminucce- spiegò la bionda mentre le ex
compagne continuavano ad essere sconvolte.
-Quindi pure
io sono bisessuale, mi piace giocare sia con i bambini che con le bambine-
-Una specie-
disse la ballerina sorridendo.
-No- replicò
Santana prendendo di forza la parola.
Quinn la
guardò male, conosceva benissimo l’amica e aveva capito che si stava alterando.
L’ispanica
fece un respiro profondo e si avvicinò alla ragazzina al primo banco –Quanti anni
hai Rachel?-
-Ne ho dieci…-
-Hai un’età
bellissima Rachel- disse la mora piegando le ginocchia e appoggiando i gomiti –Goditela,
e gioca tanto…-
Quinn fece
uno strano verso.
-Si fai pure
i compiti ogni tanto…-
-Perché poi
non potrò giocare più?- chiese la bambina preoccupata.
-Certo
piccola, solo che crescerai e avrai altri pensieri… tra cui l’amore…-
Poi la mora alzò
leggermente lo sguardo. –Se vi avvicinate vi dico un segreto-
I bambini si
alzarono e si avvicinarono correndo all’ispanica.
-Quando v’innamorerete
capirete tante cose, tra cui anche se siete gay, bisessuali o etero… Ma
soprattutto capirete voi stessi, e sarà tutto bellissimo-
La ragazza si alzò e i bambini l’abbracciarono.
-L’hai
riconosciuta?- Chiese la mora alla ballerina seduta nel sedile accanto al suo.
-Chi?-
domandò la ragazza all’ispanica che guidava.
-Beth la
figlia di Quinn…-
-La bimbetta
bionda?-
-Si…- Le
rispose sorridendo l’ispanica.
-Non ne ero
sicura… Ma com’è successo?-
-Quando Shelby
ha saputo che Quinn iniziava ad insegnare nella stessa scuola dove era già iscritta
la figlia si sono incontrate e hanno deciso di metterla nella sua classe-
-Ed è legale…?-
-Certo, nel
senso, la bambina non sa niente… diciamo che è stato un gesto carino da parte
di Shelby che comunque è una bravissima madre…- spiegò la mora.
-E Quinn?-
-Ovviamente
all’inizio era stranita, parliamo di due anni fa, quando ha preso l’abilitazione
all’insegnamento… Ricordo che siamo uscite io lei e Frances… Stavamo già
insieme…-
La bionda la
guardò poco entusiasta.
-La nomini
sempre, dov’è adesso?-
-Torna
domani, è fuori per lavoro… Perché quella faccia?-
-No… Niente…
E’solo che è bello passare del tempo con te…-
A quel punto
l’ispanica inchiodò.
-Che cosa mi
stai dicendo Brittany?-
-Niente San…-
rispose delusa.
Santana
cominciò a guardarla confusa –Senti che ne dici se ci vediamo dopo, magari
domani, la mattinata mi ha stancata…- disse la mora senza guardare in faccia l’amica.
La bionda
annuì senza aprire bocca e scese dalla macchina.
Santana
accese
la radio e mentre la ballerina si allontanava a piedi partì il
pezzo che Blaine
aveva dedicato a Kurt il giorno che lui era tornato al McKinley, la
sorte volle che fosse anche il pezzo che le aveva dedicato Frances il
giorno che avevano festeggiaro un anno.
I walked
across an empty land
I knew the pathway like the back of my hand
I felt the earth beneath my feet
Sat by the river and it made me complete
Oh simple thing where have you gone
I'm getting old and I need something to rely on
So tell me when you're gonna let me in
I'm getting tired and I need somewhere to begin
I came across a fallen tree
I felt the branches of it looking at me
Is this the place we used to love?
Is this the place that I've been dreaming of?
Oh simple thing where have you gone
I'm getting old and I need something to rely on
So tell me when you're gonna let me in
I'm getting tired and I need somewhere to begin
And if you have a minute why don't we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go
Somewhere only we know?
Intanto Santana aveva già
cominciato a piangere.
So if you have a
minute why don't we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go
So why don't we go
This could be the end
of everything
So why don't we go
Somewhere only we know?
Ho camminato attraverso un albero
caduto
ho sentito i suoi rami che mi guardavano
è questo il luogo dove ci amavamo?
è questo il luogo che ho sognato?
e se tu hai un minuto perchè non andiamo
a parlare di questo da qualche parte che solo noi conosciamo?
questo potrebbe essere la fine di tutto
così perchè non andiamo in qualche luogo che solo noi conosciamo?
---
Capitolo un po’ particolare, mi scuso
se è un po’ troppo poco realistico, non so quando sia realistico che a dei
bambini facciano una lezione del genere, però l’idea mi piaceva troppo e poi
volevo collocare Quinn nel sociale e inserirci Beth. Dopo che ho visto Quinn
con la sorellina di Sam ho pensato che fosse un buon lavoro per lei.
Sulla scena della violenza, non so
quanto sia forte, non volevo esagerare però volevo traumatizzare Santana in
qualche modo.
Sul finale non ho dato indicazioni
volutamente perchè devo lasciare a Santana il tempo di capire perché piange,
senza dubbio tutto questo tempo con Brittany non le è indifferente…
Detto ciò ringrazio sempre tutti
quelli che leggono, seguono e recensiscono la mia storia…
Grazie davvero, mi date una forza
incredibile!
Un bacione
Will