Titolo:
Percy Jackson
e La Costellazione della Macchinetta del
Caffè
Titolo del Capitolo: La Costellazione della Macchinetta del
Caffè
Fandom: Percy Jackson
Personaggi: Percy Jackson, Annabeth Chase, Sam
Rockoverstreet,
Cheryl ( Nel sogno: Cani, Zoe e Artemide)
Genere: Sentimentale, comico,
Avventura
Rating: Giallo (Prevenire meglio che curare, ma penso mi
manterrò sul
verde)
Avvertimenti: What if
Conteggio Parole: 1502
Note: 1. Pur troppo non è betata
2.
Avete a lungo
pensato chi fossero i due importuni visitatori? Chiunque abbiate
pensato, be è
sbagliato.
3.
Cheryl. Un bel
tipetto, spero concorderete con me.
4.
Io amo follemente
Zoe, specialmente la sua parlata, dunque non potevo non metterla in
questa ff.
5.
Perdonatemi la
svista di Annie, ma serviva per il quinto capitolo
6. Ammetto che anche se lo revisionato questo capitolo non mi dice niente …
7. Per la costellazione che sembra
una macchinetta del caffè, la pensa come me anche Nonciclopedia
xD (Giuro l'ho scoperto dopo)
Buona Lettura
La
Costellazione della Macchinetta del Caffè
A
Manhattan non si vedevano le
stelle, ma dal Planetario New Yorkese si. Percy aveva deciso di andarci
con la
sua ragazza, lui doveva studiare le costellazioni e alla sua ragazza
piaceva
semplicemente quel posto. Avrebbe voluto andare con lei a vedere le
stelle dall’osservatorio
sull’Empire, ma sua madre non si era dimostrata troppo
disponibile a lasciare
che suo figlio passasse tutta la notte fuori casa con la sua ragazza.
Quindi
Percy si era dovuto accontentare di studiare una riproduzione della
volta, ma
Annabeth ne era stata ugualmente entusiasta, anzi sarebbe stato
più corretto
dire che era andata totalmente in fibrillazione, aveva passato tutto il
giorno
prima ad indossare vestiti su vestiti, sentendosi per quello anche
terribilmente stupida, per scegliere quello più adatto, con la
sua matrigna che
ogni tanto gli dava qualche parere, del genere che il turchese
risaltava meglio
con la sua carnagione, fino a che non aveva trovato
l’abbigliamento che le era
sembrato più adatto e c’era riuscita, visto che quando
Percy l’aveva vista era
rimasto per qualche secondo muto ad
ammirarla, poi le aveva fatto anche i complimenti e lei era arrossita.
Stavano
insieme già da un po’, eppure ogni volta arrossiva,
cercava di farlo in un modo
discreto( a differenza di Percy), ma non ci riusciva proprio. Alla fine
ripresasi dal rossore sulle gote, Annabeth aveva afferrato con un
movimento
fluido la mano del ragazzo, ancora
assorto a fissarla con lo sguardo da pesce lesso, e si
erano diretti assieme dentro il planetario, scambiandosi sguardi dolci
e
qualche imbeccata, perché non ci riuscivano proprio ad esser
languidi con le
parole.
“Come
mai sei voluto venire
qui?” chiese Annabeth mentre si sedevano sulle sedie morbide che
si trovano
sotto la cupola in cui era riprodotto tutto il firmamento,
“Volevo imparare
qualcosa sulle costellazioni” rispose Percy con innocenza,
indicando il cielo,
Annabeth sorrise e cominciò ad indicarle varie costellazione,
come cambiavano i
cieli, “Quello è Perseus” Annabeth indicò una
V alla rovescia, molto
malformata, Percy annui. Poi Annabeth continuò indicando Il
Grande Carro, i
gemelli, la Cacciatrice – di cui gli osservatori non riuscivano
ancora a darsi
un’idea da dove fosse spuntata fuori – ed altre. Percy
aveva fissato con grande
astio la costellazione di Ercole, ritenendo che lui non meritasse quel
posto
per il dolo fatto a Zoe, che con orgoglio ora era il centro del cielo
lucente.
Percy smise di ascoltare le costellazioni che stava illustrando
Annabeth,
quando la stessa ragazza aveva posato la sua testa sulla spalla del
ragazzo ed
aveva commentato il tutto con un complimento ad un cielo che sarebbe
stato
splendido vedere con gli occhi.
Il
cielo era cambiato, adesso
c’era il cielo invernale ed Annabeth aveva ricominciato ad
illustrare le
costellazioni invernali. Percy era rimasto catturato da una, che
sembrava
brillare di mille soli rispetto alle altre, era proprio lì, che
sembrava dire a
Percy: Guardami! Guardami! Brillo più di tutte! “Cos’è
quella Annabeth?”
chiese Percy alla sua ragazza, cercando di indicarla, ma la ragazza non
riuscì
a capire, “Quale Percy?” chiese gentile, il ragazzo
aggrottò le sopraciglia,
poi rispose: “Quella che sembra una macchinetta per il
caffè! Quella che brilla
più di tutte!” indicando insistentemente, una
costellazione che sembrava una
macchinetta per caffè – o una clessidra- con due lunghi
braci curvi da polipo,
“Ah quella!” esclamò Annabeth avendola finalmente
vista, poi si era zittita,
cercando di ricordare cosa fosse, non le veniva proprio in mente, poco
sotto
c’era Sirio, la stella luminosissima, dunque vedeva la sagoma del
cane, si
ricordò perché era stato situato lì e disse a
Percy: “Il padrone di Siro … Sarà
stato qualche eroe importante” era
mortificata dal fatto di non saperlo, il ragazzo le baciò la
fronte, “Un eroe
di poco conto visto che gli hanno relegato la sagoma di una macchinetta
da caffè”
ridacchiò Percy con una certa sfrontatezza, che fece comunque
ridacchiare
Annabeth, che poi tornata seria l’ammoni, ricordandogli che tutti
gli abitanti
della volta celeste erano stati nel passato gloriosi.
“Jackson!
Percy Jackson!” il
figlio di Poseidone si sentì chiamare da una gioconda voce
amica: Sam. Si voltò
imbarazzato, perché tutto il planetario stava guardando
accigliato il ragazzo
che aveva rotto il silenzio e lui. Sam non era solo, con lui
c’era una
ragazzina bassina, dai capelli ondulati e lunghi, il colore era grano
ardente,
il volto poco dolce, anzi imparziale e severo e gli occhi marrone
scuro. “Sam”
mormorò Percy salutandolo con la mano, Annabeth guardò la
coppietta molto
curiosa, il ragazzo dai capelli castani scivolò tra i posti,
assieme a quella
che doveva essere la sua ragazza perché l’afferrò
la mano senza vergogna per
condurla dove andava. Si sederono accanto ad Annabeth e Percy, lei
aveva uno
sguardo di sufficienza, come se la loro presenza le mettesse il
ribrezzo, lo
schifo più assoluto, ma decise di trattenere qualsiasi commento.
“Tu devi
essere Annabeth … Percy parla di te, continuamente!”
esclamò Sam, guardando la
ragazza dell’amico, Annabeth arrossì un po’,
“Lui è Sam, un mio amico” lo
presentò il figlio di Poseidone, sperando che Sam non se ne
uscisse con
qualcosa di imbarazzante, Sam sorrise, poi indicò la ragazza che
era con lui,
“Lei è Cheryl” la
presentò, la ragazza
sorrise a Sam dolcemente, prima di regalare ai due un’occhiata
gelida,
mascherata da un forzato sorriso freddo, per compiacere il ragazzo.
Guardavano
le stelle tutti e
quattro, poi Sam era andato un attimo in bagno ed aveva lasciato Cheryl
con la
coppia. “Ercole non merita di stare lì …”
biascicò alla fine Percy dopo averci
pensato tutto il tempo ed aver abbandonato l’idea della
macchinetta del caffè,
“Lo so” bisbigliò Annabeth, Cheryl sorrise
soddisfatta, “Non mi capita spesso
di sentire qualcuno con il mio stesso parere su ciò”
rivelò, mostrando per la
prima volta una voce graffiante, che liberò sulla schiena di
Percy diversi
brividi di inquietudine, stesso effetto provò Annabeth,
“Come scusa?” chiese
poi la ragazza. Cheryl rispose: “Tutti adorano ed imitato Ercole.
A me non è
mai piaciuto …” si fermò, spostò gli occhi
da Ercole a Zoe, Percy seguì lo
sguardo e si chiese perché la fissasse con tanta
intensità, “Poi dopo quello
che ha fatto a l’Esperide Zoe” sibilò, sperando
quasi Percy e Annabeth non la
sentissero, i due fidanzati si guardarono preoccupati tra loro, prima
che
potessero dire altro, Sam era tornato. “Che mi sono perso, Cher?”
chiese
Sam, la ragazza lo squadrò il malo modo a quel nomignolo, il
ragazzo sorrise
bonario. Annabeth e Percy si guardarono tra loro preoccupati,
spaventati da
Cheryl. Come faceva a sapere di Zoe? Poi quella voce così
graffiante, c’era
qualcosa di strano. “Penso sia qualcuno, o qualcosa, che si sta servendo di Sam per arrivare a
te”
bisbigliò Annabeth nell’orecchio di Percy, che si
voltò verso Sam, che stava
chiacchierando amabilmente con la ragazza, che di tanto in tanto
volgeva a loro
uno sguardo altezzoso.
Dopo
esser tornato a casa,
Percy aveva dimenticato totalmente le costellazioni e si era
concentrato su
Cheryl, non aveva fatto altro che pensare a lei, se fosse successo
qualcosa a
Sam per colpa sua , non se lo sarebbe mai perdonato. Era andato a
dormire,
mosse da inquieti pensieri, come i sogni che lo accompagnarono la notte.
Percy
non sognò Cheryl e nulla
che la riguardasse. Era in un bosco, il cane splendente
dell’ultima volta era
accanto a lui, ma non era solo, anche un altro lo affiancava. Tutti e
tre erano
nella foresta, cercavano qualcosa con molta insistenza. Un rumore
dietro i
cespugli, puntò l’arco che aveva tra le mani, un piccolo
coniglio era saltato
fuori, scoccò la freccia e l’abbatté, i cani
latrarono felici. Dai cespugli
giunsero due splendide fanciulla, una era Artemide, Percy la riconobbe
immediatamente e l’altra era Zoe, Percy rimase sconvolto nel
vederla, era
passato così tanto tempo, che aveva quasi cominciato a
dimenticare i tratti nel
viso della cacciatrice, “Mia signora è sempre lui!”
esclamò Zoe con quel tono
astioso, per i maschi, che aveva mostrato dal principio e che sono lui,
Percy,
era riuscito a cancellarle, “Ancora voi, cacciatore?”
chiese irritata Artemide,
Percy, anzi colui che possedeva il corpo, si era chinato ed i cani
l’aveva
imitato, “Ecco divina …” bisbigliò
l’uomo, afferrando la carcassa del coniglio,
“L’offro a voi, come pegno per la dea della caccia” aggiunse, la voce era roca e profonda ed il
tono ossequioso, “Accetto l’offerta Cacciatore” disse
Artemide, con il volto
che come sempre era una lastra di marmo,
raccolse dalle mani di lui il piccolo coniglietto, il manto
bianco era
macchiato di rosso ed una freccia gli aveva passato il collo di netto,
accennò
un sorriso, quello era talento, anche su una piccola preda lo poteva
stabilire,
quello non sarebbe stato un semplice cacciatore, quello sarebbe stato
Il
Cacciatore. “Ed ora vi autorizzo a dirmi il vostro nome”
aggiunse, addolcendo
appena la voce, Percy si ritrovò ad alzare il volto e fissare
negli occhi la
dea, Zoe dietro era curiosa ed i cani guaivano spaventati.
Il
nome del cacciatore, Percy
non l’udì, perché il suono della sveglia,
l’aveva costretto a ritornare tra i presenti.
*
Anticipazioni? (E perchè no)
Percy si ritroverà ad avere un confronto con Cheryl in Central Park. Mentre per un breve cameo avremo la comparsa di una personaggio che, per conto di qualcuno, dovrà portare qualcosa da qualche parte.