Crossover
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Autore: Ilune Willowleaf    19/02/2006    4 recensioni
cosa succede quando due universitarie annoiate decidono di farsi una passeggiatina in mondi altrui? Sconsigliato ai leghisti...
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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PIC NIC NEL BOSCO PUFFO

PIC NIC NEL BOSCO PUFFO

-Casa dolce casa!- esclamò Giulia, mentre Michela scaricava zaino e souvenir vari (compreso una tartaruga di conchiglie di Axia… peccato che Axia NON fosse sul mare…-_-).

-Ehi, Giuchaaan! C’è solo questa roba qui in freezer?- chiamò Dess dalla cucina.

Lui e Hiro si erano accomodati al tavolo, e come parziale vendetta per la convocazione e i “lavori forzati”, si stavano pappando tutto il gelato che le due ragazze avevano comperato!

-NUUUUU il mio affogato al cioccolato! ;___; -

-Molla, lo so che te lo mangi solo per farmi dispetto!- Michela aveva già iniziato una lotta a tira e molla con il suo menta-e-pezzetti-di-cacao contro Hiro… lotta che finì quando la scatola schizzò via di mano ai due, finendo… sulla testa di Hiro!

Censuriamo qui le imprecazioni silenziose che il demone tirò alla sua “datrice di lavoro temporanea”, al gelato, al mondo intero che ancora non aveva provveduto ad eliminarla in modo il più truculento possibile.

La lotta invece a solletico, ganascini e ditate nei fianchi di Giulia contro Dess finì a favore di quest’ultimo, più che altro perché la bionda era terribilmente solleticosa…

Mangiandosi a cucchiaiate il gelato, il demone chiese -Qual è la vostra prossima meta?-

-Mah, non so… facciamo così: prendiamo un libro a caso dalla libreria, e andiamo in quella realtà!- fece Giulia, allungando distrattamente una mano verso lo scaffale eufemisticamente chiamato libreria, che minacciava di cedere sotto il titanico peso di una massa di libri.

-…

“Esempi di storie per bambini di animali antropomorfi”?! Come diamine c’è finito qui?!- esclamò Giulia, col suddetto libro in mano.

-Mea culpa: preso per un laboratorio facoltativo. – fece Michela, cercando di recuperare il recuperabile da un Hiro furioso coperto di gelato alla menta, in via di scioglimento per la collera del demone.

-Si va? ^__^ abbiamo detto che andavamo nel mondo del primo libro preso!!!-

Tre paia di occhiate incredule la trafissero.

-Beh, si era detto che si andava, no?-

Altre occhiate nere.

-Okeeeeeiiiiii….- disse la bionda –Michela, andiamo a comperare altro gelatoooo…- disse, trascinando l’amica fuori.

-Ho un brutto, bruttissimo presentimento. – fece placido Dessran, ripulendo la vaschetta che conteneva il gelato.

Hiro imperterrito, immobile, gocciolava menta.

-Non c’è altro da fare, dobbiamo portarceli dietro alla traditora. Hiro in particolare. - commentò Giulia, che aveva convinto Michela che un viaggetto in un universo di furry non sarebbe stato male.

-Beh, le carte dei sillogismi è ok. – la bruna aveva già sistemato le carte da leggere -Occorrerebbe prenderli a tradimento. –

-Per Dess so come fare… ma per Hiro?-

In quel momento stavano passando davanti a un’edicola…

-Ragazzi, pensierino!- La bruna gettò in grembo a Hiro il nuovo numero di Berserk (che in copertina recava il titolo “non adatto ai minori di 99 anni per le scene di violenza presenti”), e a Dess arrivò in testa il nuovo numero di Bastard (con i personaggi femminili sempre più tettuti di vignetta in vignetta).

Era strano vedere due demoni millenari immersi nella lettura di manga, uno sogghignando come chi ha trovato nuove idee (o ha riconosciuto una sua creazione?), l’altro sghignazzando scompostamente per la sboronaggine di Dark Schnaider.

E mentre i due leggevano, sorridevano o sghigazzavano, Michela aveva già iniziato a recitare i sillogismi.

Un attimo prima di terminarli, le due afferrarono per mantello (Hiro) e coda (Dessran) i rispettivi demoni, partendo per…

-DOVE DIAMINE SIAMO?!-

-Racconti furry, Hiro!- fece giuliva Giulia analizzandosi.

Era diventata un kawaissimo istrice.

-OMMIODDIO!!! Hiro è diventato un FURETTO!!! AAHHHH SONO UN RICCIO!!!-

Dess analizzava sconvolto i cambiamenti apportati al passaggio ai loro corpi.

-Adattamento somatico - fece un corvo occhialuto dall’aria saputa, che tutti riconobbero per Michela.

-Oh, Hiro, sei TROPPO PUCCIOLO!!!!- notò Giulia.

Il demone della morte era diventato un pelosissimo furetto nero, con occhietti neri come bacche di mirtillo, e un mantello nero. Una piccola falce gli comparve tra le mani.

-CHI SAREBBE PUCCIOLO?!?!?!- *CHOMP*

……

………

Azione: Hiro tenta di mordere Giulia

Risultato: Giulia ora è un istrice, e Hiro si trova un aculeo di istrice piantato nel naso.

*GOCCIOLOOOONEEEEE*

-NO! Quello che troppo è troppo. Io mi rifiuto: me ne vado!- fece il demone con un tono così freddo da poter congelare un pinguino in tuta termica.

Con uno sbuffo di fumo, si contro-evocò tornandosene a casa.

Dess commentava tra sé e sé –Mi piacciono i ricci… dicono che sc****o da matti…-

-Pervertito… non farti strane idee, siamo specie diverse. – fece Giulia con una gocciolina sulla tempia. Poi si avvicinò a Michela.

-Dai, puoi evocarne un altro, di custode… e poi gli ho scattato una foto!- fece la ragazza-istrice, estraendo vittoriosa la macchina fotografica!

Michela stette pensierosa per alcuni istanti. Poi gridò –TORTA DI MELEEEEEE!!!!!!-

Un ululato spettrale squarciò l’aria tranquilla del bosco, mentre piccole creature terrorizzate schizzavano nei nascondigli, sicuramente insufficienti a proteggerle dalla terribile creatura che s’avvicinava volando su quattro zampe lupesche che quasi non sfioravano il sottobosco di foglie secche…

*arf arf arf* ß scodinzolio -Qualcuno ha detto “torta di mele”?-

-Ciao Lotus. Sei appena stato comandato volontario per farmi da bodyguard. La paga è una torta di mele al giorno…-

-ALL RIGHT!-

Il lupo dal pelo dorato scodinzolava, mettendo in mostra in un sorriso tutto lupesco una chiostra di denti candidi e letali.

-Voglio vedere se ora ci prova…- fece Dess, appallottolandosi e mostrandosi al lupesco collega come una palla si aculei ben poco appetitosa.

-la la lalalallala puffa una canzon!-

un allegro coretto fece voltare le due ragazze-furry con sguardo allucinato.

-Oh, no…

-On, no no no…

-Oh nononononoNOOOO!!!!!! I PUFFI!!!! DOVE HO SBAGLIATO?!- si disperò la mora.

-Puffi? Quei cosini blu alti quattro dita tutti zuccherosi ripieni di puffbacche?- fece Lotus interessato.

-Si, quelli che abitano in funghetti rossi a puntini bianchi, notoriamente allucinogeni, e sicuramente è per questo che vanno in giro canticchiando in quel modo assurdo…

Lotus? Lotus?-

-Buoni. Gustosi e teneri. – fece il lupo, leccandosi i baffi. Un cappellino bianco spuntava tra le labbra, impigliato in un dente. Il lupo lo sputò.

*gocciolone degli altri tre*

Giulia ebbe un’idea -Beh, sicuramente li cercheranno… perché non andiamo al villaggio dei puffi… per “aiutarli”, è ovvio, a ritrovare i loro puffolini scomparsi!- fece la bionda, con occhiata mefistofelica.

Seguendo a ritroso la pista dei puffolini, arrivarono a una distesa di rossi funghetti che nessuno mangerebbe… ma che qualcuno abita.

-Salve! Volete puffare con noi una crostata di puffbacche?- li accolse Puffo Cuoco.

-Io pufferei una puffosa polpetta di puffo…- fece sogghignando Lotus *CHOMP*

-Lotus, se ti vuoi mangiare i puffi, almeno non lasciare prove… hai una gambina che ti spunta dalla bocca…-

-‘cufa *GLOM* scusa… era bello cicciottello…-

-Ora, non ti pappare ogni puffo che vedi… fai fare a noi, e vedrai che te ne procureremo tanti di più! E poi, fa male mangiare fuori orario! Rischi di ingrassare!- fece Michela, graziosamente appollaiata sulle spalle del suo lupacchiotto preferito.

Si vide il lupo tirare un’immaginaria cintura, e dire sconsolato –Hai ragione… non posso permettermi di mettere su altri due etti, o la mia linea da strafigo ne risentirà!- fece con aria drammatica.

Così, il bizzarro quartetto arrivò al fungone più grande, la casa del Grande Puffo.

-Grande Puffo! Grande Puffo!- l’inconfondibile voce di Quattrocchi squarciò l’aria tranquilla della pacifica mattinata de villaggio.

Stava sventolando il cappellino di Bontina, inconfondibile perché rosa.

-Grande puffo, Bontina e i puffetti sono scomparsi!-

-Oh accipuffolina! Questo è grave! Dobbiamo subito cercarli! Vorreste aiutarci, nuovi amici?- fece il puffo dal cappello rosso ai quattro animali antrpomorfi che si erano appena presentati al villaggio.

-Sarà un PIACERE!- esclamò la corvettina appollaiata sul lupo.

-Io vi aiuterò!- esclamò Quattrocchi, tirando fuori da non si sa dove una lente d’ingrandimento e una mantellina da Sherlock Holmes.

-Iniziamo le indagini! I puffolini stamattina sono usciti… e sono andati verso la diga!-

Il puffo occhialuto si mise a capo del gruppetto, dirigendosi verso il fiume, dove Puffo Ingegnere e Puffo Inventore stavano aiutando i castori a costruire la diga…

Parlarono con i due, che confermarono che i puffolini, dopo aver portato loro la colazione di crostata di puffbacche, erano andati a raccogliere fiori con Puffetta al prato.

Mentre Quattrocchi guardava con la lente d’ingrandimento ogni briciola di terra…

*chomp*

*chomp*

-Cos’era quel rumore?- chiese Quattrocchi con la sua voce nasale.

-Quale rumore? ^____^- fecero Giulia e Dess, facendo schermo a un Lotus che sputava una squadra e un righello.

-Ma, chissà…- rincarò Michela, imboscando i residui –te lo sarai sognato! Andiamo, su…-

Al prato dei fiori, Puffetta stava facendo collane di fiori…

-Lalalalallalla puffa una canzon… ciao Quattrocchi!-

-Ciao Puffetta. Hai visto i puffolini?-

-Si, hanno raccolto fiori con me, poi sono andati a portare una collana di fiori a puffo Vanitoso…-

-Grazie!- e mentre Quattrocchi correva a casa di puffo vanitoso…

*chomp*

Lotus sputò un rossetto, delle scarpine col tacco e… un paio di CALZE A RETE?!

*gocciolone*

-Beh, una femmina con tanti maschi… farà il mestiere più antico del mondo. – commentò Dess, con un gocciolone puntuto.

Per strada si imbatterono in Puffo Forzuto che si allenava sollevando Puffo Pigrone, che dormiva beato.

Anche loro confermarono la direzione presa dai puffolini…

*chomp chomp*

-Lotus, lavati i denti, o ti verrà una carie!!!-

Piccola pausa al fiume: il lupo estrasse uno spazzolino violetto e un dentrifricio alla fragola, iniziando a lavarsi metodicamente le zanne, e mangiandosi già che c’era Puffo Nuotatore e Puffo Selvaggio, che facevano un sospetto bagnetto assieme.

In pochi balzi, raggiunsero Quattrocchi, che impegnato com’era a guardare con la lente d’ingrandimento ogni minima traccia sul terreno, non solo non si era allontanato troppo, ma non aveva minimamente notato la dipartita dei due puffi amanti… della natura (e non solo di quella).
Con un sorrisone, Lotus, seguì l’eterogeneo gruppo (ricordiamolo: una istrice in blue jeans, una corvettina occhialuta con maglietta nera, un riccio con calzoni di pelle, e un puffo saputello…)

Anche Puffo Vanitoso, rimirandosi allo specchio con i fiori freschi, confermò che i puffolini erano passati, e poi erano andati a raccogliere le puffbacche per Puffo Cuoco.

Puffo Cuoco non fu chompato solo perché già riposava (rest in peace… ohps, in piece), in quel pozzo senza fondo che è lo stomaco di Lotus.

Alla fine, arrivarono a dove Quattrocchi aveva trovato il capello di Bontina.

-È un mistero… proviamo a rifare il giro…-

……

………

-GRANDE PUUUFFOOOO! GRANDE PUUUUFFOOOO!!!- lo sconvolto Quattrocchi reggeva tra le braccia i resti dei puffi precedentemente incontrati… tranne le calze di Puffetta (quelle se l’era imboscate lui) –PUFFO GEOMETRA, PUFFO INVENTORE, PUFFO FORZUTO E PUFFO PIGRONE, E PUFFETTA E PUFFO VANITOSO E PUFFO CUOCO SONO TUTTI SPARITI!-

-Calma, Quattrocchi, e raccontami che cosa è successo!- fece Grande Puffo.

Dopo che Quattrocchi ebbe raccontato a Grande Puffo quanto accaduto, questi prese i reperti per analizzarli, e si chiuse nel laboratorio.

Puffo Quattrocchi convocò un’assemblea dei puffi…

Lotus sfoggiava un grazioso bavaglino con scritto “mum’s baby”. Gli altri tre avventurieri furry se ne stavano tranquilli a bere the e a mangiare crostata di puffbacche…

-Loootuss… non ti ingozzare, ok?- fece Michela, lisciandosi le penne.

Il lupo sogghignò.

Appena il branco di esserini blu fu radunato, Lotus si leccò le labbra…

-Vuoi un digestivo?- chiese Dessran, porgendo un bicchierone di grappa di mele.

-Grazie, si… l’ultimo mi è rimasto in gola…- fece il licatropo, accucciato sul palco puffoso per le riunioni puffose dei defunti puffi che si stavano lentamente sciogliendo nel suo stomaco tritatutto.

Puffo Quattrocchi era andato a chiamare Grande Puffo, e quando i due uscirono, si trovarono davanti il desolate spettacolo della piazza vuota.

-Ma voi non avete visto nulla?- fece Grande Puffo.

-Noi? NOOOO…-

-Che mistero…- fece Grande Puffo, grattandosi la barba.

-Sono stati ELIMINATI!!!!- disse una voce dalla foresta. Un ragazzino di forse otto anni, in giacca, farfallino e calzoncini corti, emerse con… un aquilone rotto?!

(Beh, ero a un pic nik con Ayumi e gli altri, e l’aquilone è volato via, e seguendolo sono arrivato qui… n.d.Conan).

-AAAAHHHHH!!! IL DETECTIVE PORTASFIGA!!!- gridarono Giulia e Michela, mentre Dess toccava parti basse per fare scongiuri. Le due ragazze, in mancanza d’altro e non volendo importunare Dess per ciò, tirarono fuori ferri di cavallo e cornetti di corallo, gobbetti e zampe di coniglio, spargendo una miniera di sale…

-Esagerate… non è vero che porto sfortuna!-

In quel momento, un aereo passò in cielo, qualcuno tirò lo sciacquone, e un blocco di ghiaccio merdoso azzurro di liquido da wc precipitò in testa a Puffo Quattrocchi.

*GOCCIOLOOONEEEE*

-Davvero? – fece Giulia, un sopracciglio che incontrollato danzava all’impazzata.

-Davvero… ora, analizzando tutti gli indizi…-

-Mah, veramente io avrei già capito chi…- fece Grande Puffo…

-E stabilito chi sono i vostri nemici privi di alibi… il colpevole è… GARGAMELLA!!!-

*caduta generale*

-MA SE NON SI E’ MANCO VISTO IN GIRO!!!- esclamò Michela, tirandosi faticosamente su.

-Eheheheheh….^^;;; - ridacchiò Conan.

*chomp*

-BLEARGH! ‘chifo!!!- Lotus, che aveva tentato di mordere e mangiare Conan, sputacchiava qui e là con aria schifita.

-Oh, no, adesso è lupo mannaro pure lui! Qui ci vogliono misure drastiche!- esclamò Dessran. Schioccò le ditine da riccetto, e una colata d’argento scese sul piccolo detective portasfiga, trasformandolo in una statua a perpetua memoria della fine che fanno i rompicoglioni.

Poi lo impacchettò, e lo mandò nel giardino di una certa villa di Arcore… tanto, nano lo è già, un nano da giardino in più o in meno, chi lo avrebbe notato?

(notizia speciale del tg: sulla villa del Premier B. è appena caduto un meteorite!!!)

-Bene bene… Lotus, non ti pappare Grande Puffo…lo impacchettiamo per Gargamella…-

Così, malgrado le proteste de Grande Puffo, il capo del villaggio dei nanetti blu venne impacchettato in una scatola regalo ben infiocchettata.

-Io sento ancora odore di puffo…- fece Lotus, sradicando le case alla ricerca della sorgente di quell’odore.

Lo trovarono.

Era chiuso in una cantina, con sguardo folle, un turbante in testa e una strana cintura imbottita…

-Ehi, tu chi sei?- chiese il lupo, fiutandolo.

-Io sono Puffo Kamikaze! Posso esplodere? Posso? Posso?-

-Ehm…magari più tardi…ok?- fece Giulia, ficcandolo in una scatola imbottita.

“Terminati” i puffi, ripresero misteriosamente sembianze umane, e si incamminarono verso casa di Gargamella…

Garghy stava discutendo con un nano alto un metro e un pinolo…

-Ti avevo pagato profumatamente e in anticipo per sterminare quei piccoli comunisti blu!-

-ma… ma… ma…Io non li trovo! Si sono nascosti nel bosco!-

-Chi, quei piccoli bocconcini blu? Te ne abbiamo portato uno come souvenir, Garghy!- esclamò Lotus, avanzando a grandi passi.

-E… e tutti gli altri?- chiese il mago straccione. Lotus si batté significativamente la pancia.

-Buoni. Molto. – fece placido Lotus, ignorando la faccia triste di Gargamella, che voleva papparseli tutti lui.

Notando poi che il sovuenir era Grande Puffo, corse in casa a metterlo… in pentola per il brodo? Arrosto? allo spiedo? Peccato, un solo puffo e così tanti modi per cucinarlo.

Riconosciuto il mandante di Gargamella, Giulia porse, con un sorriso falso come una carta da tremilalire, il pacchettino col puffo kamikaze. Il nano aprì il pacchetto… che gli esplose in mano, lasciando intatte solo le scarpe…

-Ok, anche per oggi, abbiamo fatto la nostra buona azione… Lotussino, torniamo a casa che ti faccio la torta di mele che ti piace tanto?- fece Michela, facendo “pat pat” al suo furry preferito.

  
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