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Autore: Minina    19/05/2011    1 recensioni
[...]Come la gioia era arrivata, così se n'era andata; e il momento in cui i due giovani innamorati credevano fosse solo l'inizio di una nuova vita, in realtà non era altro che l'inizio della fine. Della loro fine.[...]
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Run, Joey, Run.

 

 

 

 

Every night, the same old dream
I hate to close my eyes
I can't erase the memory
The sound of Julie's cry


 

 

 

Era successo di nuovo.

Joe si era svegliato ansante nel bel mezzo della notte, sudato e con il cuore che gli sembrava volesse scappargli dal petto.

Le sue mani strinsero con forza il leggero lenzuolo azzurro in cui era avvolto, andandosi poi a posare sul volto, coprendo gli occhi.

Joe si piegò su se stesso, arrivando a toccarsi le ginocchia con la testa mentre dei singhiozzi sommessi presero possesso di lui.

Era successo di nuovo.

Quell'urlo straziante che non voleva uscirgli dalla mente non gli dava tregua; ogni notte, ogni maledetta notte quello strido lo faceva svegliare improvvisamente, portandogli alla mente immagini che tanto, tanto volentieri avrebbe voluto cancellare.

Ma sapeva che questo suo desiderio, non si sarebbe mai avverato nonostante fossero passate già molte settimane da quel macabro episodio...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-We gonna get merried-

 

 

 

UN ANNO PRIMA

 

La primavera era finalmente arrivata, e con essa la miriade di colori che i fiori possedevano insieme al loro inebriante profumo che solleticava le narici e che, spesso, risvegliava ricordi nascosti nelle menti e nei cuori.

Periodo di cotanta bellezza non poteva essere più giusto, dato che erano appena iniziate le tanto attese vacanze primaverili per i poveri studenti che, fino ad all'ora, avevano sgobbato sopra i pesanti libri di testo, concentrandosi sugli ultimi esami avuti prima di quell'atteso periodo di riposo.

le vie delle strade che fino a quel momento erano pressoché deserte la mattina, ora erano completamente prese d'assalto da quei giovani studenti che cercavano di godersi al meglio la vacanze; c'era chi scherzava fra amici, c'era chi, addirittura, passava del tempo con la famiglia, e c'era chi s'impegnava a trascorrere più ore possibili con la persona che in quel momento significava tutto.

 

Il parco dei Ciliegi era in tutto il suo splendore, e la miriade di alberi in quel posto contenuti erano occupati da altrettante coppie di innamorati che, in quel giorno così bello e caldo, avevano deciso di passare del tempo assieme, all'ombra di quei bellissimi arbusti e dei loro stupendi fiori rosei, che sprigionavano un profumo così forte, che sin dall'altra parte della città di poteva dire di sentirlo, almeno un poco.

E così, sotto le fronde di uno di quegli enormi alberi liberi, se ne stava tranquilla tranquilla una bella coppietta.

Lei era stesa sopra le gambe del suo lui, mentre il giovane le accarezzava dolcemente i setosi capelli bruni, che qualsiasi giovane ragazza avrebbe certamente invidiato.

Si guardavano intensamente negli occhi, potendo trovare in quest'ultimi la loro propria immagine riflessa.

Questi due giovani erano certamente innamorati, e non provavano un amore che solitamente viene percepito dalle coppie di quell'età di fine liceo, il loro amore era vero, puro, che non si basava minimamente sulla passione carnale, ed era proprio questo che li aveva portati a festeggiare il loro sesto anniversario sotto le frasche rosee del ciliegio che aveva ospitato il loro primo bacio.

Julie, così si chiamava la ragazza, pensava spesso a quel magico momento e a ciò che aveva portato.

Nel suo cuore e nella mente esisteva solo lui, Joe, il suo amato uomo dai riccioli bruni che la fissava dolcemente, continuando ad accarezzarle mani e capelli, facendola sentire la ragazza più fortunata del mondo intero. E forse lo era.

Era raro che un amore così forte potesse nascere in due così giovani; ma loro lo possedevano.

sei anni amore mio, sei anni” pensò ad alata voce Julie chiudendo gli occhi così da assaporare appieno quel dolce tepore che le proveniva dal cuore. “sono sei anni ormai che fai parte della mia vita, e a me sembrano passati soltanto sei giorni. È questo possibile?” domandò retoricamente.

sai..” disse Joe, avvicinando il proprio volto a quella dell'amata “...mi hanno detto che quando una persona è felice, il tempo sembra scorrerle addosso come niente”

è per questo allora che mi sembrano essere trascorsi solo sei giorni..” le rispose Julie alzandosi col busto dalle gambe di Joe. “...perché sono la ragazza più felice della terra!”

Joe sorrise dolcemente a quella brunetta che gli stava di fronte e che ogni volta che la guardava, sentiva dentro di se mille farfalle che gli svolazzavano con noncuranza nello stomaco. “e dimmi Julie, come mai ti credi la ragazza più felice della terra?” Joe voleva sentirsi ripete quella frase che tanto, tanto spesso l'amata Julie gli rivolgeva, facendolo sentire al settimo cielo.

bhe, credo che sia per il fatto che appartengo al ragazzo più fantastico che questo pianeta abbia mai ospitato. Sai Joey, non mi ero mai innamorata, e a stento potevo capire cosa questa parola volesse davvero dire, ma ora conosco a pieno il significato, meglio di chiunque altro! Mi sento ogni giorno come se stessi per toccare il cielo con un dito quando sono con te, e quando invece sono da sola vengo fatta prigioniera da un senso di solitudine orribile, che mi circonda e mi soffoca...” Julie abbracciò se stessa come se in quello stesso momento stesse provando quell'orribile sensazione e volesse, in qualche modo, sconfiggerla; tuttavia, prima di continuare a parlare, sospirò profondamente “...soprattutto quando sono da sola in casa mia...con mio padre”

un brivido le percorse la schiena solo a nominare quel nome; Joe le cinse le spalle e poi l'abbracciò con tutto se stesso cercando di darle conforto. Sapeva bene che genere di uomo era il padre di Julie.

Le voleva bene, certo, ma era un tipo piuttosto violento, irascibile e testardo; purtroppo era già capitato che alzasse le mani contro l'indifesa Julie chiedendole immediatamente perdono per quel gesto violento, così che la fragile ragazza potesse perdonarlo pressoché subito.

Una delle poche volte che l'uomo aveva usato violenza contro la ragazza fu quando ella era stata così avventata da dirgli che aveva una relazione con Joe, allora il padre, che come sempre non era di buon umore, la prese per un braccio tirandola verso di se facendola urlare di dolore, dicendole poi che doveva lasciare quello stolto approfittatore il giorno dopo, e che non aveva alternative; Julie, ovviamente, acconsentì e altrettanto ovvio fu il fatto che ella non troncò la relazione con l'amato Joe, che in quel periodo era tutto per lei.

io non ti abbandonerò mai..” le sussurrò Joe all'orecchio “...mai, hai capito bene?”

Julie annuì con la testa, nascondendosi poi sopra la spalla di Joe, assaporando il profumo dei suoi capelli e abbracciandolo con tutta sa stessa, bisognosa di calore.

non scortatelo testona!” disse poi Joe, dandole un leggero buffetto sulla nuca, facendola ridere.

io non sono una testona!” obbiettò sorridente lei.

ooooh si che lo sei, tesoro. Sei la testona più testona che io abbia mai conosciuto” le prese in giro lui, divertendosi a vederle il broncio stampato su quel bel visino che si ritrovava. “e ne sono enormemente grato”

il volto di Julie si illuminò, il sorriso le si aprì in volto e gli occhi azzurri iniziarono a brillarle.

lo sai che ti amo Joey?”

si, grazie al cielo lo so” le disse, prima di baciarla sulle labbra rosee. “..ma detesto quando mi chiami Joey!!” le fece sapere abbracciandola.

lo so, ma a me piace molto, per cui rassegnati amore mio” disse lei alzando il capo verso quello di Joe, fissandolo intensamente negli occhi, prima di portare una mano fra i suoi bei capelli castani e baciarlo intensamente.

Ogni volta era come se fosse la prima.

Le emozioni che provavano erano indescrivibili persino a loro stessi, sapendo però che erano ormai un'anima sola inscindibile, che se solo fosse stata divisa in due, sarebbe morta fra strazianti dolori che la laceravano parte a parte.

Joe s'allontanò dall'amata per un breve istante, riaccogliendola poi fra le sue possenti braccia e chiudendo gli occhi; l'amava davvero lui, quella dolce ragazza di nome Julie che ora godeva del suo calore, quella bambina cresciuta troppo in fretta con una madre assente ed un padre bruto. Ricordava perfettamente il primo giorno che la incontrò, quando si ritrovò a specchiarsi in quei due enormi occhioni azzurri da cerbiatta; sembrava così tanto un cucciolo bisognoso d'affetto e, a dire il vero, Julie lo sembrava tutt'ora.

quante volte ti ho detto che ti amo?” le domandò sottovoce Joe.

tante. Tante amore mio, ma non abbastanza”

e sei felice?” domandò nuovamente il ragazzo, che ancora stringeva il suo amore fra le braccia.

si, amore mio mio. Il mio cuore e la mia anima traboccano di felicità” rispose con sicurezza Julie, come se amarlo fosse la cosa più naturale e spontanea per lei, e d'altronde lo era davvero.

e potresti essere più felice di quanto tu non lo sia già ora?”

quell'ultimo quesito stupì la giovane Julie che prontamente si allontanò dal corpo del ragazzo, fissandolo con una nota di confusione in volto.

cosa stai cercando di dirmi Joey?”

vi fu un istante di silenzio fra i due innamorati che portò ancora più confusione nella testa di Julie la quale, nel vedere Joe abbassare lo sguardo verso il verde prato primaverile, si domandava se era meglio se iniziasse ad avere timore.

Julie...” cominciò a parlare Joe con una voce alquanto tremolante, che certo non diede conforto alla povera ragazza “...io ti amo più della mia stessa vita, e questo lo sai.” disse il ragazzo continuando a tenere lo sguardo basso “ma, cerca di capirmi, questa relazione fra noi non mi soddisfa più come una volta...”

Julie sentì un dolore lancinante al cuore, come se trafitto da mille pugnali, iniziando ad avere realmente timore delle parole scaturite dall'amato. Le mani iniziarono a tremarle così come le lacrime iniziarono a salirle agli occhi, pronte a scendere e solcare quel meraviglioso viso dai lineamenti gentili chi si ritrovava; e nonostante intuisse ciò che Joe le voleva dire, lo lasciò proseguire.

...Julie, quello che voglio dire è che...”

un'altra pausa, e un altro coltello nel cuore di Julie prese posto.

...Julie....Mi vuoi sposare?”

Le lacrime che fino a qualche secondo prima Julie aveva arginato silenziosamente, cominciarono la loro corsa attraverso le sue rosee gote; ma finché qualche secondo prima erano lacrime di tristezza, ora si erano trasformate in lacrime di gioia. Vera e pura gioia.

Julie si portò le mani alla bocca soffocando un singhiozzo, chiuse gli occhi facendo si che le ultime calde lacrime lasciassero i suoi occhi, gettandosi poi con tutta se stessa verso quel giovane uomo che l'aveva quasi fatta morire di paura.

oddio Joey...si...si lo voglio!!”

e così si ritrovarono entrambi stesi sul prato macchiato dai rosei petali di ciliegio, uniti in un abbraccio che in quel momento racchiudeva tutta la loro felicità nel sol pensiero della vita che avrebbero passato uniti sotto il sacro vincolo del matrimonio.

Joey...significhi così tanto per me” gli disse Julie con un filo di voce, portando nel volto del ragazzo dolce sorriso.

sai..” si riprese subito, sciogliendosi dall'abbraccio e portando le proprie mani sulle spalle dell'amato, guardandolo negli occhi. “...immagino già la cerimonia! Io con un bellissimo vestito bianco con le maniche a sbuffo e il velo sopra la mia faccia che, accompagnata dalla marcia nuziale suonata dal soave suono dell'organo della chiesa, avanzo sopra il tappeto rosso che mi porta all'altare. Che mi porta a te”

gli occhi sognanti della ragazza brillavano come le due stelle più luminose del cielo mentre, stesa sopra il manto erboso, canticchiava allegra la marcia nuziale. D'un tratto portò lo sguardo verso Joe che, al suo contrario, non sembrava affatto entusiasta della futura cerimonia che si sarebbe tenuta solo per loro; sembrava, invece, piuttosto serio e con una nota di preoccupazione negli occhi, nota che fece preoccupare a sua volta la giovane Julie, confusa da quella strana espressione.

per far si che questo matrimonio si compia, non hai alternative che dirlo ad una certa persona. Questo lo sai, vero?”

Come la luce prese possesso degli occhi di Julie, così scomparve.

Il mondo le crollò addosso e quella felicità che le aveva riempito il cuore di calore, era stata rimpiazzata da una orribile sensazione di gelo, come se il cuore le fosse stretto da una morsa.

...mio padre” riuscì solo a sussurrare, con la voce che le si fermò in gola al sol pensiero di ciò che l'uomo che lei chiamava padre, avrebbe potuto dirle e, ahimè, farle non appena avesse recepito la notizia.

Come la gioia era arrivata, così se n'era andata; e il momento in cui i due giovani innamorati credevano fosse solo l'inizio di una nuova vita, in realtà non era altro che l'inizio della fine. Della loro fine.

 

-Joe, don't come over-

 

 

Joe si sdraiò a letto sospirando sonoramente, portandosi entrambe le mani dietro alla nuca iniziando a fissare assente il soffitto.

Non faceva altro che pensare a Julie, la sua Julie, la ragazza che, se fortuna voleva, avrebbe sposato al più presto possibile; tuttavia non poteva negare d'essere realmente preoccupato per la sua dolce metà, pensandola da sola a casa con quell'uomo a cui avrebbe dovuto presto dire che s'andava a sposare con lo stolto approfittatore che lui tanto odiava; per questo si era imposto di andare a casa sua quella stessa sera, per annunciare lui stesso il lieto evento o, per lo meno, per darle sostegno.

Nel tragitto parco-casa si era riproposto di schiacciare un leggero sonnellino prima dell'importante annunciazione, ma i suoi nervi erano così tesi, che non gli permisero nemmeno di chiudere un occhio per qualche istante soltanto...era troppo ansioso.

Joe allora decise di alzarsi da quel materasso per scendere al piano terra della sua umile casa, alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti per sfogare tutta questa tensione che, sempre più, gli si accumulava in corpo. Tutto ciò che in quel momento gli garbava, era un sandwich al burro di arachidi accompagnato da una dissetante spremuta d'arancia, che Joe si gustò sul divano dal motivo scozzese mentre, come tentativo per distrarsi, accese la televisione su un canale a caso. L'importante per lui ora era vedere delle immagini ed ascoltare qualche suono, in modo da tenere il cervello occupato e rilassarsi almeno un pochino.

E secondo voi c'era riuscito?

Ma ovvio che no!

Più cercava di distrarre la propria mente da Julie e dal padre, più Joe andava in paranoia. Decise così di tagliare immediatamente la testa al toro, volendosi dirigere in quel momento stesso a casa della futura moglie per parlare con padre e, in qualche modo, per farlo ragionare.

Era sul punto di prendere giacca e chiavi di casa, che il telefono squillò.

 

She called me up, late that night
She said, "Joe, don't come over,
My Dad and I just had a fight
And he stormed out the door!

 

Joe corse velocemente verso la propria stanza dove stava il telefono che imperterrito continuava a squillare, lo prese in mano e si sedette sul bordo del letto poggiando l'apparecchio sul proprio orecchio destro.

Joe non venire!!” sentì solamente.

Quella era ovviamente la voce di Julie.

Joe intuì immediatamente che era successo qualcosa di grave, Julie non lo chiamava mai Joe, ma sempre e solo Joey e quel cambiamento così repentino non voleva annunciar altro che una bruta situazione, ma brutta davvero.

Julie. Julie cos'è successo?” chiese immediatamente il giovane in preda alla preoccupazione.

Joe, io c'ho provato. Perdonami se non ti ho aspettato” rispose una vocina singhiozzante dall'altro capo del telefono. “ho detto a mio padre che ci sposeremo e lui l'ha presa molto peggio di quanto me l'aspettassi” confessò.

Joe rimase attonito, incapace di proferire parola.

abbiamo litigato Joe, io e mio padre abbiamo litigato. Ora lui è su tutte le furie, non l'ho mai visto comportarsi in questo modo, e ciò dice tutto!” le voce della indifesa Julie tremava, colta dall'improvviso terrore di ciò che suo padre avrebbe potuto farle ora che era diventato un mostro pieno di rabbia. Le lacrime iniziarono a comparirle negli occhi che le divennero lucidi. “è una furia Joe,”

 

 

 

I've never seen him act this way,
My God, he's goin' crazy
He said he's gonna make you pay
For what we done-- he's got a GUN!
So run, Joey run, Joey run!"


Joe attraverso la cornetta poteva udire distintamente il pianto di Julie che cercava di trattenere i singhiozzi, invano. Tutto un tratto si sentì terribilmente inutile.

Lei era li, nella sua stanza a piangere, con un padre furibondo fuori dalla porta, colta dal terrore, ma principalmente sola.

E lui invece era li, lontano da lei; non poteva consolarla, non poteva abbracciarla e lasciarla piangere e sfogarsi sulle sue spalle, non poteva fare nulla se non starsene zitto a subire quel pianto soffocato attraverso la cornetta di un telefono vecchio, ma a questo Joe poteva rimediare velocemente, bastava che si alzasse dal letto, mettesse in moto la sua auto rossa, e partisse alla volta della casa della sua amata Julie, ma prima che potesse proferire parola per avvertire la ragazza di non preoccuparsi, perché il suo amore stava arrivando, Julie parlò.

non l'ho mai visto così Joe, mai! E questo credo sia abbastanza per immaginare quanto ora sia diventato pazzo di rabbia” riuscì a dire frenando la discesa delle sue lacrime. “è diventato pazzo, pazzo Joe!”

senza rendersene conto Julie aveva nettamente alzato il volume della propria voce, ritrovandosi quasi ad urlare come in preda ad una crisi. In quel momento Joe poteva solo lontanamente immaginare cosa la ragazza stesse provando e quanto il suo povero cuore stesse soffrendo.

Joe...” continuò “...Joe ha detto che te la farà pagare!”

in quell'ultima frase nella voce di Julie si poteva nettamente sentire la paura che le stava scorrendo nelle vene, mentre le lacrime ripresero a scendere in volto spezzandole la voce in gola.

Julie. Julie cerca di ascoltarmi...” Joe cercò di parlare per farla calmare un po' finché almeno lui non fosse arrivato, ma ogni tentativo di interrompere la ragazza per lui era vano.

ha detto che te la farà pagare Joe” ripeté nuovamente la ragazza come un disco rotto, piegandosi su se stessa abbandonandosi ad pianto che per troppo aveva cercato di reprimere. “ha detto che te la farà pagare per quello che abbiamo...” ma Julie non poté finire la frase che le si stroncò in gola, udendo chiaramente attraverso la sua porta di lego, il rumore di una pistola che veniva accuratamente caricata con i proiettili. “o mio dio...” riuscì solamente a dire inizialmente, scioccata da quel rumore che continuava a ripetersi nella sua testa. “ha un fucile!!” gridò infine con tutta la voce che aveva in corpo.

Joe spalancò gli occhi incredulo a quell'affermazione della ragazza, scioccato anch'esso e rimasto muto.

O mio dio...” ripeté Julie alzandosi dal proprio letto. “Scappa Joey, Scappa!”

quelle furono le ultime parole che Joe sentì provenire dalla cornetta del telefono.

Julie gli aveva detto di scappare dalla furia, diventata ormai omicida, del padre...ma era ovvio che Joe non sarebbe scappato dalla donna che amava e che aveva sentito piangere in prenda alla disperazione e al terrore attraverso un apparecchio acustico, era ovvio che ora lui voleva dirigersi il più velocemente possibile da lei.

Svelto afferrò giubbotto e chiavi della macchina, determinato a raggiungere il proprio amore. Determinato a raggiungere la tana del lupo.

-Watch out!-

 

Got in my car, and I drove like mad
'Til I reached Julie's place
She ran to me, with tear-filled eyes And bruises on her face!


 

La sgommata delle ruote dell'utilitaria rosso fiamma di Joe si poté udire per tutto il piccolo quartiere, tanto che l'interno di qualche finestra s'illuminò, facendo poi comparire un vicino stizzito da quel rumore improvviso che aveva interrotto il suo sonno.

Il piede di Joe spinse con forza sull'acceleratore facendo rombare il motore della macchina che a tutta velocità sfrecciava verso la casa di Julie, mentre il cuore del giovane ragazzo pompava velocemente quasi quanto quel veicolo solcava le strade della cittadina.

Stranamente quella distanza che era abituato a percorrere, gli sembrava più lunga del previsto facendolo tardare, ora che la sua Julie aveva bisogno più che mai del suo compagno; le mani di Joe strinsero con forza il volante a tal punto che le nocche gli diventarono bianche, mentre le narici gli si dilatavano per il respiro dovuto al battito nettamente accelerato del cuore, che credeva gli potesse scoppiare in petto da un momento all'altro, tale era la tensione.

Gli ultimi metri prima della curva che portava all'abitazione di Julie parvero i più lunghi ed estenuanti di tutto il percorso.

Joe si fermò con un inchiodata nel vialetto della casa di Julie, scendendo veloce ed agitato a mille nello stesso tempo, ma non fece a tempo a chiudersi la porta dell'automobile alle spalle che il rumore di un'altra porta che veniva sbattuta con foga lo precedette, facendolo entrare nel vero incubo che si sarebbe tenuto quella notte.

La figura esile di Julie comparve nel buio di quella nottata, ansante e sciupata.

La ragazza corse svelta vero Joey che, nell'oscurità di quel vialetto, era riuscito solo a distinguere i lineamenti dell'amata che, in pochi istanti, lo raggiunse sotto la luce emessa dai fare dell'utilitaria rossa; solo allora Joe poté nettamente notare in che stato era il bel volto della bella Julie.

Questo era ricoperto di lividi, quei lividi che il giorno dopo si sarebbero presentati come delle grosse macchie viola, e insieme ai lividi il volto era solcato da calde lacrime che non accennavano a diminuire.

Lo sgomento prese possesso degli occhi e dell'anima di Joe, che non riuscì ad emettere parola, limitandosi a prendere quel volto sfigurato da tanta cattiveria e tristezza fra le mani.

 

All at once I saw him there,
Sneaking up behind me

Julie's voice: Watch out!
Then Julie yelled, "He's got a gun!"
And she stepped in front of me

 

Joe era completamente paralizzato dall'incredulità e da quello sgomento che gli aveva sottratto tutte le parole di bocca, mentre Julie davanti a lui e con il proprio volto ancora fermo nella morsa delle sue mani, stava per dare voce ai suoi pensieri quando, improvvisamente, si fermò, immobile.

Vide il padre uscire dal cancelletto sul retro, lo vide guardarsi intorno con la rabbia che non aveva accennato a diminuire, lo vide inquadrare lei stessa e il suo Joey che in quel momento gli dava le spalle, ignaro, e poi, dal buio, vide spuntare un enorme fucile e lo vide puntare quell'arnese di morte verso Joe.

Il terrore le si insinuò negli occhi.

In quel momento Joe non aveva la minima idea di quello che stava succedendo e stava per succede, ma Julie lo sapeva, lo sapeva benissimo; il padre aveva detto che glie l'avrebbe fatta pagare a quello stolto approfittatore e questa volta non stava bluffando.

Julie si sciolse con forza da quelle mani calde che gli stavano ancora reggendo il volto, prendendo con altrettanta potenza le spalle del possessore di quelle mani tanto gentili, facendolo indietreggiare; Julie allora colse l'occasione per pararsi davanti al corpo del ragazzo che amava che in quel momento, abbandonato dall'equilibrio cadde a terra.

E se in una frazione di secondo Julie si era fatta a scudo davanti a Joe, quest'ultimo, intravedendo nettamente la figura del padre munito di fucile caricato, capì cosa l'amata aveva intenzione di fare; ma nello stesso istante in cui il ragazzo diede forza alle sue gambe per aiutarlo a rimettersi in piedi, il silenzio di quel vialetto venne brutalmente squarciato dal boato dello sparo del fucile.

no!” gridò Joe con tutto il fiato che aveva in corpo; ma era tutto inutile.

Il corpo di Julie cadde a terra bocconi con un tonfo sordo.

 

Suddenly, a shot rang out
And I saw Julie falling!
I ran to her, I held her close
When I looked down, my hands were red
And here's the last words Julie said...

 

Le gambe, finalmente, sorressero il peso di Joe, che velocemente quanto disperato, si prostrò dinnanzi al corpo di Julie.

Le mise una mano sotto l'addome e il più delicatamente possibile fece si che i loro occhi si incontrassero; ma gli occhi di Julie non erano più accesi, vivaci e pieni di colore, ora erano spenti, scuri...come gli occhi di una giovane donna la cui vita la sta abbandonando.

Joe abbassò lo sguardo alle proprie mani, pregne del sangue dell'amata che sgorgava dalla ferita sull'addome. Fece finta di non vederle.

Julie, rimani con me. Julie, non mi puoi abbandonare proprio adesso; dobbiamo sposarci!”

la voce di Joe era troncata dai singhiozzi che avevano preso possesso di lui, portando una mano sulla guancia di Julie, accarezzandola dolcemente.

Julie sorrise.

no, ti prego Julie, non mi lasciare...io ti amo! Julie...ti prego Julie, non te ne andare”

le lacrime che fino a quel momento Joe aveva cercato di trattenere, ora solcavano il suo volto, andando poi a bagnare quello della povera Julie, che si faceva sempre più pallida e fredda.

E con l'ultimo fiato di vita che possedeva in corpo, la ragazza riuscì fievolmente a parlare...

 

Daddy please don't
It wasn't his fault
He means so much to me
Daddy please don't
We're gon... na get... mar... ried...

 

 

papà ti prego no

non è stata colpa sua

lui significa così tanto per me

papà ti prego no

noi...dobbiamo...sposar....ci.....

 

 

ma il padre di Julie era già scappato, e con lui anche l'ultimo fiato di vita che la ragazza possedeva, abbandonando per sempre quel corpo di giovane donna tormentata.

 

Nessuno sa dopo quanto tempo Joe chiamò la polizia, ne dopo quanto se ne tornò a casa, se mai quella notte tornò effettivamente a casa; tutti sanno solo che quel ragazzo tanto gentile, atletico e dolce, da quel fatidico momento non giocò più a football, smise di curarsi di se stesso, smise di avere relazioni con altre persone, ma soprattutto smise di parlare.

Dalla notte in cui il padre di Julie uccise la sua unica figlia, nessuno udì più la voce del giovane Joe; finché un triste giorno, nessuno più lo vide.

Joe in preda alla disperazione, e continuando sognare la morte della persona che significava tutto per lui e che era più importante della sua stessa vita, non resse più.

Una notte d'estate, dove per il caldo si dorme con le finestre aperte, Joe salì sopra il balcone di quella della sua stanza, scrutò i tre piani che lo separavano dall'asfalto della strada deserta e poi, senza nessun indugio, si buttò.

 

 

Run, Joey run, Joey run, Joey run, Joey run, Joey run, Joey ruuuuuunn!

 

 


Angolo Autrice.

Salve a tutti!! Sono tornata dopo una miriade di tempo che non pubblicavo più qua su EFP.
La storia, tratta dalla canzone Run Joey Run di Devid Geddas (che consiglio vivamente di ascoltare), mi ha ispirato a questa storia completa da leggere tutta da un colpo, non separabile.
Spero vi piaccia come l'ho stesa :)
Fatemelo sapere con un commentino :D
baci, Takara.

P.s: dedico la storia alla farfalla che ora svolazza spensierata in paradiso.

 


 

   
 
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