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Autore: the angelus    20/05/2011    4 recensioni
Ed ecco la continuazione di MY LIFE, avevamo lasciato le due separate da diversi problemi.. ma la vita continua, non si ferma certo con lo spezzarsi del cuore.. il dolore resterà sempre lì nascosto a ricordarti quanto faccia male. Alessandra si è laureata a pieni voti, ed ora inizierà la sua nuova vita, un tirocinio interessante, persone interessanti e gli amici di sempre.. che succederà??
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bentornati... allora abbiamo lasciato la nostra Alessandra alle prese con la sua nuova vita e ,come ormai avrete capito tutti, con i fantasmi del passato che la stanno torturando insinuando nella sua testa un pericoloso tarlo... ah l'amore...  Ma come se la caverà con il suo nuovo lavoro o tirocinio?? bene.. iniziamo l'avventura.. =) Buona lettura...

manga_girl: Piango per la tua moto..... =( ma passando al resto.. Beh si, come ho appena detto per Ale non è di certo un momento facile.. ovvero momento apparentemente idilliaco visto da fuori.. ma il passato quando decide di rifarsi vivo lo fa in maniera violento.. sto infame!! grazie per i complimenti.. e alla prossima!!

Syriana_94: Beh si in effetti non hai tutti i torti, forse tramite subconscio volevo ricreare in chiave moderna la loro storia...ma sinceramente non ci avevo mai pensato e come ti avevo detto in face.. questa storia è nata molti anni orsono.. periodo in cui non pensavo alle nostre eroine.. oh... in questo capitolino ti ho fatto un piccolo regalo =) grazie e alla prossima...!

Tury: Si, dovevo decidere se continuare con la doppia narrazione.. però toglievo troppo alla storia.. e così ho puntato su piccoli pensieri provenienti dalla testa della Contessina.. ma tutto verrà spiegato =) credo che così la storia abbia più impatto, nella prima parte la "più protagonista" è Michelle mentre in questo caso... Ale... =) buona lettura.. e fammi sapere che ne pensi =) baci!!

Mizar19: Céline è come Pandora con il suo maledetto vaso... visto che non aveva niente di meglio da fare.. ha deciso di aprirlo!! -.-' Ale si è ritrovata in una situazione alquanto assurda se ci pensi... ovvero.. la sua ragazza sparisce nel frattempo torna la sua ex le quali si inciuciano un po' giusto per cornificare la Contessina.. torna la Contessina più stronza che mai... e Ale decide di rifugiarsi nell'unico posto sicuro... Irene.. ha avuto paura d'affrontare la cosa.. ed ha preso la via più facile, ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine!!! =) buona lettura... baci!!

Fea92: Ciau =) Come vi ha raccontato Ale nel primo episodio.. beh la Contessina è stata risucchiata nel gorgo nero del suo mondo.. le spiegazioni arriveranno tranquilla =) Céline è arrivata... che succederà?? nel frattempo ha dato il LA alle pare mentali assurde di Ale.. ed infatti vedrai già le conseguenze in questo capitolo..alla prossima!!

Ringrazio tutti coloro che leggono la ff, coloro che l'hanno inserita tra le preferite, le seguite o tra le ricordate....

Alla prossima... Angelus!!


La confusione, attorno al mio corpo regnava solo la confusione e il buio, i miei demoni mi torturavano, ed io cercavo la via di fuga, un gusto amaro in bocca, un vociare attorno, tutti parlavano senza permesso e senza diritto. Dove era finita la luce? I miei fili chi li stava giostrando ora? Un senso di nausea continua, la testa…dove erano i miei pensieri, dove era la mia libertà e la mia redenzione? Faceva freddo, mi ritrovai ad essere un guscio vuoto..

Solamente quel gusto amaro, quelle voci e quella nausea erano la mia compagnia, ma il mio essere dove era sparito?, la mia anima dove si era fermata? L’odore acre e pungente di una spietata verità, perdere tutto anche se stessi. La pioggia contornava il tutto, le foglie cadevano, a me restava il buio….e quei due dannati occhi color dei smeraldi.

 

Eccola lì, bellissima come sempre.. chiunque la incontrasse si sentiva subito rapito da lei, tutti venivano abbagliati dalla sua classe, dalla sua semplicità e dalla sua voce, bastava un suo sorriso ed eri sotto al suo incantesimo. Il giro in Villa Jeraque era quasi finito, tra poco ci sarebbero stati i giochi pirotecnici che si sarebbero conclusi in mare, ma al momento tutti ammiravano lei..lei e solo lei. La sua voce aveva rapito gli ospiti e trasportati all’interno di quel vortice emotivo, tutti pendevano dalle sue labbra, attorno a me commenti sulla sua bellezza, eleganza, sulla sua nobiltà d’animo, era una strega non poteva un semplice essere umano avere un tale carisma da affascinare chiunque incontrasse quegli occhi…

Iniziai a correre verso la sua stanza, finalmente quella stupida farsa era finita ed io mi sarei ritrovata nuovamente tra le sue braccia, il mio cuore batteva a mille e sentivo pure il suo battere all’impazzata ovunque si trovasse in questo momento. Aprii la porta della sua camera e lei era lì che mi aspettava, mi porse la mano ed il suo sorriso mi stregò, ecco l’aveva fatto di nuovo, il suo incantesimo era forte e potente…magico e con quella punta di erotismo che non guasta mai. I suoi occhi bruciavano di passione e di desiderio ed io sentivo i miei respiri accelerare ed un calore mi prendeva dentro, la desideravo avevo bisogno di lei. Mi strinse a sé e mi accompagnò alla terrazza, feci un passo in avanti, mi staccai da lei.. lo spettacolo che mi si presentò di fronte mi spezzò il fiato.. il cielo e la terra si univano in un caldo e colorato abbraccio, sentivo la mia strega sorridere ed avvicinarsi, era sensuale, così maledettamente eccitante, mi voltai verso lei..la sua mano correva sotto la mia canotta accarezzando la mia nuda schiena. La desideravo, la bramavo…avevo fame di lei.. mi avvicinai alla sua bocca, volevo sentire il suo sapore..

-Mi dispiace…non è andata così Ale…-

Mi staccai appena da lei anche se il suo profumo era così dannatamente inebriante, non capivo quelle parole..si avvicinò al mio volto, la sentii avvicinarsi al mio orecchio e contemporaneamente le sue mani si muovevano esperte sul mio corpo..erano una così dolce tortura, avevo bisogno di più, volevo sentirla mia..

-Sai perché ti ho portata qui?? Perché non ho mai trovato nessuna che scopa come te!! -

Una risata gelida mi congelò il sangue nelle vene, mi allontanai da lei… i suoi occhi erano pura e semplice cattiveria…

- Non sarai la mia puttana, ma la sua si…vero Ale?- di fronte a me avevo solo due pezzi di ghiaccio, freddi, cattivi e diabolici..i suoi occhi…e quella risata così fredda che ti penetrava nel cuore fino a spingerti giù fino in fondo all'inferno...

Mi svegliai in piena notte con ancora dentro quella risata che mi fece tremare il cuore, la fronte sudata e respiro affannoso…quel rubinetto pieno di ricordi era stato aperto, chi l'avrebbe chiuso ora?? Irene stava dormendo non si era accorta di nulla, mi alzai e uscii in terrazza, quei due occhi così freddi e impregnati di pura cattiveria non appartenevano alla Michelle che amavo non potevano essere suoi, eppure li avevo visti anche nella realtà.. un tale essere perfetto, protetto da quelle due pozze di ghiaccio. Un brivido mi percorse tutta non appena incontrai quell'aria gelida, la notte era fredda e silenziosa proprio come lei in quel sogno… mi aveva lasciato un senso di eccitazione addosso contornati da una lacerazione al cuore mostruosa.. Non potevo lasciarmi guidare ancora dalle mie emozioni, non ora.. è vero non si era ancora chiusa la ferita ma non potevo permetterle di condizionare la mia vita.. questa era la mia vita, ed avrei seguito il mio percorso senza intoppi, dovevo chiudere la parentesi, infondo era stato questo giusto? Una stupida parentesi, un periodo che aveva portato a spezzare il mio cuore ed a farlo sanguinare. Quella brezza notturna mi scompigliò i capelli, alzai la testa verso quel cielo osservando le stelle e innalzai a loro una muta preghiera..doveva finire questo dolore, dopo tre anni.. doveva finire!!

 

-chissà dove sei…anima…fragile…-

 

L’odore del caffè riempiva l’appartamento e mi portò alla realtà. Oggi sarebbe cominciato il tirocinio assieme al mio professore, ero eccitata e un po’ spaventata si insomma come una bambina al suo primo giorno di scuola!! Era una cosa nuova cioè, una nuova avventura da affrontare, persone da aiutare e magari curare…

-Buongiorno dormigliona…-

Un dolce risveglio fatto da caffè-latte e brioche alla crema bussò alla mia camera, seguito a ruota libera da un dolce bacio…

-Potrei farci l’abitudine…-

-Non ci contare troppo…-

-lo so senti già la mia mancanza….dai…torno giovedì mica tra mesi o anni…-

Il professore mi aveva preparato una stanza alla clinica così avrei dovuto passare la settimana lì, ad Irene la cosa non andava molto giù, era convinta fosse un espediente del povero Teresi per conquistarmi, ma almeno mi evitava di far su e giù in treno, infondo non è che fosse così vicina la clinica!!

-Tsk…questa mi lascia da sola mentre se la spasserà con il caro professore..-

-lo sai quanto i trentacinquenni maschi smuovano i miei ormoni!!-

-Appena ti vedrà gli si gonfieranno i pantaloni!! – non feci nemmeno in tempo a rispondere che mi precedette..

-si si lo so lo so…sono la solita gelosa e che il professore è solo un professore, devo smetterla di esser così gelosa e che quattro giorni sono pochi ne restano altri tre da passare assieme…ho dimenticato qualcosa?-

-si che ti amo…- la baciai fugacemente… -e che sono dannatamente in ritardo…-

-tanto per cambiare…-

 

Eccomi arrivata in stazione, guardai l'orologio grande appeso all'entrata... tardi tardi molto tardi, cominciai a correre verso il sottopasso, dovevo raggiungere in tempo il binario 4, ce la farò?? dovevo farcela... il treno era già arrivato, ma perchè devo sempre essere in ritardo?? perchè non riesco mai e dico mai ad essere dannatamente in anticipo? Inutile, potrei metter la sveglia ore ed ore prima ma ritrovarmi sempre a correre per raggiungere quella maledetta lancetta che non voleva smettere di scappare così lontano da me!! Ed ecco, le porte si stavano per chiudere.. sentivo il fischio che preannunciava il mio ritardo assoluto, no dovevo farcela..scatto felino ed abile mossa.. eccomi... ce l'ho fatta!!! basta, l'ultima volta che prendevo così un treno!!!

 

-Buongiorno Alessandra, benvenuta....-

Eccomi arrivata, il Professore era di fronte al cancello che mi aspettava con un sorriso radioso stampato in faccia, cercai di non abbassare lo sguardo altrimenti mi sarebbero tornate in mente le parole di quella pazzoide della mia ragazza. La sua mano corse a prendere il mio bagaglio mentre con la libera mi fece segno di seguirlo, era così eccitato sembrava fosse lui lo stagista ed io la professoressa annoiata che doveva insegnare tutto al nuovo arrivato per l'ennesima volta. Ecco ora mi aspettava un giro panoramico della struttura ovviamente ricamato con le relative spiegazioni e aneddoti vari e sfortunatamente il giro sarebbe stato di diverse ore...evviva!!!

-Bene, come ti ho già accennato in questo istituto ospitiamo persone con diversi disturbi, dalle dipendenze ai disturbi della personalità, che siano derivati da medicinali o da traumi... ai problemi alimentari.. al momento vi sono ventinove ospiti di varie età suddivisi in due reparti quelli che riescono ad autogestirsi e quelli che non riescono a farlo. Tu mi darai una mano con entrambe le categorie, ti presenterò di volta in volta i vari casi e ti spiegherò come gestirli e le varie tipologie di cura, tu dovrai anche aiutarmi con i vari test per vedere se vi sono migliorie.. non ti preoccupare il più lo faranno gli operatori come per esempio la somministrazione dei farmaci se ne occupano loro!-

Ed ecco che il giro inizia, il caro professore, oltre a tirarmi ogni tanto qualche occhiata fugace dove sfoggiava quel leggero rossore d'imbarazzo, mmm forse la mia metà non aveva tutti i torti, iniziò a parlarmi dei vari laboratori, delle terapie e di come cercano di far reagire le varie persone in modo da poterli aiutare e che inizino a gestirsi anche da sole. La cosa che mi colpì veramente fu il fatto che gran parte degli ospiti nell'istituto avessero su per giù la mia età, era veramente triste vedere in molti di loro uno sguardo spento, mentre quelli che si trovavano alla fine della terapia li vedevi con più spinta, con voglia di vivere e cambiare. La mente è veramente molto complessa, vedere come a causa di malattie le persone si perdevano e si spegnevano era veramente deprimente, la mente è una centrale elettrica se va in tilt qualcosa beh.. mandi in tilt tutta la città.. ma resta comunque quel fattore umano, quando li vedi ti si stringe il cuore ed impari che non si deve solo curare una malattia ma si ridona speranza a coloro che ormai l'hanno persa.

Poi... c'era lei... una ragazza con problemi di salute mentale, sembrava tranquilla al momento, ma il Professore mi disse che scattava da un momento all'altro e allora diventava pericolosa per sé stessa e per chi le stava vicino, i suoi genitori non potevano tenerla a casa e quindi decisero di portarla qui per curarla o forse per liberarsi del problema, chi lo sa.

Quella ragazza stava guardando fuori dalla finestra, aveva dei capelli castani chiari che le arrivavano alle spalle, era alta poco meno di me e aveva una corporatura esile, mi fermai a fissarla... certo studiare le malattie mentali sui libri era un conto, ma vedere dei ragazzi della mia età persi in un limbo faceva parecchio male. Il giro continuò ancora per un po', visitai altri laboratori, il giardino esterno, l'ufficio del Prof e finalmente arrivai alla stanza che mi fu assegnata, non era molto grande ma aveva il necessario per ospitarmi. Mi guardai attorno facendo un piccolo riassunto di cosa mi avrebbe fatto compagnia per quest'anno.. un letto, un comodino, una scrivania con una lampada e la sedia, un piccolo armadio, ed una porta che dava sul piccolo bagno. Eccoci qua.. l'avventura era iniziata.. guardai fuori dalla finestra e trovai un gran giardino con delle panchine poste qua e la e qualche infermiere che camminava di gran passo per raggiungere l'entrata.

Chiamai Irene, sperando di non disturbarla in uno dei suoi momenti artistici, le raccontai un po' di cose, di quella ragazza che mi colpì, del prof che lanciava frecciatine strane, restando così al telefono per una ventina di minuti.

-Già mi manchi Ale...-

-anche tu....ti chiamo questa sera....ti amo..-

-anch'io rossa...mi consolerò guardando episodi di Xena-

-Idiota!!-

Uscii dalla stanza per un giro solitario, per orientarmi un pochino tra quelle quattro mura che per un lungo periodo sarebbero diventate la mia casa!!

Mi guardavo attorno, sembrava tutto così strano ed imprevedibile, mi sembrava di camminare in un luogo non governato dal tempo, non era scandito da ritmi precisi, ma mi trovavo lì in mezzo al niente..un corridoio lungo e pareti bianche alternate da porte in legno scuro, i miei pensieri sembravano rimbombare in quel silenzio spezzato solamente dai miei respiri lenti e regolari.

-Ehi tu…ti sei persa?-

Mi voltai alla ricerca di quella voce e trovai così un giovane dottore che mi sorrideva amichevolmente, ad occhio e croce doveva avere qualche anno in più di me, capelli castani tagliati irregolarmente in un taglio finto spettinato ed un po’ di barba incolta finendo con due occhi castani chiari quasi verdi direi.

-stavo cercando di orientarmi in questo labirinto di corridoi..-

-tu devi esser la tirocinante vero? Il professore ha parlato tanto di te..-

Arrossii ricordandomi cosa diceva Irene del Professore..

-Se non lo conoscessi così bene direi che voi due nascondete qualcosa..-

-Cosa???-

Il ragazzo iniziò a ridere.. era molto sicuro di sé..

-scusa scusa…stavo scherzando ti prego….- Mi porse la mano..- Io sono Matteo, ma tu puoi chiamarmi Teo…sono uno degli infermieri, anzi sono l'infermiere!!-

Quel ragazzo era proprio strano, aveva un sorriso che dimostrava tutta la sua sicurezza o forse lavorando con gente particolare si diventa matti a propria volta!

-Alessandra…mi chiamo Alessandra…ma tu puoi chiamarmi Ale..- gli feci il verso, mi sembrava simpatico e strano….soprattutto strano, però dai un volto giovane e amico non fa mai male soprattutto quando inizi un nuovo lavoro e ti ritrovi in mezzo a volti nuovi dove tutti ti sorridono come se avessero una paralisi ma in realtà ti stanno giudicando e tu ti senti in imbarazzo perchè speri di passare il loro giudizio; rovarsi subito di fronte un volto quasi amico ti senti già più tranquilla e sicura di poter riuscire a portar a termine questa avventura. Mi porse una mano, non sapevo come comportarmi, mi sentivo lusingata..

-vieni ti accompagno a prender un caffè..-

Dai, un caffè non si nega a nessuno vero?? e poi dovevo studiare questo tizio, amico.. nemico oppure voleva studiarmi a sua volta??

 

   
 
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