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Autore: liviawood    19/02/2006    4 recensioni
Davvero tutto ciò che rimane del giovane Anakin Skywalker è il corpo fatto di macchine di Darth Fener? Davvero il suo cuore non è più di carne e di sangue ma di metallo?
E chi è quella giovane Jedi che ha fondato una ribellione in seno all'Impero Galattico?
Saranno pronti entrambi per lo scontro finale, lo scontro dell'odio con l'amore?

P.S.: incredibile ma vero, sono tornata. Perdonatemi!!
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin, Skywalker/Darth, Vader, Luke, Skywalker, Obi-Wan, Kenobi
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Bail Organa si alzò dalla sua sedia e intimò il silenzio nella sala.
Tutti i presenti tacquero immediatamente.
L’ex Senatore e ora Re del pianeta di Alderaan osservò tutti i partecipanti a quella riunione segreta, organizzata nella sua reggia. C’erano tutti gli ex Senatori che, come lui, avevano fatto parte dell’opposizione a Palpatine, e altri leader contrari all’Impero e, in piedi dietro una colonna, col volto seminascosto da un cappuccio... Obi-Wan e la sua splendida apprendista; Bail era una delle poche persone a conoscenza della vera identità della ragazza: Padmè Amidala, che, a detta di Obi-Wan, prometteva di diventare una Jedi abile quasi quanto lo era stato Anakin Skywalker.
“Miei cari signori e signore, non c’è bisogno di troppi preamboli e discorsi pomposi per aprire quest’assemblea. Tutti sappiamo che questo Impero va avanti ormai da troppo; questi cinque anni non hanno fatto altro che confermare ciò che noi abbiamo sempre ritenuto: non ne abbiamo bisogno”
Un fragoroso applauso lo interruppe.
Padmè sorrise sotto il cappuccio.
< Bail ha sempre saputo infiammare gli animi. È il leader di cui abbiamo bisogno.
“Ormai è finito il tempo delle recriminazioni, o del dire < Tanto l’Impero non durerà >. Come vedete sta durando. Io mi sono sempre presentato come un leader pacifista ma ormai questa pace conquistata con una guerra sanguinosa, combattuta da un uomo che voleva diventare il padrone della Galassia è intollerabile. Credo sia inutile spiegare perché una guerra aperta sarebbe impossibile. I sistemi più arretrati sono sotto il controllo di scagnozzi di Palpatine, quelli avanzati sotto il controllo do sovrani corrotti, fedeli all’Imperatore perché lui è fedele ai loro portafogli. Noi siamo troppo pochi. Però urge una soluzione. L’unica che riesco a vedere è la creazione qui, in questo momento, di un’alleanza. Un’Alleanza Ribelle, fondata allo scopo di distruggere l’Impero, cercando però di limitare al minimo le perdite, sia da una parte che dall’altra”
Un applauso scrosciante seguito da un coro di ovazioni accolse le parole del Re.
“Tanto per farmi un’idea, chi è d’accordo?”
Tutte le mani si alzarono.
Bail sorrise.
Obi-Wan uscì dal suo angolo nascosto e si tolse il cappuccio, rivelando a tutti la sua identità.
Un mormorio stupito si diffuse nella sala, ma fu subito stroncato quando lo Jedi alzò la mano per ingiungere il silenzio.
“L’Alleanza Ribelle ormai è nata, e la Forza le sorride. Ma questa Alleanza ha bisogno di un capo. Propongo come leader il Re di Alderaan Bail Organa. C’è qualcuno contrario?”
Nessuno si fece avanti.
“E allora io, in quanto Cavaliere e Maestro Jedi, e quindi rappresentante della Vecchia Repubblica, nomino Bail Organa capo dell’Alleanza Ribelle”
Un nuovo coro di ovazioni riempì la sala,e il neoeletto leader impiegò parecchi minuti per riportare il silenzio.
“Non è un grande inizio se ci è voluto così tanto per obbedire al mio primo ordine!” esclamò divertito.
“La mia prima nomina invece spetta al Cavaliere Jedi Obi-Wan Kenobi, che nomino vice-capo dell’Alleanza nonché Primo Generale”
Obi-Wan si inchinò, e Padmè poté notare quanto il suo Maestro fosse sinceramente stupito da quella nomina e dagli applausi che l’avevano seguita. Sorrise.
< Finalmente una carica degna di te, Maestro >

L’assemblea si protrasse per buona parte del giorno, per discutere di dove creare le basi, quali altri sovrani si poteva coinvolgere, le prime azioni di ribellione, i codici segreti...
Nonostante Padmè fosse interessata e coinvolta in tutto ciò, il viaggio e gli addestramenti l’avevano stremata, per cui a metà pomeriggio si allontanò per cercare le stanza della moglie di Bail, Lena, che era stata una sua cara amica d’infanzia.
Dopo un breve vagare per la reggia trovò le stanze reali. Le riconosceva perché ci era già stata. Bussò.
“Avanti... un momento che sono in bagno”.
Padmè entrò nella stanza. Era un ambiente fresco e accogliente, arredato con elegante semplicità e un’ampia vetrata che dava su un limpido lago, nel quale si riflettevano le alte vette che caratterizzavano quel pianeta.
Seduta sul letto c’era una bambina di circa cinque anni, intenta a pettinare una bambola. Indossava un semplice vestito azzurro sul quale risaltavano i lunghi e lisci capelli castani.
Quando Padmè entrò la bambina alzò lo sguardo.

Il mondo vorticò intorno alla ragazza.

< No. Non può essere >

Non era possibile.

Quei lineamenti...

< Aiuto... soffoco >

Quel naso... quelle labbra...

< Quante volte ho visto quei lineamenti guardandomi allo specchio? >

Quegli occhi...

< Quante volte ho visto quegli occhi? >

La bambina era il suo ritratto...

Tranne gli occhi...

< Annie... quante volte ho visto quegli occhi, mentre mi perdevo nei tuoi? >

Quegli occhi...

Gli occhi di una piccola principessa che giocava su Alderaan...

Gli occhi di un piccolo schiavo che lavorava su Tatooine...

Gli occhi dell’uomo che amava...

Gli occhi di un uomo che non era più un uomo...

Gli occhi di Padmè, che si riempivano di lacrime...

"Leia..."

La bambina la guardò, con quegli occhi penetranti che erano stati gli occhi di Anakin.
"Si, sono Leia.. tu chi sei?"
Aveva un aspetto così innocente, così dolce... così felice. Padmè sentì una fitta di dolore nel petto. Sua figlia stava crescendo lontano da lei.
Padmè aveva aperto la bocca per rispondere, quando Lena aprì la porta del bagno e entrò nella stanza. Guardò prima Padmè, poi la bambina, e si portò le mani alla bocca, sconvolta.
"Padmè... non avresti dovuto... non sarebbe dovuto succedere..."
Leia guardò la madre adottiva con gli occhi sbarrati.
"Leia! Vai subito nella stanza con gli altri bambini"
"No, no, Lena, non ti preoccupare. Non voglio fare niente. Sono contenta che sia con te, la vedo felice"
Lena scoppiò in lacrime.
"Oh, perdonami, avrei dovuto fare attenzione..."
"Non piangere, Lena. Non è colpa tua. Anzi, grazie per averla presa... sono contenta che la allevi la mia migliore amica"
Le due donne si guardarono, poi si abbracciarono, piangendo.
  
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