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Autore: Gra Gra 96    21/05/2011    8 recensioni
Questa storia ha vinto la prima sfida nel contest "Order VS Death Eaters", indetto da Arix254
"E’ il ventiquattro Dicembre, la notte di Natale; la neve ricopre il terreno, i laghi sono ghiacciati e la mezzanotte si avvicina, ma tu non la trascorrerai felice con la tua famiglia, come quando eri bambino, perché ti trovi nel posto peggiore che hai mai visto in un tutta la tua vita: la prigione di Azkaban".
La fanfic racconta il momento in cui Barty Crouch e sua madre hanno preso l'uno le sembianze dell'altra.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Bartemius Crouch junior, Bartemius Crouch senior
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Scambio di ruoli

E’ il ventiquattro Dicembre, la notte di Natale; la neve ricopre il terreno, i laghi sono ghiacciati e la mezzanotte si avvicina, ma tu non la trascorrerai felice con la tua famiglia, come quando eri bambino, perché ti trovi nel posto peggiore che hai mai visto in un tutta la tua vita: la prigione di Azkaban.

Sei stato condannato ingiustamente e perlopiù dalla persona che dovrebbe volerti più bene al mondo, tuo padre, per il quale hai scoperto che vale di più il lavoro e la fama che il suo unico figlio.

Tua madre ha cercato di implorarlo di non spedirti qui, ma è stato tutto inutile e ora, seduto sul duro pavimento di pietra della cella, pensi che vorresti tanto riabbracciare la donna che ti ha messo al mondo e che non ha smesso un attimo di amarti.

E’ passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che l’hai vista, ma te la ricordi ancora benissimo. I suoi dolci occhi scuri ti affiorano nella mente e sorridi al ricordo dei suoi lunghi capelli neri che amavi tanto accarezzare da bambino.

Non sai dove si trovi in questo momento, ma hai la certezza che ti voglia ancora bene e che stia soffrendo immensamente per te.

Sei certo che anche tuo padre, per il quale nutri un odio smisurato, ti stia pensando.

Ma i suoi pensieri sono ben diversi da quelli di tua madre, che soffre e prova tantissimo dolore, pensandoti chiuso in una cella fredda ad Azkaban con migliaia di Dissennatori che ti tolgono qualsiasi briciolo di felicità.

No, tuo padre non pensa questo; prova solo una grande vergogna al pensiero di avere un figlio Mangiamorte come te.

E’ ora di cancellare per sempre la parola “padre” dal tuo vocabolario, perché non riesci a definire tale l’uomo che non ha neanche provato a fidarsi di te, quando gli hai detto di non essere coinvolto nella tortura dei Paciock.

Provi dolore al ricordo del giorno del processo e una grande tristezza e malinconia ti avvolge fino alla nausea: è opera dei Dissennatori, quelle viscide creature che ti tolgono la speranza e la felicità.

Vorresti lanciare loro un’Expectro Patronum per allontanarli, ma non ne hai la forza e hai la percezione di stare diventando sempre più debole.

La tua morte si avvicina, te ne andrai proprio alla Vigilia di Natale; decidi di rivolgere l’ultimo pensiero alla persona che ti ha sempre voluto bene e chiudi gli occhi, cercando di immaginartela.

Sei così concentrato su tua madre che ti sembra di sentirne la voce, così dolce e soave, e senti anche quella di tuo padre; il tutto è molto strano!

Così apri gli occhi a fatica e li vedi, solo delle sbarre vi separano.

"Mamma?", mormori incredulo.

Non degni neanche di uno sguardo l’uomo accanto a lei, che una volta chiamavi “padre”.

Lei ti intima di fare silenzio con il dito e guardandoti dolcemente, ti stringe forte la mano fredda.

Il calore che senti è qualcosa di inspiegabile, ma di bellissimo. Ti sembra di essere ritornato bambino e non vuoi più mollare la presa.

I Dissennatori, attratti dalle forti emozioni che circolano nell’aria, si avvicinano alla tua cella; senti il terribile fruscio dei loro mantelli.

Tuo padre cerca di allontanarli, ma sai che lo fa per amore di tua madre e non tuo.

Nel frattempo tua mamma ti strappa velocemente un capello e lo infila dentro una fiala, contenente del liquido che riconosci come pozione Polisucco.

Solo allora realizzi quello che la donna sta per fare e cerchi di impedirlo in tutti i modi, non vuoi che si sacrifichi per te, ma ormai ha bevuto la pozione e lentamente si sta trasformando.

Nel frattempo tuo padre ritorna e ti costringe a bere da un’altra fialette che, ne sei certo, ti trasformerà in tua madre.

In questo modo potrete scambiarvi e tu sarai nuovamente libero, mentre lei diventerà prigioniera di una vita di sofferenze e dolori.

Senti di non poterlo accettare, ma sai che lei non si darà pace finché tu non farai ritorno a casa.

Così senza farvi vedere da quelle creature mostruose, vi scambiate.

Lei è te, tu sei lei: indossate tutti e due una maschera.

Con le lacrime agli occhi guardi un’ultima volta la persona che ha dato la vita per te, poi ti volti verso quello che consideri il distruttore delle vostre esistenze, tuo padre.

Senza proferire una parola, vi dirigete fuori dalla prigione, ma prima tu, rivolto verso la tua ex cella, sussurri: "Grazie mamma!".
 
SPAZIO AUTRICE
Era la prima volta che scrivevo una fanfic su un Mangiamorte e di certo non mi sarei mai aspettata il risultato ottenuto nel contest a turni "Order VS Death Eaters".
Ringrazio ancora la giudicia! ^_^
Ecco il giudizio:

Grammatica e ortografia: 9.9/10 
Stile e lessico: 10/10 
Caratterizzazione personaggi: 9.7/10 
Originalità: 10/10 
Utilizzo Citazione/Prompt: 10/10 
Gradimento personale: 9/10 
Punteggio: 58,6/60 

Complimenti,per i mangiamorte la sfida è molto più ardua,eppure lui c'è,tra le tue parole,ti ho tolto un po' di punti solo perché non credo lui abbia tutte queste emozioni,non così pure: lui era pur sempre un mangiamorte. Ti chiederai perché ti ho tolto un decimo in grammatica,ecco la risposta: hai scritto Paciok invece di Paciock,e proprio perche sono loro,un decimo vola via. Altri errori non ce ne sono,la storia è molto bella ed anche il prompt c'è,complimenti! 




 

  
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