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Autore: Nikki Potter    21/05/2011    26 recensioni
Harry è rimasto di nuovo solo, tutti sono morti e lui è l'unico sopravvissuto. Ma arriverà in un'altra dimensione dove Harry James Potter è ufficialmente morto il 31 ottobre 1981, dove Voldemort semina il terrore e dove ritroverà tutte le persone che ha perduto e imparerà a conoscerle. Riuscirà sotto falsa identità a sconfiggere di nuovo Voldemort e a salvare le persone che gli vogliono bene?
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Harry Potter-Dimensione Parallela18

Innanzitutto mi scuso per l'enorme ritardo ma ammetto che avevo perso l'ispirazione, tornata di colpo dopo aver rivisto in dvd Harry Potter 7.

Cercherò di non postare più con così tanto ritardo e ringrazio tutti coloro che mi hanno inviato e-mail chiedendomi di non mollare la storia perchè era troppo bella.

Per ricompensare la vostra pazienza ho scritto un capitolo bello lunghetto, che spero vi piaccia!


Grazie a tutti, davvero, dedico a tutti voi amanti di questa fic questo capitolo!

Buona lettura!

Harry dormiva profondamente, il viso appoggiato su un grosso tomo aperto sul ripiano della scrivania.

Aveva ricontrollato per la millesima volta le mappe della Gringott e aveva elaborato un piano, ma gli serviva l’aiuto di sua madre. Aveva pensato a come convincerla…sua madre era un vero osso duro…

Nella sua mente vide in mezzo al nero dell’oscurità due occhi scarlatti a pupilla verticale.

Di colpo si svegliò e si guardò intorno. Realizzò di trovarsi nella sua stanza a Godric’s Hollow. Quello era stato il regalo di Natale dei suoi genitori, la sua stanza nella sua casa.

Quando l’aveva vista aveva provato un’emozione indescrivibile, si era sentito veramente e concretamente a casa.

FLASHBACK

Harry guardò curioso i genitori. Che gli avevano regalato?

Harry prendimi la mano e seguimi”.

Harry strinse la mano di sua madre e la seguì su per le scale. James, Sirius e Remus erano subito dietro di loro.

Aveva la sensazione di sapere dove stavano andando…sentiva un forte calore all’altezza del cuore. Non solo aveva passato per la prima volta il Natale con la sua famiglia, ma ora aveva il presentimento che sarebbe diventato ufficialmente il figlio ritrovato dei suoi genitori, parte di quella famiglia che aveva sempre desiderato di conoscere.

Si fermarono davanti a una porta di mogano, la maniglia era di ottone.

"Vai Harry, apri" mormorò suo padre con un sorriso dolce.

Harry prese un respiro profondo e abbassò la maniglia. La porta si aprì lentamente mostrandogli una camera da letto magnifica. La sua stanza.

Fece qualche passo guardandosi attorno. Sapeva di avere un'espressione buffa sul viso e la bocca spalancata per lo stupore, ma non poteva fare niente per impedirlo. Era così...felice.

"Ti piace?" domandò Lily esitante.

Harry la guardò inarcando un sopracciglio. "Secondo te?"

James rise scompigliandoli i capelli. "Ti preoccupi troppo Lil".

"E' magnifica, davvero. Grazie mamma" Harry l'abbracciò forte.

Non si sarebbe mai stancato di quella sensazione di familiarità e calore che gli abbracci dei suoi genitori gli trasmettevano.

"Sono contenta che ti piaccia, tesoro" rispose Lily con gli occhi lucidi.

Si emozionava tutte le volte che la chiamava mamma. Non poteva farci niente. Sapeva che anche James sentiva le sue stesse emozioni.

Harry con un salto si coricò sul letto e fissò il soffitto, le braccia dietro la testa e un sorriso sul viso.

Remus rise. "Ti assomiglia proprio, Ramoso".

Harry si mise a sedere di scatto, fissandoli uno a uno.

"Che c'è?" domandò Sirius.

"Avanti, lo so che avete delle domande da farmi, è più che normale" disse Harry serio.

Già, avevano molte domande in testa, del resto loro non sapevano nulla del passato di Harry, non aveva mai voluto rivelare nulla, tranne la morte di Sirius.

"Te la senti sul serio di raccontarci il tuo passato?" domandò James.

Harry annuì. "Certo, non posso negare che molte cose non vi piaceranno, ma avete tutto il diritto di sapere, siete la mia famiglia, no?"

Li vide annuire tutti e quattro e poi li seguì giù in salotto, un luogo decisamente più adatto per un discorso così delicato.

Harry si sistemò sulla poltrona e si schiarì la voce, pronto all'interrogatorio.

"Nella dimensione dov'eri prima io e Lily siamo morti al posto tuo, giusto?" domandò James esitante.

Harry annuì. "Sì, Peter gli ha detto dove stavamo e lui è arrivato cogliendovi di sorpresa. Tu papà hai cercato di sbarrargli la strada per cercare di dare a me e alla mamma il tempo di fuggire ma è stato inutile. Ci ha raggiunto e lui voleva me, solo me, la mamma poteva salvarsi, ma non voleva, aveva già perso te e non voleva perdere anche me, così si è sacrificata dopo averlo supplicato di non uccidermi. Poi Voldemort ha lanciato l'avada kedavra su di me, ma non ha funzionato, è ritornato indietro lasciandomi questa cicatrice sulla fronte. Lui non poteva toccarmi, la mamma morendo mi aveva dato una protezione che gli impediva anche solo di sfiorarmi. Ha distrutto anche la casa ma non è riuscito ad uccidermi ed io sono diventato famoso come il Bambino-Che-E'-Sopravvissuto, anche perchè Voldemort aveva perso il suo corpo ed era scappato a nascondersi in Albania".

"E dopo? Sei andato a vivere con Sirius?" domandò Lily.

Harry fissò il tappeto, un sorriso amaro sul viso. "No, non potevo".

"Per quale motivo? Lui era il tuo padrino..." Remus non capiva.

"Il giorno dopo la vostra morte Sirius è stato arrestato e portato ad Azkaban senza processo" rispose Harry triste.

"Cosa?!" esclamò James adirato.

"E' stata colpa di Peter, l'ha incastrato. Nessuno sapeva dello scambio di Custode Segreto, solo voi quattro, ma voi due eravate morti, erano rimasti solo il traditore e Sirius. Beh Sirius l'ha cercato per fargliela pagare e l'ha stanato, solo che Peter si è tagliato un dito, ha urlato a tutta la strada che Sirius vi aveva traditi ed è scomparso sotto forma di topo nelle fognature, non prima di aver fatto saltare la strada e aver ucciso dodici babbani. Sirius è stato ritenuto colpevole ed è stato arrestato" spiegò Harry.

"Che bastardo" commentò James stringendo le mani a pugno.

Sirius era semplicemente impallidito. 

"Ma allora a chi ti hanno affidato?" domandò Lily confusa.

"A zia Petunia e zio Vernon" rispose Harry.

"Cosa?!" questa volta era stata Lily a spalancare la bocca orripilata.

"Già, i dieci anni più brutti della mia vita. Sono arrivato ad undici anni senza sapere nulla della magia, di Hogwarts e nemmeno di essere un mago. Non volevano che andassi ad Hogwarts, ma Hagrid li ha...diciamo costretti".

"Non ci posso credere...non ci posso credere..." proruppe Lily.

James le strinse forte un braccio.

"Quanti anni sono stato ad Azkaban?" domandò Sirius con voce inespressiva.

Harry lo fissò, gli occhi leggermente lucidi ed infinitamente tristi. "Dodici anni, poi sei evaso".

"Evaso?" ripeté Remus incredulo.

Per quello che ne sapeva nessuno era mai riuscito ad evadere da quella prigione.

"Sì, ed avevi un motivo più che valido. Avevi scoperto dov'era Peter e sapevi che avrebbe potuto facilmente uccidermi se avesse voluto" rivelò Harry. "Era il topo del mio migliore amico, Ron Weasley, e di conseguenza era in dormitorio con me. Se solo avesse sentito qualche voce che diceva che Voldemort stava tornando potente mi avrebbe fatto fuori, avrebbe eliminato tutti i Potter".

James strinse forte le mani a pugno, mentre Sirius non poté impedirsi di essere incazzato, Peter gli aveva rovinato la vita, quello schifosissimo ratto.

"Perchè diavolo non abbiamo detto dello scambio a Remus?" domandò James arrabbiato.

"Perchè, qui gliel'avete detto?" proruppe Harry sorpreso.

Remus annuì.

"Beh...pensavate che fosse lui la spia, ovvio" rispose Harry.

"Remus la spia? Impossibile..." disse Sirius sicuro.

"A quel tempo molti lupi mannari si erano alleati con Voldemort...e poi era certo che qualcuno vicino a noi stesse trasmettendo un sacco di informazioni a Voldemort..."

"Ma come abbiamo capito che era lui il traditore? Insomma, si sarà nascosto sotto forma di topo continuando a fingersi morto, no?" domandò Remus per cambiare argomento.

"La Mappa" rispose semplicemente Harry.

"Tu avevi la Mappa?" James era stupito, la loro per quel che ne sapevano era ancora ad Hogwarts, sequestrata da Gazza.

Harry annuì. "Me l'avevano data Fred e George per poter andare ad Hogsmeade senza essere beccato".

Lily li fissò confusa. "Quella Mappa di cui mi hai parlato?"

James annuì. "Proprio quella, ti mostra tutte le persone all'interno del castello".

"Quindi hai visto il suo nome sulla mappa" dedusse Sirius.

Harry scosse il capo. "No, non l'ho visto io, ma Remus. Lui me l'aveva confiscata quando Severus mi aveva quasi scoperto".

"Remus? Un momento, ci siamo persi un passaggio..." James si passò una mano tra i capelli confuso.

"Io ero a Hogwarts?" Remus era il più stupito di tutti.

Harry annuì con orgoglio e fierezza. "Certo, eri l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, sei stato il migliore che abbiamo mai avuto Rem..."

Remus spalancò la bocca. Lui insegnante? Silente doveva proprio essere andato fuori di testa. 

"Mi hai insegnato un sacco di cose Rem, ad esempio il Patronus".

"Sul serio?" Remus era ancora incredulo.

Harry annuì vigorosamente. "Io non sapevo che fossi uno dei migliori amici di mamma e papà, l'ho scoperto quella sera quando tu e Sirius mi avete raccontato tutta la storia, alla Stamberga Strillante".

"Perchè non te l'ho detto?" si domandò Remus.

"Sirius era ricercato e tutti pensavano che volesse uccidere me. Credo tu l'abbia fatto per proteggermi, non sapendo che io sapevo che Sirius era il mio padrino" ragionò Harry. "In effetti quando l'ho saputo ho provato la voglia di andare a cercare Sirius e ucciderlo, allora non sapevo ancora dello scambio..."

"Wow, sono stato il primo a farti provare istinti omicidi..." commentò Sirius ironico.

"Già, comunque una volta saputa la verità volevo venire a vivere con te ma..."

"Ecco il ma..." Sirius ormai si aspettava veramente di tutto.

"C'era la luna piena" Harry lanciò uno sguardo significativo a Remus.

"Mi sono trasformato".

Harry annuì. "Non avevi preso l'ultima dose, quindi..."

"Vi avrei fatti fuori tutti ma..."

"Ma Sirius si è trasformato e ti ha allontanato da noi, ma intanto Peter è scappato" raccontò Harry.

"Noi?" James lo fissò curioso.

"Io, Ron, Hermione e Severus svenuto" rispose Harry. "Io però ti ho sentito Sirius".

Sirius lo fissò serio e interrogativo.

"Lo sapevo che non potevi reggere da solo il confronto con un lupo mannaro, così ti sono venuto dietro ed Hermione mi ha seguito".

"Non avresti dovuto farlo!" esclamò Sirius preoccupato.

"Ti ho trovato ferito vicino al lago, poi sono arrivati loro, i Dissennatori" continuò Harry. Riusciva ancora a sentire il freddo gelo della morte sulla pelle solo a pensarci. "Ci hanno quasi baciato tutti e tre".

"Cosa?!" sbottò James arrabbiato.

"Ma poi sei arrivato tu papà" disse Harry con un sorriso dolce.

James lo fissò interrogativo, poi capì.

"Ramoso è tornato a correre nei prati di Hogwarts e ci ha salvato tutti" Harry fissò il padre commosso.

James come lui aveva gli occhi lucidi. "Poi hai liberato Sirius immagino..."

Potter junior annuì. "E' stato lui a regalarmi la Firebolt per Natale, così abbiamo vinto il campionato",

"Sarà stata contenta la Minnie" commentò James con un mezzo sorriso.

Harry annuì. "Alla fine del quarto anno Voldemort è tornato, con un osso di suo padre, la mano di Peter e il mio sangue. E' tornato e io ho dovuto affrontarlo, avrebbe dovuto farmi fuori ma qualcosa non è andato come previsto...si è attuato il Prior Incantatio".

"Perchè la tua bacchetta e quella di Voldemort erano gemelle, giusto?" disse Lily.

Harry annuì. "Io vi ho visto...voi siete usciti dalla sua bacchetta sotto forma di vapore e gli avete per un attimo oscurato la visuale per permettermi di scappare".

Si fissava le mani, ricordando quasi con dolore quel momento.

Nessuno disse nulla, intuendo quello che passava per la mente di Harry.

"Voldemort era tornato, ma nessuno credeva a me e Silente, soprattutto il Ministero".

James lo fissò confuso. "Per quale motivo?"

"Voldemort non si era mostrato. Tutti pensavano che eravamo pazzi, che io volevo ancora più pubblicità e che Silente era uscito fuori di testa" rispose Harry.

Sirius inarcò un sopracciglio.

"Ti conosco abbastanza per sapere che odi la pubblicità, giusto?" notò Remus.

"Già. Cosa ancora più stupida l'allora ministro, Cornelius Caramell, voleva screditare Silente a tutti i costi, non voleva credere che Voldemort fosse tornato davvero".

"Ma perchè?" James non capiva.

"Aveva paura. Si sarebbe ritornati nel caos, preferiva vivere nell'illusione che nulla era cambiato. Era diventato talmente paranoico da credere che Silente volesse rubargli la poltrona".

"Silente non ha mai voluto diventare ministro" Sirius era senza parole.

"Lo so. Ma come ho detto Caramell era terrorizzato. Così ha pensato bene di controllare Hogwarts e Silente mandandoci come insegnante di Difesa una sua protetta, una completa inetta che non ci insegnava un bel niente".

"Perchè non vi insegnava?" Lily era allibita.

"Caramell credeva che Silente per impossessarsi del ministero avrebbe usato un esercito, un esercito formato dai suoi studenti. Quindi noi non dovevamo assolutamente essere pronti a combattere e difenderci".

"E' uno scherzo, vero?" James era sconvolto.

"Andiamo è ridicolo!" commentò Remus scandalizzato.

"No, Caramell ne era convinto sul serio. Così ci ha mandato la sua socia come inquisitore supremo, Dolores Umbridge" rivelò Harry.

Si accorse che Remus a quel nome si irrigidì.

"Quella donna è mostruosa, ricorda Walburga!" commentò Sirius orripilato.

"La detesto con tutto il cuore...questo è un suo piccolo omaggio" Harry mostrò a tutti la mano chiusa a pugno.

Sulla pelle si potevano ancora leggere piuttosto chiaramente le parole: Non devo dire bugie.

"Che diavolo ti ha fatto quella...quella..." iniziò James rosso per la rabbia.

"Quella schifosa stronza" terminò Lily stupendosi lei stessa delle sue parole.

James la guardò ad occhi sgranati, raramente la sua Lily si esprimeva in simili termini.

"Mi faceva scrivere questa frase sulla pergamena con una penna che invece di usare l'inchiostro scriveva col tuo sangue, metodo carino, no?" commentò Harry sprezzante.

"E' da barbari!" Remus era sotto shock.

Sirius e James invece erano lividi.

"Alla fine del quinto anno, subito dopo la morte di Sirius e la possessione di Voldemort Caramell l'ha visto e anche i suoi collaboratori. Ha avuto così la prova che io e Silente dicevamo la verità. Inutile dire che è stato sostituito da Scrimgeour" raccontò Harry.

"Rufus Scrimgeour?" Sirius era sorpreso.

"Sì, proprio lui. Diciamo che l'ho mandato al diavolo, voleva che facessi da mascotte al ministero dopo quello che mi avevano fatto per sostenere il loro lavoro, quando invece non stavano facendo un bel niente per cambiare le cose, rimanevano semplicemente lì a guardare. Ho imparato presto a non fidarmi del ministero, sulla Gazzetta comparivano solo gli articoli a loro favore, niente sulle evasioni di massa da Azkaban o suoi morti e gli attentati dei mangiamorte, niente di niente" Harry sospirò forte.

"Come adesso, più o meno" commentò Sirius sarcastico.

Harry alzò un sopracciglio, la sua espressione diceva tutto. "Al sesto anno Silente mi ha parlato degli Horcrux, mi ha fatto vedere ricordi su Voldemort in modo che avessi tutte le informazioni necessarie. Una sera, alla fine dell'anno, io e Silente siamo andati in una grotta vicino al mare, ci doveva essere l'Horcrux, ma noi non sapevamo che in realtà qualcuno l'aveva già preso..."

"Regulus..." proruppe Sirius.

Harry annuì. "Silente ha bevuto una pozione che faceva ricordare i momenti più brutti della tua vita, che ti faceva desiderare letteralmente di morire. Alla fine siamo tornati a scuola, era debole ma ancora vivo. Solo che sulla torre di Astronomia c'era il Marchio Nero, questo significava solo una cosa, i mangiamorte erano entrati ad Hogwarts".

"Com'è possibile?" Lily era senza parole.

"Armadi Svanitori. Uno era nella stanza delle necessità, l'altro era da Magie Sinister. Draco era diventato un mangiamorte per salvare la sua famiglia da Voldemort, e doveva svolgere un compito per salvare se stesso e i suoi genitori: doveva uccidere Silente".

I tre malandrini e Lily sgranarono gli occhi.

"Ma era solo un ragazzo!" esclamò Remus sotto shock.

"Io l'avevo detto che era diventato un mangiamorte, ma proprio per questo non mi avete creduto, pensavate che lo dicevo solo perchè odiavo Draco, un po' come te e Severus papà".

"Ma Draco alla fine non l'ha ucciso, vero?" Lily aveva quasi paura della risposta.

Harry abbassò lo sguardo, ricordava ancora perfettamente quella scena, come se ce l'avesse ancora davanti agli occhi. "No, è stato Severus a farlo":

Lily impallidì di botto. James e Remus lo fissarono sicuri di non aver capito bene. Sirius osservò la moquette del pavimento senza dire nulla.

"Severus? Non è possibile...perchè?" Lily non riusciva a capire.

"E' stato Silente a fargli promettere che sarebbe stato lui ad ucciderlo quando sarebbe stato il momento. Non voleva che fosse Draco a farlo, era troppo giovane per rovinare la sua anima" spiegò Harry.

"Quindi Severus ha agito su richiesta di Silente" ricapitolò James.

Harry annuì.

Lily trasse un respiro di sollievo, leggermente più tranquilla.

"Solo che non lo sapeva nessuno, così tutti noi abbiamo pensato che avesse tradito l'Ordine, invece non era così. L'ho scoperto successivamente. Io, Ron e Hermione quell'estate siamo partiti per cercare gli Horcrux e distruggerli, solo che appena dopo Natale i Ghermidori ci hanno catturato e portato a Villa Malfoy. Mentre ero chiuso nello scantinato con Ron Severus è arrivato e mi ha mostrato con la forza tutti i suoi ricordi, così ho scoperto la verità. Poi ci ha aiutato a scappare di lì. Se non fosse stato per lui credo che sarei già morto da un bel pezzo, dal primo anno probabilmente" disse Harry con una chiara nota di riconoscenza nella voce.

"Ho detto subito tutto a Remus e agli altri dell'Ordine. La McGranitt non sembrava molto convinta, però si fidava della mia parola quindi non ha detto nulla. Nel distruggere un Horcrux ho combinato un po' di casino, quindi Voldemort ha capito che noi sapevamo il suo segreto e quindi è venuto ad Hogwarts con i suoi per combattere. Severus è tornato tra i nostri. Lui e Remus mi hanno allenato a combattere, sono stati i miei mentori, diciamo. Severus mi ha fatto promettere categoricamente di non morire, visto che aveva speso gli ultimi setti anni a proteggermi per onorare il debito che aveva con te papà, per quella faccenda che coinvolgeva anche Rem e anche perchè era il figlio della sua migliore amica, l'ultima cosa di Lily rimasta" aggiunse Harry sorridendo al ricordo.

"C'era solo una cosa che nessuno di noi aveva minimamente considerato...io ero un Horcrux".

James trattenne il respiro impallidendo. Lily si portò le mani alla bocca, mentre Remus sgranava gli occhi.

"Cosa?!" esplose Sirius alzandosi dal divano.

"Io dovevo morire, solo in questo modo Voldemort sarebbe stato definitivamente sconfitto. L'ho scoperto perchè me l'ha detto il ritratto di Silente nell'ufficio del preside. Così dopo quasi quattro mesi di assedio e battaglia sono andato da lui per farmi uccidere" raccontò Harry, un brivido lungo la schiena al ricordo delle mille emozioni che aveva provato mentre andava con consapevolezza incontro alla morte.

"Non ci credo...ti sei fatto uccidere?" James era sconvolto.

"Ma allora come fai ad essere ancora vivo?" Sirius si era riseduto sul divano, un'espressione di sbigottimento sul viso.

"Lui per resuscitare aveva preso il mio sangue, quindi anche la protezione che mi aveva fornito mamma. In questo modo mi aveva legato alla vita senza saperlo. Così sono tornato indietro. C'è stata un'altra battaglia, ho visto tutti cadere, uno dopo l'altro, alla fine eravamo in piedi solo io, lui e Severus. Ci siamo lanciati l'avada kedavra e Severus si è messo davanti a me per salvarmi. Ero l'unico ad essere sopravvissuto, intorno a me solo cadaveri e un silenzio assordante" Harry aveva la voce leggermente roca, era vicino al pianto.

"Poi Fanny ti ha proposto di venire qui e tu hai accettato" concluse James.

Harry annuì respirando profondamente. "Là non mi era rimasto più niente. Certo, Voldemort non c'era più, ma non mi era rimasto più nessuno, che senso aveva restare?"

Nessuno disse nulla. Lily si alzò e lo abbracciò forte, anche lei aveva gli occhi lucidi. Suo figlio aveva sofferto così tanto, non era stato giusto...

"Adesso ci siamo noi, hai capito?" sua madre lo fissò, verde contro verde.

Harry annuì, un mezzo sorriso sul viso.

"Giusto, e adesso preparati a una bella dose di solletico!" Sirius si lanciò su di lui subito imitato da James.

Lily e Remus li osservavano scuotendo la testa e ridacchiando, quei due non sarebbero mai cresciuti del tutto.

Nella stanza la risata cristallina di Harry.

Harry si strofinò gli occhi con una mano. Era stanco ma non poteva permettersi di perdere tempo. Prima avrebbe distrutto Voldemort prima sarebbe finita la guerra.

Aveva pensato in quei giorni a come diavolo recuperare la coppa di Tassorosso nella camera blindata di Bellatrix, fino a quando gli era arrivato il colpo di genio. Si era ricordato che aveva ancora una fiala di pozione Polisucco con dentro il capello di Bellatrix che Hermione aveva bevuto per prendere le sue sembianze ed entrare alla Gringott. Il vero problema era la voce...sua madre conosceva di sicuro qualche pozione che gliel'avrebbe fatta cambiare fino a raggiungere quella acuta e sadica di quella pazza.

Il vero grosso problema era convincere la madre ad aiutarlo senza dirle troppo sul piano che aveva architettato.


Sapeva inoltre che Severus Piton aveva dei sospetti sulla sua identità. Aveva chiesto alla madre di non dirgli nulla per il momento, ma non sapeva se ci sarebbe riuscita, Piton non era di certo il tipo che si faceva fregare...era molto astuto e soprattutto sospettoso.

Proprio per questo per il Silente dell'altra dimensione era stato una spia perfetta e davvero eccellente. Per metterlo nel sacco bisognava essere di gran lunga più abili di lui ed era veramente difficile.

Si stranì un po', stava facendo un complimento a quello che era stato il professore che aveva odiato per sei anni, che lo aveva trattato come una persona orribile solo perchè era figlio di suo padre. Già, ma cosa stranissima in quella dimensione suo padre e Piton potevano quasi definirsi amici.

Ma perchè? Era da quando li aveva visti farsi un cenno di saluto alla prima riunione dell'Ordine che se lo chiedeva e ancora non aveva trovato una risposta soddisfacente, nulla di nulla.

Comunque non provava nessun tipo di risentimento verso Piton. Uno perchè il Severus Piton che ora poteva incontrare non era lo stesso che lo torturava durante le lezioni. Due perchè lui e Remus lo avevano allenato al combattimento prima e durante le incursioni dei Mangiamorte ad Hogwarts. Tre era merito di Severus se era ancora vivo, gli aveva fatto da scudo prendendosi l'ultimo avada kedavra di Voldemort.

Per lui ora non provava altro che stima e rispetto. Tuttavia la piega che aveva preso il rapporto tra Piton e suo padre lo confondeva davvero.

Certo, avrebbe potuto chiedere a suo padre delle spiegazioni, ma aveva il tremendo sospetto che in qualche modo centrasse lui, o meglio l'Harry bambino morto. Non voleva far rivivere a suo padre quelle scene e altro dolore, l'avrebbe saputo a tempo debito, non aveva nessuna fretta.

Con un sospiro scese diretto in cucina per la cena. Aveva appena messo il piede sull'ultimo gradino quando ghignò.

Sirius e Andrea si stavano baciando piuttosto intensamente, lei era appoggiata al muro e lui le era praticamente incollato. Con uno sbuffo divertito li oltrepassò entrando in cucina, sicuro che non l'avrebbero nemmeno notato, troppo presi dalla foga del momento.

Sua madre, a giudicare dal buon profumino che invadeva la cucina, aveva preparato per la cena pollo arrosto con patate e torta alla nocciola. Rimase a fissarla col sorriso, quando era piccolo avrebbe voluto vederla indaffarata coi fornelli, si era più volte chiesto se era brava in cucina come lui...il vivere coi Dursley aveva avuto un unico risvolto positivo: cucinava benissimo.

"Tesoro, perchè mi stai fissando?" Lily si era accorta della sua presenza e lo osservava sorridendo.

"Niente, davvero" rispose Harry ricambiando il sorriso.

"Mi sembri stanco...di notte dormi bene?" Lily lo fissò con sguardo critico, prendendogli il viso con le mani e puntando l'attenzione sulle occhiaie ben visibili.

"Sì, tranquilla, va tutto bene...solo mi serve il tuo aiuto" Harry respirò a fondo.

Lily alzò il sopracciglio attendendo che continuasse.

"Tu per caso conosci una pozione che fa cambiare voce a chi la beve?" 

Ecco, l'aveva detto. Osservò con attenzione la reazione di sua madre.

"Sì, ce n'è una...perchè me lo chiedi? A che ti serve?" Lily parlò lentamente, lo sguardo attento.

"Non posso dirtelo mamma, davvero. Ti chiedo solo di prepararmela, le risposte te le darò al momento giusto" rispose Harry scegliendo con cura le parole.

Lily era preoccupata. "Centrano gli Horcrux, vero?"

Harry non rispose. Il suo silenzio per Lily era una conferma.

"Va bene, promettimi solo che starai attento, d'accordo?"

Harry annuì sorridendo. "Tranquilla mamma, ho la pelle dura. Ti chiedo solo di non dirlo a nessuno, nemmeno a papà".

"D'accordo. Per quando la vuoi?"

"Quanto tempo ci metti a prepararla?" si informò Harry.

"Minimo due giorni, mi serve..." iniziò Lily.

"Inutile che continui, non capirei una sola parola. Diciamo che non sono per nulla tagliato per pozioni, anche in questo ho preso da papà" la fermò Harry.

Lily sbuffò sollevando il ciuffo rosso di capelli che le ricopriva la fronte. "Chissà perchè ma lo immaginavo".

Harry rise, subito imitato da Lily.

Sirius entrò assieme a James e Remus, dietro di loro Andrea e Dora.

"Perchè ridete?" domandò James.

"Indovina un po', Harry mi ha appena informato che è una frana in pozioni, chissà da chi ha preso..." rispose Lily divertita.

"Ma da me, ovvio" James rise scompigliando affettuosamente i capelli corvini del figlio.

"Il più scarso sono e rimarrò comunque sempre io" replicò Sirius sorridendo gioviale.

"Nessuno qui lo dubitava Sir" ribatté Remus alzando un sopracciglio.

Andrea baciò Sirius sulla guancia. "Nemmeno io avevo dubbi".

"Beh dai sediamoci, la cena è pronta" disse Lily scoccando un'occhiata significativa ad Harry.

Tutti si sedettero a tavola e la serata passò tra risate e racconti esilaranti sui casini che i tre scapestrati corrispondenti ai nomi di James Potter, Sirius Black e Remus Lupin combinavano a scuola e che la prefetto Lily Evans doveva riuscire a risolvere o sventare.


*

Severus Piton era una persona particolarmente perspicace, era difficile fargliela sotto il naso. Si era accorto che Lily e la combriccola di Potter gli stavano nascondendo qualcosa, ed era sicuro che si trattasse ancora una volta di Ted Evans. 

Aveva quel qualcosa di così famigliare...non riusciva nemmeno lui a spiegarselo, ma aveva come la sensazione che Evans lo conoscesse bene. Era convinto che quel ragazzo avesse un segreto, e bello grosso anche, e lui lo avrebbe scoperto, non per niente aveva fatto per un periodo la spia di Voldemort con successo.

Una cosa strana l'aveva appresa proprio l'ultimo giorno dell'anno: Ted Evans viveva a casa Potter.

Per quale motivo? Non aveva minimamente senso, a meno che...ma no, era impossibile, doveva smetterla assolutamente di farsi venire strane idee.

Ted Evans non poteva essere Harry Potter, oppure sì?

Odiava non sapere le cose, non avere risposte per le mille domande che gli ronzavano in testa da quando Ted Evans aveva magicamente fatto la sua comparsa nell'Ordine.

*

Lily il mattino dopo si mise subito al lavoro. Andò nell'immensa libreria dello studio di James ed afferrò un vecchio e voluminoso libro dalla copertina verde scuro, un po' consumata dal tempo.

Ricordava perfettamente che era stato Severus a regalarglielo, al suo quarto anno per il suo compleanno. Le aveva detto con un ghigno che non tutte le pozioni lì dentro erano legali. Infatti la pozione che doveva preparare per Harry, la Omnia Vox, era altamente illegale.

Sbuffò arrovellandosi per la millesima volta il cervello, cercando di capire come potesse tornargli utile una pozione del genere. Con passo lento si diresse nel suo piccolo laboratorio di pozionista, luogo in cui James non aveva mai osato mettere i piedi per paura di far saltare in aria qualcosa.

Prese un respiro profondo. "A lavoro, Lily!"

*

Harry aprì il suo baule cercando bene in fondo. Sorrise quando sentì due bastoncini di legno a contatto col palmo della mano. Con lentezza li estrasse e osservò con attenzione le due bacchette nella sua mano.

Una era quella di Draco nell'altra dimensione, di biancospino, l'altra era quella di noce di Bellatrix, la stessa che lì quella pazza possedeva ancora.

Sì, sarebbe stato decisamente credibile nei panni di Bellatrix, nessuno avrebbe mai potuto sospettare, a meno che sfiga non volesse che proprio il giorno del piano Bellatrix andasse a fare una visitina alla Gringott.

In quel caso sì che sarebbe stato veramente nella merda. 

Doveva sforzarsi di pensare positivo, sarebbe tutto filato liscio come l'olio, non doveva preoccuparsi.


*

James, Sirius, Remus, Dora e Andrea erano a lavoro, nell'ufficio Auror a compilare rapporti sulle loro ultime missioni.

James tuttavia non era del tutto tranquillo, sentiva che Lily e Harry gli nascondevano qualcosa. Non gli piaceva per niente essere tagliato fuori.

"Jamie?" proruppe Sirius senza smettere di scrivere.

"Uhm" rispose Potter senior.

"Te l'ha mai detto nessuno che sei paranoico?" disse Sirius.

James lo fissò truce mentre tutti gli altri, Alice e Frank compresi, ridevano.

In quel momento Malocchio, attirato dal baccano, entrò e li osservò senza parole. Il suo occhio nero si puntò su Sirius.

Ci sarebbe stato da divertirsi, se lo sentiva.

"Sirius cercavo proprio te".

Sirius si schiarì la voce cercando di tornare ad essere serio. "Dimmi Alastor".

"Ho saputo che ti sei messo con Andrea" disse con espressione imperturbabile il vecchio auror.

Sirius annuì col capo sorridendo.

"Mi raccomando, non trattarmela male o ti faccio a pezzi" detto questo Malocchio fece l'occhiolino ad Andrea e uscì lasciando tutti i presenti di stucco.

A Frank era sfuggita di mano la penna per la sorpresa.

"Malocchio ti ha fatto l'occhiolino...non ci credo..." boccheggiò Dora spiazzata.

"Che rapporto c'è tra te e Malocchio?" domandò Remus curioso.

Andrea ghignò. Sentiva su di sè lo sguardo curioso di Sirius.

"E' il mio padrino" rispose Andrea tranquilla.

James e Sirius spalancarono la bocca sorpresi imitati da tutti gli altri.

"Cosa?!" James era assolutamente senza parole.

"E' il migliore amico di mio padre, erano a scuola insieme" rispose Andrea come se la cosa fosse del tutto normale.

"Non ci credo..." Alice era stupita.

Andrea ridacchiò. In effetti era un po' difficile immaginarsi Malocchio che giocava con lei quando aveva sei anni a dare il tè a delle bambole.

Dalla porta entrò Jack Pirsen, il consegnatore di pacchi del Ministero. Tra le mani aveva un pacco bianco non molto grosso.

"Ciao Jack!" lo salutò Frank.

Andrea vide Sirius rivolgergli uno sguardo omicida. Fin da quando era arrivata Jack aveva un debole per lei. Sirius doveva essere geloso...Andrea sorrise compiaciuta.

"Andrea c'è un pacco per te" Jack lo scaricò sulla sua scrivania e rimase a guardarla un po' troppo fisso per la pazienza di Sirius che si schiarì rumorosamente la voce e disse acido "Adesso puoi anche andare".

Jack a malincuore uscì.

"Geloso?" James ghignò.

Si sarebbe preso la rivincita per il 'paranoico' di poco prima.

"No" rispose Sirius ritornando a scrivere.

"No Jamie, l'avrebbe solo ridotto in cenere se avesse potuto" ribatté Remus divertito.

Tutti risero.

Andrea con una leggera spinta raggiunse con la sedia a rotelle Sirius che fissava Remus irritato.

"Mi piaci quando fai il geloso".

"Lo terrò a mente" rispose Sirius sorridendo baciandole la punta del naso.

"Cos'è il pacco?" domandò James curioso.

Andrea lo prese in mano e lo osservò bene. "Non c'è scritto nessun mittente".

"Non aprirlo" disse Sirius serio, gli occhi assottigliati a fissare meglio quella scatola bianca.

Aveva una strana sensazione di pericolo, non riusciva a spiegarselo.

Andrea lo fissò interrogativa. 

"Non sappiamo chi lo manda, potrebbe essere pericoloso" spiegò Sirius inquieto.

"Ha ragione lui Andie!" esclamò Malocchio entrando di corsa seguito da Kingsley.

Andrea li fissò entrambi ad occhi sgranati. "Perchè, cos'è?"

Moody la fissò serio. "E' una bomba".

Andrea stupita si voltò a guardare Sirius, ancora una volta le aveva salvato la vita.

*

Harry apprese con rabbia l'attentato al quartier generale degli Auror. Non aveva molto tempo, prima avrebbe finito con la missione più vite avrebbe salvato.

"Una bomba, capisci? Se Sirius e Moody non avessero fermato Andie..." stava dicendo James.

Era preoccupato, comprensibile. Anche sua madre era agitata come una molla.

"State tutti bene, vero?" domandò Lily.

James annuì. "Tranquilla, hanno disinnescato quell'affare quasi subito. A quanto pare hanno stregato con l'imperius i due controllari postali, per questo ci hanno fregato. Voldemort ha un sacco di spie nel ministero".

"Questo non mi stupisce" mormorò Harry pensieroso. "Gli unici posti veramente sicuri al momento sono solo Hogwarts e la Gringott".

Sia James che Lily erano d'accordo con lui.

'E io dovevo rubare in uno di questi due posti proprio domani...' pensò Harry.

James guardò attentamente sia Lily che Harry. Sì, ne era sicuro, quei due gli nascondevano qualcosa. Ma cosa?

Il pomeriggio dopo Lily entrò nella stanza del figlio trovandolo addormentato. Si sedette lentamente sul bordo del letto e lo fissò per alcuni minuti, fino a quando Harry non aprì gli occhi.

"Mamma..." proruppe Harry strofinandosi gli occhi e afferrando gli occhiali che erano sul comodino.

"Tieni" Lily gli mise in mano una boccetta contenente un liquido viola brillante con sfumature perlate. 

"Come funziona?" domandò Harry curioso.

"Devi berne un sorso, poi puntare la bacchetta alla gola e dire il nome della persona di cui vuoi la voce, niente di complicato" lo informò Lily.

Harry annuì. "Quanto dura l'effetto?"

"Basta che punti la bacchetta alla gola e dici finite" rispose Lily seria. "Mi vuoi dire almeno a che ti serve?"

Harry sospirò. Sì, qualcosa doveva dirle, altrimenti le sarebbe preso un colpo se l'avesse visto uscire con la sembianze di Bellatrix.

"Devo diventare Bellatrix".

Gli faceva schifo il solo pensiero di interpretare quell'assassina, ma non aveva scelta.

Lily sgranò gli occhi confusa. "Polisucco?"

Harry annuì. "Ti ho preso un vestito nero dall'armadio, cercherò di non rovinartelo".

"L'importante è che non ti succeda nulla" disse Lily accarezzandogli la guancia. 

"Ehm mamma...mi potresti anche truccare?"

Lily rise. "Ma certo tesoro!"

Dopo nemmeno mezz'ora Harry bevve la polisucco, indossò il vestito nero, prese la bacchetta di noce e si lasciò truccare velocemente dalla madre che sembrava divertirsi un mondo.

Poi ingoiò un sorso della Omnia Vox e puntò la sua bacchetta alla gola. "Bellatrix Lestrange".

"Prova un po'" lo incitò Lily.

"Ciao mamma" la voce che uscì dalla sua gola era identica a quella della pazza sadica.

Lily non poté non fissarlo stranita, era strano sentirsi dire mamma da quella voce che disprezzava.

"Bene, ora posso andare, dovrei avere circa cinquanta minuti di copertura con la polisucco" Harry si alzò e si fissò un secondo allo specchio.

Non poté trattenere una smorfia schifata alla vista di una delle sue nemiche giurate.

"Sta attento" si raccomandò Lily.

Harry annuì. "Sarò a casa fra meno di un'ora".

Scomparve con un crac lasciando una Lily in bagno preoccupata.

Comparve in una strada di Diagon Alley quasi del tutto deserta. Camminò con passo sicuro, molti si allontanavano spaventati da lui, meglio così. Nel giro di cinque minuti era alla Gringott.

Confuse senza difficoltà i due maghi appostati come Sonde Sensitive all'ingresso in modo che non controllassero se aveva incantesimi dissimulanti addosso, come la polisucco. Poi fece il suo ingresso.

La banca dei maghi non era cambiata per niente, un po' come Hogwarts, il tempo in quelle mura sembrava non passare mai.

Doveva cercare di interpretare Bellatrix il meglio possibile, quindi la gentilezza e le buone maniere doveva lasciarle da parte.

"Ehi tu, folletto!"

Quello sussultò e la fissò. "Signora Lestrange, che piacere..."

"Sì, voglio fare un prelievo" disse Harry sbrigativo.

L'elfo, che riconobbe per Unci-Unci, annuì. "Bacchetta per il riconoscimento?"

Harry allungò sicuro la bacchetta di noce che effettivamente era di Bellatrix. Unci-Unci annuì con un debole sorriso.

Bene, l'aveva fregato. "Mi segua signora Lestrange".

Salirono su un carrello di ferro e si preparò mentalmente a non vomitare per l'alta velocità. Sapeva bene che la camera blindata dei Lestrange era molto sottoterra in quanto era una delle più antiche.

Dopo quella che parve un'eternità il carrello si fermò. Vicino alla camera c'era un drago, esattamente come l'altra volta. Unci-Unci agitò dei sonacci per allontanarlo e poi appoggiò la mano alla porta della camera blindata. Subito si aprì rivelandogli una stanza piena di oro e oggetti preziosi, ma lui ne cercava solo uno...

La Coppa di Tassorosso era in alto in fondo. Entrò guardandosi intorno, poi con una mano la afferrò e non successe nulla, nessuna copia incandescente della coppa a differenza dell'ultima volta.

Con un sorriso compiaciuto decisamente adatto a Bellatrix, la nascose nel mantello e uscì ritornando da Unci-Unci che l'aveva aspettato sulla soglia della porta.

"Fatto signora?"

"Sì, sbrigati a portarmi fuori di qui, ho un sacco di cose da fare" disse Harry con tono sbrigativo e sprezzante.

Il folletto annuì leggermente spaventato e richiuse la porta con un tonfo sordo. Ripercorsero tutta la strada col carrello e Harry poté tirare un sospiro di sollievo solo una volta che ebbe messo piede fuori dalla banca.

Ce l'aveva fatta, tutto era andato liscio come l'olio, nessuno si era accorto di nulla. Non poteva andargli meglio di così. Si infilò in un vicolo buio e fissò l'orologio che aveva al polso.

Aveva ancora circa cinque minuti, poi sarebbe tornato ad essere Harry Potter. Con un crac si materializzò davanti a casa, la coppa ben nascosta nel mantello.

*


Severus era andato da Lily per delle spiegazioni. Per prima cosa, perchè diavolo Evans viveva da loro? Non aveva minimamente senso, a meno che Ted Evans non fosse Harry Potter. E allora si sarebbero spiegate molte cose.

Suonò il campanello e venne ad aprirgli un'agitata Lily.

"Ah sei tu, ciao Sev" Lily lo fece entrare.

"Aspettavi qualcun'altro?" domandò Severus, un sopracciglio inarcato.

"Sì, ma fa niente, arriverà fra qualche minuto" Lily fissò con ansia l'orologio che portava al polso.

"Lil che diavolo succede?" Severus la guardò serio.

Sì, ne era sicuro, Lily gli nascondeva qualcosa. Ne aveva parlato anche con Potter e lui stranamente era del suo stesso parere.

Quindi era una certezza.

"Niente Sev, davvero..." Lily cercò di sembrare convincente.

Il suo sguardo si puntò su un libro che stava aperto sul tavolino del salotto. L'aveva riconosciuto subito, l'aveva regalato a Lily un sacco di anni prima. La superò e lo prese in mano. Era aperto alla pagina della Omnia Vox.

Lily deglutì, adesso che cavolo gli avrebbe detto?

"A che cavolo ti serve questa pozione?"

Lily aprì la bocca e la richiuse. Cosa avrebbe potuto dirgli? Sapeva che non sarebbe riuscita convincerlo in nessun modo...

"C'è qualcuno?"

Severus si irrigidì. Quella era la voce di Bellatrix, come diavolo aveva fatto ad entrare?

La vide spuntare davanti alla porta del salotto. Si piazzò davanti a Lily "Stupeficium!"

Bellatrix si spostò di scatto. L'incantesimo colpì un vaso di ceramica che andò in mille pezzi.

"Fermo Sev" Lily gli prese il polso del braccio che reggeva la bacchetta.

Severus la fissò confuso, poi comprese quando vide 'Bellatrix' puntare la bacchetta alla gola e dire "Finite".

"Lily che diavolo sta succedendo?"

Lily aprì la bocca incerta su cosa dire.

"Ciao Severus" lo salutò Harry con un sorriso.

Il suddetto sgranò gli occhi, quella voce..."Evans?"

Harry si tolse con un gratta e netta tutto il trucco dalla faccia e lo osservò con un ghigno.

"No, non proprio..."

Severus era confuso, lo capiva dalla sua espressione.

"Quello che pensi è corretto, Ted Evans ed Harry Potter sono la stessa persona" disse Harry sentendo proprio in quell'istante l'effetto della polisucco svanire e ridargli il suo aspetto.

Severus trattenne il respiro, quegli occhi erano identici a quelli di Lily.

"Potter?"

Harry annuì con un sorriso e osservò la madre che lo abbracciò forte, decisamente sollevata di vederlo vivo.

"Allora? E' andato tutto bene?"

Potter junior annuì. "Tutto liscio come l'olio, nessuno si è accorto di niente".

"L'hai preso?" chiese Lily con un filo di voce.

Harry annuì. "Certo. Adesso vado a togliermi questo vestito".

"Ehi guarda che è bello, è un mio vestito!" lo rimbeccò Lily.

"Mamma è un vestito da donna!" rispose Harry salendo velocemente le scale.

Lily sorrise e lanciò un'occhiata a Severus che era ancora parecchio sorpreso.

Sospirò pronta a rispondere ad alcune sue domande.

*

Harry si rivestì e poi scese con la coppa in mano, giusto in tempo per sentire suo padre entrare e dire "Che è successo al vaso?"

"Mea culpa" disse Harry raggiungendolo in corridoio.

Tutti e due entrarono in salotto, dove Lily stava ancora parlando con Severus nel tentativo di spiegargli qualcosa.

Severus sussultò quando lo vide entrare, cosa decisamente comprensibile.

"Qualcuno vuole spiegare qualcosa anche a me, per favore? Sono giorni che tu e Harry mi nascondete qualcosa, non sono scemo..." James fissò il figlio e la moglie in attesa che parlassero.

"Oggi ho rubato alla Gringott" rispose semplicemente Harry come se fosse una cosa normale e si sedette sulla poltrona.

Tutti e tre lo fissarono come se fosse fuori di testa.

"Cosa?!" esclamò James spiazzato.

"Mamma mi ha aiutato" aggiunse Harry tranquillo.

James e Severus puntarono lo sguardo su Lily che sembrava abbastanza confusa.

"Era alla Gringott?" domandò Lily ad Harry.

Il ragazzo annuì. "Già, nella camera blindata di Bellatrix, per questo ho preso le sue sembianze".

"Alt, aspetta un secondo...tu ti sei travestito da Bellatrix, sei andato alla Gringott e hai preso qualcosa dalla sua camera blindata?" ricapitolò James.

"Esattamente" rispose Harry.

"Ma cosa?" chiese James.

"Questa" Harry mostrò la coppa.

"La coppa di tassorosso?" Severus era sbalordito.

"E' un Horcrux" rispose Harry alla loro muta domanda.

"Quando hai intenzione di distruggerla?" domandò James.

"Adesso" Harry con uno schiocco di dita fece comparire dal nulla la spada di Grifondoro.

James trattenne il fiato.

Harry si alzò in piedi, appoggiò la coppa sul pavimento e sollevò in aria la spada. In quel momento uscì un getto grigio scuro e prese forma davanti agli occhi di Harry Tom Riddle.

"Harry Potter" domandò questo.

Aveva un aspetto da ventenne, più o meno l'età in cui aveva rubato la coppa uccidendo la proprietaria.

"Tom Riddle" replicò Harry freddo.

"Come diavolo fai ad essere ancora vivo?"

"Perchè io ho una cosa che tu non hai..."

"Ah davvero? E cosa sarebbe?"

"L'amore Tom" rispose Harry.

Tom in risposta scoppiò a ridere, una risata sadica e gelida che fece rizzare i capelli a James, Lily e Severus.

"L'amore come lo chiami tu non mi ha impedito di sbarazzarmi di tuo padre e di tua madre".

"Ma ti ha impedito di sbarazzarti di me, Tom. Addio Tom" Harry abbassò la spada e ruppe in due la coppa.

Riddle e il fumo grigiastro scomparvero. 

Harry fissò i suoi genitori e Severus. "State bene?"

Loro annuirono non molto convinti.

"Severus rimani a cena? Credo che tu abbia molte domande da farmi" disse Harry sedendosi sulla poltrona.

"In effetti..."

"Non c'è problema, Jamie vieni di là con me" Lily prese il marito per un braccio conducendolo in cucina.

Harry fissò Severus con un sorriso, pronto alla raffica di domande.

*

Voldemort, seduto sulla sua poltrona di velluto rosso sangue, si domandava ancora cos'era successo un paio di settimane prima. Chi diavolo era entrato nella sua mente?

Gli era servita molta forza per buttarlo fuori, aveva visto nel buio solo un paio di occhi verde brillante. 

Odiava non avere delle risposte alle sue domande, per di più quell'idiota di Silente e i suoi omini cercavano in tutti i modi di bloccare i suoi piani...

Bevve un sorso di vino rosso dal bicchiere di cristallo che aveva in mano, poi si alzò e si mise davanti alla finestra di Riddle Manor.

Chi diavolo era quell'intruso che era entrato nella sua mente? 


ANGOLO AUTRICE:

Spero vi sia piaciuto il capitolo, pieno di colpi di scena importanti.

Adesso farò uno schema per riassumere concetti importanti sul passato di Harry,  per rendervi tutto più chiaro:

1. Questa fic si basa su una diversa conclusione del settimo libro, ovviamente. Quindi 4 mesi di battaglia ad Hogwarts e Harry che si allena con Remus e Severus

2. E' Severus che li ha aiutati ad uscire da Villa Malfoy, chiamando Dobby e facendo vedere proprio lì i ricordi a Harry

3. Severus è morto facendo da scudo ad Harry

La vera domanda è: perchè qui James e Severus sono quasi amici? Sono curiosa di sentire i vostri pareri e vedere si ci prendete...

Ringrazio moltissimo per le recensioni: rutix2003, Mirwen, brando, sihu, soniacristina1989, Ali96, Nicole_Alice, fria, Manda, deli2410, Marina_Black, Archangel, Hermione Claire Grenger, Lily_97, Akkarin92, lunadistruggi e cloclo. 

Ringrazio anche chi mi ha lasciato dei messaggi personali nella mia casella di posta, come soniacristina1989, NevilleLuna, Allice_rosalie_blak, roxy_xyz, rutix2003, brando, elita e Akkarin92, ma soprattutto Faith07 che mi ha avvisato che era stato postata un'altra ff praticamente identica alla mia con anche interi pezzi di testo copiati e incollati. Grazie mille, davvero!

Adesso giuro solennemente che pubblicherò anche la one-shot rossa sulla notte di fuoco tra Sirius e Andrea, sotto il nome di Sirius&Andrea(Dimensione Parallela)

Grazie mille a tutti per aver letto fino a qui!

Baci 

Nikki Potter


  
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