Prima di lasciarvi al capitolo
voglio
precisare una cosa: MICHELLE
NON È
INCINTA!
Prima o poi succederà, ma non ora. E poi
scusate, deve finire la scuola, poi c'è il college! Come fa
con un
bambino? ;)
Una volta finito il capitolo andate a leggere tuuuuuutto quello che ho scritto in fondo. Se non lo farete, Samara verrà a farvi visita tra sette giorni.
Ma
Kristen Stewart non ha una vita sociale propria?
< Amo il
sabato, amo il fatto che non ci sia la scuola e amo essere qui al
mare! > esclamò Charlotte mentre si buttava a peso
morto sul suo
telo.
Alle otto
di mattina Sarah e Jenny suonarono alla mia porta di casa, mi
obbligarono ad indossare un costume e mi trascinarono con e con tutte
le altre Clovers al mare per trascorrere una giornata tra sole donne.
Così, nella fretta, indossai un costume nero, molto
semplice, con le
mutande a brasiliana e il pezzo di sopra era a fascia, mentre sopra
al tutto indossai un vestito bianco di cotone con le bratelline e
lungo fino a metà coscia.
< Già,
effettivamente non facevamo un'uscita del genere da molto >
intervenne Megan, che tra tutte noi era la più abbronzata
per via di
quei giorni trascorsi in Florida, ma non potevo darle torto:
ultimamente le nostre uscire erano sempre rare per via dei vari
impegni di ognuna di noi, riuscivamo a stare insieme solo durante gli
allenamenti di pallavolo.
< Uhm, è
così rilassate > dissi io mentre mi godevo il calore
del sole.
<
Michelle, ci sei questa sera alla festa di James? > chiese Mary
mentre mi picchiettava sul braccio.
<
Cavolo, la festa! Me ne ero completamente dimenticata! >
esclamai
sgranando gli occhi.
< Questo
vuol dire che sei con Robert? > intervenne Megan.
< No,
assolutamente, ci sono. Qualcuno fa le macchine? >
< Io,
Amanda e Vanessa > disse Jenny sorridendo: da quando la sua auto
era tornata dalla riparazione non faceva altro che guidare lei <
Michelle, ti passo a prendere io sulle nove >
< Va
bene > risposi alzando i pollici < grazie mille >
< Chi
vuole fare un tuffo? > chiese Hilary alzandosi in piedi.
< Io! >
esclamò Jenny, seguendola a ruota < Michelle? >
< Uhm,
mi scoccia > replicai mentre le guardavo.
< Che
pigrona che sei > ribatté Hilary, che mi prese per il
braccio e
mi trascinò per tutta la spiaggia.
< No,
ferma! > urlai < La sabbia brucia! >
< E
allora muovi il culetto, capo >
Mi alzai
dalla sabbia, mi scrollai la sabbia che avevo addosso e, ignorando i
fischi dei ragazzi che ci stavano fissando, mi tuffai con Jenny e
Hilary in acqua. Era da una vita che non andavo al mare, non
ricordavo di quanto fosse pulita e rinfrescante l'acqua dell'Oceano
Pacifico.
Noi tre
restammo in acqua per un sacco di tempo a nuotare, raccontarci i
pettegolezzi e a schizzarci.
< Hey,
ma quella non è Olivia? > disse Jenny ed entrambe ci
voltammo
nella direzione da lei indicata, che non era molto distante da dove
eravamo noi.
< Guarda
guarda chi c'è! > esclamò Olivia non
appena ci vide < Ciao,
ragazze >
< Taylor
> replicai incrociando le braccia al petto.
<
Waldorf, ti sei già stancata della popolarità?
> chiese maligna.
< E tu
ti sei stancata di fare la sgualdrina? > risposi per le rime.
< Prego?
>
< Beh,
so che non hai esitato a mettere mano nei pantaloni di Stephan >
< Non è
colpa mia se la tua amica verginella non è abbastanza per
lui >
< Ritira
subito quello che hai detto > sibilai avvicinandomi al suo viso,
livida di rabbia.
< Perché
non dovrei dire la verità? A nessuno interessano le
santarelline,
gli uomini vogliono le ragazze spigliate, disponibili, con un passato
alle spalle…e di passati ne sai a pacchi, vero, Waldorf?
>
continuò con il suo tono maligno.
E in quel
momento non ci vidi più. Non so bene cosa mi prese, non sono
mai
stato un tipo manesco, sta di fatto che nel giro di qualche secondo
il mio pugno centrò il suo naso.
< Prova
ad aprire di nuovo la tua boccaccia e vedi come ti annego > le
dissi minacciosa e strinsi le mani a pugno < non me ne frega un
accidente delle conseguenze, ti giuro che lo faccio >
Olivia,
senza aggiungere altro, prese a raccolta il suo gruppo di
ochette/amiche e si allontanò da noi.
<
Michelle, stai bene? > domandò Jenny avvicinandosi a
me e posò
una mano sulla mia spalla.
< Non
hai idea di quanto la odi >
< Parla
a vanvera, lo sai benissimo > intervenne Hilary avvicinandosi a
noi < torniamo dalle altre, vi va? >
Annuii e ci
incamminammo verso riva.
<
Michelle? > mi chiamò Megan quando tornai a sedere
sul telo da
mare < so che Olivia è una persona da picchiare
costantemente, ma
come mai le hai tirato un pugno in faccia? >
< Ha
insultato Sarah > risposi brevemente mentre tornavo a stendermi.
< Grazie
per avermi difesa, Michelle > disse Sarah stendendosi accanto a
me, sul suo telo.
< Non
ringraziarmi, l'ho fatto con piacere > risposi sorridendo.
Le due ore
successive le trascorsi a fare dentro e fuori dall'acqua con le mie
amiche e me la spassai alla grande. Verso le sei incominciammo a
mettere via le nostre cose e ci demmo appuntamento per le nove e
mezza davanti alla casa di Jackson.
Entrai in
macchina con Sarah e Jenny e non appena Jenny mise in moto il mio
cellulare iniziò a squillare.
<
Pronto? >
<
Michelle, finalmente! >
< Ciao,
Rob >
< Ciao,
Rooob! > esclamarono le mie amiche ridendo.
< Dove
sei? >
< Sono
in macchina con Jenny e Sarah e sto tornando a casa, siamo state al
mare >
< È
tutt'oggi che ti chiamo, ma tu non mi hai mai risposto >
<
Scusami, tesoro, non ho guardato per niente il telefonino >
< Sì,
ho notato > continuò, seccato.
< Cosa
volevi dirmi? > chiesi cambiando discorso.
< Dovrei
parlarti di una cosa >
< Parla
>
< Non
per telefono >
< Okay,
come vuoi. Vengo lì da te allora >
< Che ne
diresti di parlarne a cena? Ti porto a mangiare fuori > rispose
dopo qualche secondo di silenzio, ma dalla sua troppa calma avevo
intuito che c'era qualcosa che non andava.
< Lo sai
che sono in grado di farti scenate anche in pubblico, vero? >
< Va
bene, vieni da me >
<
Nascondi gli oggetti appuntiti >
< Già
fatto, ma so che tanto li troverai >
<
Infatti. Arrivo tra cinque minuti > dissi e spinsi il tasto
rosso.
< Che
succede? > domandarono le mie amiche.
< Rob
vuole parlarmi e a quanto pare è una cosa seria >
< Centra
Kristen? >
<
Sicuramente centrerà quella > ribattei storcendo il
naso e
guardai fuori dal finestrino, notando che pochi minuti dopo ero
davanti a casa < ci vediamo più tardi, ragazze
>
< Va
bene, a dopo > replicarono e le guardai allontanarsi dalla mia
visuale.
Senza
passare da casa a farmi una doccia o a cambiarmi, andai
immediatamente a casa di Robert, suonai il campanello e attesi che
venisse ad aprire, il che avvenne una manciata di secondi dopo.
<
Caspita, sei abbronzata! > esclamò non appena mi vide.
< Già,
penso di aver messo quintali e quintali di olio abbronzante. Spero di
non essermi scottata, però >
< Non mi
pare tu sia rossa > disse facendomi accomodare in casa e
squadrandomi < ti sei divertita? >
<
Parecchio, era da tanto che noi Clovers non stavamo un po' insieme
>
replicai sorridendo a trentadue denti < ma tu non lo sai!
>
esclamai ad un certo punto, mentre Robert mi indicava di seguirlo in
cucina.
< So
cosa? >
< Ho
mollato un pugno ad Olivia in pieno naso >
< Ma tu
ce l'hai con i nasi ultimamente? > domandò ridendo.
< Che
vuoi dire? >
< Prima
hai sbattuto la porta contro il naso di Kristen, ora hai colpito
Olivia proprio sul naso >
< Beh, a
Olivia sta bene, così impara ad offendere le mie amiche,
mentre con
Kristen non è stato un colpo intenzionale > risposi e
vidi che la
tavola era piena di piatti della cucina greca < hai ordinato
greco? >
< Sì, a
te piace molto ed io non sono capace di cucinare. Due piccioni con
una fava >
<
Infatti > risposi guardinga e mi appoggiai al tavolo <
coraggio, questa attesa mi sta dando ai nervi. Che cosa vuole ancora
Kristen? >
< Come…?
> domandò sconvolto.
<
Chissà
perché ogni tuo “dobbiamo
parlare” ha come argomento
Kristen Stewart > ribattei sarcastica e parecchio irritata.
< Beh,
sì, ecco…non è che io lo voglia, ma mi
è stato chiesto…sai,
devi sapere che molti fan… >
< Robert
> dissi interrompendolo < vieni al nocciolo della
questione >
< I
produttori mi hanno chiesto di fingere di stare con Kristen >
< E
perché di grazia? > domandai a bruciapelo.
< È
una
trovata pubblicitaria della Summit, i produttori ritengono che, se
Kristen ed io fingiamo di frequentarci potremmo avere più
consensi
dei fan >
< Ma
poveri fan scontenti > replicai con sarcasmo < immagino
che
Kristen abbia accettato al volo. Ma scusa, i produttori non sanno che
hai una vita privata? >
< Ehm,
beh, ecco… > disse lui imbarazzato.
< Cosa?
>
< A dire
il vero la Summit ci ha riuniti per escogitare insieme una trovata
pubblicitaria e Kristen ha proposto di fingere di stare insieme
>
rispose senza guardarmi negli occhi e in quel momento non ci vidi
più.
< Quella
schifosa ha fatto cosa?!? > urlai a pieni polmoni.
<
Michelle, non esagerare >
< Non
esagerare un cazzo! > continuai < Come diavolo si
permette
quella…quella…quella scopa con la faccia da
cavallo di pensare a
cose del genere! E poi mi meraviglio di te e dei produttori, state
inventando delle storie per cosa? Per non perdere fan e per avere
più
soldi in tasca, magari! > sbottai e mi portai una mano davanti
alla faccia.
< Non
centrano i soldi, ma se devo essere onesto non lo so perché
i
produttori ci abbiano chiesto aiuto per queste trovate pubblicitarie,
nemmeno io ne vedo il motivo >
< Cosa
hai risposto? > domandai glaciale.
< Che
prima ne avrei parlato con te >
<
Perché? Non siamo sposati, puoi fare quello che ti pare
>
ribattei incrociando le braccia al petto e iniziai a picchiettare col
piede.
<
Ma sei la mia ragazza >
< Tu
cosa vuoi fare? >
< Non lo
so…tu cosa ne pensi? >
< Non
deciderò per te, Robert >
< Voglio
un tuo parere >
< Tu
vuoi un mio parere? > chiesi ridendo sarcasticamente < Ti
prego, non farmi ridere. Sappiamo entrambi che per non scontentare la
Summit dirai di sì. Vuoi sapere cosa dico io? Fai quello che
ti
pare, non me ne frega niente. Mettiti con lei, facci anche sesso se
ti va. Io sono stanca > risposi mentre mi allontanavo dalla
cucina, in direzione della porta d'ingresso.
< Hey,
aspetta solo un attimo! > esclamò bloccandomi per un
polso <
Che cosa vuol dire che sei stanca? >
< Sono
stanca di tutto questo! > urlai < Sono stanca di dover
sempre
lottare contro Kristen, di avercela tra i piedi ogni volta che sono
con te, di dover parlare sempre di lei. Devi stare con Kristen? E
allora stacci sul serio! >
< Non è
per mia scelta >
<
Nessuno ti sta obbligando, la scelta è unicamente tua
>
< Quindi
mi stai lasciando? >
< Non lo
so, forse! > urlai guardandolo negli occhi < No, non ti
sto
lasciando > ripresi più calma pochi secondi dopo
< se vuoi
fare questo favore ai produttori e nascondere per un po' la nostra
relazione, va bene, fallo >
< Ma? >
< Ma io
voglio tornare a vivere la mia libertà, la mia vita. Tu
flirti con
Kristen, io flirto con altra gente >
<
Cosa?!? No! > esclamò < Non se ne parla
nemmeno >
< Vuoi
aiutare la produzione? Questi sono i patti. Prendere o lasciare >
<
Potresti anche andare oltre al bacio >
< No,
ovviamente >
< Ma
potresti baciarli >
<
Esattamente come tu bacerai Kristen >
< Non
voglio che altri ragazzi ti bacino >
< Siamo
sulla stessa barca >
< Ma tu
lo vuoi fare per ripicca >
< Non
centra niente >
< Sì,
invece. Vuoi farmela pagare >
<
Robert, taci >
< No,
non dirmi di stare zitto! > tuonò, furibondo <
Sai che ti
dico? Sei solo una ragazzina viziata. Non ha neanche senso fingere e
sai perché? Perché tra noi due è
finita per davvero, sono stanco
di queste tue stupide lamentele >
<
Lamentele?!? > domandai, alzando la voce < Forse non ti
ricordi, ma a causa di Kristen stavamo per lasciarci >
< Certo
che mi ricordo > rispose stizzito.
< Ed ora
ci stiamo lasciando. Forse hanno ragione le care fan Robsten, non
siamo fatti per stare insieme >
< Forse
no >
< Bene.
Spero siate felici insieme > sussurrai mentre mi richiudevo la
porta alle spalle.
Rientrai in
casa sbattendo la porta con tutta la forza che avevo in corpo e
gettai la borsa per terra, incurante del telefonino che vi era
dentro. Camminai fino alla cucina, aprii il frigorifero, mangiai una
fetta di cocomero, perché nonostante tutto avevo fame, presi
il
cellulare dalla borsa e vidi che erano quasi le nove.
< Al
diavolo la festa, io non ci vado > dissi mettendomi a sedere sul
divano.
Alle nove e
cinque minuti suonarono alla porta, andai ad aprire e mi trovai Jenny
davanti agli occhi.
< Pensi
di venire così? > chiese squadrandomi.
< No,
non vengo >
< E
perché? >
< Non
sono in vena di festeggiare >
< Cos'è
successo? > domandò portandomi a sedere sulle scale e
quando mi
prese la mano tra le sue scoppiai in lacrime.
< Robert
ed io abbiamo chiuso e questa volta definitivamente > le dissi
tra
le lacrime.
< Cosa,
ma perché? > chiese mentre mi abbracciava e le
raccontai tutto
l'accaduto < Oh, io non…non so cosa dire, mi dispiace
>
Sciolsi
l'abbraccio e mi asciugai le lacrime con il dorso della mano.
< Ho
cambiato idea, voglio venire > le dissi con voce tremante.
< Sei
sicura? >
< Non
voglio restare in casa da sola a deprimermi, voglio…voglio
uscire.
Non mi importa dove, voglio solo stare lontana da casa mia e dalla
sua >
< Perché
non ti fai un bagno rilassante? > propose la mia amica
accarezzandomi la guancia.
< Ma non
facciamo tardi? >
< La
festa non finirà di certo a mezzanotte > rispose
sorridendomi e
l'abbracciai.
< Tu non
hai idea di quanto io ti voglia bene >
< Te ne
voglio tanto anche io >
Salite le
scale andai a farmi una doccia, mentre Jenny mi disse che mi avrebbe
aspettata in camera mia, dove la raggiunsi quaranta minuti dopo con i
capelli già asciutti e pronta a vestirmi. Tirai fuori
dall'armadio
un paio di shorts di lino bianchi, un paio di sandali marroni e una
canotta lunga con un ampio scollo a U, sempre marrone.
< Vado
bene così? > le chiesi quando fui pronta.
< Vai
benissimo > replicò la mia amica abbracciandomi e mi
porse una
collana d'oro con il ciondolo a forma di quadrifoglio < l'ho
comprata oggi dopo il mare, ma credo serva più a me che a te
ora >
< No,
non posso accettarla! >
< Ma io
voglio che tu lo faccia > disse sorridendo < mi farebbe
piacere
se tu lo facessi >
La guardai
commossa e l'abbracciai una seconda volta.
<
Grazie, grazie, grazie >
< Sei
davvero sicura di voler andare alla festa? >
< Sì >
risposi sorridendole < ora sto bene. Certo, soffro per quello
che
è successo, ma non sono il tipo di ragazza che piange
davanti ad una
vaschetta di gelato. La vita va avanti…e lo dicono anche i
Queen,
Show
must go on
>
Jenny rise
e mi abbracciò.
< Lo
dicono anche i Queen > ripeté ridendo e mi
contagiò < forza,
ora andiamo >
Uscimmo di
casa, chiusi la porta con la doppia mandata e controllai che l'avessi
chiusa per bene. Chiusa.
Salii in
macchina con Jenny e raggiungemmo la casa di James che erano ormai le
dieci. Sarah mi aveva chiamato nel frattempo per chiedere dove
fossimo finite, le spiegai brevemente la situazione e la pregai di
non dire niente alle altre. Non ero ancora pronta a dare spiegazioni,
ma Jenny
e Sarah erano le amiche più care che avevo, non avevo
segreti con
loro.
Entrammo
in casa del nostro compagno di scuola e vicino al tavolo dove era
posizionata la birra vidi tutte le Clovers. Ci avvicinammo a loro, le
salutai come se niente fosse e tutte si misero a ridere e a prenderci
in giro perché Sarah aveva raccontato loro che avevamo
bucato mentre
stavamo venendo alla festa. Guardai quest'ultima e la ringraziai con
gli occhi, ma lei si avvicinò e mi abbracciò.
<
Mi dispiace tanto > sussurrò al mio orecchio, in modo
che non
sentisse nessuno.
Ricambiai
la stretta e serrai gli occhi per cacciare indietro le lacrime che
minacciavano di uscire. Pochi minuti dopo il gruppo si
disgregò:
Jenny andò a salutare Walter, Megan, Emily, Amanda,
Charlotte e
Vanessa andarono a bere, Kate e Mary andarono a giocare al gioco
della bottiglia e Sarah e Hilary andarono a ballare. Queste ultime mi
invitarono ad unirsi a loro, ma declinai l'invito e mi incamminai
verso la cucina per cercare qualcosa di più forte della
birra.
<
Cosa stai bevendo? > domandai a James quando entrai in cucina.
<
Un mix tra vodka, tequila e lime >
<
È disgustoso! > esclamai.
<
Pensavo di peggio. Vuoi? > chiese porgendomi il suo bicchiere e
con titubanza lo accettai, per poi mandar giù tutto il
liquido in
una volta sola, senza nemmeno prendere fiato < Gira voce che tu
abbia rotto il naso alla Taylor >
<
Purtroppo non sono così forte da riuscire a spaccarglielo,
ma ti
giuro che avrei tanto voluto farlo oggi > risposi mentre gli
passavo il bicchiere, che ormai era diventato mio, per riempirlo una
seconda volta.
<
Che cosa ha fatto? >
<
Ha insultato Sarah >
<
Non sarai perfetta, ma almeno sei una buona amica >
Allontanai
il bicchiere dalla bocca e mi voltai a guardarlo.
<
Sai, è la cosa più carina che mi abbiano detto
oggi >
James
rise e per un attimo rimasi incantata dal suo sorriso e dal suono
della sua risata: non ci avevo mai fatto caso, specialmente
perché
da quando mi ero messa con Robert non guardavo più gli altri
ragazzi, ma lui in quest'ultimo anno era diventato davvero carino.
Insomma, era alto, muscoloso, aveva i capelli di un castano scuro,
quasi nero, mentre gli occhi erano azzurri. Aveva un neo sopra la
bocca che rendeva il suo sorriso ancora più affascinante e
uno
sguardo magnetico.
<
Certo che è strano >
<
Cosa? > chiesi tornando a bere.
<
Non ci siamo mai rivolti la parola in un anno e incominciamo ora,
alla mia festa >
<
Destino? > dissi ridendo.
<
Perché no? > ribatté facendosi serio
< Credevo ti portassi
dietro il tuo fidanzato >
<
Ti dispiace che non l'abbia portato con me? >
<
A dire il vero speravo tu non lo facessi >
<
Beh, il problema non sussiste, Robert ed io non stiamo più
insieme >
<
Oh, mi dispiace > disse guardandomi con un mezzo sorriso e
sorrisi
scuotendo la testa.
<
Bugiardo >
<
Infatti non mi dispiace per niente >
<
E perché mai? >
<
Perché così posso chiederti di uscire qualche
volta, se ti va >
<
Ehm…James…non mi sento pronta ad imbattermi in
una nuova storia >
<
Hey, hey, hey, calma, Waldorf > disse mettendo le mani avanti
<
ti sto solo chiedendo un'uscita, non ti sto chiedendo di sposarmi
>
Annuii
sorridendo.
<
Allora okay, mi piacerebbe >
<
Amico, è richiesta la tua presenza! >
esclamò Kyle, quoterback
della squadra di rugby, interrompendo la nostra conversazione.
<
Arrivo subito > rispose James e gli fece cenno con la testa di
andarsene < se resti fino alla fine della festa, mi piacerebbe
parlare di nuovo con te >
<
Volentieri > risposi sorridendo.
James
mi lasciò sola e dopo aver vuotato il bicchiere tornai a
cercare le
mie amiche, trovando Jenny e Sarah, le quali non appena mi videro mi
corsero incontro.
<
Michelle, ma dove ti eri cacciata? > domandò Sarah.
<
Walter? > chiesi guardando Jenny.
<
È andato a casa, domani mattina deve andare ad aiutare suo
padre in
officina, quindi deve svegliarsi presto >
<
Oh, avrei voluto salutarlo… >
<
Riferirò domani. Ma dov'eri? >
<
Ehm…ero in cucina a parlare con James >
<
James?!?!? > esclamò Sarah sgranando gli occhi e mi
prese la
mano, trascinando me, e di conseguenza Jenny, fuori casa < Hai
parlato con James? E cosa vi siete detti? >
<
Le solite cose…abbiamo parlato del più e del meno
e mi ha chiesto
di uscire insieme >
<
Ci uscirai? > chiese Sarah appoggiandosi sulla ringhiera.
<
Perché no? Non ho più un ragazzo, nessuno me lo
vieta >
Rientrammo
dentro casa e quando mi avvicinai alla pista da ballo vidi James
guardarmi e sorridermi. Gli sorrisi anche io, poi rivolsi
l'attenzione alle mie amiche e ballammo fino alle due di notte,
orario in cui la festa terminò: i genitori di James, che
erano in
vacanza, sarebbero rientrati alle otto di mattina e lui aveva bisogno
di sistemare.
<
Ragazzi, mi dispiace mandarvi via, ma se i miei genitori tornano e
trovano la casa in queste condizioni mi uccidono >
Pochi
minuti dopo la casa si era svuotata ed eravamo rimasti in sala solo
James, Jenny, le Clovers ed io. Megan e le tutte le altre Clovers se
ne andarono subito dopo, mentre Jenny ed io fummo le ultime ad
andarcene.
<
James, vorresti una mano a riordinare? > chiesi mentre gli
porgevo
alcuni bicchieri rossi.
<
Non preoccuparti, non ce ne è bisogno. Non ci
metterò molto, ma
volevo che la gente si levasse dalle scatole. Mi piacciono le feste,
ma ad un certo punto preferisco il silenzio >
<
Sì, ti capisco benissimo > risposi mentre guardavo
Jenny, la
quale ci lasciò soli dicendomi che mi avrebbe aspettato in
macchina
< beh, allora io vado. Grazie per la festa, mi sono divertita.
Mi
ci voleva proprio una serata così >
<
Sono felice che tu ti sia divertita e… > disse
appoggiando il
saccone blu dei rifiuti e si avvicinò a me < e sono
felice che tu
sia venuta >
Mi
portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e senza
smettere di
guardarmi negli occhi abbassò il suo viso sul mio e mi
baciò.
Portai una mano tra i suoi capelli mentre le nostre labbra si
muovevano l'una sull'altra. James aveva un profumo buonissimo e il
bacio che ci stavamo scambiando era un bacio dolce, per nulla
passionale o malizioso. Ma non era un bacio di Robert.
Una
volta terminato il bacio mi diede la buonanotte e mi disse che ci
saremmo visti lunedì a scuola. Lo salutai sorridendo e uscii
da casa
sua.
<
Allora? > domandò Jenny mentre metteva in moto
< Cosa è
successo lì dentro con James? >
<
Niente > risposi mentre guardavo fuori dal finestrino <
non è
successo proprio niente >
Per
tutto il viaggio nessuna delle due parlò. Io mi sentivo
ancora
addosso il profumo di James, che per quanto fosse buono non era il
suo,
quello di Robert. Mi sentivo sporca come non mai.
<
Ti va di vederci domani? > chiese quando accostò
davanti a casa
mia.
La
guardai e feci di no con la testa.
< So
bene che giorno è domani, sono mesi che lo aspetti. Non
voglio che
tu rinunci all'uscita con Walter per me >
< Ci
saranno altre occasioni per conoscere i suoi nonni a New York, io
voglio assicurarmi che tu stia bene >
< Ma io
non sto bene > replicai scrollando le spalle < non so
quanto mi
ci vorrà, ma di certo non sarà immediato. Ho
amato e amo tutt'ora
Robert, non posso fingere che lui non esista. Insomma, dieci minuti
fa ho baciato James e non ho fatto altro che pensare che non stavo
baciando Robert, mi sento ancora il suo profumo addosso e mi sento
sporca perché non è quello della persona che amo
> continuai
mentre indicavo la casa di Robert.
Jenny mi
abbracciò e mi strinse forte a sé.
< Vorrei
poter fare qualcosa per farti stare meglio, dico davvero >
<
Grazie, amica mia > dissi ricambiando l'abbraccio <
domani sera
voglio che tu mi chiami e che mi racconti tutto >
<
Senz'altro. Ciao >
La salutai
con la mano e aspettai che se ne andasse, poi salii il vialetto,
entrai sotto il mio portico e inserii la chiave nella toppa, che fece
aprire la porta non appena girai la chiave verso destra. Eppure io
l'avevo chiusa dando due giri di chiave, mi ricordavo benissimo.
Aprii la
porta ed entrai senza far troppo rumore, richiudendola dietro di me.
Tesi l'orecchio, ma non sentii niente e non vidi nient'altro che
buio.
<
Bi…mamma? > la chiamai mentre avanzavo verso la sala:
sicuramente Bianca era entrata con Mike, aveva lasciato la porta
aperta e ora se la stavano spassando alla grande.
Oh, ma
questa volta mi avrebbero sentito.
< Mamma,
sei qui? > domandai accendendo la luce della sala, ma non vi
trovai nessuno.
Sbuffai
spazientita quando improvvisamente mi sentii afferrare per un
braccio. Urlai e tentai di dimenarmi per liberarmi dalla presa, ma
quando, voltandomi, vidi che era Robert mi calmai.
<
Cristo, Robert, mi hai fatto quasi prendere un infarto! >
esclamai
mentre mi portavo una mano sul cuore.
<
Scusami, non era mia intenzione >
< Ma
cosa ci fai qui? > chiesi guardandolo negli occhi.
<
Sei…sei stata ad una festa? > domandò e
trapelò dalla sua voce
un mix tra rabbia e gelosia.
< Cosa
ti aspettavi, che trascorressi tutta la serata a piangere e a
mangiare gelato? > sbottai incrociando le braccia al petto
<
Non sono quel tipo di ragazza, Robert. Sai, io ho diciannove anni e
ho ancora tutta una… >
< No,
aspetta > intervenne interrompendomi < non sono qui per
litigare >
< Come
diavolo sei entrato qui dentro? > domandai.
< Dopo
la nostra lite sono uscito con Kellan per sfogarmi e quando sono
tornato ho suonato il tuo campanello perché volevo parlarti,
ma tu
non c'eri. Così sono entrato in casa mia, ho preso la copia
delle
tue chiavi e sono entrato qui >
<
Cosa…di cosa volevi parlarmi? >
<
Possiamo sederci? > chiese indicando il divano.
Annuii e lo
seguii.
< Vuoi
qualcosa? > chiesi guardandolo negli occhi.
< No,
sto bene così > rispose mentre si contorceva le mani
< allora,
per prima cosa volevo chiederti scusa per quello che ti ho detto. Mi
sono odiato quando ti ho insultato. Michelle, io non voglio che la
nostra storia finisca. Lo ammetto, io non sono molto pratico con
queste cose, ma se c'è una cosa su cui sono sicuro sei tu,
siamo
noi. Io…io ti amo l'ultima cosa che voglio è
smettere di
frequentarti per una stupida lite. Non ho problemi a dire di no alla
Summit. Tu vali più di qualunque altra cosa >
Deglutii a
fatica a causa del nodo alla gola che me lo impediva e, nonostante
cercassi di fare la dura, il mio intento fallì miseramente e
calde
lacrime scesero dal mio viso.
<
Io…io…io ci sono rimasta male, tanto male.
Nemmeno io voglio che
finisca così, ti amo e… > dissi senza
terminare la frase a
causa del singhiozzo che mi tradì.
Robert
sorrise e diminuì la nostra distanza sul divano,
posò le sue mani
ai lati del mio viso e mi baciò, esattamente come fece
mezz'ora
prima James. Ma la differenza si sentì. Il nostro bacio,
dapprima
dolce, pian piano divenne sempre più passionale e solo tra
le sue
braccia mi sentii felice e appagata, come una bambina che il giorno
di Natale ha ricevuto il regalo tanto desiderato.
<
Mitchie, mi dispiace così tanto >
< Anche
a me, Robert. Ti prego, perdona tutte le cattiverie che ho detto
>
< Per
questo giro ti va grassa, non hai niente di cui farti perdonare
>
mi disse Robert ridendo.
Portai
entrambe le braccia attorno al suo collo e mi persi nel bacio. Senza
rendermene conto Robert mi aveva fatto stendere sotto di sé
e mi
stava alzando la canotta.
< No,
aspetta > gli dissi cercando di riacquistare tutta la mia
lucidità.
< C'è
qualcosa che non va? > domandò allontanandosi da me e
mi misi a
sedere.
<
C'è…c'è una cosa che non ti ho detto
>
< E
sarebbe? >
Abbassai lo
sguardo perché mi vergognavo troppo a guardarlo e mi
immobilizzai
sui miei piedi.
< Alla
festa ho baciato un ragazzo > gli dissi tutto d'un fiato
< lui
ha fatto la prima mossa, ma io non mi sono sottratta >
< Chi
hai baciato? >
< James,
il proprietario della casa > risposi senza alzare lo sguardo
<
non so se possa farti stare meglio, ma quando l'ho baciato
io… >
dissi e sbuffai, interrompendomi < più le nostre
labbra si
toccavano, più desideravo le tue, più il suo
profumo si impregnava
nei miei vestiti, più mi sentivo sporca > continuai e
solo alla
fine ebbi il coraggio di guardarlo in faccia e notai che era
inespressivo.
Immaginai
che si alzasse in piedi, mi maledisse e se ne andasse, ma
ciò non
accadde. Anzi, tutt'altro: si avvicinò a me di nuovo e mi
baciò.
< Se
puoi perdonami pure tu, ti prego > lo scongiurai.
Robert non
disse niente e tornò a baciarmi e a farmi sistemare nella
posizione
di prima.
<
Ucciderei questo James > mi disse ad un certo punto <
solo io
posso baciare e toccare la mia
Mitchie >
Non appena
finì di parlare sorrisi come non mi capitava da tanto e lo
strinsi a
me.
< Mi
perdoni? > domandai mentre Robert mi slacciava gli shorts e li
lanciava chissà dove per terra e tempestivamente si
liberò anche
dei suoi e dei nostri intimi.
Allargai le
gambe e lasciai che entrasse in me
e iniziasse a muoversi.
<
Tu che dici, tesoro? > sussurrò roco al mio orecchio
quando
gemetti di piacere.
Sono
una colossale stronza, lo so. Ma in mia difesa posso dirvi che mi
diverto a farli litigare e poi a farli
riappacificare,
specialmente perché sono una romanticona e mi piacciono le
storie a
lieto fine (leggete tra le righe).
Come sempre ci tengo a ringraziarvi per tutte le belle parole che spendete per me, o semplicemente perché vi fermate a leggere il capitolo.
Mi spiace aver postato solo ora, ma ho trascorso due settimane infernali con la scuola e non ho mai trovato un momento (e la forza) per fermarmi a postare. Ad ogni modo, spero di essermi fatta perdonare.
A presto! (spero)
Un bacio, Giulls
P.S. Donne, voglio sapere come vi immaginate Michelle, orsù, scrivetemelo! ;)
Tàtàtà, pubblicità!
Vi piace Harry Potter? Siete fan della coppia Dramione? Volete leggere qualche nuova storia! Bene, allora con il cursore premete su CERCA, poi andate su NICKNAME e infine digitate il nome Sognatrice85. E poi vi auguro una buona lettura!