Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: _Hiromi_    21/05/2011    5 recensioni
Near, ormai senza alcuna voglia di vivere, si lascerà andare sotto la pioggia, così da non piangere da solo...non sa che, proprio sotto quelle gocce d'acqua fredda farà un incontro che gli cambierà la vita...forse...Eccomi qua con una nuova ficcy!! ^_^ spero che vi possa piacere!! Pairing: MxN *_* kisses _Hiro_ ^O^
P.S. il rating ARANCIONE della fanfic è riferito esclusivamente al capitolo 19, l'ultimo, in quanto il rating generale della storia è il verde^^
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mello, Near | Coppie: Mello/Near
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve gente!!! ^o^
Stavolta ci ho messo poco ad aggiornare, un pò perchè volevo farmi perdonare il capitolo precedente, un pò perchè il cappy si è praticamente scritto da solo senza darmi alcun problema, e un pò perchè sarà l'ultimo capitolo che posterò per un bel pò di tempo^^''' purtroppo adesso ricominciano gli appelli per gli esami, e ho una marea di cose da studiare @_@ perciò abbiate pazienza^^'''
Vi dico già che il primo paragrafo è un pochino noioso, molto introspettivo, ma dovevo fare il punto della situazione e spiegare cosa provava Near^^''' per il resto, beh, ho cercato di farlo il più lungo possibile visto che mi assenterò per un pò ^_^
Ora bando alle cance! vi lascio alla lettura^^ Spero che vi possa piacere e che non vi deluda ^///^

***

Quando apri gli occhi impieghi qualche secondo a capire dove ti trovi, a mettere a fuoco quel che ti circonda, poi ti ritorna in mente quello che è successo la sera prima.
Grazie alle persiane e alle tende il buio ti avvolge completamente anche se è mattina, e perciò ne approfitti per restare ancora steso sul letto, tentando di dare un senso, una logica a quello che Mello ti ha detto.
I tuoi nonni si sono appropriati della tua casa, del tuo denaro, della tua vita, di ciò che ti appartiene, e il tutto senza rispettare le volontà dei tuoi genitori, che volevano solo il meglio per te; ti hanno affidato a Eve, alla dolce, affettuosa e cara Eve perché non si fidavano dei propri genitori e hanno cercato di proteggerti fino all'ultimo, ma non è servito a nulla perché quelle sanguisughe hanno ignorato il loro volere solo per essere ricchi, per soddisfare la propria avidità.
Richiudi gli occhi e, con estrema razionalità, decidi che devono pagarla. Non ti importa di quello che hanno fatto a te, degli anni di paura in cui sei stato segregato e minacciato, rinchiuso in quattro mura sotto un regno di terrore e prigionia; non ti importa della brutta vita che ti hanno fatto vivere, ma non dovevano macchiare il ricordo dei tuoi genitori, delle loro ultime volontà, prendendosi senza permesso quello che apparteneva loro.
'Manca poco,' ti dici facendoti forza 'devo aspettare di compiere diciotto anni, dopo di ché potrò riprendermi quello che mi appartiene.'
Mentre pensi a quali saranno le tue prossime mosse, un suono flebile molto vicino a te ti distrae, un respiro caldo e delicato che ti accarezza il volto. Apri gli occhi e giri il capo, e per un attimo tutti i pensieri svaniscono dalla tua mente di fronte alla visione che ti appare davanti: Mello è steso a pochi centimetri da te, profondamente addormentato, sistemato su un fianco e girato nella tua direzione, gli occhi chiusi, i capelli disordinati, e le labbra leggermente schiuse. Un sorriso sorge spontaneo sulle tue labbra davanti a tanta dolcezza, e con incredulità ripensi al vostro primo incontro in quella stessa stanza, chiedendoti come diavolo hai fatto a trovare spaventoso un uomo simile.
Senza provare a resistere alla tentazione allunghi un braccio verso di lui, sfiorando appena con i polpastrelli la cicatrice che ha su viso, e subito dopo prendi tra due dita una ciocca di capelli biondi che ha sugli occhi.
Non credi di aver fatto troppo rumore o di essere stato troppo brusco, ma non puoi fare nulla nel momento in cui il ragazzo apre gli occhi incrociando i tuoi. Lasci andare i suoi capelli, allontanando la mano di scatto e voltando il capo nella speranza che non si accorga del rossore che ti ha imporporato le guance.
-Sei sveglio da molto?- ti chiede mettendosi a sedere e stiracchiandosi, e tu non puoi vedere il sorriso che incurva le sue labbra: non te lo dirà mai, ma per lui è stato bellissimo aprire gli occhi e trovarti al suo fianco mentre gli accarezzavi il viso.
-No...- mormori senza guardarlo -mi sono appena svegliato...- e mentre parli pensi che svegliarti ogni mattina in questo modo non ti dispiacerebbe affatto, e non puoi sapere quanto questi tuoi pensieri siano simili a quelli dell'altro.
-Vado a preparare la colazione.- ti dice dopo essersi alzato, e così rimani da solo in quel grande letto.
Ora che non sei più distratto dalla vicinanza di Mello, ti rendi conto che non dovresti essere così tranquillo dopo aver scoperto l'inganno dei tuoi nonni, eppure non puoi fare altrimenti. E' vero, provi rabbia per quello che hanno fatto, per come si sono comportati, e hai intenzioni di rimediare a tutto ciò, ma per il resto sei del tutto apatico. In fondo, non ti è mai importato di loro, li hai sempre odiati e disprezzati, e aspettavi con ansia la maggiore età per poter finalmente fuggire da quella casa, e tuoi nonni pure. Ora però sai che anche quella era una menzogna: non era vero che i tuoi genitori ti avevano affidato a loro, che avevano regalato loro tutti i beni con la clausola di prendersi cura di te fino ai 18 anni; era tutto un imbroglio per liberarsi di te una volta diventato maggiorenne, e ciò non può che renderti felice perché finalmente potrai riappropriarti della casa che tanto ami, in cui hai trascorso un'infanzia felice con due genitori amorevoli che ti adoravano e si prendevano cura di te.
Un mezzo sorriso incurva le tue labbra a quel pensiero: potrai riprendere in mano la tua vita, potrai punire i tuoi nonni per quello che hanno fatto e far così rispettare le volontà di tua madre e tuo padre, potrai pensare con più serenità al tuo futuro, e finalmente sarai libero.
Per un attimo la tua felicità vacilla al pensiero che Mello non corrisponde i tuoi sentimenti, ma basta un attimo perché ti riprenda: forse non starete insieme come coppia, ma farai di tutto per restare suo amico, per potergli stare ancora vicino; vuoi comunque che lui faccia parte della tua vita, e farai qualunque cosa perché ciò avvenga, e solo in quel caso, quando sarete amici e avrai recuperato quel che è tuo, potrai ritenerti soddisfatto.
Un secondo dopo il ricordo di Matt ti attraversa la mente e, stranamente sereno, pensi che sia stato il Destino a mandartelo, a fartelo incontrare. La sera prima ti sei sentito in colpa per aver egoisticamente pensato solo all'amore che provi per Mello, ma ora ti rendi conto che, ancora una volta, Mail ti ha salvato dalla solitudine alla quale saresti andato incontro se gli fosse successo qualcosa, e non puoi che essergli grato per quello.
Perso com'eri nei tuoi pensieri non ti accorgi del ritorno di Mello, il quale è costretto a chiamarti più volte per attirare la tua attenzione. Scatti subito a sedere, scusandoti per la tua distrazione, ma lui ti sorride e ti dice di raggiungerlo per la colazione.
Ti alzi senza pensarci, facendo qualche passo verso di lui, ma ti fermi all'improvviso quando lo vedi fissarti intensamente, un'occhiata rovente che percorre con insistenza il tuo corpo senza abbandonarti un attimo. All'inizio non capisci il perché di quella reazione, di quello sguardo che sembra volerti spogliare lì seduta stante, poi ricordi che per dormire Mello ti ha prestato una sua maglia che ti arriva poco più su di metà coscia e che lascia scoperto tutto il resto. Arrossisci violentemente e abbassi il viso imbarazzato, ed è quella tua reazione spontanea a destare il ragazzo dalla sua trance e, ormai scoperto in flagrante, a convincerlo a guardare la propria tazza di caffè.
A piccoli passi ti avvicini alla poltrona che ormai hai occupato infinite volte in quelle ultime settimane e, dopo esserti accomodato, cominci a tirare la maglietta per coprire il più possibile le gambe: quando ti sei seduto, è salita quasi fino a scoprirti la biancheria intima! Dal canto suo, Mello cerca di non guardarti, agitandosi sulla poltrona. Sembra in tensione ma proprio non riesci a capirne il motivo; ma poco ti importa del perché adesso sia così nervoso, non riesci a smettere di pensare al modo in cui ti ha guardato, quegli occhi color del cielo che ti osservavano come affamati, desiderosi di osservarti ancora e ancora.
Senti quella flebile speranza che ancora brucia in te rinforzarsi davanti a quella reazione del biondo, ed insieme ad essa avverti delle nuove sensazioni che mai hai provato nella tua breve vita e che a stento riesci ad identificare: uno strano calore che ti invade il corpo, un lieve formicolio al basso ventre, e un inspiegabile senso di soddisfazione per essere stato tu a provocare quello sguardo bruciante e quel desiderio. Per qualche attimo ti crogioli in quella felicità, poi però ti imponi di tornare alla realtà, di tenere a freno la tua fantasia, dicendoti che è il tuo amore a farti vedere cose che in realtà non esistono.
Prendi tra le mani scosse da un leggero tremito una tazza di caffè aggiungendoci un po' di latte e un cucchiaino di zucchero, poi la porti alle labbra per sorseggiarla.
Dopo qualche altro minuto di silenzio, Mello torna ancora a guardarti, anche se non ti osserva per più di qualche secondo per volta, quasi non ci riesca.
-Near...ti senti bene?- ti chiede con fare serio, probabilmente preoccupato per te, per quel che provi ora che hai scoperto la verità sul suo rapporto con Matt e sui tuoi nonni.
-Sto bene,- dici con un mezzo sorriso per poi sorseggiare ancora il caffèlatte -Ho sempre pensato che i miei nonni nascondessero qualcosa, se no non avrebbero avuto motivo di tenermi segregato e lontano dalle persone che avrebbero potuto farmi domande, farmi ragionare sulla mia vita e sul loro strano comportamento nei miei confronti. L'ho sempre pensato, e ora ho solo avuto la conferma.- e sorseggi ancora la bevanda.
Mello ti guarda interrogativo e confuso, pensando che è alquanto strano che tu sia così placido dopo aver scoperto che i tuoi nonni ti hanno ingannato per tutta una vita.
-E quindi che cosa farai adesso?-
Per un attimo non rispondi, riflettendo attentamente, lo sguardo basso puntato sulla tazza che tieni in mano.
-Gliela farò pagare e mi riprenderò ciò che è mio, a cominciare dalla mia casa.-
-Ti aiuterò.-
Sollevi il viso di scatto, confuso, speranzoso, e piacevolmente sorpreso.
-Grazie...- mormori riabbassando il capo, imbarazzato ma felice.

***

E' passato un mese e mezzo da quando ti sei trasferito definitamente nell'appartamento di Mello, e devi ammettere che sei felice, sereno.
Se fosse per te, ti accontenteresti di lasciare le cose così come stanno, dimenticando i tuoi nonni e tutto ciò che li riguarda. Vorresti restare semplicemente con Mello in quell'appartamento, trovarti un lavoro e cominciare una nuova vita ma, per quanto tu lo possa desiderare, sai di non poterlo fare: non lascerai casa tua nelle mani di quei bastardi, non ce la fai, ti fa star male il solo pensiero, e poi devi pensare anche a Eve.
Per ora, fino al tuo compleanno, ti godrai le piccole gioie che questa convivenza ti può regalare, a cominciare dalle vostre conversazioni, quelle in cui parlate di tutto e niente, di voi, delle vostre vite: è durante una di queste che Mello ti ha raccontato un po' di sé, della sua infanzia, di come ha conosciuto Mail, e il fatto che si sia aperto in quel modo con te, che si sia fidato, ti rende davvero felice.
Sei felice, eppure...
Hai trascorso parecchio tempo con Mello, e ora sei più sereno e rilassato di quanto tu sia mai stato, eppure c'è una cosa alla quale non riesci a smettere di pensare, che ti preoccupa, che non ti fa stare del tutto tranquillo: la consapevolezza di aver lasciato Eve in quella orribile dimora, ed è a lei che stai pensando anche in questo momento mentre finisci di sistemare le stoviglie al loro posto. Lei è la tua cameriera, una tua amica, una specie di mamma, e le avevi promesso che non l'avresti più lasciata senza lavoro, che non l'avresti più abbandonata, che non l'avresti più fatta stare in pena...
-A cosa pensi?-
Sussulti per la sorpresa e fai cadere per terra le forchette che tenevi in mano, girando di scatto il capo verso la porta della cucina.
-Mi hai spaventato!- ti lamenti chinandoti a raccogliere ciò che ti è scivolato dalle mani. Dalla soglia, Mello ridacchia e si avvicina per aiutarti, tenendo tra i denti la tavoletta di cioccolata che stava mangiando in modo da avere le mani libere.
-Scusa, credevo mi avessi sentito arrivare.-
Noti il suo ghigno divertito e sbuffi contrariato, trattenendoti a stento dal fargli una linguaccia.
-Mi manca Eve...- dici poi rispondendo alla domanda che ti ha fatto prima, e lui smette di sorridere per un attimo.
-Sa che sei al sicuro,- ti dice tentando di rassicurarti -sono certo che preferisce che tu stia lontano da lei ma sereno, piuttosto che in quella casa.-
-Si, hai ragione.- un mezzo sorriso ti incurva le labbra – ma mi manca lo stesso. E' l'unica persona che mi ha dato conforto e la forza di andare avanti quando ero da solo tra quelle mura.-
-Near...-
-Eve è forte,- lo interrompi sorridendo -resisterà finché non si sistemerà tutto, e dopo potremo stare ancora insieme.- e conoscendo la vitalità e la forza di quella donna sai che è davvero così, e ciò ti tranquillizza un po', ti rasserena anche se non puoi averla vicino.
Quando finite di raccogliere le posate vi rimettete in piedi e, mentre tu le passi nuovamente sotto l'acqua, Mello si avvicina ad un cassetto, lo apre e poi lo richiude.
-Dannazione!- sbotta con evidente irritazione e quell'esclamazione ti convince a guardarlo interrogativo -Ho finito la cioccolata!- risponde alla muta domanda che gli hai posto.
-Vai a comprarle, no? Posso stare da solo per mezz'ora.-
Il ragazzo ti guarda non del tutto convinto, ma sa di non poter resistere a lungo senza la sua amata cioccolata.
-Torno presto.- ti dice con convinzione, e poi esce dalla cucina. Tu sorridi e scuoti il capo divertito: mai vista una persona così adita al cacao! Con tutto il cioccolato che ingurgita è davvero un miracolo che sia così magro!
Quando finisci di sistemare anche le ultime posate, prendi dallo studio il libro che hai iniziato quella mattina e ti dirigi in camera per sistemarti sulla solita poltrona in attesa che Mello torni.

---

Eri talmente preso dalla lettura che non ti accorgi che Mello è rientrato finché non senti il rumore della porta che si chiude con un tonfo, e non hai idea di quanto tempo sia passato da quando è andato via.
Sollevi lo sguardo in tempo per vedere il biondo che entra nella stanza tenendo un paio di buste in mano. 'Ma non doveva comprare solo la cioccolata?' ti chiedi guardando il ragazzo mentre poggia le borse per terra.
Stai per chiedergli cosa contengano, ma le parole ti muoiono in gola quando vedi Eveline alle sue spalle, un sorriso smagliante stampato in faccia. Scatti in piedi, sorpreso e confuso, il libro che ti scivola dalle mani per finire a terra, ai tuoi piedi.
-Eve....ma cosa....- non finisci la frase perché la donna si fionda al tuo fianco per poi stringerti forte al suo petto, rischiando così di soffocarti.
-Oh signorino! Come mi è mancato!- esclama con la voce di qualche timbro più alta, poi ti allontana dal suo corpo per poterti osservare meglio -La trovo bene.- e, se possibile, il suo sorriso si allarga. -Ma sta mangiando adeguatamente? Sono seriamente preoccupata: se non ci fossi stata io quel ragazzo avrebbe comprato solo cioccolata!- si lamenta mettendo su un'espressione tra il corrucciato e il pensieroso. -Dov'è la cucina? Sono già le sette e devo prepararvi la cena! Ho comprato un bel po' di ingredienti! Chissà che posso preparare...- e veloce come è arrivata vicino a te, si sposta verso il padrone di casa che, scioccato davanti a quella forza della natura, le indica in fretta dove si trova la cucina. Con un sorriso sulle labbra, la donna raccoglie le buste e, prima che Mello possa muoversi per aiutarla, sparisce oltre la soglia diretta in cucina.
Rimani imbambolato dove sei, un sorriso ebete sulle labbra, il cuore che batte forte per l'emozione che quella sorpresa ti ha provocato, e ti senti immediatamente più tranquillo nell'averla vicino. Il tuo sorriso si allarga ancora di più quando quando senti il rumore metallico delle pentole che proviene dalla cucina: la donna ha già marcato il proprio territorio, e sembra intenzionata a recuperare tutte quelle settimane in cui non si è presa cura di te. Quando la senti canticchiare qualcosa finalmente smetti di osservare la porta dalla quale è sparita, voltandoti così a guardare Mello, in piedi a pochi metri da te.
-Ma perché...?- sussurri fissandolo senza capire, confuso, tentando di tenere a bada la speranza.
Mello si avvicina di qualche passo, guardandoti serio. -Eri preoccupato, e lo era anche lei. Era da stupidi stare lontani se non c'era una vera ragione. Il posto per lei non manca visto che c'è la stanza degli ospiti; una persona in più non disturba, soprattutto se è così vitale!- un sorriso soddisfatto incurva le sue labbra, e tu non puoi far altro che ricambiare, gli occhi umidi per l'emozione: l'ha fatto per te; sapeva che eri preoccupato ed è andato a chiederle se voleva raggiungerti e, ovviamente, Eve non ha rifiutato.
-Grazie...non so che dire...-
-Non devi ringraziarmi.- si avvicina ancora di un passo -non mi piace vederti triste o preoccupato, e facendo così siete più tranquilli sia tu che lei.-
E a quel punto, rimasto senza parole, felice per avere la tua amica vicino, commosso per quel gesto così carino da parte del ragazzo che ami, non riesci più a trattenere i tuoi sentimenti, i tuoi istinti, e senza rifletterci lo abbracci di slancio e gli posi un leggero bacio sulla guancia dopo esserti messo sulle punte dei piedi.
-Grazie!- dici guardandolo in viso, e solo vedendo la sua espressione sconvolta ti rendi conto di quello che hai fatto. Arrossisci e cerchi di allontanarti, ma il ragazzo te lo impedisce stringendoti a lui con un braccio.
Lo guardi confuso, imbarazzato, e un sospiro ti sfugge dalle labbra quando ti accarezza una guancia, i capelli, la nuca, facendoti venire i brividi.
-Mello...- mormori ancora indeciso sul da farsi, desideroso di lasciarti avvolgere da quelle braccia ma timoroso che quel comportamento sia scaturito dalla situazione che hai creato e non da sentimenti verso di te, che per lui sia solo un attimo di smarrimento.
La tua mente continua a lavorare frenetica, ma gli ingranaggi si fermano del tutto quando il biondo china il capo e poggia delicatamente le labbra sulle tue, sfiorandole appena per un secondo. Arrossisci ancora di più, senti le farfalle nello stomaco e le ginocchia tremare, ma non ti scansi, spaventato all'idea che quell'atmosfera possa dissolversi con un solo gesto o parola. Il ragazzo ti guarda ancora negli occhi, e sembra confuso quanto te: forse anche lui si sta facendo guidare dall'istinto e non si aspettava che finisse in questo modo. Vi fissate per qualche altro breve secondo, poi Mello torna a chinarsi e ti bacia ancora, stavolta con più decisione. Senti le sue labbra al sapore di cioccolato premere contro le tue, affamate, vogliose, e subito dopo cerca di violarle con la lingua. Per un attimo resti interdetto, non sapendo che fare, del tutto a digiuno di situazioni del genere, inesperto e con la paura di deluderlo, ma alla fine ti lasci andare contro di lui, deciso a goderti appieno quel momento. E, senza più pensare a nulla, schiudi leggermente le labbra per permettergli di approfondire il bacio.

***

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: _Hiromi_