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Autore: Josie    22/05/2011    1 recensioni
Una storia di quelle tristi. Lui, la droga; lei, l'amore.
Una storia di quelle che ci speri sempre che finiscano bene.
Una storia che alla fine non è nient'altro che la verità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Che bella serata!
- E tu che non volevi festeggiare.
 
Erano tutti intorno ad un piccolo falò. Erano sulla loro spiaggia preferita. Quella piccolina che nessuno conosceva. Quella stessa spiaggia complice di aver fatto innamorare lei di Dann. Il cielo era nero, e contrastava con una grande luna bianca. Il cielo si era svuotato dalle stelle dalla sera prima. Di nuvole non c'era nemmeno l'ombra. Un tiepido venticello estivo muoveva e stuzzicava il fuoco. L'aria era così leggera che brividi di benessere percorrevano la schiena di quei ragazzi intorno al fuoco. I cartoni delle pizze piano piano bruciavano. Dalle casse si alzava una musica in sottofondo. Sopra la musica c'era gente che ballava, o rideva, o cantava. La notte avanzava ma loro stavano bene così. Le tende erano pronte per ospitare i loro sonni una volta che questi fossero giunti. Ma le bottiglie di birra ritardarono per un po' l'effetto del sonno, e aiutarono qualcuno a fingersi ubriaco giusto per strappare qualche risata.
I suoi amici c'erano tutti. Tutti tranne uno. Ma nessuno sembrava accorgersene. O era stata Elise ad avvertire tutti gli altri, o a minacciarli di non pronunciarne il nome. Come potevano sapere gli altri le lacrime di quella stessa mattina? Aveva aperto la posta, quella mattina. Appena vide il nome di Dann tra le mail ricevute il suo cuore fece un tuffo. Rilesse quel messaggio talmente tante volte che non ricordava più se era stata lei stessa a scriverselo. Dopo tanto tempo non si aspettava di risentirlo, né tantomeno aveva mai sperato in quelle parole. Ora però sapeva che mai sarebbe tornato da lei, orgoglioso com'era. Che niente sarebbe mai tornato come prima, che non avrebbe mai rotto la promessa che aveva fatto con se stesso. Dann aveva deciso per entrambi. A lei questa cosa non andava giù. Cosa ne sapeva lui della sia sofferenza? A lei non importava soffrire. Le bastava averlo vicino una notte soltanto. Una lunga notte. Niente. Avrebbe dovuto farsene una ragione ormai. Niente più Dann nella sua vita. E niente stronzate tipo: si è portato una parte di me con lui. Lei aveva anche accettato la sua assenza, ma se fosse tornato, lei non l'avrebbe più lasciato andare. 
 
- Ehy, come stai?
- Ciao Theodore, bene, tu?
 
Era così tenero, Theodore. Era alto e magro e con perfetti capelli biondicci. Era anche bello con quel suo fare timido con le ragazze e il suo essere il leader tra i suoi amici. Quel suo viso vedeva pochi sorrisi, come se la serietà gli donasse. Aveva un solo difetto che a lei non andava giù. Non era Dann. E lei era Dann che voleva. Per quello non dava a Theodore nemmeno una possibilità. 
 
- Ti vedo strana.
- No, è che.. Stamattina, sai, stamattina ho perso qualcuno.
- Oddio, è tutto okay?
- Si, non ti preoccupare.
 
I sassi facevano male anche da sopra l'asciugamano. Ma non importava. Per quel mare avrebbe sopportato sofferenze anche maggiori. Si era allontanata dal resto del gruppo per rispondere a sua madre al telefono. Qualche minuto dopo aveva visto spuntare Theodore. Il suo profumo le dava alla testa. Era buono, ma sapeva di qualcosa che non vuoi avere mai. Una cosa vista in vetrina ma che non andrai mai a comprare, fino a quando poi dalla vetrina sparisce. Theodore sapeva già di occasione perduta, ancora prima di averla potuta rifiutare, quell'occasione.
 
Un altro brivido le percorse la schiena, Theodore approfittò per abbracciarla. Ecco, ora era immersa nel suo profumo. 
 
Sentiva passi avvicinarsi.
 
- Scusate - fece una finta tosse - Theodore, ci puoi lasciare un'attimo?
- Che c'è Elise? E' successo qualcosa? O hai semplicemente cambiato idea su Theodore? - Fece cenno di ridere ma Elise la fermò con lo sguardo.
- Ho visto Dann. 
- Cosa?
- Dann. 
 
Si voltò. Si alzò di scatto. Fece qualche passo e lo vide. Era con una ragazza. Lei si sentì morire. Il suo cuore si fermò per qualche minuto, o forse anche per ore. Durante quel periodo di tempo tante cose le passarono per la mente: rabbia, odio, senso di abbandono, ancora rabbia ed una sfrenata voglia di piangere. Quando il cuore ripartì tutte quelle sensazioni sparirono. Apparve una voglia infantile di ridere.
E rise.
   
 
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