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Autore: _Lollipop_    22/05/2011    2 recensioni
[Sequel di "Io sono Tom! Io sono Bill!"]
E se dopo cinque anni Sara si trovasse a contatto ravvicinato con due vecchi amici? E se la loro presenza non fosse poi così ben voluta? E se alcuni imprevisti troncassero una nuova storia d'amore sul nascere?
"-Buongiorno signor Jost- aveva salutato, sorridendo cordialmente, l'uomo seduto dietro la scrivania che riordinava dei fogli. David aveva alzato lo sguardo da quella pila di carta e le aveva altrettanto sorriso.
-Buongiorno signorina Lena- aveva risposto lui incrociando le mani sui fogli e invitandola a sedersi con lo sguardo. Sara aveva immediatamente obbedito, accomodandosi sulla sedia di fronte all'uomo e osservandolo in attesa che parlasse.
-Signorina Lena, ci tengo a farle presente, che mi è stata raccomandata come una delle migliori, e più giovani, tecniche e arredatrici di tutta la Germania. Ripongo molta fiducia in lei. Il palcoscenico per il nuovo tour dev'essere sorprendente. Per questo l'abbiamo contattata. Crede di riuscire ad accontentarci?-
-Certamente signor Jost, non ci saranno problemi. Potrei sapere per chi dovrò lavorare?-
-Conoscerà i ragazzi tra poco(...)"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter six:                                        Ready for shopping!

 
Seduta sullo sgabello di quell’ospedale, continuava a fissare la porta chiusa di fronte a lei, in attesa che venisse aperta. Preoccupata, rigirava continuamente le mani tra di loro e batteva con insistenza il piede sulle piastrelle bianche.

-Oddio, e se l’operazione fosse andata male- chiese, portando improvvisamente il volto tra le mani. Tom, seduto vicino a lei, la osservava con la coda dell’occhio.

-No, no. Ehi- le disse prendendole il volto tra le mani e poi le intimò: -Guardami-

Sara alzò lo sguardo, incontrando i bellissimi occhi del ragazzo che la guardavano comprensivi.

-Vedrai che andrà tutto bene- continuò, facendole un dolce sorriso. –Dai, vieni qui- concluse, allargando le braccia. Sara cinse la vita di Tom con le braccia e lui la circondò con le proprie, in modo protettivo. Lei si sporse verso di lui, rannicchiandosi poi contro il suo petto. I suoi occhi si inumidirono e si sentì una gran stronza perché sapeva che quelle emozioni non erano dovute alla situazione che stava vivendo Lukas, ma alla mancanza che provava verso quel contatto.

-Andrà tutto bene, piccola- le lasciò un dolce bacio sulla fronte e poi posò lo sguardo sul suo. Osservò le sue labbra, poi i suoi occhi che lo fissavano a loro volta e di nuovo le sue labbra. Ci si avvicinò lentamente, senza smettere di fissarla. Sara si sporse verso di lui. Quel piccolo movimento bastò per farle ricollegare il cervello e, capito quello che stava per fare, allontanarla dal ragazzo con il viso basso. Tom sospirò e appoggiò il capo su quello della ragazza.

-Scusami- sussurrò. La mora recepì quelle scuse come conseguenza a quello che stavano per fare. Ma Tom intendeva più chiederle nuovamente scusa per averla abbandonata, per essersela fatta sfuggire e per aver permesso che finisse tra le braccia di qualcuno che non fosse lui. E, probabilmente, per essere ancora così totalmente preso da lei. Ad un tratto, si chiese: se fosse stato lui al suo posto, lei sarebbe stata così male? Non ebbe il tempo né di preoccuparsene, né di pensarci su, poiché la porta che davanti a loro, si aprì. Un uomo sulla cinquantina ne uscì con delle carte tra le mani, guardandosi intorno. Sara si alzò con uno scatto e si parò davanti all’uomo che posò il suo sguardo su di lei.

-Lei è una parente del signor Greber?- domandò, togliendosi con un gesto i grossi occhiali da vista.

-Sono la sua fidanzata- rispose lei, stringendo le mani tra loro. A quel punto Tom si alzò, per assicurare la ragazza durante la conversazione.

-Molto piacere, sono il dottor Madlen. Ho eseguito io l’operazione del signor Greber- esordì inizialmente. –L’operazione è andata bene. Fortunatamente, si trattava di un attacco d’appendicite preso appena in tempo. Il paziente è ancora sotto l’effetto dei sedativi ma potrà andare a fargli visita tra un’oretta. Resterà in ospedale per tre giorni, se tutto va bene, dopo di che potrà uscire tranquillamente. A casa…- si fermò un secondo per infilare la mano nella tasca ed estrarne una scatolina arancione contenente delle pillole e poi riprese –Dovrà prendere queste compresse per una settimana, poi dovrà tornare qui per accertarsi che la terapia sta funzionando- Sara annuì cercando di non perdersi nulla di ciò che il dottore stava dicendo. Questo, le porse la scatolina e, dopo aver cordialmente salutato entrambi i ragazzi, riprese a camminare per il corridoio.
 

Bill, ancora assonnato, lasciò cadere il bicchiere di plastica, che poco prima conteneva del caffè, nella pattumiera e svogliatamente ripercorse il corridoio. Quella mattina, David li aveva tirati su dal letto alle sette. In quel momento erano le otto e mezza ed era solo mezz’ora che facevano prove, eppure a lui sembrava di aver appena tenuto un concerto serio. Camminava con gli occhi mezzi chiusi per il bianco corridoio quando qualcuno lo afferrò per un braccio, trascinandolo dentro un’altra stanza. Troppo stanco per urlare e troppo addormentato per mettere insieme cos’era appena successo, si ritrovò ad emettere strani versi, simili a quelli delle anatre. Quando alzò lo sguardo, incontrando due profondi occhi verdi, tirò un sospiro di sollievo e si rilassò sulla poltrona.

-Ma ti sei rincoglionita?- Sara rise sommessamente, portandosi le mani alla bocca per non farsi sentire.

-In questa stanza c’è solo un rincoglionito, e non sono io- lo schernì ghignando. Bill ripeté quello che la ragazza gli disse camuffando la voce e poi si ricompose, aspettando che questa le dicesse qualcosa.

-Okay, ti ho trascinato qui dentro perché devo parlarti di Helen- Bill si rizzò meglio a sedere a quel nome e i suoi occhi si illuminarono. Il primo pensiero fu: dai che adesso mi dice che è cotta di me! Sara sapeva bene dell’attrazione che provavano l’uno per l’altra e
per quel motivo stava per esporgli la sua idea.

- Sai che domani è il suo compleanno, giusto?- lui annuì, pensieroso. –Ecco. Pensavo di organizzargli una festa a sorpresa e vorrei che tu mi aiutassi-

-E me lo chiedi anche?  Muoviti, alza il fondoschiena, usciamo di qui e andiamo a fare shopping!- si alzò di colpo, afferrando il polso della ragazza e tentando di trascinarla fuori.

-Ma ti sei rimbambito del tutto?- esclamò impuntando i piedi atterra e costringendo il ragazzo a fermarsi. Bill posò le mani sui fianchi e la guardò torvo. –Tu hai delle prove da finire e io un palco da crescere! Non possiamo abbandonare tutto così! Tralasciando che David ci ammazzerebbe o meglio, mi ammazzerebbe visto che tu sei la sua miniera di soldi e, pur essendo un gran rompipalle e scatenando molto spesso la voglia di farti fuori in chiunque ti sia vicino, vali molto più da vivo che da morto perciò evi…- Bill la prese per il braccio e la trascinò fuori dalla stanza impedendole di proseguire il suo discorso. Arrivarono davanti all’ufficio di David e, mentre lei cercava di ribattere con un: non ti azzardare!, lui entrò portandosela dietro, senza neanche bussare.

-David!- esclamò. Il manager alzò gli occhi, lasciando le carte che stava riordinando sulla scrivania, e appoggiando le braccia su di essa.

-Cos’hai combinato ‘sta volta?- domandò, portandosi le mani alla tempie.

-Niente! Ma io e Sara andiamo a fare shopping!- Sara fece un passo avanti rivolgendosi al manager.

-David, non devi dire niente! So che sta dado i numeri, non preoccuparti. Torniamo subito al lavoro!-

-No! Andate pure! Portatelo via, non lo sopporto più ‘sta mattina! Non fa altro che lamentarsi! Avete il giorno libero, e ora fuori!- rispose rosso in viso dallo stress. Bill non se lo fece ripetere due volte e, sorridente, trascinò di nuovo la ragazza fuori dalla camera mentre questa si preparava a una mattinata sfiancante.

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Buonasera a tutte ragazze! Sono tornata –dopo quasi cinque mesi di ritardo- con un capitolo che non è il massimo, me ne rendo conto! Ma il prossimo vi piacerà di più, vedrete! :) Spero comunque che un po’ vi sia piaciuto e anche di ricevere i vostri commenti! :)
Ringrazio infinitamente chi legge.
Sara. 
  
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