My Happy
Ending
So much for my happy ending...
E adesso che credevo di esserci vicina, me lo sono lasciato sfuggire dalle
mani... Il mio lieto fine...
Let's talk this over,
it's not like we're dead.
Was it something I did?
Was it something You said?
Don't leave me hanging
in a city so dead...
Held up so high
on such a breakable thread.
Il nostro
primo ltigio. Un litigio di quelli seri, con urla, lacrime e porte sbattute...
dopo mille stupidi battibecchi ci siamo riusciti
davvero. Possiamo parlarne e riparlarne se vuoi, analizzare ogni singolo
dettaglio: eravamo io e te, come sempre... forse è stato qualcosa che ho fatto
o forse qualcosa che hai detto. Sta di fatto che abbiamo superato il limite, la
linea del non ritorno. Te ne sei andato, quasi gridando quelle parole che non
credo riuscirò mai a dimenticare...
"Adesso
basta! Sono stufo, non ne posso più di tutta questa storia!"
Ci sono
rimasta malissimo. Davvero non credevo di averti esasperato in quel modo.
Pensavo che ormai avessi capito che sono fatta così... non era poi una novità.
Insomma, in certi momenti il mio lato cinico prende il sopravvento e non riesco
ad essere gentile nemmeno con le persone a cui tengo di più. Dimostrazione ne è
che, nonostante tutto, io non abbia fatto nulla per trattenerti, anzi...
"Molto
bene. Allora vattene! Cosa aspetti? Di sicuro non che io ti fermi, perchè sta'
sicuro... non lo farò."
Ti ho
guardato attraversare il portale, stando bene attenta a non far trapelare
alcuna esitazione dal mio tono di voce. Per la prima volta da quando ti ho
conosciuto, mi hai lasciato l'ultima parola e hai preferito non dirmi niente...
c'erano già i tuoi occhi a parlare per te. Freddi e taglienti come lame. E'
passata una settimana ed io ancora non ho avuto il coraggio, almeno di
controllare, se hai tolto la tua chiave dal portale. Ho paura di scoprirlo...
Vorrei anche sapere che cosa hai raccontato a Jackie o a Meredith per
giustificare la mia sparizione. A miss Murphy ho detto che sei tornato in
Australia per un paio di settimane. Ci credi? Non sono nemmeno stata capace di
dire ad alta voce 'Brett se n'è andato'... sarebbe troppo doloroso. Sono tre
giorni che scendo in cantina e mi fermo davanti al portale senza però provare
ad usarlo. E sarei ancora lì, se il destino non avesse voluto metterci mano:
sono inciampata e mi sono aggrappata alla pietra sporgente facendola ruotare.
Mezzo giro, non di più... e il passaggio si è aperto. Non puoi minimamente
immaginare la mia sorpresa. Forse questo vuol dire che non sei più così arrabbiato,
o forse non lo sei mai stato... non è da te, in fondo.
La tua
stanza è sempre uguale. Il letto mezzo disfato e le tue adorate tavole da surf
appoggiate al muro. La cosa strana è che in casa non c'è nessuno... mi
aspettavo di trovare almeno Jackie o Wayne con i suoi modellini. Il salotto è
deserto ed il mare ammicca dall'altra parte del vetro... è troppo invitante per
lasciarmelo sfuggire.
L'acqua
tiepida mi lambisce le caviglie mentre cammino lentamente lungo la riva.
Nonostante sia quasi il tramonto, la spiaggia è ancora piena di gente... E'
possibile sentirsi soli in mezzo alla folla? Così soli? Non te ne sei mai
accorto, ma qui come in Irlanda, tu mi hai sempre sorretta sul filo fragile
della nostra 'doppia vita'. Il sipario di questa commedia sarebbe già calato da
tempo, se fosse dipeso esclusivamente da me. Mi odio per questo ma so che, se
ti incontrassi ora, l'unica cosa che potrei e riuscirei a dirti è 'Non
lasciarmi sola'. Non abbandonarmi in questa città, spenta perchè tu non ci
sei...
You were all the things I thought I knew
and I thought we could be...
You were everything, everything that I wanted.
We were meant to be, supposed to be, but we lost it...
All of the memories, so close to me, just fade away.
All this time you were pretending
so much for my happy ending.
Mi sembra incredibile che tu non l'abbia capito.
Forse non sono stata molto brava nel dimostrarlo, ma tu sei diventato davvero
importante per me... Fino ad
oggi eri tutto quello che potevo dire di conoscere, il mio mondo fuori dal
college. Ed ecco che le mie certezze tutto ad un tratto sono crollate. Pensavo
sarebbe finita diversamente, lo ammetto... Pensavo che avremmo potuto essere
qualcosa in più, perchè io non avrei preteso nulla che tu non potessi darmi...
mi conosci e sai che è così.
Tu eri
tutto quello che volevo. Mi bastavi... con te mi sentivo bene come con nessun
altro. Ci siamo trovati da subito, ci siamo sentiti a pelle. Forse è per questo
che tutti hanno sempre visto qualcosa in più in noi. Qualcosa che solo io e te
siamo riusciti a negare, dall'alto del nostro stupido orgoglio. Noi eravamo
fatti per stare insieme, ma siamo riusciti a giocarci questa possibilità ancora
prima di provarci. Abbiamo perso la nostra occasione...
Il sole è
ormai tramontato e la prima stella della sera si è già accesa, appena sopra
l'orizzonte. Lancio un'occhiata all'unico surfista rimasto che ha deciso di
sfidare anche l'ultima onda, prima di voltarmi per tornare verso casa tua. Il
ristorante è aperto ma non c'è ombra della tua famiglia... ripercorro la strada
che ho fatto mille e mille volte, dall'ingresso alla tua stanza. Questa è
l'ultima volta che metto piede qui. Appena arrivata dall'altra parte, toglierò
la mia chiave del portale e dirò addio per sempre a te ed all'Australia. Ritornare
a Perth è servito almeno a questo... a farmi capire quanto in realtà sia
inutile tirare avanti questa storia che ormai non ha più motivo di esistere. I
ricordi che ora sono così vicini, svaniranno col tempo e forse, allora, anch'io
soffrirò meno nel pensare che tu hai sempre finto così tanto perchè io avessi
il mio lieto fine...
Mi infilo
la felpa che avevo lasciato sul tuo letto e mi guardo intorno un'ultima volta,
prima di girare la chiave. Sento le lacrime pungermi gli occhi, ma non è da me
lasciarmi andare in questo modo.
- Hannah?
-
Mi blocco,
con ancora le dita strette attorno alla roccia. Come è possibile che non ti
abbia sentito arrivare? Ero talmente sicura che non ti avrei più rivisto che
non ho nemmeno preso in considerazione l'idea che tu potessi sorprendermi
proprio in questo momento.
- Ah...
scusa. Non volevo invaderti la casa. Comunque adesso tolgo il disturbo. -
- Aspetta!
-
Ti sento
correre verso di me e in meno di un secondo, la tua mano è scattata sulla mia,
bloccando la chiave.
- Che ti
prende adesso? -
Non riesco
a farne a meno. Appena tu ti avvicini, le mie difese salgono... mi chiudo a
riccio per paura che la mia gentilezza possa essere scambiata per debolezza.
Non riesco mai a trattarti come vorrei, se non quando riesci a farmi stare
talmente bene da farmi scordare, almeno per un po', le mie paure.
- Non c'è
bisogno che tu te ne vada per me. Sono solo passato a prendere il
portafoglio... resta pure quanto vuoi. Non tornerò prima delle undici. -
- Ah...
certo. Chissà poi cosa mi aspettavo che dicessi... davvero credi che me ne
stessi andando per te? Mi spiace deluderti, ma tu per me conti meno di zero in
questo momento. D'altronde credevo che fossi tu quello stufo qui. -
Abbandonando
ogni buona intenzione preferisco voltarmi e andarmene. Domandandomi a che scopo
ti ho trattato in questo modo... molto probabilmente solo per riuscire a
sentirmi un po' meglio. Lascio indietro il tuo sguardo spaesato senza nemmeno
provare ad ascoltare quello che hai da dirmi e quasi senza accorgermene, mi
trovo di nuovo sulla spiaggia, ormai vuota... il cielo si sta annuvolando e si
sentono già i tuoni lontani. Non avevo mai visto Perth sotto la pioggia. Sento
le prime gocce picchiettarmi sulla pelle. Forse, chiudendo gli occhi, potrei
immaginare di essere ancora in Irlanda. Un pomeriggio di qualche giorno fa,
prima che succedesse tutto questo...
-
Patetico.-
-
Decisamente patetico. - Per un attimo sembra che il vento voglia farmi eco. Un
attimo, prima di accorgermi che tu sei in piedi lì in fianco a me.
- Se
contiamo che sta piovendo a dirotto, è anche peggio... -
Ti prego,
non sorridere in quel modo. Mi rendi tutto più difficile così... Mantengo lo
sguardo fisso sull'orizzonte come a volerti dissuadere dal restare, ma tu certo
non sei il tipo da lasciarsi condizionare da queste cose e io lo so bene. Ti
siedi sulla sabbia umida aspettando una risposta che non ho il coraggio di
darti.
You've got your dumb
friends,
I know what they say:
they tell you I'm difficult...
But so are they.
But they don't know me,
do they even know you?
All the things you hide from me,
all the shit that you do...
Lo so cosa pensi di me. Più o meno quello che
pensano tutti... Tara, Martin, Wayne... loro dicono che sono pazza, che sono
testarda, scorbutica, che non valgo niente. Da loro posso anche aspettarmi
qualcosa del genere, ma da te? Loro non mi conoscono affatto, o almeno non come
mi conosci tu... tu che hai saputo guardarmi dentro fin dall'inizio e sei
riuscito a convincermi a lasciartelo fare. Non sai come mi pesa non riuscire a
tirare fuori tutto questo groviglio di sensazioni che mi sta letteralmente
divorando. Ti guardo di sottecchi e se una parte di me vorrebbe scappare,
l'altra non riesce a staccarsi da te... Il ritmo della pioggia aumenta, ma nonostante
tutto non accenni a muoverti. Sembra quasi che tu mi stia aspettando. E io non
posso muovermi, non finchè mi sentirò come se stessi annaspando nell'acqua
alta...
- Fammi
indovinare... dopo tutta questa storia, ti sei convinta anche tu che sono un
fallito? -
La tua
voce risentita spezza il silenzio che ci circonda, prima di venire inghiottita
dal rombo di un tuono. Sai che quando ti vedo con quello sguardo abbattuto non
riesco ad essere arrabbiata con te. Sei sleale, Brett... come un cucciolo che,
dopo aver combinato il guaio, ti regala lo sguardo più tenero del mondo.
- No.
Ammetto di averlo pensato, ma ero troppo arrabbiata per esserne veramente
sicura. -
Nonostante tutto, nonostante tutte le sciocchezze che hai fatto e
le cose che avresti voluto tenermi nascoste, io non ti odio. Al contrario...
potrei dirti che l'unica cosa che non mi piace di te è quel tuo assurdo
strisciare ai piedi di una come Tara che non ti merita e non ti meriterà mai
perchè l'unica cosa che è riuscita a vedere in te è una possibilità di fare
soldi, potrei dirti che avrei voluto implorarti di non scordarlo mai il bacio
che ti ho dato quel giorno perchè mi sarebbe bastato che per te contasse almeno
un decimo di quello che contava per me.
Un
fallito... ho sempre pensato che ti potesse considerare tale soltanto chi non
riusciva a vederti davvero, per come sei. Chi non vedrà mai quello che vedo
io... e mai come ora vorrei fare a cambio, se solo bastasse a scacciare questo
senso di soffocamento.
Mi stringo
nella camicia ormai fradicia, cercando il coraggio per alzarmi e andarmene.
-
Hannah... rientriamo in casa, ti prego! -
Sento la
tua mano appoggiarsi sulla mia e mentre ti cerco con gli occhi, mi accorgo che
ti sei già alzato e ora quella stessa mano la tendi verso di me. La fisso
incerta e poi mi alzo da sola, cercando di ignorare qualunque significato quel
gesto potesse avere... Ti seguo in silenzio fino all'ingresso, lasciando che
un'improvvisa folata di vento spinga la porta di nuovo al suo posto. Sento
l'acqua scivolare sulla pelle e gocciolare sul pavimento con un ritmo lento ed
inesorabile, così tremendamente simile a quello che sta' prendendo questo
nostro addio. E' arrivato il momento di anadare, sul serio questa volta.
- Brett,
io devo tornare al college... -
Mento e lo
sai anche tu... manca ancora un'ora all'alba in Irlanda. Non c'è nessuno che mi
stia aspettando in piedi a Galway. Eppure mi lasci andare. Non parli, ma il tuo
sguardo è più eloquente di qualsiasi discorso...
-
A-allora... addio. -
- Aspetta!
C'è una cosa che volevo darti... -
Mi volto,
senza tornare sui miei passi. Ancora una volta sei tu che mi raggiungi... mi
prendi una mano e appoggi qualcosa che quasi scivola sul palmo umido. Mentre le
tue dita scivolano via riesco finalmente a vedere la superficie vetrata... un
vasetto poco più grande di una tazzina da caffè, ricolmo di un denso liquido
ambrato. Miele.
- In
realtà sarebbe stato domani, ma... -
Fisso
prima il vasetto e poi te, cercando una spiegazione plausibile che tuttavia non
riesco a trovare... Sorridi, difronte al mio sconcerto e poi prendi a spiegarmi
appoggiandoti appena al tavolo della cucina.
- Domani
è, anzì sarà, esattamente un anno da quando ci siamo incontrati... volevo farti
un regalo che fosse speciale. Qualcosa di cui solo tu ed io avremmo potuto
capire il vero significato... Quel giorno, quando sono arrivato al college per
la prima volta e mentre fuggivo da quell'orda scatenata di studentesse, mi sono
nascosto nel capanno degli attrezzi, senza sapere che eri lì e tu... -
Ti fermi e
tutto si fa improvvisamente più chiaro... alzo lo sguardo e continuo,
esattamente da dove hai interrotto.
- Io,
senza premurarmi di sapere chi fossi, ti ho urlato contro perchè... -
- Perchè
ti ho fatto cadere il vaso di miele che tu avevi così accuratamente riempito,
sì. -
Concludi
per me. Incroci le braccia e ridacchi, come fai sempre quando cerchi di
dissimulare l'imbarazzo. Appoggio il vasetto sul tavolo e questa volta sono io
ad avvicinarmi. Mi sento come spaesata. Mi hai disarmata davvero... senza
riuscire a dire nulla muovo un passo incerto e ti abbraccio, rabbrividendo
leggermente al contatto con la tua magliettta bagnata. Sei fradicio quanto
me...
-
Grazie... -
L'unica
parola che riesco a pronunciare, prima che tu ricambi il mio gesto. Chiudo gli
occhi, ma, poco prima di lasciarmi finalmente andare, qualcosa attira la mia
intenzione... li riapro di scatto e noto che quel qualcosa ti sta scivolando
fuori dalla tasca dei jeans. Ancora prima di accorgermene, la mia mano è gia scattata
e ora, fra le mie dita, giace un braccialetto di perline che conosco fin troppo
bene. Mi allontano bruscamente spingendoti indietro e mandandoti quasi a
sbattere contro il frigorifero.
- Ehi! Ma
che ti prende? -
Stringo il
braccialetto lasciando che dondoli dolcemente davanti ai tuoi occhi.
It's nice to know that you
were there...
Thanks for acting like you
cared
and making me feel like I was the only one.
It's nice to know we had it all...
Thanks for watching as I fall
and letting me know we were done.
- Hannah... -
- Tara, vero? -
Ti guardo con tutta la rabbia che ho dentro. Per un
attimo... un singolo, maledetto, stupido attimo ho creduto che tutto si
sarebbe risolto così. Mi sono illusa un'altra volta. Come posso essere così
stupida da cascare due volte nello stesso trucco?
E' stato
bello credere che fossi qui solo per me, anche se solo per qualche secondo... è
stato piacevole scoprire che eri preoccupato per me, che ancora ricordi tutto
quello che abbiamo condiviso... è stato dolce il tuo ingannarmi e farmi credere
di essere unica per te.
E' stato
quello che è stato... un attimo credevo che noi potessimo finalmente avere
tutto e l'attimo dopo l'incantesimo si è spezzato e il sogno è diventato
incubo. Hai finto di sorreggermi per poi lasciarmi cadere in modo ancora più
doloroso. Volevi vedermi crollare? Guardami. Volevi farmi sapere che è tutto
finito? Ci sei riuscito...
-
Hannah... -
-
Rispondi! So che questo è suo... Non voglio sapere come l'hai avuto. Voglio
solo che tu mi dica chiaro e tondo che non è qui per caso. E non cercare di
mentirmi, Brett! -
- L'ho
trovato per terra! -
Alzi la
voce, ma io non ti sento. Non voglio sentire le tue stupide scuse... il mio
cuore sta urlando molto più di quanto potrei fare io.
- NON
MENTIRMI! Smettila! -
- E' LA
VERITA'! -
So che
stai per muoverti e meccanicamente indietreggio finchè il tavolo non mi blocca.
Non voglio che ti avvicini a me. Non di nuovo.
- Sei
ridicolo! Credi davvero che ci possa cascare di nuovo? -
- Hannah,
ascoltami! -
Mi appoggi
le mani sulle spalle e nonostante io cerchi di allontanarmi, non vuoi lasciarmi
andare...
- Non
voglio sentire più niente! Lasciami! -
-
Ascoltami! Devi ascoltarmi. -
-
LASCIAMI, BRETT! -
Succede
tutto così velocemente che quasi non me ne rendo conto. Le tue mani che
allentano la presa di colpo, il mio braccio che scivola all'indietro e il
vasetto di miele che cade a terra spargendo cocci di vetro e gocce dorate sul
pavimento... Rimaniamo immobili entrambi, fissando la macchia allargarsi a
vista d'occhio. Anche l'ultima cosa che rimaneva di quello che era stato si è
frantumata. Senza dire nulla mi inginocchio e comincio a raccogliere i cocci...
-
Hannah... -
Ignorando
il tuo richiamo continuo a radunare i frammenti, anche se le mie mani tremano e
gli occhi velati di lacrime mi impediscono di vedere bene quello che sto
facendo...
- Hannah?
-
Ti chini
al mio fianco proprio nel momento in cui l'ennesimo vetro mi sfugge e mi
scivola via dalle mani, ferendomi ad un dito. Mi porto il polpastrello alle
labbra e mentre sento il sapore del sangue scivolarmi in bocca, scoppio a
piangere come una stupida. Non mi hai mai vista piangere, mi sono sempre
trattenuta davanti a te... non so nemmeno bene perchè. Forse solo per paura di
non farmi cogliere in un momento di dichiarata debolezza. Quante cose stupide
ho fatto, solo ora me ne rendo conto...
- Sono una
stupida! Ho rovinato tutto quanto... - Non so se sia più rabbia o disperazione,
la mia...
- No. E'
colpa mia... mia e di questo dannato braccialetto... che non avrei mai dovuto raccogliere. - Mi
sfili il braccialetto dalle mani e lo getti attraverso la cucina, facendolo
atterrare nel bidone della spazzatura... prima di voltarti ancora verso di me,
sorridendomi come fai sempre.
- Brett...
-
- Sì? -
- L'hai
veramente trovato per caso... quel braccialetto? -
Abbasso lo
sguardo, torturandomi le mani appiccicose di miele. Sobbalzo appena quando la
tua mano si insinua fra le mie e le stringe, riempiendosi a sua volta di
zucchero vischioso.
- Te lo
posso giurare. -
Ti pieghi
leggermente verso di me e per la seconda volta, le tue labbra sfiorano le mie
sciogliendosi in un bacio leggero, fresco... dolce più del miele...
So much for my happy ending...
Alla fine sei riuscito... mi hai regalato il mio lieto fine...