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Autore: Vanilla Sarah    23/05/2011    0 recensioni
Adattarsi ai grandi cambiamenti non era mai stato il punto forte di Sarah, sapeva ben nascondere i suoi sentimenti eppure stavolta qualcosa stava cambiando. Catapultata in una realtà distorta, inusuale e impossibile vivrà l'amore più intenso della sua vita. Il destino la metterà faccia a faccia con un avvenimento che le svelerà ciò che è realmente, Lui la guiderà. Lui. Si ma Lui chi? Che cosa?.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Sentìì un soffio di aria calda dentro al petto, lì dove sta il cuore. Mi guardai le mani, era strano, le sentivo tremare ma non le vedevo veramente muoversi. Il mio respiro si fece sempre più affannoso, le goccie del sudore ricoprivano dapprima la mia fronte, poi tutto il mio viso, come una cascata di acqua gelida. Fui sul punto di urlare dal dolore, faceva troppo male, come un crescendo di ansia e dolore, poi vidi tutto nero.
Quando aprìì gli occhi mi trovai difronte un barlume di colori cangianti, da lunghe distese di verde giada a un celeste limpido, sfregai le mani sul viso e misi a fuoco ciò che mi presentava davanti: il paesaggio di Vidarel, piccola cittadina nel cuore del Canada settentrionale.
<< Benvenuta tra noi dormigliona! >> disse mia madre. Ok era ormai ovvio che avessi fatto solo un gran brutto incubo.
Mi fissò con quei suoi occhi blu e con il sorriso stampato sul volto per qualche secondo, come se potesse calmare la mia agitazione interiore, poi si voltò verso il finestrino perdendosi in un sogno ad occhi aperti.
Mi passai la mano tra i capelli annodati e tirai un lungo respiro silenzioso; ancora non mi capacitavo dell'idea che per la quarta volta eravamo in trasloco verso una nuova misteriosa città, chiusi gli occhi al solo pensiero di dover ricominciare da capo in tutto, con tutti, odiavo i grandi cambiamenti, soprattutto se capitavano a distanza di due anni massimo l'uno dall'altro!. Se da una parte fingermi serena e sorridente, carina e gentile, disponibile e timida, era il mio pregio maggiore, dall'altra abituarmi alle novità era un grande problema per me.
Trascorsi la gran parte dell'ora di viaggio che rimaneva ad ascolatre il cd regalatomi dalla mia unica migliore amica, Stella, concentrandomi più sul panorama che mi circondava che sul testo delle canzoni, cosa strana per me; tutto ciò che mi passava davanti quasi mi rapiva totalmente, sentivo come una forza immensa  incollare i miei occhi a tutto quel ben di Dio, ok forse stavo male.
Mi sentìì scrollare per una spalla, << Siamo arrivate tesoro >> mi annunciò mia madre in preda, come suo solito, dall'emozione sfrenata.
Scesi dall'auto con cautela, alzai il viso e rimasi interdetta << Perchè diamine è tutto così...così.. >> chiesi << Così antico? >> rispose allegra mia madre << Marcio! ecco la parola giusta.. >> la corressi io.
Alzò gli occhi al cielo e prese tutte le sue cose dirigendosi verso il vialetto della "vecchia casa" mentre io fissavo quasi disgustata la catapecchia di legno bianco consumato e decadente che mi si presentava davanti.
<< Beh? non entri dentro? guarda che non cade mica a pezzi! >> mi urlò dall'entrata principale, alla fine mi decisi e le andai incontro, con poca convinzione, ma rassegnata come sempre; mi voltai solamente per fissare l'interno buioso del bosco che faceva da muro alla strada davanti casa, senza un perchè preciso ma lo feci.
Era un nuovo inizio, eppure mi sentivo in qualche modo diversa dal solito.

 

  
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