Ecco...quando mi viene in mente una fagianata (o scempiaggine estemporanea che dir si voglia) non so fermarmi, purtroppo lo sapete, per favore niente lanci di pomodori perché mi riempo di macchioline XD
Le uova le tollero, i mattoni un po'menoXD

Questa è una fantomatica uscita a quattro (KiddxEos, DrakexBonney), in una locanda in un posto non meglio precisato (adoro il vago, ma non troppo, così la fantasia del lettore può sbizzarrirsi, secondo me).
Noi donne abbiamo le nostre piccole manie, così come gli uomini...no?

Ringrazio kymyit, che mi sprona sempre...grazie tesora^^!

I personaggi sono maggiorenni ed appartengono ad Eiichiro Oda (tranne Eos).
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno!

Perché le uscite a quattro a volte fanno bene...

Una locanda, un tavolo, quattro bicchieri.

Due ragazze, una dalla lunga coda bruna e un ‘altra dalla folta chioma rosa, chiacchieravano con abbondanza di risatine.

Due uomini, uno dai capelli scarlatti e uno con un cappello da moschettiere ben calcato sugli occhi si lanciavano occhiate a metà tra l’annoiato e il disperato.

Fu Kidd a parlare per primo:

“Ti prego, dimmi che non sono l’unico che vorrebbe imbavagliarle”

Drake sorrise.

“Mi basta uscire da qui, non ce la faccio più, da quanto tempo siamo qui?”

“Due ore”

“Ok, io le tengo e tu le imbavagli”

Rimasero in silenzio per un minuto, guardandosi ancora negli occhi.

Stavano pensando ad un modo per uscire da quella situazione.

“Senti” esordì il rosso “Io ho un’idea, però devi stare al gioco”

L’ex contrammiraglio annuì, spostando lo sguardo verso le due ragazze che ancora parlavano.

Kidd si alzò per primo, attirando l’attenzione di Eos.

“Dove andate?” chiese la ragazza puntando gli occhi sul suo uomo.

“Drake deve andare al bagno”

Quest’ultimo voltò di scatto la testa, guardandolo fisso con espressione confusa.

Bonney ridacchiò:

“Da quando gli uomini vanno al gabinetto in coppia?”

“Ha bisogno di uno che gli tenga l’ascia”

Le ragazze si guardarono negli occhi, poi fecero spallucce, annuendo.

Il rosso andò circospetto verso l’uscita, dietro di lui, un Drake di mille colori, imbarazzato a morte.

“Ma che idea superlativa!” esclamò l’ex contrammiraglio sarcasticamente, una volta fuori dalla locanda “Che belle figure mi fai fare!”

“Zitto, ramarro” rispose Kidd secco “Ti ho tirato fuori da quell’agglomerato di ormoni femminili e cicalecci, che vuoi di più?”

Drake alzò lo sguardo verso il cielo stellato, si era fatta sera.

“Come fanno le donne a parlare così…tanto?” chiese poi senza staccare lo sguardo dal cielo.

“Non me lo chiedere” rispose il rosso alzando lo sguardo, fissando il punto che fissava Drake “Hai capito di cosa parlavano?”

“No…perché, tu di solito capisci cosa dice la tua ragazza?”

“Qualche volta…ma spesso non la capisco proprio”

L’ex contrammiraglio incrociò le braccia.

“A chi lo dici…te l’ha fatta la domanda sulla cellulite?”

Eustass affondò le mani tra i capelli cremisi.

“Non me ne parlare…guarda…ma io non so dove la vedano! A me va bene così, glielo dico ma dopo cinque minuti ricomincia a guardarsi allo specchio a palpeggiarsi i fianchi! Lei per me è figa da morire ma niente!”

Drake ridacchiò.

“Io le dico sempre che per quello che mangia dovrebbe pesare cento chili, quindi dovrebbe considerarsi fortunata…però capisce fischi per fiaschi e si incavola perché secondo lei gli ho detto che mangia troppo”

Il rosso sospirò, non era l’unico a pensare certe cose, per fortuna.

“La domanda sul tradimento, l’hai affrontata?” domandò Kidd.

“Lascia perdere, non sai quanti piatti mi ha tirato, lei mi fa la domanda, io le dico no; lei dice che non è possibile, la tira per le lunghe e per farla contenta allora ho detto di si, che ho fantasticato cinque minuti cinque ma proprio all’acqua di rose sulla navigatrice della ciurma di Cappello di Paglia e…”

“E…?” chiese Kidd, incuriosito.

“Oltre ai sopracitati piatti,  non mi ha voluto vedere per due settimane, dopo quando ci siamo rivisti non ha voluto fare l’amore per un’altra settimana”

Il rosso sibilò scherzosamente, lui se l’era cavata molto meglio.

Un lieve venticello scompigliò appena i capelli di Kidd, e la piuma sul cappello di Drake.

Intanto, le due ragazze continuavano a parlare nel locale.

“Forse si annoiavano” commentò Eos prendendo un sorso di sakè.

“Meglio così, almeno si può parlare con più tranquillità” rispose la rosa “Tu lo capisci il tuo ragazzo?”

La bruna rise sommessamente.

“Ci provo…certo, la maggior parte delle volte è un tesoro, ma ci sono dei momenti in cui è insopportabile! Ingigantisce qualsiasi cosa! Ho rimesso un po’in ordine la stanza e apriti cielo! E le mie mutande non possono stare in fondo, e l’armadio non può essere pieno di roba tua…eccetera”

“Ci credo” disse Bonney “Drake è identico, possessivo a livelli esorbitanti…e geloso!”

Eos batté con la mano sul tavolo.

“Geloso! Hai trovato la parola magica! Una volta, a Sabaody, un tizio mi ha vista da sola e ci…ha provato, Kidd è arrivato come una saetta, lo ha preso per il collo e lo ha spalmato sul muro come un poster! Ma povero! Che ne sapeva lui, che ero fidanzata? Per non parlare di Trafalgar Law! Appena lo vede mi prende e mi stringe a sé, come se avesse paura!”

“Eh, ma con Law è una paura giustificata” ridacchiò Bonney “è figo, non puoi negarlo!”

“Ma chi lo nega? Lo so che è figo! Ma io amo Kidd, non mi sognerei mai!”

La rosa si guardò intorno, poi bisbigliò all’amica:

“Poi, con Roronoa…un casino che non ti dico, Drake diventa matto, si è trasformato in tirannosauro solo perché mi aveva salutata!”

Eos sorrise dolcemente:

“Si, saranno anche un po’esagerati…ma sono…dolci, no?” disse carezzando con le dita il bordo del bicchiere “Ci tengono a noi…”

Jewelry sospiro intenerita.

“Hai ragione, poi sono così carini quando si arrabbiano…Drake ha una vena sulla fronte che gli spunta solo quando è incavolato, mi piace tanto!”

“Invece Kidd quando è arrabbiato storce le labbra…così”

La ragazza incurvò leggermente le labbra verso il basso, poi continuò a parlare.

“E’ così carino, mi fa tenerezza”

La rosa guardò verso l’uscita.

“Dai, andiamo a vedere che fanno i nostri signori”

I due uomini erano riusciti a farsi portare un paio di birre.

“Eos è insicura, da morire” mormorò Kidd bevendo dalla bottiglia.

“Pure Bonney…fanno tanto le dure, invece hanno paura, come tutti, del resto”

Il rosso abbassò lo sguardo.

“Mi piace Eos perché è forte…ma anche perché è tenera, quando andiamo a dormire, dopo una giornata pesante, lei si rannicchia tutta accanto a me…così…”

Kidd strinse i pugni e cercò di mimare la sua donna quando si raggomitolava nel letto.

“La adoro…perché poi la abbraccio e…la proteggo, in un certo senso; diciamoci la verità, ramarro, noi uomini abbiamo un istinto protettivo da far paura!”

Drake sorrise intenerito, bevve per un istante poi disse:

“Quando mangio troppo mi fa male lo stomaco, da morire…Bonney mi massaggia la pancia e mi sento subito meglio”

Kidd vide le due ragazze uscire dalla locanda e guardare in giro.

“Guarda, ci stanno cercando” sussurrò a Drake.

Eos voltò lo sguardo verso il rosso, sorrise e gli andò incontro, seguita da Bonney.

Una volta arrivate abbracciarono i loro uomini.

“Eravamo preoccupate” mormorò la bruna “Siete spariti così…”

“Meno male che siete soli, se c’erano altre donne potevate considerarvi carne morta!” Esclamò Bonney.

I due uomini si guardarono, ognuno con la sua donna tra le braccia.

Avevano i loro difetti, le loro fisime, le loro insicurezze, ma avevano anche quel qualcosa in più che le rendeva irresistibili.

Le due ragazze si guardarono, tra le braccia dei due pirati.

Forse troppo impulsivi o rigidi, con quella gelosia che a volte li possedeva, ma allo stesso tempo erano anche gli uomini più teneri e belli del mondo.