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Autore: oldfairytale    23/05/2011    5 recensioni
"Mamma, ho visto papà piangere"
Non so esattamente cosa successe, ma queste parole mi colpirono più forte di quando in terza liceo Beth Cooper mi colpì allo stomaco con una mazza da baseball.
Sentii le lacrime pizzicarmi il naso.
Quanto dolore, quanta sofferenza.
Non se lo meritava.
Come ho detto prima; non lo avevo mai visto piangere. Mai.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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derta2 Eccomi qua con il secondo capitolo *yuuuuhuuuuh*
Allora, vi avevo detto che i capitoli sarebbero dovuti essere solo 2 ma ho visto che il secondo stava diventando troppo lungo; quindi PROBABILMENTE ci sarà anche un terzo.
Grazie per essere ancora qui a sprecare il vostro tempo a leggere la mia storia. Lo apprezzo molto.
*Tanti abbracci coccolosi* =3


Ero davanti alla nosta camera.
Gli occhi chiusi.
La mano destra stringeva saldamente il pomo della porta.

Entrai.
Non stava dormendo. Non poteva.
Era seduto sul bordo del letto, quello rivolto alla finestra che dava sul nostro piccolo giardino.
Indossava solo un paio di boxer. I suoi vestiti erano sparsi sul pavimento, come se fossero stati gettati lì, così, per sfogare la rabbia.
La luce della luna entrava nella stanza attraverso le tende.
Quando non riusciva a dormire, fissava sempre la luna. Non so perchè.
Non so.

Sembrava che non si fosse neanche accorto della mia presenza.
Poi notai che non stava fissando la luna; aveva la faccia tra le mani e stava...piangendo.

No.
Era colpa mia, cavolo. Tutta colpa mia.
Non doveva piangere per me.
No.

Sentii dentro di me un vortice di emozioni, sovrastate dall'immenso senso di colpa che provavo per averlo fatto soffrire così tanto.
Per quelle stupide notti di divertimento con qualcuno che non era lui, e che non avrebbe mai potuto prendere il suo posto.
Mi accorsi che i miei sentimenti per lui non erano mai cambiati. Mai.

Veder piangere un angelo fa soffrire. E tanto.
Il mio stomaco era sempre più pesante.
Ricominciai a piangere, in silenzio. Versai altre lacrime su quelle precedentemente asciugate.
Sospirai, forse troppo rumorosamente, ma non si mosse.

Cosa avevo fatto?

Mi spogliai.
Presi il suo maglione da terra e lo indossai.
Era ancora abbastanza caldo.

Lui era ancora lì fermo. A piangere.
Mi si strinse il cuore.

Non ero pronta per dormire, anche se ero stanca so che non ce l'avrei mai fatta a chiudere gli occhi.
Quindi mi sedetti di fianco a lui. In silenzio.
Un silenzio terribilmente rumoroso.

Silenzio.

Lo osservai per un istante.
Colsi il morbido movimento dei sui riccioli in contemporanea con il suo respiro.
Poi ritornai a guardare il pavimento.

"Allora...hai deciso di andare da lui?"
Nella sua voce percepii una scintilla di speranza, la spernaza che la mia risposta fosse un no.
Feci per rispondergli, ma dalla mia bocca non uscì alcun suono.

Si girò verso di me, gli occhi stanchi dal troppo piangere.
Potevo vedere sul suo viso tutto il male che gli avevo fatto. Sapevo per certo che il suo cuore era a pezzi.
Anche se erano sciupati, quegli occhi continuavano a brillare di luce propria.
Ritonai al liceo, il primo giorno che lo vidi; ritonai quella diciassettenne innamorata del capitano della squadra di football.
Ritornai me stessa.
In questo momento riprovai i sentimenti di allora. Il mio cuore cominciò a battere sempre più forte e le mani mi tremarono.
Mi ero innamorata di Nick Jonas. Di nuovo.
Ed era la sensazione più bella, liberatoria e meravigliosa che avessi mai provato.
Quella sensazione che provi quando per te non c'è nient'altro al mondo che i suoi occhi e il suo sorriso.
Volevo riaverlo, quel sorriso. Tutto per me.

"Ho parlato con Harry prima" dissi. Un accenno di sorriso spuntò sulle sue labbra.
"Mi ha detto che..." sorrisi "mi ha detto che quando litiga con la sua amica gli da un bacio sulla guancia; per fare pace"
Sentii le mie guance bruciare, ma non mi importava. Ero felice di essere ritornata quella diciassettenne innamorata e goffa.
Continuai a fissare il pavimento. Non sapevo cosa dire. Tutte quelle emozioni che prima si erano scatenate dentro di me erano scomparse e avevano lasciato un grande vuoto. Un vuoto che dovevo riempire.

"Nicholas io..." sussurai.
Altre lacrime stavano piano piano correndo verso i miei occhi.
Ma si fermarono subito quando sentii le sue labbra appoggiarsi leggermente sulla mia guancia.
Si staccò da me e finalmente potei rivedere quel suo splendido sorriso.

"Resterai?"


Quegli occhi.


"Si" annuii.
Lo abbracciai, impulsivamente.
"Mi sei mancato, Nick. Mi sei mancato tantissimo."
Sentivo le sue mani che mi accarezzavano delicatamente i capelli e la schiena.
Ero finalmente ritornata a casa.

"Mi dispice tantissimo. Non avevo capito che l'unica persona che amavo e che ho sempre amato...eri tu..." la mia voce si incrinò.
"So che non puoi perdonarmi e che non ti merito; voglio solo che tu sappia che sei l'unico che riesce ancora a farmi arrossire dal terzo anno del liceo fino ad ora."
"Shhh" mi strinse più forte a se.
"Ti avevo già perdonato dieci minuti dopo che mi dissi ciò che avevi fatto."
Mi prese il viso tra le mani e cominciò a baciarmi.

"Mi sei mancata anche tu, Rachel" mi baciò ancora e ancora.
"Non lasciarmi" ...e ancora e ancora e ancora.
Lo staccai dal mio viso.
"Mai"
Ripresi a baciarlo, con sempre più passione.

Mi tolsi il suo maglione e mi stesi sul letto. Lo tirai verso di me.
Cominciò a baciarmi nell'incavo del collo, fino ad arrivare al petto.
Le mie mani accarezzavano tremanti il suo corpo.

Mi slacciò il reggiseno e lo lanciò per terra, insieme ai suoi vestiti.
Le sue mani si riappropiarono, piano piano, di ciò che era sempre stato suo.
Le sue labbra sfioravano, lentamente, tutto il mio corpo: le spalle, le braccia, le mani, il seno, la pancia, le gambe...
Ritornò sulla mia bocca e riprese a baciarmi.
Lo sentii sorridere.

Avevo intenzione di ritrovare ogni pezzo del suo cuore e di rimetterlo insieme. So che non sarebbe bastata una serata di sesso per farlo, ma non mi arresi.
Ero solo sua. Ogni singola parte di me era sua.

Non era sesso. Era amore. Puro e semplice.
E non penso ci sia cosa più bella al mondo del suo corpo attaccato al mio, delle sue mani sul mio petto, delle sue labbra sulle mie, del suo respiro sul mio viso; di quelle parole che mi sussurrava mentre io ritornavo da lui. Per sempre.

Si addormentò abbracciato a me.
Restai sveglia tutta la notte a guardarlo, a osservare i suoi lineamenti, ad accarezzare i suoi capelli e a percepire ogni suo singolo respiro.
"Sei la parte più bella di me" gli sussurai.

La più bella, la più importante e la migliore parte di me.




Recensite pweeeeeeseee? mi serve un'opinione esterna ahahahahahahah
*Altri abbracci coccolosi*
A domeni (speriamo) =D



  
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