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Autore: VLover92    23/05/2011    5 recensioni
Nel terzo episodio della quinta serie Luke e Lorelai ricordano il giorno in cui si sono incontrati. Mi sono sempre chiesta cosa fosse successo e un paio di giorni fa ho iniziato a scrivere questa one-shot per raccontare di quel famoso giorno all'ora di pranzo in cui i due si sono incontrati per la prima volta. Il titolo sta a significare proprio questo. Non è niente di che ma spero vi piaccia :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lorelai Gilmore, Luke Danes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"This Is How We Met"
 

 "Kirk non ho tutta la giornata. Muoviti."
"È una scelta importante Luke. Devo decidere se prendere un pancake semplice o con i mirtilli perché costa 50 cen.."
"Se non ti muovi ti sbatto fuori."
"È una minaccia per caso?"
"No. È una promessa"
La campanella attaccata alla porta suona. Bene. Altri clienti.
"Chi è il proprietario del locale?"
Clienti nuovi. Perfetto.
"Kirk conto fino a tre"
"Ma.."
"Uno.. - appoggio al tavolo il blocco degli ordini - Due.. - tiro su le maniche della camicia e appoggio le mani sullo schienale della sedia - Tr..."
"Ehi sei tu il proprietario?"
La stessa voce che ho sentito poco fa arrivare dalla porta, ora proviene dalle mie spalle. Non mi giro. Devo sistemare Kirk.
"Si" rispondo scocciato. Se se ne va meglio. C'è troppa gente oggi.
"Oh perfetto! Avevo proprio bisogno di te! Devi sapere che oggi ho avuto una giornata trooooppo impegnativa. Prima la mia sveglia è suonata in ritardo, ho dovuto prepararmi di corsa e non sono riuscita a bere il caffè. Poi non partiva la macchina e allora ho preso la bicicletta per arrivare al lavoro, ma sono arrivata in ritardo e non ho potuto bere il caffè. Nella pausa pranzo vado in cucina e cosa mi dice Sookie secondo te? Che non c'è più caffé! Ti rendi conto? Io che sto per una mattina intera senza bere caffé?!? E come se non bastasse scopro che il locale dove vado di solito é chiuso!"
Ho capito metà di quello che questa pazza ha farneticato alla velocità della luce. Clienti matti. Di bene in meglio.
"E quindi?"
Ho ancora le mani appoggiate sulla sedia ma voglio ascoltare cosa ha da dire.
"E quindi?!? Ma mi hai ascoltata o cosa?? È tutto il giorno che non ho una goccia di caffè in circolo! Potrei svenirti qui davanti nel giro di due secondi! Vuoi avermi sulla coscienza?!"
Una pazza in meno in giro per il mondo.
"Ma certo che no!" le dico in modo ironico.
Non l'ho ancora guardata in faccia. Spero che capisca che non è il momento e se ne vada.
"E allora cosa fai ancora li impalato? Dammi subito del caffè!"
Ok così non va bene. Luke incazzato mode-on.
"Non vedi che sono impegnato con un cliente?"
"Non vedi che sto impazzendo? Scommetto che lui non sta per morire e che non ha ancora deciso .."
"Luke non preoccuparti servi pure lei io aspetto"
Non se ne parla neanche.
"Non usare la scusa del gentiluomo solo perché non sai ancora cosa prendere e hai paura che io mantenga la promessa e ti sbatta fuori a calci in cu.."
"Caaaaaaaffeèèè Caaaaaaaffeèèè Caaaaaaaffeèèè! Caffè caffè caffè! Caffè caffè caffèèè!"
Oh Gesù. Pazza e stonata. Sto considerando l'idea di sbattere lei fuori a calci invece che Kirk.
"Caffè caffè caffè caffè caffè caffèèè!" vedo con la coda dell'occhio una massa di riccioli che si muove intorno a me.
Pazza stonata e ballerina. Voglio vedere con chi ho a che fare.
“Mi hai stufato, siediti, chiudi il  becco e aspetta che arri..”mi blocco quando incontro i suoi occhi.
La donna solleva le sopracciglia con fare offeso.
"Ok. Non c'è bisogno di arrabbiarsi, Duke"
"M-mi chiamo Luke.."
"Sisi come vuoi.." la guardo andare a sedersi all'unico tavolo vuoto.
Nella mia testa rimane come stampata a fuoco l'immagine di quegli occhi, di un azzurro ghiaccio unico, così profondi così..
"Zucchero lo sai che non devi comportarti così con i clienti nuovi - la voce di Babette mi riporta nel locale - Kirk viene trattato male da tutti quindi non si arrabbia neanche più ma quelli che non ti conoscono potrebbero prendersela e non tornare!"
"Tesoro sei così scontroso ancora per via di Rachel?" chiede Patty.
Rachel? Quale Rachel? Ah. La Rachel con cui sono stato insieme anni e che mi ha lasciato con le parole 'Ti amo ma non posso stare qui devo essere libera'. Si. È per lei che mi comporto così. È per tutto quello che mi ha fatto passare. E quella ragazza appena conosciuta me l'ha fatta dimenticare anche se solo per qualche secondo. Cosa significa?
"Poi Lorelai è un amore. Non se lo merita zucchero!"
Mi sono perso qualcosa.
"Scusa chi è Lorelai?"
"Quella a cui hai appena urlato in faccia tesoro!"
Lorelai.
"Ma voi la conoscete?"
"Certo! É la mia nuova vicina di casa! Si è trasferita circa un anno fa, prima viveva all'Indipendence Inn, dove lavorava come cameriera. Poi è diventata direttrice dell'albergo e ha potuto permettersi di cambiare casa. È adorabile! Mi aiuta sempre senza che glielo chieda!"
È anni che vive qui e io non l'ho mai vista.
"Per non parlare di sua figlia!"
"Ha una figlia?"
"Si Rory. Ha dodici anni. Ha preso qualche lezione di ballo da me. Ma è possibile che tu non le abbia mai viste??'
 Una figlia di dodici anni.
"Dodici? Ma lei è così.."
"Giovane? Si. È rimasta incinta a sedici anni, ma non ha voluto sposarsi ed è scappata dalla casa dei suoi. È una ragazza così forte. Ha cresciuto quella bimba da sola.."
Mi giro istintivamente verso lei. Verso Lorelai. Sta leggendo un giornale. Alza gli occhi dalla pagina e incontra il mio sguardo. Prende la tazza vuota sul tavolo e la agita nella mia direzione.
"Luke ho deciso cosa voglio mangiar.."
"Zitto Kirk"
Mi avvicino verso la zona del locale dove é seduta. Il caffè non è pronto ma qualcosa mi spinge verso di lei. La scusa per non sembrare un cretino arriva da Andrew che è seduto alle sue spalle.
"Luke puoi venire un secondo?"
Mentre le passo accanto si volta verso di me.
"Duke quando sei nato?"
Parla con me. E ha sbagliato di nuovo il mio nome.
"Luke.. Perché lo vuoi sapere?"
"Tu dimmelo e basta."
Avrei mandato a quel paese chiunque nel giro di due secondi per come mi sta parlando. Ma non lei.
"26 ottobre.." le parole escono da sole mentre mi perdo di nuovo nei suoi occhi.
"Luke?"
Tempismo perfetto Andrew.
"Grazie." risponde Lorelai abbassando la testa sul giornale.
La sento aggiungere 'Brontolo' mentre mi avvicino al tavolo dietro di lei. Un sorriso nasce sulle mie labbra. Mi sento un idiota.
Preso l'ordine le passo nuovamente accanto. Cerco di non guardarla per non fare la figura del maniaco. All'improvviso sento la sua mano afferrarmi il braccio e infilare un pezzo di carta nel palmo della mia. Il punto dove ha appoggiato le dita sta andando a fuoco. O almeno a me sembra. Controllo che non sia effettivamente così e rimango a fissarlo imbambolato. Un suo colpo di tosse mi fa rinsavire. Alzo gli occhi restando a bocca aperta e la trovo a fissarmi. Alza le sopracciglia.
"Su, leggilo"  mi dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
'Hai incontrato una donna noiosa dalle un caffè e se ne andrà'
"A-arrivo subito.."
Che mi succede? Sto impazzendo. Si. È chiaro. Non posso essere regredito mentalmente all'età di tredici anni. Ne ho venti in più. Non posso essere in questo stato per il semplice tocco di una ragazza che ho appena incontrato.
Mentre torno al bancone vedo Patty e Babette che mi fissano con un sorriso molto eloquente e solo ora mi rendo conto di avere ancora la bocca aperta.
Dannazione. Non va bene. Riprenditi Luke.
Afferro la caffettiera e mi volto. In quel momento noto che lei mi sta guardando con un sorriso a trentadue denti.
Dio è ancora più bella quando sorride.
Perfetto. Ho ufficialmente tredici anni. E ufficialmente non me ne frega nulla.
"Grazie mio salvatore!"
Le verso il caffè cercando di rimanere concentrato sul liquido e non su di lei per non fare un disastro e diventare ’L’idiota che mi ha macchiato i jeans preferiti’ a vita.
Prende la tazza ancora prima ancora che abbia alzato la caffettiera e la porta alle labbra. Chiude gli occhi ed emette un sospiro. Come fa a piacerle così tanto quella cosa?!
“Sarai anche antipatico, ma questo caffè è la fine del mondo Luke!” urla credendo che io mi sia allontanato.
Finalmente ha detto il mio nome correttamente. Però mi ha anche dato dell’antipatico. Di questo non dovrei esserne tanto felice. Devo rimediare.
“Stai aspettando qualcosa per caso?” mi chiede con sguardo interrogativo quando apre gli occhi e si accorge che sono rimasto accanto a lei.
Che figura. Devo inventarmi qualcosa. E riscattarmi. Non voglio che mi consideri uno stronzo.
“Beh ecco.. Prima mi sei sembrata davvero tanto in astinenza da caffè e allora ho pensato che non ti saresti fermata a una sola tazza e sono rimasto qui per riempirtela di nuovo” concludo d’un fiato con un mezzo sorriso.
“Oh – l’ho sorpresa. Bene – grazie mi salvi la vita!” è un grazie sincero, me lo dicono i suoi occhi illuminati dal suo stesso sorriso.
“E volevo anche scusarmi per il comportamento di prima, non volevo essere maleducato, ma come avrai capito oggi non è giornata..” le dico indicando il locale pieno.
“Sì scusami anche tu. Non avrei dovuto fare la pazza, ma avevo disperatamente bisogno di caffè e ci è mancato poco che finissi davvero al manicomio… comunque io sono Lorelai!” allunga la mano verso di me.
“Si lo so” Stupido.
Le stringo la mano e non vorrei più lasciarla andare.
“Come lo sai?” dice con tono sospettoso.
Idiota.
“Ehm.. piccolo paese, tutti che conoscono tutti, Babette, Patty..” faccio un cenno della testa verso le due.
Il suo sguardo si rilassa immediatamente.
“Ah giusto..” mi sorride. Prima o poi mi perderò in quel sorriso.
Abbasso gli occhi per non rischiare di sbavare come un cane e vedo che ha finito il suo caffè.
“Vuoi che..” indico la tazza vuota.
“Oh si grazie!” la avvicina verso di me e poi mi fa cenno di sedermi.
Li. Al tavolo con lei. Il ragazzino di tredici anni prende nuovamente il sopravvento. E con lui un sorriso ebete stampato sulla mia faccia.
“Questo caffè è veramente delizioso! Non ne ho mai assaggiato uno così buono in vita mia! – potrei preparartelo per sempre se solo me lo chiedessi – Che miscela usi?”
“Se te lo dicessi dovrei ucciderti!” scherzo cercando di fare il simpatico. Evidentemente mi riesce bene.
“Uffa – mette il broncio come una bimba offesa – prima o poi dovrai dirmelo!”
Questo implica il fatto che lei continui a venire qui.
Giurami che verrai e io ti prometto che te lo dirò.
“Mmm magari con il tempo…”
Ci fissiamo per dieci secondi, che bastano a svuotarmi la mente e non sapere più cosa dire. Poi lei scuote la testa come se avesse ricordato qualcosa, controlla l’orologio e si alza di scatto facendomi sobbalzare.
“Oddio sono in ritardo! Devo tornare all’albergo! Quant’è per il caffè? Questo basta? – appoggia sul tavolo cinque dollari – Scusami ma devo scappare! È stato un piacere Luke!”
Non mi da neanche tempo di capire cosa stia succedendo che è già fuori dalla porta.
“Piacere mio, Lorelai..” sussurro.
La vedo attraverso la vetrata fermarsi e tornare indietro. Avrà dimenticato qualcosa? Cerco di reprimere la vana speranza che torni indietro per me.
Apre la porta di scatto.
“Mi sono dimenticata di dirti una cosa! – non ci credo – Può sembrarti una sciocchezza ma io credo a queste cose! Il fogliettino che ti ho dato mettilo nel portafoglio, ti porterà fortuna!”
E con un sorriso enorme scompare di nuovo.
Tiro fuori il pezzetto di carta dai pantaloni. L’occhio cade su quelle tre parole, ‘..se ne andrà’.
Prendo il portafoglio dalla tasca posteriore dei jeans e metto l’oroscopo tra le carte importanti.
L’unica cosa che riesco a pensare è ‘Ti prego torna.’
  
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