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Autore: a Game of Shadows    24/05/2011    6 recensioni
Il principe Edoardo, erede al trono d’Inghilterra, era uno dei figli prediletti della Regina Vittoria. Per motivi burocratici, ciò che comportò la morte della sua povera madre fu insabbiato e sostituito con la ormai celebre versione della sua dipartita del 22 gennaio 1901 a Osborne House all’Isola di Wight. Nessuno, chissà perché, si è mai chiesto perché si dicesse che la Regina fosse ancora sull’isola alla fine di Gennaio quando solitamente passava in quell’abitazione solo le vacanze di Natale.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Who Killed the Queen?

I. Who killed the Queen?

Il principe Edoardo, erede al trono d’Inghilterra, era uno dei figli prediletti della Regina Vittoria. Per motivi burocratici, ciò che comportò la morte della sua povera madre fu insabbiato e sostituito con la ormai celebre versione della sua dipartita del 22 gennaio 1901 a Osborne House all’Isola di Wight. Nessuno, chissà perché, si è mai chiesto perché si dicesse che la Regina fosse ancora sull’isola alla fine di Gennaio quando solitamente passava in quell’abitazione solo le vacanze di Natale. In realtà, il suo rientro in Inghilterra era stato mantenuto con una certa segretezza, pochi sudditi sapevano del suo rientro (io e Holmes eravamo tra questi, anche se non avremmo dovuto. In forma di grande fiducia, il fratello Mycroft ci confidava ogni tanto cosa succedesse a Buckingham Palace ma tutto era ovviamente avvolto nella riservatezza dei nostri alloggi di Baker Street.)
Il rientro in gran segreto della Regina era dovuto alla prossima riunione degli ambasciatori europei a Londra. Gli esiti della loro riunione, se degni di nota, erano rivelati in seguito alla conclusione, prima della quale non si veniva neanche a sapere che detta riunione aveva preso luogo nella residenza reale, diventata tale proprio sotto il regno di Vittoria.
Questo mio racconto non è destinato alla pubblicazione immediata, in quanto potrebbe sconvolgere gli equilibri europei così faticosamente conquistati, ma sarà comunque inserito nella mia personale raccolta così se, in futuro, qualcuno troverà le mie memorie, potranno non esserci ripercussioni negative sul Continente.
Il Principe e il resto della famiglia reale non sono mai stati biasimati per aver tenuto segreti gli avvenimenti e aver appoggiato quella montatura sulla morte della cara Regina, così come nessuno biasima gli ambasciatori degli altri stati che hanno mantenuto il silenzio nelle loro terre madre per proteggere la precaria pace creatasi, ma nessuno di loro poteva dire di essere in grado di ignorare quanto successe.
Quanto sto per narrare in questa prefazione, non è altro che quanto ci è stato riportato in quanto io e il mio collega non eravamo presenti, quindi, aimè, potrebbe avere alcune lacune su dei dettagli, fortunatamente non importanti per la comprensione delle indagini che ne seguirono.
E’ stato riferito che pressappoco all’ora di cena, è stata sentita dalle guardie una richiesta d’aiuto gridata da una voce maschile, presto riconosciuta proprio come quella del Principe Edoardo, andato dalla madre per portarle la cena, poiché non stava molto bene.
Quando le guardie sono accorse in suo soccorso, hanno capito perché avesse gridato in quel modo, lui che era da sempre conosciuto per la sua compostezza, ma anche quanto la richiesta di aiuto fosse inutile: l’amata Regina Vittoria pendeva dal lampadario della sua stanza da letto, legataci con un cappio per il collo.
Sulla sua scrivania era esposta una lettera in cui spiegava i motivi per cui avesse compiuto un simile gesto. Si scusava per l’aver abbandonato i figli, ma sosteneva che la sua vita senza il marito fosse priva di senso. All’inizio questa dichiarazione suonò plausibile alle orecchie di tutti, dall’ambasciata alla famiglia. Era noto, infatti, quanto la Regina soffrisse della perdita del marito, nonostante fosse avvenuta molti anni prima.
Ogni rappresentante di rilievo del governo britannico venne immediatamente messo a parte dell’accaduto e gli ambasciatori stranieri allertati.
Mycroft Holmes era uno dei rappresentanti convocati nell’immediato dopo il ritrovamento. Un avvenimento come la morte della Regina dello stato attualmente più potente del mondo, però, non poteva essere accettato solo tramite una lettera di disperazione lasciata su una scrivania, per quanto i figli avessero riconosciuto la calligrafia come quella della madre, quindi fu deciso di avviare un’indagine tenuta segreta alla stampa per avere degli accertamenti su cosa fosse successo davvero e se realmente si trattasse di suicidio.
Fu su raccomandazione di Mycroft Holmes che io e il suo fratellino venimmo a conoscenza di questi eventi.








[NdA]
Lo so. Avevo detto che avrei ricominciato a scrivere solo dopo la fine del periodo nero a scuola, ma non sono riuscita a resistere. Questa potrebbe essere la prima storia su Sherlock che potrebbe risultare un giallo decente.
Erica ha detto che come prefazione fa un po' "libro di storia" ma mi sono dovuta adattare al fatto che Watson non era presente al momento del ritrovamento, quindi è venuta fuori un po' come un racconto senza introspezione in terza persona, ma mi rifarò nei prossimi capitoli. L'intento è quello di seguire una linea di narrazione in stile canonico mantenendo i personaggi del film. Un'impresa, vero? Tenterò.
Mi piace anche così però.
Per questa fanfic mi sono documentata sulla vita della Regina, tutto ciò che ho scritto in questo capitolo è vero, dalla data e luogo di morte alla presenza di un figlio di nome Edorardo, erede al trono. L'unica cosa non vera (e molto importante, a dir la verità xD) è che non c'era una riunione dell'ambasciata. In questo capitolo è spiegato, comunque, perchè non si saprebbe niente di questa riunione quindi tutto segue perfettamente ciò che è scritto nei libri di storia.
Non darò un giorno d'aggiornamento per questa fanfic, la scriverò quando sarò libera dallo studio, così posso vedere di scrivere qualcosa di decente.
La fanfic è complessivamente composta da otto capitoli, prefazione esclusa. Quindi, a opera conclusa, saranno nove.
L'immagine in cima al capitolo è un cartellone della vetrina del negozio d'abbigliamento Bershka di qualche tempo fa. Era una delle prime volte che io e Erica (onnipresente xD ) uscivamo insieme, mi pare, perchè da quando ci siamo viste la prima volta (che è stata un'Odissea xD) ci siamo viste poche volte dopo per un po' di tempo, e questo cartello venne fuori poco dopo che iniziammo il roleplay. Dicemmo scherzosamente che questo era il nostro primo caso. Adesso è una fanfic, ovviamente a lei dedicata.
Credo di aver finito. Spero di aggiornare il prima possibile :)

   
 
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