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Autore: Back To Vegas Skies    24/05/2011    1 recensioni
Gabe era arrabbiato. Arrabbiato con William, perché era così dannatamente perfetto, arrabbiato con se stesso, perché non riusciva a fare a meno di sentirsi attratto da lui e di essere geloso delle persone che gli stavano vicine più del dovuto, era addirittura arrabbiato con Pete, perché, cacchio, era colpa sua se lo aveva conosciuto!
Non voleva finire per innamorarsi di William, era veramente troppo per lui e sapeva che ne sarebbe uscito solo ferito.
[GabeXWilliam]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Cobra Starship, The Academy Is
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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And all I ever wanted was to be understood, you’ve been the only one who could.

 
Gabe gli teneva una mano tra I capelli, l’altra sul viso, mentre lo baciava.
Sentiva le braccia di Will sui suoi fianchi e le mani che gli percorrevano delicatamente la schiena.
Poi qualcosa lo bloccò.
E se Will voleva solo portarselo a letto? Se lo avesse fatto innamorare  e poi lo avesse scaricato?
Però con quello che gli aveva detto solo qualche momento prima, forse  poteva stare tranquillo.
Ma anche lui gli aveva detto cose simili, eppure…
- Hey, tutto bene? – la voce di Bill lo scosse.
- No, non può succedere di nuovo! – disse, più a se stesso che all’altro, che lo guardava preoccupato.
No, non doveva succedere. Non di nuovo. Se l’era promesso: niente più amore, niente più dolore, niente più lacrime.
- Cos’è che non deve succedere? – Will gli accarezzava una guancia con dolcezza.
Gabe si nascose il viso tra le mani.
- Non puoi capire, Bill. Non… noi non possiamo andare avanti. Non puoi capire.
- Certo che posso capire!
- No. – ripetè Gabe, guardandolo negli occhi.
- Tu hai solamente paura, Gabe. Hai paura di soffrire, di essere abbandonato, perché chissà chi coglione cieco e stupido ha lasciato che succedesse!
Gabe lo ascoltava stupito. Nessuno sapeva, neanche Pete. Ma allora Will come poteva…
- Non puoi lasciare che questo ti condizioni per sempre! – continuò Bill – Da qualche parte ci sarà sempre qualcuno pronto ad amarti… - gli prese le mani e le strinse nelle sue, poi lo guardò negli occhi, sorridendo.
- Non devi avere paura, non pretenderò nulla da te. Io posso capirti, Gabe – ripetè quasi in tono supplichevole – dammi solo la possibilità di farlo.
 

* * *

 
Tutto quello che aveva sempre voluto era di essere capito.E Will era stato l’unico ad esserne capace.
Anche se lo conosceva da poco, anche se all’inizio gli era sembrato un cazzone, anche se era così bello da intimidirlo.
Sorrise e lo abbracciò forte, sussurrandogli un “Grazie” tra i capelli disordinati e che, Gabe constatò con piacere, erano anche morbidi e profumati.
Avrebbe voluto dirgli quanto dopo solo pochi giorni lo reputava dolce, meraviglioso e adorabile, ma era riuscito solo a balbettare quel misero “Grazie” a mezza voce. Così gli prese il viso tra le mani e lo baciò, cercando di fare del suo meglio.
Lo avrebbe ringraziato a modo suo.
 

* * *
 

Era la prima volta che Gabe prendeva l’iniziativa di baciarlo e Will ne rimase piacevolmente sorpreso. Gabe aveva spostato le mani e lui poteva sentirne le dita attorcigliate tra i suoi capelli.
Si strinse di più a lui, aggrappandosi alla sua maglietta, cercando di stare dietro al ritmo incalzante che l’altro stava dando al bacio.
Le loro lingue si muovevano frenetiche, provocandogli una serie di scosse elettriche che gli percorrevano tutto il corpo ogni qualvolta si incontravano e si accarezzavano.
Si staccavano solo per respirare, per pochi secondi, ricominciando subito dopo, ancora più bramosi delle labbra dell’altro.
- Wow – disse Will sorridendo, non appena Gabe si era fermato per riprendere fiato.
- Già, wow – sorrise a sua volta Gabe, ricominciando a baciarlo con ancora più trasporto di prima.
Dove voleva arrivare? Will era confuso.
Gabe lo spinse verso il muro, continuando a baciarlo quasi con violenza e, quando la schiena raggiunse la parete, si avvicinò ulteriormente, premendo il suo corpo contro quello di Will, che aveva perso momentaneamente tutto il suo spirito di iniziativa, troppo sorpreso dall’improvvisa intraprendenza dell’altro per fare qualcosa. Si limitava ad assecondarne i movimenti. Gabe si sistemò contro di lui, mettendo una gamba tra quelle di Bill, che rimase nuovamente privo di ogni facoltà.
Lasciò che gli baciasse il colo, che risalisse a torturargli le labbra e poi di nuovo giù…
 

* * *
 

Gli dispiaceva essere partito così in quarta, ma Will lo istigava, davvero. Era così bello e così fottutamente sexy e dolce allo stesso tempo che non aveva saputo resistere dopo le parole che gli aveva detto. E poi ora, così accaldato e un po’ arrossito era ancora più bello, sexy e dolce, e questo sicuramente non aiutava a smettere.
Con un grande sforzo, smise di baciargli il collo e lo guardò. Sì, era veramente stupendo.
Will schiuse gli occhi e lo guardò a sua volta, sorridendogli e accarezzandogli i capelli.
- Sei bellissimo – gli sussurrò Gabe, con il respiro un po’ affannato e le labbra ancora rosse.
 

* * *

 
Will lo attirò di nuovo a sé, facendo collidere nuovamente le loro labbra in un bacio dolcissimo, poi gli sfilò la maglietta senza trovare resistenza e lasciò che l’altro facesse lo stesso con la sua.
Il corpo di Gabe era così… sexy.
Si vergognò di se stesso e della sua magrezza di fronte a quegli addominali perfetti, che cominciò a sfiorare con la punta delle dita.
Si lasciò sfuggire un “Oh, Wow” di fronte a quel ben di dio. Gabe gli sorrise e ricominciò a baciarlo.
Prima le labbra, poi il collo, poi il petto e a Will sfuggì qualche gemito quando arrivò all’ombelico. Se tutto sembrava così perfetto adesso, figuriamoci dopo.
 

* * *
 

Cominciò a baciargli il basso ventre, prima lentamente poi, notando il rigonfiamento nei pantaloni dell’altro, sempre con più energia. In effetti, anche i suoi di pantaloni erano dolorosamente stretti. Gli morse delicatamente un fianco (cacchio, quei fianchi!), poi si rialzò per cercare di nuovo le sue labbra e iniziando, non senza difficoltà, a slacciargli a cintura dei jeans. Aprì lentamente la zip, sentendolo rabbrividire, giocherellò con l’elastico dei boxer, poi introdusse delicatamente una mano all’interno del tessuto.
- O-oddio, Gabe… - sussurrò Will, aggrappandosi a lui e a Gabe sembrò che il suo nome, scandito dalle sue labbra, suonasse come la più dolce delle parole (e cazzo, lo eccitava da morire).
Per poco non gli venne un infarto quando fu lui ad infilargli una mano nei jeans.
Si muovevano seguendo lo stesso ritmo, prima piano poi sempre più forte.
In un momento di lucidità, si ritrovò a pensare che forse avrebbe dovuto finirla lì, era già abbastanza, si conoscevano da una settimana dopotutto!
Rallentò i movimenti della mano,cercando di fermarsi (anche se un’altra parte del suo corpo, momentaneamente controllata da William, era di tutt’altro parere), ma come avrebbe potuto smettere con Bill tutto sudato, avvinghiato a lui (e con la mano nelle sue mutande), che all’orecchio gli pregava di continuare, di non fermarsi e di prenderlo lì contro il muro?
Ovviamente obbedì.
E mentre lo sentiva gridare, mentre lo baciava e lo accarezzava e si sentiva un’unica cosa con lui, avvertì dentro di sé una felicità che non aveva provato per molto, troppo tempo.
 

* * *

 
Si misero sul divano, stanchi e sudati.
- Credo che dovrei farmi una doccia – disse Gabe, poco convinto, stringendo Bill a sé.
- Io credo di no, invece – replicò quello tranquillamente, accarezzandogli la pancia.
Gabe sorrise e si stese, tirando Bill sopra di sé e, baciandolo ancora, lo abbracciò forte e gli carezzò i capelli umidi di sudore.
- Resta qui con me, Gabe.- si sentì sussurrare dall’altro, che aveva poggiato la testa sul suo petto.
- Certo che resto, dove vuoi che vada? – rispose sorridendo, sfiorandogli la spalla nuda.
- Io intendevo, – riprese l’altro, già mezzo addormentato – resta qui con me per sempre.
Gabe rimase sorpreso e non rispose.
La paura si affacciò di nuovo dentro di lui, ricordandogli quello che Bill gli aveva fatto dimenticare poco prima.
- Io so che sei tu quello giusto per me, Gabe. Vorrei tanto che fosse lo stesso anche per te… - aggiunse piano, e si addormentò prima che l’altro potesse dire qualcosa.
 
 

* * *

 
Si svegliò qualche ora dopo, stretto a Gabe, che dormiva ancora.
Si sollevò leggermente per guardarlo. Sembrava così tranquillo, così sereno, così dolce, che non poté fare a meno di sorridere e lasciargli un bacio leggero sulle labbra.
Era lui quello giusto, lo sentiva, ne era sicuro.
E se per lui non era la stessa cosa non aveva importanza, sarebbe riuscito a farsi amare, in un modo o nell’altro.
Sentì il telefono squillare e si alzò borbottando, andando a rispondere solo per non svegliare Gabe.
- Pronto? – rispose sottovoce.
- Hey, mio dolce petalo di rosa! Volevo sapere com’è andata!
- Cazzo, Pete, lo sapevo che eri tu che rompevi!
- Razza di frocetto irriconoscente, dovresti baciarmi i piedi! – Rise Pete, fingendosi offeso.
- Hai ragione, scusa – rispose Will ridendo, sempre a voce bassa.
- Perché bisbigli? C’hai un morto in casa?
- Veramente c’è Gabe che dorme e non voglio che…
- Sei davvero così noioso? – lo canzonò Pete.
- Ehm, in realtà noi…
- Te lo sei già portato a letto?! Vedo che stai imparando!
- In teoria non era proprio il letto – ridacchiò Bill.
- Risparmiami i particolari, dolcezza, sei in vivavoce e c’è Bronx, non vorrei imparasse certe cose prima del tempo… Magari tra un anno o due! – disse Pete, ridendo di nuovo.
Bill vide Gabe muoversi sul divano e sorrise.
- Ora devo andare, Pete. Magari più tardi io… cioè, noi passiamo da te, okay?
- Noi? Oddio, Will, sento puzza di relazione seria! – si finse sconvolto, ma l’altro non raccolse la sua provocazione e lo liquidò in fretta.

 

* * *

 
- Hey – sussurrò Gabe, abbracciandolo da dietro con dolcezza.
Will sorrise.
- Ha chiamato Pete, ci  ha invitati da lui più tardi. – disse poi, dopo averlo baciato velocemente.
- Ci?
- Cazzo, ma che avete tutti contro la seconda persona plurale?
- No, è che… insomma, detta così, suona come se noi due fossimo… una sorta di… coppia.
Bill si staccò dall’abbraccio, deluso e lo guardò torvo.
- Prima dici che non devo prenderti in giro e poi ti sconvolgi se penso a noi due come una coppia?
- Hai ragione, scusami. – disse Gabe, abbassando lo sguardo – è solo che… è strano. Scusa, non volevo…
A Will sembrò adorabile, sorrise e gli prese il viso tra le mani, baciandolo con delicatezza.
- Allora dovrai abituartici, mio caro – gli soffiò sulle labbra, prima di andare verso il bagno facendogli cenno di seguirlo, sorridendo maliziosamente.
 

* * *

 
- Ho quasi voglia di farmi un’altra doccia – disse ridendo, guardando Bill che si rivestiva.
Si sentiva un adolescente arrapato, ma cacchio, era lui a provocarlo!
- Io invece ho fame e in frigo c’è il deserto. Ordino qualcosa?
- Nah, usciamo. Magari dopo passiamo anche da Pete, ti va?
Will sorrise e annuì.

 
* * *

 
Senza pensarci, quasi come si trattasse di qualcosa di abituale, lo tenne per mano mentre camminavano per strada. Gli piaceva la sensazione delle loro dita intrecciate e sticazzi se la gente li guardava. Will, dal canto suo, era raggiante e gli camminava accanto sorridendo.
Cenarono al ristorante cinese e, una volta usciti, si era fatto buio.
- Gabriel – una voce strascicata, dal forte accento spagnolo, li riportò alla realtà.
Gabe si voltò di scatto, avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.
- Miguel – sussurrò, con lo stomaco attorcigliato e le gambe che gli tremavano.
 

* * *

 
Un ragazzo alto, con i capelli castani e un piercing al labbro, si trovava di fronte a loro. Aveva una canotta nera che gli aderiva al petto scolpito e dei pantaloni larghi a vita bassa. La cosa che colpì di più Will furono gli occhi: nonostante la luce fioca del lampione, riuscì a vedere che erano di un castano molto chiaro, quasi dorati, simili a quelli di un gatto, ma stranamente magnetici.
Era molto molto bello, ma a Bill veniva in mente la parola “viscido” ogni qualvolta i penetranti occhi color ambra del ragazzo sconosciuto incontravano i suoi.
Strinse più forte la mano di Gabe.
- Chi è? – chiese il ragazzo con tono sprezzante, indicando Bill.
- Non ti interessa – rispose freddo Gabe.
- Es guapo. È la tua nuova bambolina?
Viscido, pensò di nuovo Will.
- Lasciami in pace, Miguel. Vattene.
Il ragazzo sembrò non ascoltarlo, i suoi occhi stavano ancora indugiando su Bill, che rabbrividì.
Poi guardò di nuovo Gabe.
- È una fortuna che passasi aqui, Gabriél. Avevo proprio bisogno di un altro piccolo favore…
- Quando ti ho fatto l’ultimo piccolo favore hai detto che saresti sparito – rispose Gabe, abbassando la voce.
- E invece no. E spero para ti che non ci siano problemi, altrimenti potrebbe succedere qualcosa a questo bel niño... – fece per allungare una mano verso Bill, ma Gabe gli si parò davanti, furioso.
- Non osare sfiorarlo! Capito?!
- Gracias, Gabriél. Mi hai appena rivelato un tuo nuovo punto debole – disse il ragazzo, ridendo.
- L-lui non c’entra niente! Lascialo stare!
Will guardava la scena sbigottito, senza sapere cosa fare.
Quel ragazzo gli metteva paura.
- T-ti farò tutti i favori che vuoi, ma ti prego, lascia lui fuori da questa storia! – riprese Gabe, quasi in lacrime.
- Così va bene. Spero che non debbano più succedere incidenti per fartelo capire. Adiòs, Gabriél. Ti telefonerò al più presto per il favore…
Prima di voltarsi, guardò William e sussurrò – A presto, pequeño.
Will rabbrividì di nuovo e lo guardò allontanarsi.
- Torniamo a casa, Bill. Per favore. – La voce di Gabe suonava flebile e impaurita, la mano stretta a quella di Will era sudata. E tremava.

 
* * *

 
 
 
 
 
 Note:
 
Questo capitolo è stato un parto! D:
Per non dire quella schifezza di scena mezza hot (ci ho messo ventordici ore a scriverla) xD
Vabbè, grazie ancora a tutte le persone che stanno leggendo questa storia, a chi la sta seguendo e a chi l’ha recensita. <3
Come credo abbiate capito, quel viscido di Miguel (il nome da telenovela era d’obbligo LOL) c’entra qualcosa con il “cambiamento” del nostro eroe (xD).
Per quanto riguarda il resto, diciamo che so che è una storia abbastanza “classica”, ma spero vi piaccia ugualmente ._. (io personalmente mi sto divertendo molto a scriverla :D)
Perdonate l’eccessiva presenza di scene zuccherose, ma scrivo quello che in realtà non faccio e che vorrei fare mi piacciono.
 
Vi voglio bene <3
Ros.
 
P.S. Cacchio, è già il 4° capitolo! o.ò Menomale che doveva essere corta *fpalm*
 
P.P.S. Grazie mille a mia sorella per le parole in spagnolo! xD
 
P.P.P.S. Scusate il ritardo, ma ho avuto problemi di connessione T.T
 
   
 
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